Blaine era al buio, seduto su un morbido tappeto blu a forma di fiore a pensare alla più importante promessa che lui abbia mai fatto in tutta la sua vita ma soprattutto a pensare alla persona che più amava al mondo, Kurt.

Blaine incontrò Kurt alla Dalton. Terminate le lezioni l'usignolo si stava recando al piano inferiore e mentre scendeva le scale lo splendido ragazzo dagl'occhi chiari lo fermò e con una banale scusa lo invitò a prendere un caffè perchè sapeva che l'usignolo era un amante della caffeina. Il primo appuntamento andò benissimo  parlarono delle loro passioni, dei loro gusti e della scuola per ore intere ma quando i loro sguardi si incontrarono nessuno dei due aprì bocca. In quel momento entrambi provarono un forte imbarazzo che svanì solo quando il telefono di Kurt squillò e per questo fu costretto ad andar via.
Anche l'usignolo stava per andarsene ma mentre allungò la mano sul tavolino per prendere il suo caffè notò un bigliettino con su scritto un numero di telefono , e solo quando lo girò dal lato apposto si accorse che quel numero apparteneva a Kurt. Il suo volto fu illuminato da uno splendido ed enorme sorriso.

I due ragazzi si incontrarono un'altro paio di volte ma si parlavano tutti i giorni tramite sms. Avevano bisogno di sentirsi ogni singolo minuto, volevano condividere ogni singolo istante l'uno con l'altro. Si scambiavano di continuo consigli, battutine e aneddoti, quei semplici messaggi dava a entrambi la forza di andare avanti. Kurt si confidava con Blaine proprio come se  fosse il suo diario e lo stesso faceva Blaine con Kurt.

L'ultimo incontro tra i due fu molto triste ed emozionante e avvenne il giorno prima della partenza di Kurt per New York. Decisero di andare sugli scogli per vedere il sole tramontare ma  un'altra cosa catturò la loro attenzione. Agli occhi d'entrambi era ormai visibile che tra di loro non era nata un semplice amicizia ma un vero e proprio amore. I due ragazzi però promisero di non amarsi, di non andare oltre a quell'amore platonico e questo per una sola motivazione, ovvero credevano che alla loro giovane età l'amore avrebbe potuto cancellare il loro rapporto.  L'appuntamento si concluse con un forte e lungo abbraccio.

L'usignolo era ancora al buio, sempre seduto su quel morbido tappeto blu a forma di fiore e continuava a pensare alla più importante promessa che lui abbia mai fatto in tutta la sua vita e alla persona che più amava, Kurt. Nella sua mente rimbombava una sola frase cioè "il dolore va vissuto, il dolore ci deve attraversare, il dolore va condiviso" e quando quelle parole uscirono dalla sua bocca si alzò di scatto, preparò rapidamente una valigia e si diresse all'areoporto per prendere il primo volo per New York. Durante il viaggio il suo stomaco si chiuse come in una morsa, le sue mani tremarono e il cuore iniziò a battere sempre più forte.

Una volta a destinazione si recò all'appartamento di Kurt e bussò alla porta tre volte, quando il ragazzo dagl'occhi chiari aprì la porta e vide l'usignolo esplose a piangere. Il gusto di quelle calde e salate gocce che gli rigavano il volto iniziarono a regnare nella sua bocca. Blaine si avvicinò alle labbra di Kurt e con voce spezzata disse: " Kurt ti amo, non posso più far finta di nulla, non posso più vietare al mio corpo di desiderare il tuo, non posso più mentire a me stesso. Il dolore va condiviso..." e lo baciò.

Sia Blaine che Kurt desideravano da mesi assaporare il gusto di quel bacio.