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Autore: madelifje    09/03/2013    8 recensioni
Rimasi incantata a guardare i suoi occhi azzurri e i bellissimi capelli biondi. Sembrava un angelo.
Mi voltai verso mio fratello.
-Hazza, chi è?
-Sorellina, ti presento il mio amico Niall
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-Finalmente è arrivato il supplente di musica. Resterà con voi per un po' non so dirvi di preciso
La mia migliore amica disse:- Mhm, è figo il ragazzo.
Il nuovo supplente disse: -Ciao ragazzi.
Quanto a me, l’unica cosa che uscì dalla mia bocca fu: -Niall?!
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-Sono incinta! -esplosi
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '(Im)Perfect life'
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Hi, I’m Ed!








Ok, Amy, stai calma.
Ci sarà scritto che sei stata penosa all’esame, e che ti conviene andare da McDonald’s per vedere se assumono, perché la musica non fa per te. Finirai come la Jekins, lavoro merdoso, naso merdoso, stessa vita sociale di un cetriolo di mare ed alito pesate ventiquattr’ore al giorno.
Quindi, Amy, è inutile che ci speri troppo.
Adesso apri quella dannata lettera e togliti il pensiero.
Inspirai. Avevo mandato a casa tutti i miei amici (eccetto Louis, che si era aggrappato agli stipiti della porta e che in quel momento mi stava spiando dalla serratura) e mi ero barricata in camera.
Feci un altro respiro profondo e mangiai una Tic-tac. Purtroppo le pubblicità sono solo stronzate, perché non comparvero dei tizi in bianco con la passione per il musical. Non comparve un accidenti di nessuno.
Cazzo, tira fuori le palle e leggi!
Una persona non si può nutrire di Tic-tac. E non può nemmeno rimanere chiusa in camera in eterno.  Perciò mi conveniva aprire quella dannata lettera, così avrei potuto andare in cucina ed affogare i dispiaceri nella carbonara.
Feci un altro respiro profondo ed aprii la busta.
 
Gentile signorina Styles,
Le scriviamo per congratularci con Lei.
Ha tenuto un ottimo esame e siamo felici di ammetterLa nel nostro istituto.
La preghiamo di recarsi in segreteria per consegnare il modulo di iscrizione entro il 28 febbraio p.v.
Cordiali saluti,
la Direttrice

 
Rilessi la lettera una seconda volta. E una terza.
Non mi mandava a cagare e non mi consigliava nemmeno di darmi all’ippica.
Non era un “ritenta, sarai più fortunata”.
Mi avevano preso.
Ero stata ammessa al Royal College of Music.
La scuola che sognavo da quando ero stata abbastanza grande da arrivare ai pedali del pianoforte.
Bene.
Mi hanno preso.
Uhm…
Oh mio Dio.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!
La porta si spalancò e Louis fece irruzione seguito a ruota dalla mamma.
-MI HANNO PRESO! LOUIS, CE L’HO FATTA! MI HAAAAANNNNOOOO PREEEESOOOOO!
-AAAAAAAAAAAAHHHHHHH! –Urlò Louis. Mi abbracciò così forte che sentii i piedi sollevarsi da terra. Anche mia madre gridava, iniziò a farfugliare qualcosa, poi prese il telefono e chiamò mio padre. Assurdo, nessuno dei due mi parlava dal giorno del matrimonio.
Des disse due cose.
La prima fu “Oh, bene.”
La seconda ci lasciò tutti spiazzati. “Dove vivranno lei e il bambino?”
L’entusiasmo di tutti andò pian piano scemando, fino a scomparire del tutto.
-Forse dovresti telefonare alla scuola per… sì insomma… informarli.
-Mamma, non è un liceo.
-Lo so, ma è una scuola selettiva e molto rigida, penso che tu debba dirglielo.
Aveva ragione, naturalmente.
Afferrai il cellulare ed uscii in veranda per fare quella maledette telefonata. Composi il numero che trovai sull’intestazione della lettera e schiacciai il tasto verde.
-Royal College of Music, buonasera. –disse la segretaria.
Il mio cuore mancò un battito.
-Buo… buonasera! Sono Aubree Styles, ho appena ricevuto la lettera d’ammissione…
-Congratulazioni, Miss Styles. Adesso deve solo venire a consegnare il modulo.
-E…esatto. Solo che… ho appena scoperto di aspettare un bambino. Non ci sono problemi, vero?
Con mio grande orrore, la segretaria non rispose.
Merda merda merda. Porta fortuna, no?
-Sa, è meglio che ne parli con la direttrice. Io non posso decidere nulla, mi dispiace. –disse infine.
-D’accordo. Allora verrò domani, va bene?
-Perfetto. Arrivederci.
-Salve, -risposi distrattamente.
 
Dovevo assolutamente fare una buona impressione.
Continuavo a ripetermi quella frase mentre guidavo in direzione di Londra a bordo della mia Chevy Bel Air. Il Catorcio non mi aveva abbandonato. Infilai una tic-tac in bocca per evitare di stendere la direttrice con il mio alito da ippopotamo con disturbi intestinali e cercai di rilassarmi.
Ero stata ammessa al Royal. Grazie a Niall.
Stavo tornando a Londra. L’altra volta c’era anche Niall.
Sarebbe stato tutto fantastico. O forse no, dato che ero incinta di Niall.
Dannazione, dovevo smettere di pensare a Niall!
Siete disperate?Cinguetta una voce alla radio.
-Sì.
Gli uomini vi hanno stancato?
-Direi di sì.
Volete rompere la monotonia?
-Assolutamente sì.
Allora comprate un aspirapolvere da noi!
-Ma vaffanculo! –sbottai.
Spensi la radio, maledicendo le pubblicità senza senso.
La facciata del Royal College of Music mi mise in agitazione anche questa volta.
Solo che non c’era nessuno disposto a portarmi in braccio fino all’ingresso.
Aprii il portone e mi avvicinai alla portinaia.
-Mi scusi, dov’è l’ufficio della direttrice?
Lei ci pensò un secondo. Cattivo segno.
-Allora cara, devi percorrere tutto quel corridoio, poi girare nell’ala est, entrare nel secondo corridoio a sinistra, salire le scale di un piano, girare a destra e sei arrivata. È l’unica porta bianca, non ti puoi sbagliare!
-Ehm… Ha per caso un navigatore satellitare?
Lei scoppiò a ridere e tornò alle sue carte, come se la mia fosse stata una semplice battuta, e non una richiesta implicita di una spiegazione.
La giornata era iniziata male e sarebbe finita decisamente peggio.
Arrivai all’ala est senza particolari problemi, poi sperai in un’illuminazione divina che ovviamente non arrivò. Allora utilizzai un metodo infallibile e molto professionale.
-Ambarabàciccìcocò, tre civette sul comò, che facevano l’amore con la figlia del dottore, il dottore si ammalò, am-ba-ra-ba-cic-cì-co-cò.
Il mio dito indicava un corridoio sulla destra. Scrollai le spalle e camminai in quella direzione.
Mi ritrovai nella zona macchinette. Un gorgoglio fortissimo proveniente dallo stomaco mi ricordò che non avevo pranzato, così decisi di prendere una kinder delice. Inserii quaranta centesimi ed osservai la spirale metallica spingere la merendina… e la delice bloccarsi a mezz’aria, schiacciata contro al plexiglass.
-Ma porca puttana!

Come recuperare qualcosa dalle macchinette – a cura di Aubree Emily Styles
• Imprecare contro la macchinetta (non è molto efficace, ma dà soddisfazione)
• Tirare pugni contro al plexiglass.
• Assicurarsi di essere soli.
• Cercare di scuotere l’intera macchinetta, imprecando allegramente.
• Fingersi rassegnati e tirare un ultimo colpo distratto al plexiglass.
• Guardare con odio la macchinetta ed il cibo che state cercando di prendere.


-Stacca la presa e reinseriscila. Funziona sempre.
Sobbalzai, rischiando seriamente l’infarto. Con gli occhi fuori dalle orbite, mi voltai verso il nuovo arrivato. Aveva i capelli rossi. Anzi, i miei erano rossi, i suoi praticamente arancioni. Aveva la pelle chiarissima, su cui risaltava qualche lentiggine. E mi sorrideva.
-Beh? Non vuoi quella delice?
Dubbiosa, staccai la presa e la luce del piccolo display della macchinetta si spense. Quando la infilai di nuovo la mia delice ondeggiò e cadde.
Sorrisi soddisfatta e la presi.
-Comunque era una bella tecnica quella del fingersi rassegnati. –continuò Pel di Carota.
Avvampai –Da quanto sei lì?
-Uhm vediamo… da quando il tuo stomaco ha brontolato.
Spalancai occhi e bocca. –Bene, adesso vado a sotterrarmi, è stato un piacere.
Feci per andarmene ma lui mi trattenne.
-Sono Ed. Ed Sheeran. Piacere di conoscerti… -piegò la testa da un lato per leggere dal modulo che tenevo in mano –Aubree Emily Styles, pianista.
-Solo Amy. O Aubree. Vedi tu, anche se io preferisco il primo.
-Ok, Solo Amy.
Aprii la bocca per correggerlo, ma poi mi resi conto che aveva cercato di fare una battuta. Sorrisi anche io.
-Era pessima. –commentò.
-Lo so, ma dovevo sdebitarmi per via della delice.
Rise di gusto. Aveva una bella risata. Automaticamente pensai a quella di Niall, ma scacciai quel pensiero.
-E così sei una pianista che si vuole iscrivere alla scuola. Peccato che le audizioni siano già state fatte…
-Lo so. –risposi seccata –Infatti sono stata ammessa. Però… c’è stato un problema, e quindi devo parlare con la direttrice.
Lui annuì. –Ah, ed è cercando la presidenza che se finita completamente dall’altra parte?
-Esatto. Perciò non ti dispiacerebbe accompagnarmi, Ed Sheeran?
-Sono un cantante e chitarrista, -finì lui –e no, non mi dispiace.
Sorrisi di rimando.
Mi accompagnò nell’ufficio della direttrice (che era davvero dall’altra parte del college) e poi ci salutammo. Secondo lui, il mio “problema” si sarebbe risolto e ci saremmo rivisti l’anno successivo, quando io sarei stata una primina. Non aveva idea di quanto ci sperassi.
Mentre aprivo la porta bianca, il cuore batteva all’impazzata. La signora Williams [nome inventato]
era seduta dietro la sua scrivania. Mi guardò da sopra le lenti degli occhiali per salutarmi e mi invitò a sedermi.
-Quindi lei è incinta.
Diretta, la vecchia.
-Sì.
Sospirò. –Voglio essere sincera con lei. La nostra scuola è tosta. Molto tosta. Non avrà assolutamente il tempo di stare dietro ad un bambino, quindi mettiamo subito le cose in chiaro. Per farcela, deve avere le capacità ed essere motivata. Se non è in grado, darò il suo posto a qualcun altro. Intesi?
Giocherellai con la maglietta.
-Io… penso di potercela fare.
-E come fa a saperlo?
Solo in quell’istante notai il pianoforte. Era un semplice Yamaha nero a muro, identico a quello che c’era a casa mia. Mi alzai e, senza chiedere il permesso alla Williams, sollevai il coperchio.
-Cosa sta… -non le feci finire la frase. Mi sedetti, feci schioccare le dita delle mani e le appoggiai sui tasti.
Non suonai un pezzo difficile. Non volevo sembrare né ambiziosa né esibizionista, così scelsi un pezzo nella media, ma che adoravo. River flows in you.
 
Niall è in piedi dietro al mio pianoforte.
-Suona qualcos’altro. Qualcosa che non sia il Cigno Nero, qualcosa che non ti metta ansia e che ti piaccia suonare. Devi capire cosa intendo con “Interpretazione”.
Non devo pensarci nemmeno due secondi: so già cosa suonare. River flows in you, di Yurima.
Quando inizio a suonare, le dita vanno da sole. Sento Niall ridere.
-Ecco cosa voglio! Tu sei spettacolare, ricordatelo.
Rido anche io, continuando a suonare.
Sono felice.

 
Suono l’ultimo accordo. Mi volto verso la direttrice, che ha finalmente tolto quei maledetti occhiali.
-Le lezioni iniziano il cinque settembre. Veda di esserci. –Disse semplicemente.
 
-Tu sei il mio mito! –urlò Jules.
Le feci cenno di abbassare la voce, spingendo il carrello. Eravamo a Ga&Go. In teoria il nome del supermercato avrebbe dovuto essere Gas&Go, per via del benzinaio dall’altro lato della strada. Ma qualche genialoide aveva pensato bene di cancellare la S dall’insegna, e quegli spilorci dei proprietari non l’avevano mai sostituita.
-Sul serio, non so cosa avrei dato per vedere la faccia della direttrice!
-In effetti è stato impagabile, –dissi sorridendo –stava per rovesciarsi addosso il caffè!
-Oddio non ci credo! La mia quasi cuginetta andrà al Royal College of Music! –Jules mi abbracciò.
Quando riuscii a divincolarmi presi una confezione di kinder delice dallo scaffale.
-Solo Amy! La tua è un’ossessione.
Sobbalzai di nuovo e mi voltai in direzione della voce.  Pel di Carota era all’angolo con l’altra corsia, e spingeva un carrello assurdamente pieno. Cosa se ne faceva di tutta quella pasta per la pizza?!
-Sheeran. Come mai qui?
Jules spalancò gli occhi e mi fissò incredula. La fulminai con un’occhiata, mentre Ed si avvicinava.
-Sono venuto a trovare un amico.
-Oh!
-Insegna alla Holmes High School.
-Oh, -ripetei con un tono completamente diverso. Nella mia testa si azionarono 13.287.156 campanelli d’allarme.
-Non so se lo conosci… si chiama Niall Horan. 



HOLA!
Scusatemi scusatemi scusatemi scusatemi scusatemi scusatemi tantissimo!
Sono stata molto impegnata, in più ho dovuto sopportare un maledetto blocco che è sparito solamente ieri sera.
L'HO FINITO! Non riesco a crederci, giuro lol
Lo scorso capitolo faceva cagare, e questo non è da meno çç
Star del capitolo: Ed Sheeran, che diventerà una presenza fissa ;) Opinioni?
Sheeran è anche il soggetto della gif di oggi aibcgaaivbavuybjs

Poooi, vediamo... QUESTO è il mio blog di tumblr :) fateci un salto se volete.
tantissimissimi baci,
Gaia ♥




 
  
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