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Autore: lapiramiderossa    06/03/2013    1 recensioni
"La collera e l'ansia mi assalirono, facendomi ribollire il sangue, e la pelle si scaldò diventando rovente. Sentivo uno strano potere, una forza che non avevo mai sentito; forse era l'adrenalina o semplicemente la rabbia ma, qualunque cosa fosse, mi piaceva. Non mi ero mai sentita tanto viva, o forte. E non parlo di una forza fisica, ma di una forza mentale, molto profonda. Qualcosa che nacque dalla mia testa, non dai muscoli. Per un istante, un lungo silenzioso attimo, non sentii niente; tutto il mio essere si congelò,insieme al tempo e allo spazio; i miei occhi guardavano, ma non vedevano; il vento sferzava, ma non mi colpiva, la mia testa non pensava; il mio mondo, all'improvviso, si frantumò.
Non so come feci, ma un secondo prima che riuscissero a lanciarmi sul fondo del bidone, tutti i rifiuti saltarono fuori come se lo stesso contenitore li avesse risputati e, anche se faceva paura ammetterlo, sapevo che ero stata io.
L'avevo sentito. "
"Solo dalla paura può nascere il coraggio" questo Charlie lo impara a sue spese immergendosi in un mondo nuovo, un mondo dove le verità scottano e i segreti feriscono.
Lei non è umana, non interamente.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 
 
In Tennessee era il crepuscolo, o almeno, Darren credeva che lo fosse.
Era passato qualche anno dall'ultima gita in superficie, ormai non ricordava neanche di cosa fosse fatto il sole, o di come scaldasse la sua luce.
Nel quartier generale non c'erano finestre, sbocchi,tunnel, o qualsiasi altra apertura che gli permettesse di scorgere la vita ,al di sopra di quella montagna di terra che sovrastava tutto il suo mondo, comprimendolo come carta.
Uscire era fuori discussione, ovviamente: l'ultima volta la Prototype li aveva quasi scoperti, mandando a monte tutto il loro lavoro; c'erano voluti decenni per costruire, passo dopo passo, una struttura sotterranea che permettesse di proteggere coloro che, come lui, erano vittime della crudeltà di quei fanatici della perfezione,  e per un secondo, tutti avevano temuto il peggio.
La Prototype voleva qualcosa da ogni singolo rifugiato che era scampato alle grinfie delle loro bestie, non si sarebbero fermati finché non avessero raggiunto il loro scopo: un prototipo perfetto di uomo, capace di soddisfare qualsiasi loro desiderio perverso di perfezione mentale.
Una marionetta, creata da loro stessi, che li servisse con devozione sfruttando tutte le strabilianti capacità che gli avevano imposto;
Una macchina, alla quale ispirarsi per la fabbricazione di sue copie perfette.
Darren non sapeva qual'era il loro vero scopo, il perché di queste ambizioni, ma poteva immaginarlo.
Chi non sognerebbe di essere al comando di un esercito di esseri perfetti?
Mentre usciva dalla sua stanza  cercò di non pensare alle cose orribili che , quei pazzi, avrebbero potuto fare con un'armata del genere.
Wayle aveva specificamente richiesto la sua presenza; lui era al comando di tutto e secondo Darren, quella carica era più che meritata. Quando parlava di lui, era sicuro che tutti notassero il grande rispetto che provava per l'uomo. Non era proprio uno amichevole, ma sapeva anteporre il bene degli altri al suo, cosa che ammirava.
Sapeva che non era facile, soprattutto con una comunità cosi grande caricata sulle spalle.
L'ufficio del capo, si trovava nella parte opposta agli alloggi, al fianco della camera dei comandi, perciò, ci mise un po' per arrivarci.
Durante il tragitto molti si fermarono a salutarlo e, nonostante la loro organizzazione fosse ben lontana da quella militare, tutti continuavano a chiamarlo soldato: il soprannome che tanti anni addietro gli avevano rifilato per la sua incredibile inclinazione nel seguire gli ordini di Wayle, che lo considerava il suo braccio destro, e per la sua speciale capacità dimostrata nel momento del bisogno.
Quando raggiunse l'ala sud dell'edificio, cominciò a chiedersi cosa volesse da lui il Signor Wayle. Certo, capitava spesso che venisse richiesta la sua presenza nell'ufficio del capo, il più delle volte, era solo per un semplice riepilogo della situazione, come i progressi nella ricerca dei laboratori della Prototype  o il rafforzamento continuo dei sistemi di sicurezza; tutte cose di cui si occupava. Stavolta però, avendogli riferito il solito rapporto due giorni fa, non aveva idea di cosa aspettarsi.
Quella parte della struttura era sempre piena di persone occupate in ogni tipo di mansione; nessuno poteva permettersi distrazioni in tempi come quelli, non quando  i nemici erano così vicini, per cui, coloro considerati idonei lavoravano per garantire l'incolumità di tutti.
Era a qualche metro di distanza dallo studio di Wayle quando un uomo ne uscì, chiudendosi la porta alle spalle. Era jack Connot, uno degli addetti alla ricerca dei
ragazzi.
Forse ne ha trovato uno. Pensò Darren salutandolo con un cenno del capo.
Connot ricambiò il saluto con un espressione per niente amichevole, cosa che insospettì il ragazzo. Cominciò a pensare che fosse successo qualcosa di grave.
Mentre l'uomo si allontanava verso la sua postazione, Darren bussò impaziente alla porta dell'ufficio: ora era davvero curioso.  Quando la voce di Wayle gli disse di entrare, aprì la porta e s'inoltrò nel calore familiare della stanza.
- Darren, ti stavo aspettando- lo salutò l'uomo ,facendogli cenno di sedersi in una delle poltrone adiacenti alla grande scrivania.
-Cosa succede Signor Wayle?- Domandò il ragazzo, sempre più curioso.
Wayle incrociò le dita portando le mani sulla scrivania. Darren notò solo in quel momento il suo sguardo teso: era visibilmente in ansia per qualcosa.
- Connot ne ha trovato un altro?- Il ragazzo era sempre più in agitazione;
Che diavolo è successo?Pensò, ritenendo strano il comportamento dell'uomo davanti a lui.
-Si- Rispose Wayle, dopo un silenzio interminabile - Ne ha trovata una.
Darren cacciò un sospiro: era una grande notizia; trovare uno dei ragazzi prima della Prototype era un enorme vantaggio, perciò, non riusciva a comprendere la preoccupazione di Wayle.
-Signore, qual è il problema? Dovremmo mandare qualcuno a prenderla- disse.
- Lei è l'ultima, Darren.
Il ragazzo impallidì in un attimo.
Non può essere.
-Ma Signore, se la Prototype dovesse trovarla...
-Potrebbe completare l'arma- continuò Wayle. Ora Darren capiva perché aveva quello sguardo.
Era un grosso problema.
-Non possiamo permettere che accada.
-Hai ragione- disse lui - Non lo permetteremo. Lei  deve essere protetta.
-Signore- Darren scattò in piedi, sull'attenti come un vero soldato- Mi offro volontario per andare a prelevare il soggetto.
- Accordato-  Rispose l'uomo - Non potrei affidare la missione ad una persona migliore.
Il ragazzo non poté fare a meno di sentirsi lusingato dalla fiducia che lui gli riservava.
-Partirò immediatamente- Annunciò.
- Connot ti dirà tutto quello che devi sapere- lo informò Wayle, poi, con tono più confidenziale aggiunse : - so che non è la prima volta che ti affido un compito del genere, sai già come muoverti ma, devi fare attenzione; non possiamo permetterci di fallire per nessun motivo .
- Si, signore- Rispose Darren, capendo perfettamente la gravità della situazione.- Non fallirò.
- Ne sono certo.
Dopo che fu congedato, Darren lasciò lo studio con un enorme peso sulle spalle.
Ora tutto dipendeva da lui e dalla buona uscita della missione.
Non era mai facile convincerli ad accettare la loro vera natura e a farsi proteggere ma, chissà perché, stavolta aveva il vago sospetto che sarebbe stato molto più difficile del solito.
E se la Prototype fosse già sulle sue tracce? 
Quel pensiero, più di tutti, lo convinse che non aveva affatto tempo da perdere.
Doveva trovarla.

 
 
 
 
 
 
 
Ecco la pagina facebook della fanfiction! 
https://www.facebook.com/pages/Prototype-Anna-L/341414442657362?fref=ts
  
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