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Autore: xCyanide    10/03/2013    10 recensioni
-Mi chiamo Frank, e tu? – gli domandai, cercando invano di ricordarmelo. Ce l’avevo sulla punta della lingua, ma molto probabilmente il mio cervello si era messo contro di me per farmi fare una figuraccia.
Il ragazzo mi guardò quasi dispiaciuto e abbassò il capo, prima di sospirare. Fece cenno di no con la testa e lo vidi quasi piangere.
-Ehy, cosa succede, il gatto ti ha mangiat---
Non riuscì a finire la frase che sentii una mano stringermi un braccio e portarmi via velocemente. [dal primo capitolo]
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Mi guardai intorno, rendendomi conto che c’era Gerard a un lato del cortile, seduto a terra con un album da disegno tra le gambe, che si stava sbracciando per farsi vedere.
Gli sorrisi e corsi verso di lui, sorpreso di vederlo lì fuori. Mi fece spazio nel suo angolo e mi sedetti, sporgendomi per dargli un bacio sulla guancia.
Guardai poi, il foglio che aveva tra la gambe e lo vidi arrossire. Cos’aveva? [dal secondo capitolo]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Frank P.O.V.
Mi stropicciai gli occhi cercando di calmarmi mentre camminavo avanti e indietro nel corridoio davanti la porta di casa mia.
Avevo detto che non ci sarei rientrato? Sbagliato. Alicia aveva sputtanato il mio litigio con Ray a Gerard e lui mi aveva minacciato.
Si, minacciato. Quel cosino con gli occhioni a palla sempre lucidi mi aveva minacciato. Mi aveva fatto trovare un biglietto  il giorno dopo che avevo dormito da lui con su scritto “Se non fai pace con Ray, non ci vediamo più”.
Avevo chiesto spiegazioni. Plausibile, no? Cioè, il tuo ragazzo che ti dice che ti lascia se non fai pace con il tuo migliore amico. Fantascienza, almeno per me.
Avevo cercato di fargli capire che davvero non volevo vedere l’afro. Se Alicia gli aveva raccontato tutto, Gerd avrebbe dovuto sapere anche che Ray aveva dato tutta la colpa a lui dicendo che non si sapeva far capire.
Gli avevo detto che a me bastava avere lui, mi bastava che mi tenesse la mano e non pensasse alle cazzate che sparavano gli altri ma lui era stato impassibile.
Così ora mi ritrovavo incastrato in quel buco di corridoio a scavare una fossa circolare che segnava il punto preciso dove affondavo i piedi mentre andavo avanti e indietro sulla moquette.
Guardai a terra massaggiandomi le tempie e sentii Ray urlava contro la ragazza di Mik. Sapevo che dentro casa c’era anche Gerard che era convinto a far cambiare idea all’afro, ma mi salì un moto di rabbia nel pensare che doveva assistere a una discussione del genere.
Il brutto del rapporto tra me e Gerard era che entrambi volevamo dimezzare le sofferenze all’altro. Ma era impossibile, dato tutta quella apprensione. Credo che anche lui pensasse che assistendo a un litigio mi avrebbe alleviato il nervosismo ma pensarlo lì me lo faceva solo aumentare.
Fosse stato per me l’avrei messo in campana di vetro antiproiettile, giusto per proteggerlo. E magari avrei fatto costruire una porta blindata con una serratura particolare di cui avrei avuto solo io la chiave.
Egoistico, lo so. Molto egoistico.
Ma Gerard era una creatura fragile, da tenere sotto protezione e volevo farlo nel migliore dei modi.
Alicia mi aveva fermato dicendomi che in quel modo avrei solo fatto capire a Gee che non volevo che lui fosse libero di scelta e sapevo quanto a lui dava fastidio la gente restrittiva.
Stavo quindi soffrendo in silenzio mentre sentivo che Christa cercava di calmare Ray e Mikey diceva qualcosa a Gerd.
Fottutissime pareti di cartongesso, se non avessi potuto ascoltare niente sarebbe stato meno frustrante.
Era un pensiero sconclusionato, lo sapevo bene, ma avrei fatto di tutto pur di non innervosirmi ancora di più.
Mi infilai una mano nella tasca e tirai fuori il mio cellulare cliccando sull’icona dei messaggi.
Nuovo messaggio. Destinatario: “Dolcezza”
Checca, ero una fottuta checca, ma mi capitava spesso di chiamare il mio ragazzo in quel modo quindi avevo deciso di rinominarlo così nella rubrica.
Presi a scrivere quasi in modo febbrile, digitando i tasti velocemente sul touch screen.
“Quanto vi manca lì dentro? Sto impazzendo qui fuori e sinceramente a sentire tutte queste urla mi è anche venuto in mente che stiate facendo un’orgia. Beh se fosse così, Gerd, ti dovresti sentire una merda a non avermi invitato.”
Inviai e appoggiai la schiena contro il muro respirando lentamente. Udii indistintamente la suoneria dei messaggi di Gerard e risi tra me e me pensando a come si sarebbe arrossato il suo visino a cuore nel leggere “orgia”.
Era molto pudico, lui. Diventava rosso per un nonnulla e si tappava le orecchie appena io nominavo una qualche volta in cui avevamo fatto l’amore. Aveva però capito che essendo il suo ragazzo lo capivo e cercavo in tutti i modi di metterlo a suo agio. Io invece col tempo avevo appreso che la mia parte pervertita era sempre stata nascosta in un angolino dentro di me e aveva sempre urlato per uscire.
Non che il sesso fosse la cosa più importante per me, ma mi piaceva. Da matti. E se pensavo che la mia prima volta era stata con Gerd e che sicuramente avrei fatto l’amore solo con lui per il resto della mia vita, la prospettiva diventava ancora migliore.
Il cellulare vibrò nella mia tasca e sobbalzai appena prima di prenderlo di nuovo tra le mani per leggere il messaggio di Gerard.
“Frank… ti sembro il tipo da orgia? E comunque stiamo facendo ragionare Ray. Fattelo dire, è testardo.”
Annuii appena come per dargli retta e feci per rispondere, ma la porta di casa mia si aprii rivelandomi la figura scura di Gerard che mi sorrideva debolmente.
-Ehi, aspetta – dissi confuso. –Non mi hai appena scritto che avevate quasi fatto?
Lui mi guardò con una piccola smorfia buffa sul volto e si sporse verso di me per prendermi la mano e intrecciare le dita alle mie con dolcezza, facendo spallucce.
Lo seguii dentro e osservai casa. Insomma, l’avevo vista due giorni prima, non era potuto cambiare niente, ma mi sembrò un posto molto più calmo.
Inspirai appena e vidi Gerard sorridermi come per incoraggiarmi mentre mi portava in cucina.
Quando feci capolino con la testa dentro la camera da pranzo, Ray mi  dedicò un sorriso sbilenco e si alzò venendomi incontro.
-Mi abbracci? – mi domandò, alzando un sopracciglio.
-No – dissi, convinto e lo osservai per bene.
Immaginai la bocca di Alicia che si apriva e toccava a terra per lo stupore. Mikey mi raggiunse e mi prese delicatamente per un orecchio per farmi girare verso di lui.
-Frank, senti, anche io sono incazzato per quello che ha detto di Gerard e so che tu lo ami – a queste parole, percepii il colorito del mio ragazzo passare da bianco cadaverico a rosso cremisi ma cercai di non farci caso –ma io, Alicia e Christa ci abbiamo messo tutta la buona volontà per farvi fare pace e ora tu non puoi mandare a puttane il nostro lavoro per orgoglio.
Mi morsi il labbro inferiore e guardai di nuovo Ray. –Non mi avete fatto finire di parlare però – scrollai le spalle.
-Su forza, finisci – mi incitò la ragazza di Mikey. –Ma sappi che se sento uscire un’altra cosa negativa dalle tue labbra dopo che io ho sprecato tutta la mia voce per farvi fare pace, giuro che ti stacco le palle e te le faccio ingoiare.
Sembrava così tanto seria che mi chiesi se davvero l’avesse fatto. Gerard deglutì appena nel sentire Alicia e strinse leggermente più forte la mia mano.
-Io non ti abbraccerò – mi rivolsi all’afro –fin quando non ti inginocchierai, non mi bacerai la punta delle scarpe e non mi chiederai scusa.
Vidi gli occhi del mio amico sgranarsi e mi fissò con un’espressione divertita sbattendo poi più volte le palpebre.
Gerard poggiò la fronte sulla mia spalla e lo sentii sorridere sulla mia pelle. Solo lui aveva capito che scherzavo probabilmente.
Mi guardai intorno e non so come, mi avevano preso tutti per serio. Le loro facce sbigottite erano così stupide che io non potei fare a meno di scoppiare a ridere.
Ray, capendo che non stavo dicendo sul serio, mi si lanciò addosso stringendomi forte e tirandomi su da terra.
-Oh cazzo! – esclamai quando mi fece volteggiare e dovetti lasciare la mano di Gerard che aveva gli occhi lucidi contento che si fosse risolto tutto.
Allacciai le braccia dietro il collo di Ray e gli baciai la guancia mentre lui mi chiedeva continuamente scusa e mi diceva che non mi avrebbe più detto una cosa del genere.
Quando mi lasciò a terra, Gerard ci raggiunse e mi strinse da dietro ringraziando il mio amico con lo sguardo. Ray gli scompigliò i capelli in modo felice e io potei girarmi verso Gerd per baciargli dolcemente le labbra.
Lui arrossì perché nessuno lì in mezzo ci aveva mai visto baciarci sulla bocca e io feci strusciare la punta del mio nasino sul suo.
-Grazie – sussurrai appena prima di staccarmi da lui per rivolgermi agli altri. –Abbraccio di gruppo?
Annuirono tutti e ridendo venni soffocato da una miriade di braccia che mi stringevano forte e da tutte voci che urlavano felici.
Io però riuscii solo a guardare Gerd negli occhi e a non urlare a mia volta, per farlo sentire meno solo.
Lui mi baciò la tempia e prese a saltellare nell’abbraccio come stavamo facendo tutti mentre una voce, quella che mi sembrava di Mikey, urlò un qualcosa come “Amici per sempre, vero?”
Cercai di stringerli tutti e annuii felice.


xCyanide's Corner
Vi ho fatto aspettare 2 mesi precisi infatti mi sto martellando sulla fronte da sola sperando che mi perdoniate e continuiate a leggere la storia. E' che ho avuto un pò di problemi con gli amici, problemi a casa e a tutto questo si è sommato altro nervosismo che avevo accumolato e non avevo davvero ispirazione. L'altro giorno invece ho cominciato un nuovo quadro e mi sono resa conto che si stava sistemando un pò tutto. E oggi, ascoltando i Simple Plan ho avuto l'illuminazione. Quindi ringraziate loro! E ringrazio voi per avere tutta sta pazienza, siete fantastici. Questo comunque è il penultimo capitolo, il prossimo sarà quello conclusivo. Mi dispiace :c 
Grazie per le recensioni e tutto quanto, sono quasi 100 e amo il fatto che questa storia nonostante tutte le complicazioni che ho avuto io per scriverla abbia fatto tutto questo "successo"
Alla prossima,
xCyanide

  
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