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Autore: Yvaine0    07/03/2013    4 recensioni
"Il suo piano era semplice, preciso e infallibile. Allora perché non stava funzionando?"
Louis non è affatto geloso di Harry.
No, per niente.
Non gli importa se Niall lo abbraccia, se ridono e scherzano sotto il suo naso, se Harry non gli toglie gli occhi di dosso. No, non gli importa. Louis Tomlinson non è affatto geloso.
Questo ovviamente non toglie che cercherà di vendicarsi, perché Louis Tomlinson non è affatto un tipo geloso, ma non si fa nemmeno mettere i piedi in testa da un irlandese mezzo svestito qualunque.
Larry vs. Nialler
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: Triangolo
- Questa storia fa parte della serie 'Challenge accepted!'
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Disclaimer! Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere delle entità realmente esistenti citate, nè offenderle in alcun modo. Tutti i fatti narrati sono puramente inventati o sola fonte di ispirazione.

Storia scritta in risposta alla sfida di MN125:
Larry vs. Niall – prompt: canottiera, concerto, microfono
 
 
A Meri, come saluto prima della gita.
Mi mancherai un sacco, poop.
 
 
      

Niente affatto geloso
Quando anche Niall Horan diventa grande
 
L'adrenalina in circolo, le farfalle che si agitavano nello stomaco ad ogni sfioramento. I loro sguardi complici, i loro assoli praticamente sempre successivi l'uno all'altro. Le loro voci che si fondono, i baci scambiati di nascosto durante i fulminei cambi d'abito.
A Louis i tour piacevano moltissimo. Appena un po' meno di quanto gli piaceva Harry – e in fondo gli piacevano proprio perché gli piaceva Harry. Amava averlo accanto in ogni momento, ogni giorno, averlo tutto per sé.
O almeno così aveva sperato appena prima di partire.
Aveva avuto modo di disilludersi fin troppo presto, quando durante il primo concerto Harry aveva stretto Niall in un tenero abbraccio, che aveva fatto ribollire il sangue di Louis nelle vene ed esplodere le sue speranze in una feroce gelosia.
«Oh, avanti Lou, smettila».
Harry si era appena seduto sul sedile di fronte al suo. Evidentemente per il suo cervellino sottosviluppato era difficile comprendere che, quando qualcuno si sedeva da solo, a braccia conserte, in un angolo del pullman lontano da tutti gli altri, significava che probabilmente voleva stare da solo.
«Non sto facendo niente» replicò in tono glaciale, lanciandogli una fulminea occhiata diffidente.
«Appunto. Sei arrabbiato».
«Non è così».
«Sì, invece: sei arrabbiato perché ho abbracciato Nialler ieri sera...», si scompigliò e sistemò i capelli in quel suo solito modo idiota, che, usuale o meno, continuava a far aumentare il battito cardiaco di Louis – perché, cavolo, quei suoi ricci erano tremendamente sexy e, se possibile, le sue mani lo erano anche di più.
La scarica che gli attraversò il corpo lo fece saltare sul posto, mandando a quel paese il suo autocontrollo – e Louis ne aveva parecchio – e con esso il suo buon proposito di rimanere freddo e distante. «Se già lo sai, puoi anche evitare di chiedermelo, Harold».
Dopodiché si premurò di correggerlo, mentalmente, perché ancora aveva una dignità e non aveva intenzione di comprometterla del tutto: Ti sei appolipato, avventosato, avvinghiato. Non ti sei limitato ad abbracciarlo.
Harry sorrise trionfante, interpretando a dovere quella risposta come una conferma ai suoi sospetti. Si spostò quindi dal sedile di fronte a quello accanto a Louis, per potergli essere più vicino. «Sei geloso, per caso?» gli chiese con falsa innocenza, senza smettere di sorridere.
Louis osservò qualche istante di troppo le sue maledette fossette, poi, stizzito dalla sua faccia tosta e dalla debolezza, soffiò una risatina scettica; «Perché dovrei?» replicò, piccato. Poi si alzò in piedi e marciò fino all'altro lato del pullman, dove si sedette tra Liam e Niall, intenti a far nulla in compagnia di Zayn: «Allora, che si fa, gente? Mi sto annoiando!» trillò.
Harry, dalla sua postazione, lo osservava senza riuscire a smettere di sorridere, con la sensazione che la mente malata di Louis Tomlinson stesse tramando qualcosa.
Naturalmente, Harry aveva ragione.
 
Harry non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. Distogliere lo sguardo ogni volta che si accorgeva di aver ripreso a fissarlo era uno sforzo enorme per lui. Non capiva perché dovesse fare una cosa del genere. Okay, dovevano rimanere concentrati sulla scaletta, sulle canzoni, sul tempo e sullo spettacolo in atto, ma Harry continuava a pensare che il vero spettacolo fosse Louis. Louis era la persona più meravigliosamente imperfetta che avesse mai conosciuto.
Era meraviglioso quando gli lanciava occhiate di superiorità, sorprendendolo a fissarlo; ed era meraviglioso anche quando ultimamente nei camerini Harry cercava di baciarlo e lui lo respingeva dicendo che, “Ehi, non fare il bambino, abbiamo da fare”. Entrambi sapevano benissimo che lo faceva solo per ripicca, perché Louis era tremendamente geloso e questo lo rendeva ancora più meraviglioso. Ed era meraviglioso anche mentre si appiccicava a Liam, rideva e scherzava con lui, cercando di fargli saltare i nervi.
Ciò che evidentemente Louis continuava a perdere di vista era la portata dei sentimenti di Harry nei suoi confronti. Poteva abbracciare Niall, poteva flirtare con lui per gioco, per il solo gusto di metterlo in imbarazzo, ma nessuno sarebbe mai stato meraviglioso quando Louis Tomlinson agli occhi di Harry Styles.
 
Gli tremavano le ginocchia. Succedeva ogni volta che stava per salire sul palco per un concerto. Era un dato di fatto che nei live loro cinque non brillassero, Louis aveva sempre paura di fare qualche epica figura di merda di fronte a tutte quelle persone.
Le sue gambe non smettevano di tremare e, per mascherare la tensione, Louis prese a saltellare sul posto, canticchiando qualche nota a caso. Sentiva su di sé lo sguardo di Harry e sapeva che in quel momento lui non avrebbe voluto fare altro che infondergli un po' di tranquillità – come faceva Harry a rimanere sempre così calmo? -, ma Louis non glielo avrebbe permesso. Non riusciva a perdonargli tutta la confidenza che aveva messo su con Niall nell'ultimo periodo, non riusciva a perdonargli il modo in cui gli si era avvinghiato addosso la sera prima. Se era Niall che voleva, poteva prenderselo, ma non poteva pretendere di averli entrambi tutti per sé.
Louis guardò l'irlandese di sottecchi; era poco distante da lui e saltava sul posto, ridendo e sparando una battuta dietro l'altra in direzione di Zayn, che ridacchiava cercando di mascherare il proprio nervosismo. Chiassoso, stupido biondo con la canottiera. Solo perché aveva iniziato ad andare in palestra, credeva di poter andare sul palco mezzo nudo?
«Hey, Boo...»
Louis si girò di scatto, sorpreso dall'udire quella voce così vicino. Harry era lì accanto e lo guardava sorridendo timidamente, le fossette ben in mostra. Era uno di quei sorrisi che facevano attorcigliare le budella di Louis come nemmeno il giro della morte sulle montagne russe riusciva a fare.
Ma lui, stoicamente, resisteva. Harry avrebbe dovuto imparare dalle proprie azioni. «Che c'è?» domandò freddamente.
«Vuoi un abbraccio?»
Tutta la determinazione di Louis vacillò a quella proposta. Voleva un abbraccio? Eccome se lo voleva, cavolo!
Distolse lo sguardo con un enorme sforzo, cercando di limitarsi al suo solito sorrisetto strafottente. Per non cedere alla tentazione, fece la prima cosa che gli venne in mente: «Op- Op- Op- Oppa Gangnam Styles!» strillò, saltellando poi a pazzo di Gangnam Style verso Niall; perché per quanto fosse chiassoso e inopportuno, Niall Horan non si tirava mai indietro quando bisognava esibirsi in balletti idioti. Di fatti l'irlandese non lo deluse nemmeno quella volta.
Harry sospirò, ridacchiando, e si unì al balletto coinvolgendo anche Zayn, che prese a ballonzolare sul posto mettendo in mostra la sua somma assenza di coordinazione. Nonostante quella scena fosse estremamente divertente, non riuscì a distrarre Louis dal ricciolino che si dimenava proprio accanto a lui. A quel punto le sue ginocchia non tremavano più, ma lui faticava non poco a tenere a freno gli ormoni.
Quando Liam si parò loro davanti, l'espressione attonita di fronte a quella scena, Louis Tomlinson trovò che quello fosse il momento giusto per allontanarsi dal suo adorabile aguzzino.
«Leeyum! - esclamò, con quel tono basso e potente che usava solo per fare il buffone. - Sei pronto per spaccare di brutto?!» Così dicendo ne approfittò per avvicinarsi a lui e cingergli le spalle con un braccio. A quel punto commise l'errore di guardare di nuovo Harry, intendo a fare l'imbecille con Niall.
In quel preciso istante Louis Tomlinson comprese quale sarebbe stata la sua vendetta.
 
Il suo piano era semplice, preciso e infallibile. Allora perché non stava funzionando? C'era qualcosa di dannatamente irritante in tutto quello che stava succedendo.
Louis ce la stava mettendo tutta: aveva portato a galla tutto il suo lato stronzo, aveva evitato Harry come la peste – e si era trattato di una fatica quasi fisica –, aveva riso e scherzato con tutti, in particolar modo con Liam, elemento chiave indispensabile e inconsapevole del suo piano. Ma Harry non sembrava essersi ingelosito, non sembrava nemmeno averci fatto caso. E tutto perché, naturalmente, era troppo impegnato a divertirsi con il suo nuovo giocattolo.
Se non lo avesse conosciuto come le sue tasche, Louis avrebbe detto che lo stava facendo apposta per fargli saltare i nervi. Eppure non demordeva; aveva ancora qualche carta da giocarsi. Ecco perché qualche minuto dopo stava anche lui infastidendo il povero Niall, mettendogli a posto la canottiera mentre cantava.
A Harry non importava che Louis si fosse trovato un nuovo amichetto? Bene, allora Louis avrebbe preso a giocare con il suo, per puro dispetto.
Cercava di ignorare il fatto che quello stupido irlandese continuasse a ridere e scherzare in maniera un po' troppo confidenziale con il suo Harry, mentre toccava agli altri cantare.
Ma a Louis non importava, in fondo la cosa non gli faceva nessun effetto. Proprio no. A lui non era geloso, non gli prudevano le mani, non gli ribolliva il sangue nelle vene, non stava lottando per resistere all'istinto di spingere lontano quel biondino mezzo nudo e baciare Harry stringendolo possessivamente a sé, perché era suo e di nessun altro. No, per niente.
E fu proprio in uno di quei momenti, in cui non stava rosicando per le attenzioni che Harry e Niall si rivolgevano, che Louis si chiese che diavolo avesse quel ragazzo che lui non aveva. Quell'insopportabile accendo irlandese, okay, ma quello non l'avrebbe voluto per nessuna ragione al mondo – Harry avrebbe dovuto farsene una ragione. Aveva anche un buco nero al posto dello stomaco, ma nemmeno sembrava così attraente. La risata contagiosa? La sua risata non era per nulla male! Forse era quell'orribile canottiera slabbrata ad attirare l'attenzione?
Louis guardò Niall, proprio nel momento in cui stava strillando qualche idiozia in direzione del pubblico, stringendo forte il microfono tra le mani e mettendo così in evidenza i muscoli contratti nelle braccia. Ecco, forse la muscolatura che il giovane irlandese aveva messo su nell'ultimo periodo era qualcosa di particolarmente motivante a prestargli attenzione.
Louis sgranò gli occhi, rendendosi conto di quello che aveva appena pensato. Li sgranò ancora di più quando si ritrovò a ripensarci poco più tardi, senza riuscire a togliersi l'immagine dei bicipiti contratti di Niall dalla mente. E quando si rese conto che i suoi boxer sembravano essersi improvvisamente ristretti, credette di essere del tutto impazzito.
 
La cosa, però, ebbe i suoi effetti. Certo, sì, aveva totalmente sconvolto il povero Louis, ma questo era servito a cancellare tutta la sua stizza e la sua... assenza di gelosia – perché Louis Tomlinson non è geloso, mai. Non per nulla al cambio d'abito successivo al piccolo inconveniente di Tommo, Harry non fece nemmeno in tempo a decidere di riprovare a far pace con Louis, ché lui gli aveva già preso il volto tra le mani e lo stava baciando con trasporto davanti a tutti, ignorando bellamente le proteste divertite di Niall, che evidentemente non riusciva proprio a non mettere becco tra loro due.
«Hey!» sorrise Harry senza fiato, quando si separarono.
Louis lo guardò male. «La tua infedeltà mi ha rotto il cazzo» sbottò sottovoce, un attimo prima di baciarlo di nuovo.
 
 
 

 
Sono in ritardo di due maledettissimi giorni. Qualcuno sa cosa vuol dire questo? Ve lo dico io: che tocca di nuovo a me essere sfidata – e sono una sfigata, ecco, sì. Ma lunedì parto per la gita e prima di partire volevo postare, anche se avevo detto che non l'avrei fatto.Avevo detto che non avrei fatto in tempo ed infatti è così. L'ultima volta ce l'ho fatta "just in time", questa no. XD
 
Sono una convintissima sostenitrice del fatto che Louis potrebbe detestare Niall per via del Narry. :3 Narry e Larry sono strettamente legati, sìsì. E Flamel_ può confermare che ci ho fangherlato su parecchio, ma sono idiota e la OS è venuta diversissima da come avrei voluto.
Niente, spero che a qualcuno sia piaciuta.
Pace, amore e fangherling a tutti quanti. :3
  
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