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Autore: _wayward    05/03/2013    1 recensioni
Quando il cappello viene sollevato e lui si affretta a correre verso il tavolo rosso e oro, Stiles si sente un po' più felice di quando si era seduto sullo sgabello.
[Hogwarts!AU]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Autore: _wayward.
Titolo: I did it my way ~
Fandom: Teen Wolf.
Rating: Verde.
Genere: Drabble.
Personaggi/Pairing: Stiles, nominati altri.
Parole: ~663.
Avvertimenti: Hogwarts!AU
Disclaimer: Tutto © di Jeff Davis e della Rowling, io non ci guadagno nulla ma potete sempre pagarmi per smettere.
Note: 1) Hogwarts!AU che volevo scrivere tipo da sempre ma è uscita talmente brutta che non mi capacito.

2) Scritta sul prompt “blu” dei magici Faràs su COW–T3 #maridichallenge
3) Nella mia idea Finstock è l'equivalente di Madama Bump ed è il rappresentante di Grifondoro, Harris insegna pozioni e rappresenta Serpeverde. E Finstock ha un'avversione per i Tassorosso perché si – ce lo vedo a fare
bashing e anche perché perché Greenberg è a Tassorosso. That's all.
4) Il titolo è un verso di “It's my life” dei Bon Jovi.

Introduzione: Quando il cappello viene sollevato e lui si affretta a correre verso il tavolo rosso e oro, Stiles si sente un po' più felice di quando si era seduto sullo sgabello.


~ I did it my way


Quando il cappello parlante viene posato sulla sua testa, la sala grande si dipinge di nero e Stiles ci mette un secondo prima di realizzare che gli è caduto fin sotto il naso.
«Ah, bene, bene, cosa abbiamo qui?»
Stiles sbuffa e tenta di far salire il cappello con un soffio senza sembrare troppo ridicolo di fronte a tutti, ignorando la voce che gli sussurra direttamente contro le orecchie perché, seriamente, in questo momento è troppo impegnato a morire d'imbarazzo dal momento che non è riuscito ad impedire al professor Finstock di usare il suo vero nome durante l'appello. Terribile. Forse non è una cattiva cosa che il cappello sia così grande, quindi.
«Stilinski--» dice ad un tratto la voce.
«Stiles!» pensa allora Stiles, correggendo il cappello prima del momento fatale. Quest'esperienza non era proprio iniziata nel migliore dei modi, con suo padre che si è perso a King's Cross per poi arrivare al binario giusto proprio prima della partenza – il senso dell'orientamento degli Stilinski non è dei migliori, già.
«Oh, come vuoi, Stiles Stilinski. Dove posso smistarti?»
Per una delle poche volte in vita sua, Stiles decide di stare zitto ed ascoltare.
«Vedo un bel cervello, qui sotto» commenta il cappello. «che sia Corvonero la tua casa?»
«Oh» un sorriso sornione si dipinge sulla sua faccia al ricordo della ragazzina dai capelli ramati che ha ignorato i suoi tentativi di fraternizzazione ma, cavolo, è così bella! La cravatta blu e nera le sta d'incanto. Non che tutto il resto non le stia bene, ecco.
Il cappello ridacchia ai suoi pensieri e Stiles vorrebbe far notare che questa, si, questa cosa del cappello-leggi-pensieri, nel mondo babbano è chiamata invasione della privacy e grazie tanto.
«Tua madre era Corvonero, sai?» dice allora il cappello.
Stiles zittisce i suoi pensieri. «Non lo sapevo» pensa. E, in effetti, nemmeno sapeva di essere un mago, prima del suo undicesimo compleanno.
Non che cose strane non fossero accadute, nella sua vita ma, ehi!, lui è Stiles ed è così dura essere uno Stiles.
«Vedo anche una certa tensione a manipolare le persone» continua a commentare il cappello. «Non staresti male a Serpeverde.»
E lui allora prima tossisce – non è che si diverta a raggirare suo padre in modo che gli racconti i dettagli delle sue indagini, ok? – e poi deglutisce perché Serpeverde era di sicuro la casa di quel ragazzo dall'espressione truce che ha urtato sul treno. Spaventoso – Stiles non sapeva che un paio di sopracciglia potessero essere così intimidatorie, non in quel modo terrificante. In più, lo sguardo minaccioso che gli aveva lanciato, uh...
«Forse Serpeverde è meglio di no» suggerisce. «Probabilmente quel tipo mi odia. Mi soffocherebbe nel sonno con un cuscino, se fossi nel suo stesso dormitorio. O con un incantesimo uccidi-Stiles. Qual'è la vostra politica nei confronti degli omicidi interni alla scuola? Esiste un comitato studentesco anti-omicidio a cui posso rivolgermi o qualcosa del genere?»
Il cappello lo ignora semplicemente.
«Ma sei anche leale e faresti di tutto per aiutare un amico. Tassorosso non sarebbe una cattiva scelta, Stiles Stilinski.»
No, Tassorosso proprio no. Tutto ma non Tassorosso.
«E non sarà colpa vostra se finirete a Tassorosso, mammolette» aveva detto il professor Finstock prima di aprire la porta della Sala Grande.
«Quindi niente Tassorosso. Non ci pensare nemmeno, cappello.»
Stiles è quasi sicuro di sentire il cappello sbuffare.
«Mancato rispetto nei confronti dell'autorità, tendenza ad infrangere e le regole ed un'innata curiosità. Forse ho trovato la casa che fa per te.»
E non sarebbe affatto male essere smistati a Grifondoro perché Scott, il ragazzino goffo che ha passato il viaggio con lui, non è certo il massimo dell'intelligenza ma quantomeno sa che cosa sia una X-BOX e, a differenza di quanto possa dire suo padre, è importante sapere usare un joystick – per lo meno nell'epoca odierna.
Quando il cappello viene sollevato e lui si affretta a correre verso il tavolo rosso e oro, Stiles si sente un po' più felice di quando si era seduto sullo sgabello.
Forse, pensa, non sarà poi tanto male.


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