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Autore: heidemi    09/03/2013    2 recensioni
“Fu la serata più bella della mia vita. Sentii tutte le emozioni, le ansie, le agitazioni della nostra prima volta.
Ammetto che con il nostro stato non potevamo muoverci più di tanto, ma riuscimmo a muoverci il necessario per fare l'amore.
L'amore, sì. Perché era proprio quello che facevamo. Non sesso, ma 'amore'. Quella parola che passa per molte bocche, ma che poi viene detta con sincerità solo da poche persone. Ed io sentivo che il suo 'fai l'amore con me' era vero, era detto con tutta la sincerità possibile.
Fu la notte più bella della mia vita, mi donò tutto l'amore che c'era su questo mondo. Mi fece sentire al settimo cielo.”
Ennesima one shot, un po' diversa ma spero che vi piaccia comunque. Fatemi sapere cosa ne pensate. c:
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Harry! Forza Harry, svegliati!- Cercai in tutti i modi di svegliare il mio amico che non dava più segni di vita, dopo che, per causa mia, la nostra macchina era andata a sbattere contro un'altra macchina. Non mi fermai neanche a pensare se la persona nell'altra macchina si fosse fatta male. La cosa che più mi importava in quel momento, era sapere che il mio migliore amico fosse ancora vivo. Seduto inerme, gli occhi chiusi e il sangue che colava da sopra il sopracciglio destro, Harry sembrava senza vita. Un brivido mi salii lungo la schiena quando cominciai a pensare al peggio. Il mio migliore amico non poteva abbandonarmi, era tutto per me ed io ne ero pazzamente innamorato. Sì, ero innamorato di Harry Edward Styles, quel ragazzo riccio dagli occhi verdi e dal sorriso accecante. Se lui fosse morto a causa mia, la mia vita sarebbe finita, io non avrei più avuto alcun motivo per cui continuare a vivere. Lui era il mio mondo.
Sentivo la fronte pulsare e quando ci passai la mano sopra, mi accorsi che sanguinava. Non come Harry, ma sanguinavo. Mi sentivo debole, come se stessi per svenire da un momento all'altro, ma non potevo e non dovevo per nessun motivo al mondo chiudere gli occhi. Dovevo controllare che Harry non mi lasciasse, dovevo badare a lui.
Una signora fermò la sua macchina e venne a soccorrerci.
-Oddio! Cos'è successo?- Urlò appena vide il nostro stato.
-La prego, chiami un'ambulanza. La prego.- Poi, non vidi più nulla. Gli occhi si chiusero e da lì in poi vidi solo il buio, nient'altro che il buio.

Dopo non so quanto tempo, mi svegliai. Non capii subito dov'ero. Sentivo solo una sirena che suonava e solo dopo decifrai che era quella che mi stava trasportando via dal luogo dell'incidente. Avevo una mascherina che mi dava ossigeno e una ragazza era saduta vicino a me. La flebo attaccata al mio braccio, mandava qualcosa dentro al mio organismo. Il sangue che prima usciva ripetutamente dalla mia gamba, ora sembrava stesse diminuendo e il dolore lancinante aumentava di intensità. Sentivo freddo, non riuscivo a smettere di tremare.
Alzai la mascherina e cercai di fare una frase di senso compiuto, cosa che in quel momento trovavo molto difficile. Come se avessi dimenticato tutte le parole, come se non fossi più capace di parlare. -Harry, Harry dov'è?- Dissi con un filo di voce.
-Il tuo amico? E' nell'altra ambulanza, lo stanno trasportando all'ospedale.- Non riuscivo a stare tranquillo, qualcosa nel profondo del mio cuore mi diceva che Harry era messo peggio di me, che non ce l'avrebbe fatta. Ma l'unica cosa che riuscii a fare nei minuti successivi, fu chiudere gli occhi e dormire di nuovo.


Quando riuscii finalmente ad aprire gli occhi, vidi tutto confuso. Ero sdraiato su un lettino scomodo, qualcuno mi trasportava dicendo parole che in quel momento non riuscivo a decifrare. Sbattei le ciglia innumerevoli volte per cercare di vedere meglio, ma le luci forti del soffitto di quello strano posto mi accecavano ancora di più.
Girai la testa di lato e vidi più avanti un'altra barella che entrava dentro ad una stanza più lontana da quella in cui mi stavano portando. Riconobbi i riccioli castani del mio migliore amico e cercai in tutti i modi di muovermi per raggiungerlo, ma gli infermieri mi tennero fermo. Entrammo in una stanza che odorava di ospedale e capii che non ero poi messo così bene.
Forse dovevo essere operato,dato che mi misero la flebo con la morfina e mi addormentai subito.
Riacquistai i sensi finita l'operazione e finalmente tornai a vedere.
Vicino a me, seduti su delle poltrone, c'erano Niall e Zayn, gli altri miei migliori amici. Niall dormiva, mentre Zayn giocava con il telefono. Appena mi mossi un po', il moro alzò gli occhi da quell'aggeggio e sorrise quando mi vide sveglio.
Scosse il biondino e quello si svegliò di colpo.
-Louis!- Urlò quasi con le lacrime agli occhi.
-Non urlare, coglione.- Ridemmo e i ragazzi mi abbracciarono.
-Come stai?- Mi chiese Zayn.
-Un po' dolorante, ma bene. Che mi hanno fatto?-
-Avevi una grave lacerazione alla gamba, te l'hanno dovuta chiudere di corsa.-
-E..Harry?- Chiesi, un po' titubante. Pensavo al peggio. E se non ce l'avesse fatta?
-Ha avuto un brutto trauma cranico, anche se hanno detto i dottori che non dovrà fare nessun tipo di riabilitazione. Ma comunque..ancora non si è svegliato.-
-Voglio andare da lui.- Cercai di alzarmi ma un dolore forte alla gamba mi bloccò. Feci una smorfia e i ragazzi subito di preoccuparono.
-Fermo! Ti si aprono i punti!- Esclamò Zayn preoccupato.
-Io devo andare da lui.- Dissi sottolineando il 'devo'.
-Ma non puoi.- Subito dopo entrò un dottore che si meravigliò di vedermi sveglio.
-Buongiorno, non pensavo di trovarla sveglio. Beh, comunque..-
Non lo feci di finire di parlare:-Devo andare dal mio amico.-
-Styles? Non ora, magari domani i suoi amici possono accompagnarla con la sedia a rotelle.- Feci una smorfia. -Oh, non si preoccupi. E' solo per precauzione, per far si che non si aprano i punti.-
-Voglio andarci ora.- Ribattei.
-Mi dispiace, ma ora non può muoversi dal letto.- Scrisse qualcosa sul suo taccuino e uscii dalla stanza.
-Vado a chiamare Liam, ok?- Disse Niall, e subito dopo si alzò, uscendo anch'egli dalla stanza.
Una lacrima mi uscii involontariamente. Zayn mi strinse la mano, cercando di confortarmi, ma senza successo.
-Mi dispiace, amico.- Disse, semplicemente.
Ma chiudendo gli occhi, mi addormentai di nuovo, senza forze e con le lacrime che scendevano calde lungo le guance.

-Louis? E' ora di cena.- Disse una voce familiare. Aprendo gli occhi, riconobbi la figura sorridente di mia madre.
-Mamma..- dissi, dopo averla abbracciata. Un'altra lacrima mi scappò.
-No amore, non piangere.- Mi cullò tra le sue braccia, così mi calmai. -Ora mangia, ne hai bisogno.- Mi lasciò mangiare solo.
Poi la porta si aprii di scatto ed entrarono Liam, Niall e Zayn, tutti saltellando.
-Coglioni, non urlate.- Ridacchiai, vedendo che si erano messi a fare un balletto deficiente davanti al mio lettino. -Ma state bene?-
Si avvicinò Liam. -Abbiamo una bella notizia.-
-Eh beh? Parlate, coglioni!- Sorrisi incoraggiando Liam che si sedette vicino a me, seguito dagli altri due.
-Allora..Harry, si è svegliato.-
-Cosa?!- Urlai quasi. Il mio cuore si riempì di gioia e gli occhi cominciarono a brillare. -Portatemi da lui, vi prego.-

Era buio nei corridoi e i ragazzi cercavano in tutti i modi di fare piano. Non volevamo farci sentire dai dottori. Non era poi così tardi, erano soltanto le dieci, ma nell'ospedale già cominciavano a spengere le luci per far dormire i pazienti.
I ragazzi avevano deciso di portarmi da Harry con la sedia a rotelle che il dottore mi aveva lasciato in camera per poter andare al bagno.
Arrivammo davanti la porta di Harry e Zayn mi chiese se fossi pronto. Annuii, respirando profondamente. Niall aprì la porta ed entrò prima di tutti. La tenne aperta e ci fece spazio per entrare. La stanza era in penombra, c'erano solo la televisione e una lucetta accese. Harry era steso sul letto, coperto fino al petto, che mi fissava sorridente. Liam mi trasportò fino al letto di Harry, poi ci lasciarono soli.
-Beh..ciao.- Dissi guardandolo. Mi avvicinai di più al suo letto e lui cercò la mia mano. Gliela strinsi e sorrise.
-Come stai?- Mi chiese. Alzai le spalle e mi incupii.
-Scusa, Harry.- Mi pizzicavano gli occhi, ma non volevo piangere davanti a lui.
-Boo, non scusarti. Non è colpa tua.- Disse continuando a sorridere e a stringermi la mano.
-Invece si, perché se fossi stato più attento non sarei andato a sbattere.-
-Non importa. Ora stiamo bene, no?- Annuii, non proprio convinto.
Cercò di farmi spazio nel suo letto, mentre lo guardavo sbalordito.
-Che stai facendo? Ti fai male, fermo.- Cercai di bloccarlo, ma ormai aveva fatto un piccolo spazio per me.
-Vieni.- Mi incoraggiò con lo sguardo.
-Non so se ce la faccio.- Mi guardò senza capire ed io indicai la gamba.
-Oh, hai i punti?- Disse corrucciando la fronte.
-Sì, dammi una mano.- Così mi aiutò a stendermi al suo fianco. Appoggiai la testa al suo petto, che si alzava a ritmo smisurato. Sentii il suo cuore accellerare sempre di più.
-Vuoi farti prendere un infarto? Respira, deficiente.- Dissi alzando lo sguardo per far incontrare i nostri occhi. Ridacchiamo, ma il suo cuore non smise di battere all'impazzata. -Che hai?- Gli chiesi, riferendomi al fatto che sembrava agitato.
-Louis, devo dirti una cosa.- Mi preoccupai un pochino e gli strinsi la mano per farlo continuare. -Beh, ecco..visto che non so se avrò altro tempo in questo mondo..-
-Cosa stai dicendo?- Non capii.
-Lasciami finire.- Annuii, e continuò. -Dicevo..se non avrò altro tempo su questo mondo, non posso saperlo, ma qualcosa mi dice così, beh ho bisogno di dirti che..Louis, io ti amo. Sono innamorato di te ed ho bisogno di dirtelo, perché sei tutto ciò che ora mi sta ancora tenendo in vita.- Delle lacrime arrivarono in superficie e non riuscii più a trattenerle. -Cosa..? Perché piangi?-
-Hazza, ti amo anche io. Non sai da quanto tempo aspetto questo momento. Pensavo che non sarebbe mai arrivato.-
-M-mi ami?- Era sbalordito, stupefatto, non riusciva a credere alle mie parole. Sentivo i nostri cuori che battevano quasi all'unisono, tutti e due agitati per quel momento molto intimo.
-Sì, ti amo così tanto che nemmeno te lo immagini.- Harry posò una mano sulla mia guancia così alzai lo sguardo. I nostri nasi erano ad un dito di distanza, che lui stesso fece sparire in men che non si dica. Unì le nostre labbra in un bacio appassionato. Il mio cuore faceva capriole, mentre nello stomaco sentivo le farfalle svolazzare ovunque. Ero così felice di poterlo sentire finalmente 'mio'.
-Concedimi l'ultima cosa.- Disse, dopo che si staccò da me.
-Cosa? Ti darò qualunque cosa tu voglia.-
-Fai l'amore con me.- Vidi i suoi occhi iniziare a brillare, rendendoli più profondi e chiari.
Lo baciai dandogli una risposta positiva.
Fu la serata più bella della mia vita. Sentii tutte le emozioni, le ansie, le agitazioni della nostra prima volta.
Ammetto che con il nostro stato non potevamo muoverci più di tanto, ma riuscimmo a muoverci il necessario per fare l'amore.
L'amore, sì. Perché era proprio quello che facevamo. Non sesso, ma 'amore'. Quella parola che passa per molte bocche, ma che poi viene detta con sincerità solo da poche persone. Ed io sentivo che il suo 'fai l'amore con me' era vero, era detto con tutta la sincerità possibile.
Fu la notte più bella della mia vita, mi donò tutto l'amore che c'era su questo mondo. Mi fece sentire al settimo cielo.
Alla fine restammo per una buon'ora fermi, senza dire parole, semplicemente a coccolarci l'uno nella braccia dell'altro. Poi quando ormai si erano fatte le cinque, decisi di tornare nella mia stanza.
Ringraziai il cielo che i nostri amici non fossero tornati per riportarmi in camera, sarei stato troppo in imbarazzo.
Dopo aver faticato per mettermi a letto, mi addormentai e riuscii a dormire si e no, due ore, visto che poi alle sette vennero a farmi dei controlli.

Il giorno dopo, finalmente fui dimesso dall'ospedale e potei tornare a casa. Ma non appena uscii dalla doccia, mi arrivò una chiamata che mi cambiò la vita.
Uscii di corsa di casa, o almeno ci provai, visto che la gamba faceva ancora male. Volai all'ospedale e mi precipitai nella stanza di Harry.
-Harry!- Esclamai, ma il letto era vuoto. Nel corridoio più avanti, vidi i miei tre migliori amici, più i parenti di Harry. Zoppicai fino a loro e vidi tutti in lacrime.
-Non può essere vero. Zayn, dimmi che mentivi. Era uno scherzo, dimmelo.- Zayn abbassò lo sguardo e una lacrima cadde a terra. -No, no, no e no!- Urlai tirando un pugno al muro. Fui scosso da un forte dolore e il formicolio della botta mi partì dalle nocche fino ad arrivare alla spalla. Ma non riuscii a sentire nessun dolore, oltre al mio cuore che si frantumava in pezzi.
Un dottore venne verso di noi e lo fermai. -E' morto? La prego, mi dica di no.- Non riuscivo ancora a crederci.
-Mi dispiace.- Disse dandomi una pacca sulla spalla.
-Avevate detto che non ci sarebbero state complicazioni, che stava bene!- Urlai saltando al collo del dottore, ma Liam fu pronto e mi bloccò da dietro, mentre io mi dimenavo tra le sue braccia. -Lasciami, lasciami!- Gridai ancora più forte. Quando le lacrime invasero la mia vista, persi le forze e lasciai che Liam mi portasse fuori, per prendere un po' d'aria. -Come? Com'è possibile?- Farfugliavo parole senza ascoltare ciò che dicevo, l'unica persona che volevo in quel momento, mi aveva abbandonato. Harry era morto, il mio migliore amico, che dopo la scorsa notte sarebbe potuto diventare anche qualcosa in più, quello che mi aveva fatto sentire in paradiso, ora era lui ad essere lassù, proprio nel paradiso. Non riuscivo a crederci. Tutto mi era crollato addosso nel momento in cui Zayn mi aveva chiamato, la mia vita non sarebbe mai più stata felice, senza di lui era come se io non vivessi più.

Due giorni dopo, ci furono i funerali. Non avevo voglia di uscire di casa, di dire addio a Harry, ma dovevo. Così arrivai lì in giacca e cravatta, tutto vestito di nero. Portavo gli occhiali scuri per nascondere le occhiaie che contornavano il mio viso. Le mani in tasca, la fronte corrugata. Tutti in quel momento mi guardavano, ma a me non importava nulla. Quello che aveva sentito più la morte di Harry, oltre ai suoi genitori, ero stato proprio io. Dopo essere tornato a casa il giorno in cui Harry ci aveva lasciato, piansi per due interi giorni, senza voler vedere ne sentire nessuno. Volevo stare solo. Non mangiavo, piangevo soltanto. Ma non mi importava, lui mi aveva abbandonato, niente aveva più senso.
Senza accorgermene, la cerimonia iniziò e tutti ci fermammo in cerchio alla bara di Harry che ancora doveva essere sotterrata.

Prima che la mettessero sotto terra, piano piano tutti si avvicinarono lasciando sopra rose o carezze. Quando arrivò il mio turno, calò il silenzio totale. Neanche i singhiozzi di Gemma e della madre di Harry si udivano più. Mi inginocchiai vicino alla bara, posai la rosa rossa sopra alla croce e sussarrai “Ti amo, Harry, e ti amerò per il resto della mia vita. Te lo prometto”. Mi alzai e sotto lo sguardo di tutti, uscii dal cimitero, senza guardare indietro.



I'm baaaack. 
Giuro che smetto di scrivere one shot se questa non avrà 'successo' (?). lol
Yeah man, sono tornata con una os un po' particolare. Prima di tutto è larry e se siete qui per criticare, smammate. 
Secondo punto..sì, Harry muore. Non chiedetemi da dove m'è uscita l'idea di farlo morire, ma boh, c'ho avuto sto lampo di genio e quindi l'ho scritta tipo in due giorni. 
Terzo punto, se siete arrivati qui, significa che il fatto di essere tipo chilometrica non ve n'è importato una ceppa  e l'avete letta tutta. Sì vabbè, sono un genio, no?
Ok, poi..poi basta, spero vi piaccia. Sul serio, c'ho messo tutto il cuore e l'anima per scriverla. Fatemi sapere se ho scritto una merdata oppure no. Lasciate qualche recensione, sia negative che positive, giuro che non mangio lol. 
Me ne vado, fatemi sapere eh. 
Sciaaao bellezze. 
  
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