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Autore: Shellyng    06/03/2013    2 recensioni
Quinn scosse la testa e senza avvertimenti di sorta staccò la console. Rimasero entrambi imbambolati a guardare il nero della tv prima di percepire che qualcuno l'aveva spenta.
«QUINN!»
Gridarono in coppia.
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo:  It runs in the family.
Fandom: 
Glee
Personaggi/Pairing(s):  
Quinn Fabray/Santana Lopez/Noah Puckerman.
Avvertimenti:
 oneshot, future life.
Warning : 
idek femslash?
Note: 
i personaggi hanno la sfortuna di non essere miei. Nessuno mi paga per scrivere questa roba, molti lo farebbero per farmi smettere


It runs in the family.


«Mamma!»
Quinn Fabray stava dando un'ultima rilettura ai compiti quando sua figlia invocò il suo aiuto gettando fuori tutto il fiato che aveva in corpo. La bionda sobbalzò, saltando sulla sedia e per lo spavento le caddero gli occhiali da vista.
Se li rimise a posto e guardò con le sopracciglia inarcate sua figlia sedicenne che entrava in cucina con lo sguardo corrucciato e le braccia incrociate.
«Che bisogno c'è di urlare?»
Chiese, impilando i fogli.
Beth la guardò, schioccando la lingua.
«Papà e mami non vogliono farmi uscire. E VOGLIONO PURE SEQUESTRARMI IL TELEFONO.»
Quinn si massaggiò le tempie e strizzò gli occhi. La voce acuta di sua figlia le aveva trapassato i timpani con la forza di mille martelli pneumatici.
L'avrebbero sentita, quei due.
Si alzò con l'eleganza di un gatto e sinuosa strisciò fuori dalla cucina.
Arrivò in soggiorno che Santana e Puck stavano litigando con in mano i comandi del videogioco.
«Puck, così ci fai ammazzare.»
Il ragazzo grugnì.
«Sei tu che non sei capace a giocare. »
Rispose, fiero.
Quinn scosse la testa e senza avvertimenti di sorta staccò la console. Rimasero entrambi imbambolati a guardare il nero della tv prima di percepire che qualcuno l'aveva spenta.
«QUINN!»
Gridarono in coppia.
Quinn li guardò entrambi. Il sopracciglio alzato e l'espressione che a nessuno dei due prometteva qualcosa di buono. Entrambi deglutirono lentamente, le mascelle tirate. Quando Quinn accennò con la testa al divano, si precipitarono e presero posto, guardandosi la punta delle scarpe.
«Cos'è questa storia?»
Chiese la bionda.
Puck guardò Santana che intanto mugolava come un gattino.
Oh, Santana aveva il vantaggio di sapere perfettamente come farsi perdonare da Quinn, ed era così ingiusto!
«Quinn, vuole uscire con uno due anni più grande!»
Sbottò il ragazzo.
Santana annuì, mordendosi le labbra.
«E lo sai come sono i ragazzi a quell'età. » Rincarò la dose, dando manforte al suo migliore amico. Puck, soddisfatto alzò la testa, ma la faccia della madre di sua figlia non sembrava esattamente convinta.
«Ti ricordi che l'abbiamo avuta a sedici anni, vero?»
«Non è assolutamente la stessa cosa!»
Sia Santana che Quinn lo guardarono. La latina per un attimo con la stessa espressione perplessa di sua moglie. Poi Puck alzò le spalle e buttò fuori l'aria, accarezzandosi la cresta.
«Insomma, Q. Noi ci volevamo bene e ce ne vogliamo tutt'ora.»
Santana gli mollò una sberla che lo fece piagnucolare.
«Molla mia moglie, bifolco!»
Quinn sorrise e si avvicinò a Santana, sedendosi sulle sue ginocchia e sfiorandole le labbra con le proprie.
«Puck, lo so. E ti voglio bene anche io. Ma non possiamo rinchiuderla per sempre.»
Spiegò calma, dopo essersi staccata dalla bocca di Santana.
«E questo vale anche per te signorina. Tua figlia non è scema.»
Santana grugnì.
«Lo so, ma quei... maschi!»
Beth sbucò dalla porta della cucina con in mano la busta dei cereali. Si sedette tra Puck e Santana e li guardò.
«Non mi farò mettere incinta.»
Quinn scoppiò a ridere quando gli altri due fecero due smorfie a metà tra il disgustato e l'inorridito.
«Sarà meglio per te!»
Ringhiò Santana e Quinn le strinse la mano portandosela alle labbra, mentre se la ridacchiava beatamente.
«Allora ci posso andare?»
Chiese, sporgendo il labbro inferiore in quel broncio che era identico a quello di Quinn e alla quale sapeva che entrambi non potevano resistere.
«Oh e va bene!»
Beth si lanciò prima su suo padre, schioccandogli un sonoro bacio sulla guancia, poi si rialzò si volto e si strinse a Quinn e Santana che piagnucolando si attaccò a lei.
«Santana, mollala. »
Lo fece, ma controvoglia.
«Beth, ricorda, non dopo mezzanotte.»
Beth baciò Quinn e annuì.
«Grazie mamma, sei la mia preferita.»
Le urla di protesta di Puck e Santana si persero nella stanza.


«Allora, che diavolo di film stiamo guardando?»
Chiese Puck sbucando dalla cucina con una ciotola di popcorn e un paio di birre.
«Non ne ho idea, ha scelto mia moglie.»
Santana si guardò attorno e si strinse nella coperta, poggiando la testa sul cuscino. Puck le si sedette accanto sgranocchiando a bocca aperta.
«Sei disgustoso!»
Arricciò il naso e si voltò verso la sua migliore amica, masticandole direttamente in faccia e beccandosi, giustamente a detta di Santana, una gomitata nel costato.
Quinn entrò quando entrambi erano impegnati a tirarsi schiaffi e sbuffando si sedette al centro.
«Siete due bambini, lo giuro!»
Santana le si premette addosso, e Quinn dimenticò cosa stesse dicendo. Le passo un braccio sulle spalle e non appena le sfiorò la fronte, Santana ne approfittò per girare la testa e catturarle le labbra.
«Pronto? Avevamo deciso di vedere un film. Anche se in effetti, se volete continuare..»
Il dito medio di Santana si alzò istantaneamente mentre Quinn sorrideva sulle sua labbra.
Si staccarono controvoglia. La testa di Santana sulla spalla di Quinn, e quella di Quinn sulla spalla di Puck.

«Da quanto stanno dormendo?»
Chiese Beth, aiutando sua madre a mettere a posto i piatti nella credenza.
«Non lo so, un paio d'ore?»
Entrambe sorrisero, guardando attraverso la porta Santana e Puck avvinghiati e addormentati sul divano. Le gambe di Puck erano troppo lunghe e i piedi gli sporgevano, invece Santana era completamente raggomitolata e poggiava la testa sul petto dell'uomo.
«Com'è andato il tuo appuntamento?»
Beth alzò le spalle.
Quinn conosceva quell'espressione.
«Oh ti piace!»
La più piccola roteò gli occhi.
«Mamma non ti ci mettere anche tu per favore!»
Quinn ridacchiò, sfiorandole la fronte con le labbra e cominciò a fischiettare, prendendola in giro. Beth si lamentò, sfoderando un grugnito degno di Santana, lasciandosi scivolare su una sedia.
«Mamma è così bello! »
«Chi è così bello?»
Puck si strofinò gli occhi e sbadigliò, prima di sedersi in braccio a sua figlia, che iniziò a piagnucolare e a lamentarsi per il suo peso.
«Ma se sono magro come un sedano! E comunque non mi hai risposto!»
Beth gli posò la testa tra le scapole ridendo, e Quinn li guardò con la testa leggermente inclinata mentre un paio di braccia si allacciavano intorno alla sua vita. Le labbra di Santana le soffiarono sul collo e non riuscì a non rabbrividire.
«Lo stanno facendo di nuovo, vero papà?»
Puck annuì tristemente.
«Sì.»
Santana sorrise prima di baciare sua moglie e spingere via Puck, tirandosi addosso Beth.
«Ciao piccola!»
Beth sbarrò gli occhi, confusa.
«Mami, hai bevuto?»
Ma Santana non la stava sentendo. Le stava baciando la fronte e la stringeva forte, strofinando la guancia contro la sua testa.
Quinn sospirò, passandosi una mano tra i capelli.
«Mi sa che è ora di andare a dormire.»
Puck annuì.
«Allora torno a casa, tanto Beth è sana e salva.»
Quinn scosse la testa.
«La tua camera è già pronta. E hai lasciato un ricambio la settimana scorsa, per cui puoi rimanere qui.»
Beth e Santana lo guardarono con la stessa espressione.
Puck cominciò a correre verso la tv e lanciò loro i comandi della consolle.
Quinn poteva giurare di avere tre bambini, non uno.
Ma non l'avrebbe cambiato per niente al mondo.

Angolo degli alcolisti anonimi. (vi era mancato, vè?)
Si, io sono quella ORRENDA persona, che ogni tanto torna e molla una shot, così, perché mi gira.
E questa è demenziale e non ha senso, ma comunque ve la tenete.
Ed è TUTTA COLPA DI BB. YOU KNOW I'M TALKING ABOUT YOU. Mi da corda quando non dovrebbe farlo e queste cose vengono fuori. So not okay.
E basta. Ci sentiamo nonsoquandononsocome ma vi amo sempre tutti o

  
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