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Autore: LoonyW    10/03/2013    2 recensioni
“È da mesi che il Dottore ha incubi ogni notte.
Sta per aprire la porta, quando gli sfugge in un sussurro appena udibile “Interfaccia vocale”, il ricordo del giorno in cui River aveva cercato di ucciderlo.
«Interfaccia vocale abilitata» risponde una voce alle spalle del Dottore, fulminandolo sul posto.
Poi, dopo tanto tempo, un nuovo volto illumina il suo sonno.”
Attenzione, spoiler 7x06!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Clara Oswin Oswald, Doctor - 11
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Nota iniziale: solo per rendere più comprensibile ciò che segue, premetto che la prima parte è ambientata appena dopo la morte di Clara, nella notte precedente al suo funerale. Capirete il perché della precisazione leggendo.
 
 
 
 
È da mesi che il Dottore ha incubi ogni notte. Sogni confusi, composti di immagini e suoni spezzati. La maggior parte delle volte riesce a distinguere il viso di Amy e Rory, le figure degli Angeli che li catturano e li trascinano in un vortice buio. Il Dottore non sogna più.
È notte fonda, e il Dottore si è appena svegliato dai soliti “terrori notturni” che lo perseguitano. Ricorda solo dei lunghi capelli rossi inghiottiti in un lago nero come la pece. Si alza, affannato e ormai privo di sonno, per uscire a prendere un po’ d’aria.
Scende le scale e lancia alla console uno sguardo a metà tra il malinconico e l’esasperato, perché quel luogo è pieno di ricordi. Come in un lampo, passano nella sua mente le avventure vissute con i Pond, i momenti belli e brutti, divertenti e tragici.
Sta per aprire la porta, quando gli sfugge in un sussurro appena udibile “Interfaccia vocale”, il ricordo del giorno in cui River aveva cercato di ucciderlo.
«Interfaccia vocale abilitata» risponde una voce alle spalle del Dottore, fulminandolo sul posto.
Il Dottore si volta lentamente, appoggiando le spalle alla porta del Tardis.
«Amy..» sussurra.
«Non sono Amy Pond. Sono un interfaccia vocale» ribatte la figura evanescente di Amy, uguale a come il Dottore l’aveva vista l’ultima volta.
Il Dottore cerca di respirare, ma l’immagine della sua amica lo trafigge e lo fa gemere per i sensi di colpa. «Oh, Amy..»
«Non sono Amy Pond. Sono un interfaccia vocale» ripete l’ologramma.
«Mi dispiace, Amy, mi dispiace così tanto..» mormora il Dottore, passandosi le mani sul viso, certo che sia solo un altro dei suoi incubi.
L’immagine di Amy gli sembra così reale, che il Dottore fa un passo avanti per sfiorare il braccio di lei, ma le sue mani incontrano il nulla.
«Non sono Amy Pond. Sono un interfaccia vocale» ribadisce lei.
«Certo, Amy, hai ragione. Hai sempre avuto ragione.»
«Non viaggiare da solo, Dottore» dice l’interfaccia di Amy, sorridendo per un attimo prima di svanire e lasciare il Dottore nella sua solitudine, di nuovo.
«Amy» bisbiglia il Dottore, confuso e deluso. «Interfaccia vocale!» urla, sperando di vederla apparire.
«Interfaccia vocale abilitata» risponde una voce diversa da quella della sua amica scozzese, nel buio.
Un tenue bagliore illumina la console e appare la figura di una giovane donna.
Il Dottore sospira e tira un calcio nell’aria, pieno di rabbia e dolore. «Clara..»
«Non sono Clara Oswin Oswald. Sono un’interfaccia vocale» risponde la ragazza con enfasi, vestita esattamente come l’aveva vista prima che morisse. Il suo ologramma trema.
Il Dottore si copre il viso con le mani, perché aveva dimenticato, per pochi minuti, di aver causato la morte di Clara appena la sera prima.
«L’interfaccia vocale serve solo per auto annientarsi di sensi di colpa» mormora il Dottore, fissando il volto di Clara che sorride lievemente.
«Non quando un Tardis è più piccolo all’esterno» risponde l’interfaccia.
Il Dottore sgrana gli occhi. «Che vuoi dire?»
Clara si limita a sorridere con il suo sguardo vivo e curioso. «Corri. Corri, Dottore e vieni a prendermi».
L’interfaccia scompare e il Tardis torna nel buio, lasciando il Dottore basito a interrogarsi sulle sue parole ambigue. Non vuole illudersi: Clara è morta, l’ha vista morire con i suoi stessi occhi, e il giorno dopo andrà perfino al suo funerale.
«Sexy, non farlo mai più» borbotta il Dottore alla console. Disabiliterà l’interfaccia vocale, appena avrà del tempo. Porta solo dolore e false speranze.
Ormai la voglia di prendere aria fresca gli è passata, così torna a dormire. Deve andare a un funerale il giorno dopo, e sa che dovrà armarsi di forza e pazienza per affrontare la giornata. Ma non riesce a dormire, pensando al volto di Clara e alle sue aspettative distrutte, alla sua morte improvvisa e al modo in cui lui non è riuscito a salvarla, lasciandosi scivolare tra le mani l’ennesima companion.

 
***

 
Poi, dopo tanto tempo, un nuovo volto illumina il suo sonno. Il Dottore corre felice per le stanze del Tardis, volteggiando sulle scale e per i corridoi. Clara è viva, e lui la sta cercando. Non ha più paura di dormire, e i suoi sogni finalmente non sono bui e pieni di terrore. Adesso sogna il volto di una giovane donna, con vestiti moderni e i capelli sciolti, gli occhi grandi e profondi, che gli sorride e sussurra “Ricorda”.
 
 
 
 
 
 
Note: per il Team “Run, you, clever boy” ecco qui il ritorno di Clara e il Dottore, in attesa di quello vero per cui dovremo aspettare un altro po’ :P
  
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