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Autore: Shine_    07/03/2013    12 recensioni
Zayn Malik è un diciassettenne, da tre anni si è dovuto trasferire ad Houston in Texas per stare più vicino alla sede di lavoro di suo padre. Ed è proprio in questa città chiassosa tanto odiata che ha posato gli occhi su Liam Payne rimanendone folgorato.
Zayn Malik ha diciassette anni ed una cotta ormai incurabile per il bel giocatore di football dell'Houston University.
- Forza Zayn, non è così difficile - iniziò a parlare da solo per darsi più coraggio - esci da questo parcheggio e ti metti in coda.. non c’è nulla di cui aver paura -
{è una ZIAM, ovviamente, ed è tutta per Silvia}
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Car wash e seguiti'
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CAR WASH

 

 

{A Silvia, non quella di Leopardi ma alla mia ‘Quiffy’ che ha aspettato pazientemente per un mese intero}

 

 

« Never seem to stop comin'
What'd I say
Keep those rags and machines hummin'»

- Car Wash, Rose Royce

 

 

 

Zayn sistemò lo specchietto del fuoristrada con mani tremanti tentando di mettere a posto il casino che era in quel momento la sua testa.

Una parte di lui non vedeva l’ora di raggiungere il posto ormai famigliare e togliersi quel peso dallo stomaco; mentre la parte, almeno in quel momento, più grande di lui voleva solo fare retromarcia, tornare a casa e nascondersi sotto alle lenzuola fino alla fine dell’estate.

- Forza Zayn, non è così difficile - iniziò a parlare da solo per darsi più coraggio - esci da questo parcheggio e ti metti in coda.. non c’è nulla di cui aver paura -

Una risata forzata e nervosa si fece largo nella sua gola, chiuse gli occhi e girò le chiavi sentendo il motore riaccendersi.

- Nulla di cui aver paura - si ripeté aprendo gli occhi ed immettendosi sulla strada principale.

L’insegna “bubbles hand car wash” in rosa nella bolla azzurra si faceva sempre più vicina mentre le mani del ragazzo dai capelli corvini iniziavano a battere un ritmo nervoso sul volante.

- L’hai già fatto altre volte non succederà niente - continuò a parlare da solo mentre la voce di Frank Ocean seguiva le note di “Thinking about you”

Suo padre l’avrebbe ucciso se avesse saputo che aveva sporcato appositamente la macchina per poter tornare all’autolavaggio in cui aveva praticamente passato tutta l’estate.

E il suo migliore amico Harry l’avrebbe preso in giro a vita, si era già dovuto subire due o tre battutine quando aveva scoperto che c’era andato una volta.. se avesse scoperto che erano tre mesi che continuava ad andarci la sua vita poteva trasformarsi in un incubo.

Le note assordanti di “Car wash”, insieme al chiacchiericcio e alle risate, iniziarono ad entrare prepotenti nell’abitacolo sicuro del furgone aumentando di conseguenza il nervosismo del ragazzo che aveva fermato la macchina aspettando il suo turno.

Spense la radio per poter ascoltare meglio i suoi pensieri che si erano fatti ancora più confusi, soprattutto ora che era ormai in fila con la sua macchina pronta per essere lavata.

Il suo sguardo finì su una che, poco più avanti, veniva pulita, in modo decisamente provocante, da ragazze in costume. Gli ululati dei ragazzi con le giacche letterman con le iniziali UH come sottofondo.

Si era trasferito con la sua famiglia da Bradford, in Inghilterra, da tre anni ma ancora non riusciva a capire la mentalità americana. Tutto troppo chiassoso per lui che preferiva stare chiuso nella sua camera a leggere o disegnare.

Il picchiettare insistente al finestrino lo distolse dai suoi pensieri, si voltò verso il rumore incrociando un paio di occhi azzurri che lo fissavano divertiti.

- Bella macchina - lo sentì dire quando abbassò incerto il finestrino - bella sporca - continuò quello passando un dito sul fango che ricopriva la fiancata.

- Sei qui per fartela lavare? - Zayn sollevò le sopracciglia guardandolo confuso. Che altro poteva fare con una macchina sporca in un autolavaggio?

Il ragazzo con i capelli marroni sbuffò scocciato indicando i ragazzi su cui si era fissato lui stesso qualche secondo prima.

- Sei come loro o va bene chiunque? - domandò alludendo alle ragazze che stavano anche improvvisando un balletto solo per i loro “clienti”.

- Oh, no. Va bene chiunque, sul serio - no, non è vero. - Voglio solo farmi lavare la macchina - si finse indifferente sollevando le spalle

- Quindi non hai nulla in contrario se te la lavo io? - In realtà preferirei qualcun'altro

- Nulla in contrario, fai pure - gli sorrise mentre dentro di lui gli lanciava le peggiori maledizioni per avergli rovinato i piani.

Aveva sporcato apposta la macchina, come ogni altra volta, per vedere quel ragazzo e ora, oltre a spendere i soldi per il lavaggio non lo vedeva nemmeno.

Sbuffò incrociando le braccia al petto mentre con lo sguardo seguiva quel tipo strambo che andava a radunare l'occorrente.

Non poteva essere stato così sfortunato da aver beccato il suo giorno libero.

- Ti ho già visto da qualche parte - si sforzò di non roteare gli occhi quando il rovinapiani parlò di nuovo.

- Dubito - boffonchiò mentre cercava in mezzo a tutte le ragazze in costume la causa della sua persistenza in quel posto.

- Giochi nei Cougars? - Il rovinapiani aveva anche voglia di far conversazione, fantastico. Una giornata decisamente rovinata.

- Ti sembro un giocatore di football? - rigirò la domanda con tono secco continuando poi - e non faccio l'università, ho 17 anni - concluse tutto orgoglioso.

- In effetti é vero, sembravi piccolino - piccolino? Stava per ribattere con una battuta acida che assomigliava molto ad un "e tu sei vecchio" quando sentì un "Louis" pronunciato come ammonimento.

Il suo cuore smise di battere e la battuta gli morì sulle labbra quando sporgendosi un poco identificò il nuovo arrivato.

L'onda di pensieri incoerenti lo lasció disorientato per qualche minuto e doveva avere un'espressione incredibilmente stupida perché il ragazzo che era spuntato dietro al rovinapiani con una maglietta bianca aderente che gli fasciava perfettamente le spalle larghe lo fissava con un sopracciglio inarcato.

- Mi scuso per qualsiasi cosa abbia detto - si rivolse direttamente a lui che, anche sforzandosi, non sarebbe nemmeno riuscito a dire il suo nome. O almeno non con quegli occhi marroni che non l'avevano ancora lasciato da quando si era rivolto a lui.

- Non ho detto niente, ti fidi così poco di me? - La voce acuta dell'altro lo catapultò di nuovo nella realtà. Si schiarì la voce e fece finta di mandare un messaggio mentre i due continuavano a parlare.

- L'hai detto anche l'altra volta e poi chissà come mai quei due non sono più tornati - non aveva solo due occhi marroni che distraevano ma una voce profonda e calda. E Zayn si sentiva ancora più stupido quando di notte cercava di riportarla alla memoria per poter dormire.

- Ed erano clienti fissi. Voleva anche licenziarti e io l'ho convinto a darti un'altra possibilità -

- Liaaaaam - cantilenò scocciato e divertito l'altro - non stavo facendo nulla di male quella volta. Quante volte devo ripeterti che é stata tutta colpa di quella sottospecie d'arpia? Io stavo solo parlando, tranquillamente e senza nessun secondo fine, con il mio cliente - concluse con un tono di voce calmo mentre l'altro lo fissava sempre più scettico.

- L'arpia era la fidanzata e non stavi solo parlando - gli puntò un dito contro - stavi flirtando -

- Con lui non stavo facendo niente - si difese immediatamente chiamando in causa quello che scriveva con gli occhi puntati sui due.

- Eh? Oh.. No no. Niente. Noi.. Noi n-non stavamo.. Lui non stava..- una fatica enorme anche solo a pronunciare una frase senza senso. Dannatissimi occhi marroni.

- Ora ti fidi? - Zayn approfittò del momento per riabbassare lo sguardo sullo schermo del cellulare dove aveva scritto parole incomprensibili e un nome ripetuto ogni due per tre "Liam".

- Devo ricordarti cos'ha detto dopo che l'ho convinto a non licenziarti? - E a questo punto Zayn non poteva più nascondere di avere un problema, e anche serio, visto che si stava immaginando quel ragazzo arrabbiato in tutt'altra situazione e in tutt'altro ambiente.

- La prossima volta non sprecarti a venire a parlarmi ma prendi le tue cose e vai via con lui - recitò il ragazzo con gli occhi azzurri abbassando la voce e fingendo di tenere tra le mani un sigaro

- Quindi visto che il concetto ti é ben chiaro nella testa applicalo per una buona volta - Zayn cercò di trattenere il risolino quando sentì il tono esasperato dell'altro e si concentrò di nuovo sul telefono mentre le labbra si piegavano involontariamente in un sorriso divertito

- Ehi! - Sollevò immediatamente lo sguardo guardando confuso il ragazzo che gli puntava un dito contro - dovresti essere dalla mia parte! - Continuò quello fingendosi deluso

- E, di grazia, perché dovrebbe essere dalla tua parte? - Zayn spostò lo sguardo da uno all'altro

- Perché devo lavargli questa..- indicò la macchina sporca con un'espressione disgustata -..cosa - concluse dopo qualche minuto in cui aveva solo gesticolato

- Posso lavargliela benissimo anche io - quella frase portò troppo sangue al cervello di Zayn che arrossì vistosamente concentrandosi all'improvviso sulle sue unghie

Le immagini di un Liam Payne completamente bagnato si fecero vivide nella sua mente.

Maglietta bagnata completamente aderente che lasciava intravedere i muscoli definiti dell'addome.

Capelli bagnati appiccicati alla fronte, le goccioline che scendevano lentamente lungo il profilo di quel viso perf-

- Allora? -

- Eh? Cosa? - Scosse velocemente la testa vedendo quello stesso ragazzo, sfortunatamente del tutto asciutto, che con le braccia incrociate fissava l'altro quasi sfidandolo

- Chi preferisci? - Deglutì ed iniziò a tossire convulsamente squadrando quello che aveva fatto la domanda. Odiava quel Louis, lo odiava con tutto il cuore.

- Non é difficile ragazzino, chi vuoi ti lavi la macchina? - L'aveva già detto che lo odiava?

- Non sono un ragazzino - s'impuntò gonfiando quasi il petto

- Dai novellino scegli. Me o il signor serietà in persona? - All'ultimo commento ricevette una gomitata sull'addome. Sicuramente Zayn gliel'avrebbe tirata più forte ma si limitò a guardarlo male.

- Allora.. ehm..-

- Zayn - disse subito capendo il gesto di Liam con le mani

- Quindi, Zayn, chi vuoi ti lavi la macchina? - Restò un momento imbambolato sentendo come il suo nome suonasse bene su quelle labbra.

- Chi scelgo? - Si domandò ad alta voce vedendo i due annuire ed aspettare la sua risposta.

Liam. Liam. Liam. Liam.

- Erm.. Non saprei - Liam -è indifferente - Liam - Voglio solo la macchina pulita - ma se la lavassi tu, Liam, sarebbe perfetto..magari senza maglietta.

Si morse le labbra quando quella particolare immagine si presentò nella sua mente.

- Metà e metà, prendere o lasciare - lo interruppe Louis scocciato, Zayn socchiuse gli occhi quando li vide stringersi la mano

- Tu prendi questa parte, io l'altra - li spalancò quando vide Liam annuire ed avvicinarsi alla parte che lui doveva pulire. La sua parte! Doveva lavare la sua parte. Si sentiva una ragazzina alla prima cotta, ma si costrinse a tenere l'euforia all'interno. Era già imbarazzante avere mezza erezione solo per quello che si stava immaginando.

- è un idiota - deglutì quando capì che stava parlando con lui - ma é il mio migliore amico - iniziò ad annuire seguendo con lo sguardo ogni sua mossa.

Si era abbassato e con quel movimento la maglietta bianca si era alzata leggermente lasciando intravedere una striscia di pelle e l'elastico dei boxer.

Quando si rialzò aveva tra le mani un panno bagnato che passò sulla metà del cofano di sua competenza. I movimenti non erano provocatori ma non stavano facendo altro che peggiorare la situazione nei pantaloni di Zayn.

Si mosse sul sedile tentando di pensare a qualcosa, qualsiasi cosa, che non c'entrasse con un ragazzo dai capelli marroni, una spugna bagnata e una vasca

- Quindi - quasi saltò dalla sorpresa quando se lo ritrovò di fianco - ti chiami Zayn e hai diciassette anni - il ragazzo deglutì ed annuì sicuro di essere arrossito per l'ennesima volta

- E come mai vieni qui spesso? -

- Erm.. Io.. Ecco.. Io -

- Cioè non voglio sembrare un pazzo maniaco che si ricorda qualsiasi cosa ma.. Ecco..- Si perse ad osservare la sfumatura rossastra e quasi non sentì il continuo della frase - non sei proprio il tipo che passa inosservato -

- Dovevo..- Si schiarì la voce - dovevo lavare la macchina -

Zayn sei un idiota. Sei un idiota. Idiota. Un completo imbecille, ecco cosa sei.

- Cioé mio papà.. mia sorella.. le strade non sono proprio.. non é che l'ho sporcata apposta per venire qua - concluse tutto d'un colpo sentendosi ancora più stupido.

Mancava solo che confessasse la sua cotta imbarazzante che andava avanti praticamente da quando si era trasferito ed era a posto.

- Sarebbe..-

- Imbarazzante - lo interruppe cercando di non badare al caldo che sentiva sulle guance.

- Avrei detto tenero - riprese invece l'altro avvicinandosi ed appoggiandosi con un gomito alla portiera - Allora? Chi delle belle ragazze ha rapito il tuo cuore? -

Zayn deglutì cercando di non badare alla vicinanza del suo braccio. Se allungava una mano poteva toccare quello strano tatuaggio con quattro frecce, poteva saggiare con le dita la sua pelle e..

- Scommetto che é Perrie quella ragazza carina bionda vicino alla rossa - Zayn si riscosse scuotendo il capo.

- Nessuna..nessuna ragazza - biascicò evitando di guardare in quegli occhi marroni.

- Oh - si voltò giusto in tempo per vedere Liam di nuovo abbassato ad immergere il panno nel secchio d'acqua

Ti prego non farmi più domande di questo genere o sarò costretto a confessare che il mio cuore é praticamente ai tuoi piedi.

Si sentiva sempre troppo agitato ogni volta che Liam gli lavava la macchina ma questa era decisamente la peggiore: mente annebbiata, guance rosse, stomaco in subbuglio, erezione fortunatamente non molto visibile e un nervosismo che lo rendeva inquieto.

Aveva aspettato tre anni ed ora, dopo tre anni, era sicuro che Liam conoscesse almeno il suo nome.

Doveva esserne felice e invece si sentiva ancora più sottopressione.

Liam, il ragazzo dei suoi sogni, il ragazzo che avrebbe presentato ai suoi genitori e che avrebbe sicuramente sposato, conosceva il SUO nome.

E non solo conosceva il suo nome ma continuava a lanciargli occhiate di sottecchi, come se lo stesse studiando. E Zayn ogni volta doveva ricordarsi di respirare.

Lo sentì schiarirsi la voce e i suoi occhi lo raggiunsero immediatamente.

- Quindi..- Zayn lo fissò in attesa - cosa vorresti fare di bel..- la sua domanda s'interruppe quando Louis sbucato all'improvviso dietro di lui gli rovesciò un secchio d'acqua addosso

- LOUIS! - Gridò rivolgendo un'occhiata di fuoco al ragazzo che ridendo era tornato dalla sua parte della macchina

- é un idiota. Te l'avevo detto, no? - Lo sentì borbottare, ma il suo respiro si fermò quando vide che sollevava la maglietta strizzandola.

La leggera peluria, muscoli bene in vista, goccioline d'acqua che scendevano oltre l'orlo dei boxer

- Si diverte con poco - continuò a borbottare l'altro non accorgendosi dell'espressione adorante del ragazzino che seguiva i movimenti della sua mano tra i capelli bagnati

Zayn si passò la lingua sulle labbra studiando centimetro per centimetro quella maglietta che faceva ormai da seconda pelle.

- Oh sì - mugugnò troppo preso dai viaggi nella sua mente per accorgersi di aver parlato.

- Hai detto qualcosa? - Comparve subito al suo fianco con quel dannatissimo ciuffo fuori posto. Avrebbe solo dovuto allungare la mano e poteva sistemarglielo lui. Solo allungare il braccio ..

- Zayn? -

- Cosa? No. No. Non ho detto niente - iniziò a straparlare arrossendo di nuovo.

- Puoi anche toglierla - continuò prendendo coraggio. L'altro sollevò un sopracciglio guardandolo confuso - la maglietta - indicò l'indumento bagnato che era sicuramente fastidioso - puoi toglierla..se vuoi -

- Oh, posso? - Continuò a guardarlo mentre le dita sollevavano leggermente il collo della maglia - non ti dispiace? è la cosa che mi da' più fastidio indossare indumenti bagnati - ricacciò indietro il "lo so" che sarebbe stato molto difficile da spiegare senza aggiungerci un "so praticamente tutto di te. So dove fai colazione prima di andare all'università, so che giochi nella squadra di football, so come ti sta bene una giacca letterman. So tutto perché sono praticamente ai tuoi piedi da tre anni"

- Nessun fastidio - rispose incoraggiante asciugandosi il sudore delle mani sui jeans.

Strinse il tessuto tra le dita quando lo vide sfilarsi la maglietta dall'alto.

Gli sembrava di vedere tutta la scena a rallentatore: Liam che sollevava leggermente il collo della maglia sopra alla testa, la maglietta che man mano saliva scoprendo via via sempre più pelle, i jeans che cadevano sui fianchi lasciando intravedere gran parte dei boxer.

Quest'immagine avrebbe perseguitato i sogni di Zayn per almeno un mese, se non di più. E gli sembrava tutto così patetico, avere questa cotta impossibile, ma non riusciva proprio a togliersi dalla testa questi occhi marroni. Ci aveva provato qualche mese prima ed era andato tutto bene finché non aveva scoperto che Liam doveva lavorare d'estate all'autolavaggio. E allora aveva lasciato da parte tutti i suoi buoni propositi e si era buttato.

Lo sguardo puntato sulla schiena di Liam che si era piegato per appoggiare la maglietta bagnata sul bordo del secchio.

Si morse le labbra lasciando scorrere lo sguardo su tutta quella pelle esposta e si fermò sussultando sui boxer che erano praticamente del tutto esposti dai pantaloni che erano caduti ancora più giù lungo i fianchi.

Perchè non poteva portarselo a casa? Perchè?

Sbuffò passandosi una mano sul ciuffo nero che gli ricadeva sulla fronte.

Era arrivato al limite, questa cotta stava diventando qualcosa di incontrollabile e gli stava sfuggendo dalle mani. O forse non era mai riuscito a controllarla, tutto il potere era nelle mani di quel ragazzo che stava passando il panno canticchiando la vecchia canzone che stavano trasmettendo gli altoparlanti di quell'autolavaggio.

- Prima che intervenisse Louis ti stavo chiedendo cosa volessi fare all'università. Hai già scelto? Quest'anno è l'ultimo, no? - Annuì arrossendo mentre iniziavano a formarsi mille domande: come fa a saperlo? Perché é cosí interessato? E se gli piaccio?

Scosse il capo rispondendo - il mio sogno é sempre stato fare l'insegnante..- Lanciò una veloce occhiata alla sua sinistra e vedendo che l'altro ragazzo aveva la sua completa attenzione continuò - Ma vorrei continuare anche con l'arte.. Non sono certo un genio.. Però me la cavo - sollevò le spalle scaricando tutta la tensione.

- Quando ero in Inghilterra mia mamma mi aveva iscritto ad una specie di scuola.. Ed ero bravo.. Cioè non il migliore..ero nella media? - Continuó esitante - e avevo anche iniziato a disegnare un fumetto. Ma poi ci siamo trasferiti e l'ho chiuso nello scatolone - sospirò lasciandosi andare contro allo schienale.

- Non mi sembravi proprio il tipo - ruppe il silenzio l'altro attirandosi l'occhiata confusa di Zayn.

- E che tipo ti sembravo? - Chiese incrociando le braccia al petto in un moto di difesa.

L'altro sollevò le spalle continuando a passare il panno sullo stesso punto. Il fatto che non si era spostato da lì anche se quel punto era ormai lucido tanto era pulito fece battere ancora più forte il cuore di Zayn.

Voleva fare conversazione, voleva parlare con lui. Con lui, con Zayn, che non si reputava poi così tanto interessante. Ma Liam voleva conoscere lui.

- Non so - lo vide fermare i movimenti e studiarlo mentre si portava una mano sotto al mento - giacca di pelle, sigaretta tra le labbra, tatuaggi, capo di una banda di bulletti - finì l'elenco sorridendo incerto.

- Sui primi tre hai indovinato ma l'ultimo proprio no - scosse il capo con un sorriso amaro - diciamo che non sono popolare, credo di essere invisibile in quella scuola. Ma non m'interessa poi così tanto - fece spallucce e continuò ad aprirsi sempre di più - Quand'ero a Bradford forse m'interessava ma ora..- fece una smorfia e riprese - Ho Harry e basta e avanza. Quando troppo persone ti circondano sei sempre tu a soffrire -

Puntò lo sguardo sul parabrezza concentrandosi sulla goccia d'acqua che prendeva sempre più velocità scivolando lungo il vetro.

- Mi disp..- iniziò Liam rompendo il silenzio ma venendo interrotto da un Louis tutto eccitato.

- Harry? Harry Styles? Sei amico di Harry? - Domandò alzando sempre più la voce.

Zayn inarcò un sopracciglio fissandolo - Sì, perché? -

Louis sembrò illuminarsi tutto - Ecco dove ti ho già visto! Io sono Louis, il suo vicino di casa - fu costretto a stringergli la mano mentre l'altro continuava a parlare - Ti avrà sicuramente parlato di me, giusto? Io e lui ci conosciamo da quando siamo bambini. Effettivamente mi aveva parlato di un nuovo ragazzo in circolazione ma non ha mai avuto il tempo di presentarmelo..-

Continuava a parlare e nel frattempo gli scuoteva la mano, Zayn guardò oltre alle sue spalle e quando incrociò gli occhi di Liam lo vide scuotere la testa e sollevare le spalle.

- Louis - il ragazzo bloccò la sua parlantina e si voltò verso il ragazzo che aveva parlato.

- E va bene - ricominciò lasciando la presa sulla mano del moro - È stato un piacere conoscerti, ragazzino. Tutti gli amici di Harry sono anche miei quindi ci rivedremo presto - Zayn deglutì, gli sembrava tanto una minaccia quella.

- Louis! - Ripeté l'altro alzando di poco la voce.

- Torno nel mio angolino così puoi stare solo col bel bocconcino - bel bocconcino?

- Louis! -

- Guarda é anche arrossito! Ti dona questo colorito rossastro sulle guance. E se non ti conoscessi direi che hai una cottarella per il nostro caro Li..-

- Louis! -

- E io non ti conosco - continuò ignorando i richiami dell'altro che aveva anche iniziato a battere un piede sul cemento.

- Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me - sussurrò dandogli una pacca amichevole sulla spalla ed allontanandosi quando l'ennesimo "Louis" si fece sentire più forte.

Zayn fissó un punto sulla strada troppo imbarazzato per vedere quel Louis, che a questo punto odiava con tutto il cuore, allontanarsi con un sorriso divertito sulle labbra.

- Se dicessi che é un idiota mi ripeterei? - Continuò a fissare la strada annuendo.

- E ti posso assicurare che a lui non ti abitui mai, riesce sempre a sorprenderti con qualcosa di nuovo - si azzardò a spostare lo sguardo su Liam proprio nel momento in cui una goccia d'acqua cadeva da una ciocca di capelli percorrendo tutto il viso fermandosi sulle labbra che si aprirono un poco lasciando spazio alla lingua che tracciò il contorno della bocca.

Strinse il tessuto dei jeans tra le dita trattenendo il gemito tra le labbra. Non era mai stato così frustrato in tutta la sua vita.

Aveva davanti Liam Payne, a petto nudo e completamente bagnato, e l'unica cosa che voleva fare era aprire la portiera e allacciargli le braccia al collo.

- Comunque, io sono Liam - spostò lo sguardo dagli occhi di lui alla mano.

Oh mio Dio. Devo stringergli la mano. Respira ed andrà tutto bene. Com'é che si respira? Oh Dio. La mia mano contro la sua. Palmo contro palmo. Pelle contro pelle. Chissà se sono come le ho sempre imm-

Sentì un colpo di tosse e si risvegliò allungando velocemente la mano e stringendogliela.

Lo stomaco si attorcigliò e dovette usare tutte le sue forze per non muovere la mano ed intrecciare le dita.

Si concetrò sulla sensazione di quel palmo umido contro al suo e percepì le così dette 'farfalle nello stomaco' quando Liam mosse il pollice in movimenti circolari sulla nocca dell'indice.

- Zayn - biascicò prendendo coraggio ma perdendosi subito dopo nel sorriso dolce del ragazzo.

- Un vero piacere conoscerti - continuò quello stringendo più forte la presa.

- Tutto mio - farfugliò - il piacere..tutto mio -

Restarono qualche altro minuto a fissarsi mentre Zayn arrossiva sempre di più man mano che il sorriso dell'altro si ingrandiva e la sua stretta s'intensificava.

- Non vorrei intromettermi nel vostro idillio - Zayn con uno scatto ritirò la sua mano concentrandosi sul volante.

- Ma la macchina é pulita quindi..- Continuò con un luccichio di divertimento negli occhi azzurri.

- Sì, giusto - Zayn tirò fuori dalla tasca posteriore il portafoglio e passò i soldi ad un Louis compiaciuto.

Se l'aspettava la battutina finale, Zayn, ma lo colse comunque impreparato.

- Chissà come farai quando finirà l'estate - deglutì aspettandosi il peggio - posso lasciarti il mio numero - il sorriso di Louis si fece più furbo e Zayn tremò - quando hai bisogno di una lavatina chiami e ti raggiungo - lo sapeva che non era finita lì, lo vedeva quasi nella luce in quegli occhi.

- Mi porto dietro Liam, visto che é il tuo preferito - arrossì fin sulla punta delle orecchie.

- E ti posso assicurare che é un genio con le sue man..- sospirò di sollievo quando le ultime lettere vennero bloccate da una mano.

- Io lo tengo e tu scappi - annuì accendendo la macchina e mettendo in moto.

Gli occhi di Louis parlavano da soli, Liam gli fece l'occhiolino e lui arrossì facendo un cenno con la mano ed allontanandosi da quel posto.

Tornato a casa si sarebbe sicuramente chiuso nella sua camera, una matita tra le dita, circondato da fogli accartocciati con sempre gli stessi particolari disegnati più e più volte.

Un paio di occhi scuri, capelli mossi con ciocche scoordinate e due mani. Due mani che si stringevano.

 

 

 

 

**

 

 

 

 

- Era proprio necessario infastidirlo in quel modo? -

- Era necessario, sì. Dannatamente necessario -




 

 

 

Angolo Shine:

In assoluto prima storia, scritta, sullo Ziam.
Se morite dalla voglia di trovare l'autolavaggio, perchè sì esiste sul serio e l'ho cercato su google maps, questo è l'indirizzo (14732 memorial drive, Houston).
Non ditemi niente, mi faccio paura da sola.
Poi per il resto l'università che frequentano i baluba che fanno i casinisti è la stessa in cui vanno Loius e Liam ovvero l'Houston University.
Che ha una squadra di football, come ogni università in america, e sono i Cougars.
Liam gioca nella squadra di football e lavora all'autolavaggio per pagarsi le rette universitarie.

Nel caso voleste lasciare una recensione mi rendereste la persona più felice sulla faccia della terra.

Nel caso ci fosse ancora qualcuno grazie mille per essere rimasto fino alla fine

Shine :)

Ps: tutto questo è colpa/merito della sopracitata Silvia che mi ha mandato un messaggio su What's App, quasi un mese fa, informandomi della sua piccola avventura ad un autolavaggio.
Il mio cervello è partito da solo e lei mi ha costretta (!) a mettere giù tutto. Quindi a lei i doni, a lei gli insulti. Ti voglio bene <3

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