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Autore: telesette    08/03/2013    0 recensioni
[Dolce piccola Remì]
Remì si sfregò le lacrime col dorso della mano, sforzandosi di sorridere, affinché Mattia potesse serbare il ricordo di un felice "arrivederci" piuttosto che un doloroso "addio". Sapeva che prima o poi lo avrebbe rivisto, glielo aveva promesso, e che allora sarebbero rimasti assieme per sempre.
Fino ad allora, lei lo avrebbe aspettato fiduciosa.
Mattia sorrise, stringendo forte il portaritratti prima di metterlo in tasca, e sollevò appena la mano in un lieve cenno di saluto.
Anche Remì sorrise, con un misto di tristezza e felicità insieme, e il tono della sua voce era fin troppo evidente...
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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In memoria di un'amica:

Nata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa.
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazioneDISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore...
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso! ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era.
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme.
Ciao Gina!

***

Dolce piccola Remì ( 家なき子レミ Ie Naki Ko Remi ) è un anime prodotto dalla Nippon Animation nel 1996 in 26 episodi e liberamente ispirato, nelle sue linee generali, al romanzo del 1878 Senza famiglia, dello scrittore francese Hector Malot. Trasmesso per la prima volta parzialmente dalla Fuji Television a partire dal 1 settembre 1996 ( sono stati messi in onda solamente 23 dei 26 episodi prodotti ), fa parte del progetto "World Masterpiece Theater" ( "Sekai Meisaku Gekijo" ) della Nippon Animation.
A differenza del più celebre anime del 1977 "Remì e le sue avventure", sicuramente molto più vicino alla trama del romanzo originale, "Dolce piccola Remì" si discosta sotto vari aspetti. A cominciare dalla versione femminile del protagonista, simile caratterialmente ma con un diverso modo di relazionarsi coi personaggi: Remì è una bambina dolcissima e adorabile, capace di intenerire persino il rude saltimbanco Vitali, e nelle sue vicende è accompagnata dai suoi fedeli amici animali; morto Vitali, Remì finisce a lavorare per il crudele sfruttatore Garofoli, stringendo una profonda amicizia col giovane Mattia e con altri ragazzi orfani; nel tempo Remì scoprirà che sua madre è ancora viva e, dopo lunghe e travagliate peripezìe, riuscirà a ricongiungersi con lei assieme a tutti gli altri bambini che la donna adotterà perché anche loro possano finalmente avere una vera famiglia.
Nell'ultima parte della storia, Mattia e Remì capiscono di essere innamorati l'uno dell'altra, lasciando intendere che si sposeranno alcuni anni dopo.

La serie è stata in seguito trasmessa dalla rete televisiva Animax, che l'ha tradotta in inglese per trasmetterla nel sudest asiatico, con il titolo "Remi, Nobody's Girl". In Italia la prima trasmissione è del 2008 su Italia 1, che ha mandato in onda l'anime di mattina alle 7:20, per poi replicarlo interamente, sempre nel mattino ma alle 9:00, durante l'estate del 2011.
In Giappone "Dolce piccola Remì" non ebbe successo ( a differenza che in Italia ) ed il conseguente calo di ascolti decretò la chiusura del progetto "World Masterpiece Theater". Quest'ultimo riprese solamente nel 2007 con "Il cuore di Cosette".

clicca qui per guardare la sigla italiana:
http://www.youtube.com/watch?v=rWfmX7emcSo

Torna presto, Mattia!

Il giorno della partenza, Mattia non sapeva se dirsi felice della promessa fatta a Remì... o triste per il fatto di doversi separare da lei, durante gli anni che gli sarebbero serviti per studiare e diventare un violinista affermato.
Mentre riponeva le sue cose nella bisaccia, il giovane soffriva già all'idea di lasciare la cosa più importante di tutte.
Remì sarebbe andata a vivere presto in Inghilterra, con sua madre e con tutti i ragazzi sottratti alle grinfie del malvagio Garofoli; mentre lui invece avrebbe lavorato sodo e onestamente, per poterle offrire un giorno una vita rispettabile e più che dignitosa.
Tante erano le cose che avrebbe voluto dirle, se solo la timidezza non glielo avesse impedito, fortunatamente però Remì aveva compreso benissimo le intenzioni del ragazzo. Con tutto quello che avevano vissuto assieme, anche lei aveva scoperto di provare per Mattia un sentimento di affetto molto più forte e profondo dell'amicizia.
Si erano innamorati.
Mattia chiuse gli occhi e sospirò profondamente.
Sapeva benissimo ciò che doveva fare e, pur di garantire il futuro a sé stesso e alla sua dolce piccola Remì, era pronto ad affrontare il peso di quella necessaria separazione. Per poter studiare presso il conservatorio, così come gli aveva promesso quel gentile professore di musica incontrato tempo addietro, avrebbe dovuto far fronte a molte difficoltà e sacrifici.
La cosa tuttavia non lo spaventava: dopo aver sopportato i soprusi e le angherìe di quel grosso bestione di Garofoli, non erano certo gli anni di studio che lo attendevano ora ad impressionarlo.
Il treno sarebbe partito di lì ad un paio d'ore.
Sulle prime era tentato di passare perlomeno a salutarla ma, se l'avesse guardata negli occhi come la sera precedente, temeva che non sarebbe più riuscito a trovare il coraggio di andare via.
Ancora dentro di sé rammentava il calore del suo abbraccio, la notte in cui lui e Remì si erano rifugiati sul carro-merci per sfuggire agli inseguitori, così come il modo in cui gli si era stretta addosso per cercare riparo e protezione.
Fu in quel momento che Mattia capì di tenere a lei più che a qualsiasi altra cosa al mondo.
Fu in quel momento che decise di proteggerla per sempre.
Aveva fatto una promessa a Remì e adesso doveva impegnarsi per mantenerla.
Fermo e in piedi assieme alla folla che aspettava l'arrivo del convoglio, Mattia sembrava indifferente a tutto. Il suo sguardo era impenetrabile, così come la sua espressione assente, ma non era certo difficile indovinare il suo pensiero. Come il treno si fermò alla stazione, sollevando grandi nuvole di fumo candido, il ragazzo fece per salire a bordo assieme agli altri passeggeri... senonché un grido alle sue spalle lo fece voltare di scatto.

- Mattia, Mattia aspetta !!!

Mattia sbarrò gli occhi perplesso.

- Remì... - mormorò lui appena, riconoscendo il dolce volto della fanciulla che gli correva incontro.

Remì lo raggiunse sfinita, chinandosi per riprendere fiato, tuttavia era felicissima di essere arrivata in tempo per salutarlo.
Entrambi non dissero nulla.
Troppo timidi e troppo imbarazzati per dare voce ai loro pensieri, il rossore sulle guance tradiva l'emozione di entrambi.
Remì prese dolcemente la mano di Mattia tra le proprie, guardandolo con occhi limpidi e luccicanti, mentre il giovane sentì la forma dura e rotonda di un piccolo oggetto metallico tra le sue dita. Come lei si ritrasse, Mattia scoprì che l'oggetto altro non era che un portaritratti con una catenina. Al suo interno, Remì vi aveva messo una sua foto, così che il ragazzo potesse portarla con sé ovunque sarebbe andato durante quei lunghi anni lontano.

- Abbi cura di te, Mattia - esclamò Remì, con voce carica di tenerezza. - E non scordarti di me, quando sarai in viaggio...
- Questo mai - rispose l'altro. - Tu piuttosto, non ti scorderai mica di me quando sarai in Inghilterra?

Remì scosse il capo.
Mattia la osservò per un istante, incapace di distogliere lo sguardo dai lucciconi che le rigavano il volto, quando l'istante successivo il fischio del treno in partenza lo riportò tristemente alla realtà.

- Devo andare adesso - disse piano, salendo il gradino e sostando sulla porta aperta del vagone.

Remì si sfregò le lacrime col dorso della mano, sforzandosi di sorridere, affinché Mattia potesse serbare il ricordo di un felice "arrivederci" piuttosto che un doloroso "addio". Sapeva che prima o poi lo avrebbe rivisto, glielo aveva promesso, e che allora sarebbero rimasti assieme per sempre.
Fino ad allora, lei lo avrebbe aspettato fiduciosa.
Mattia sorrise, stringendo forte il portaritratti prima di metterlo in tasca, e sollevò appena la mano in un lieve cenno di saluto.
Anche Remì sorrise, con un misto di tristezza e felicità insieme, e il tono della sua voce era fin troppo evidente.

- Torna presto, Mattia!

FINE

   
 
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