Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Mels_36    11/03/2013    8 recensioni
Jeff è stanco di sorridere sempre e far finta che vada tutto bene; Nick capisce che è arrivato il momento di prendere in mano le cose. Il tutto sotto la pioggia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rating: Verde
Genere: Introspettivo/Malinconico/Romantico
Pairing: Nick/Jeff e accenno a Thad/Sebastian
Prompt: Pioggia
Avvertimenti: Questa storia doveva essere la prima della Niff Week 2013, ma - in assenza di tempo - sarà anche l'unica. 



Image and video hosting by TinyPic



I Just Want the Rain to Stop



Continui a camminare a passo svelto, mentre il vento ti sferza in faccia tutta la sua rabbia e le gocce continuano a depositarsi sulla tua felpa, ormai completamente zuppa.

Non hai voglia di fermarti, non hai voglia di stare ad ascoltare. Continui per la tua strada, incurante di quella voce che, lontana, insiste nel chiamare il tuo nome.

Volevi solo stare tranquillo, passare una giornata serena senza troppi pensieri. Per questo ti sei alzato con calma, hai fatto colazione con un quantitativo alquanto spropositato di cioccolata – ne sei estremamente goloso – mentre i tuoi fratelli più piccoli, seduti davanti a te, battibeccavano per avere l’ultimo pezzo di torta. Non hai potuto fare a meno di sorridere, mentre li guardavi con sincero affetto; e quando ti sei alzato per stringerli in un caloroso abbraccio, loro ti hanno lanciato sguardi sconcertati, prima di spintornati con poca grazia affinché tu li liberassi da quella stretta piuttosto soffocante.

Eppure sapevi che qualcosa sarebbe andato storto. Una sensazione, neanche troppo vaga, che si era insinuata sotto la tua pelle e della quale non riuscivi a liberarti. Per questa ragione hai accolto quasi con rassegnazione le prime urla di tuo padre, quando è  rientrato a casa tenendo tra le mani una lettera della Dalton. Lettera che conteneva una convocazione urgente dei tuoi genitori da parte del Preside, per il tuo comportamente indisciplinato e per l’aver colpito un altro studente, causandone la degenza per un paio di giorni in infermeria. A nulla sono valsi i tuoi tentativi di spiegazione: la rabbia di tuo padre era troppa perché lui ti ascoltasse, perché capisse cosa ti aveva fatto agire in quel modo, perché tu potessi metterlo al corrente del fatto che quel ragazzo aveva offeso pesantemente te e Nick, e che solo il pronto intervento di Richard aveva reso quella permanenza in infermeria così breve.

Vuoi bene a tuo padre, trovi che sia una persona corretta e con un forte senso della giustizia, ma quando s’intestardisce è assolutamente inutile tentare di ragionare con lui. Perciò afferri le tue cose, le infili con poca grazia nello zaino e ti precipiti fuori di casa, recandoti alla fermata per aspettare l’autobus che ti riporterà alla Dalton con largo anticipo. Le prime gocce cominciano a scendere minacciosamente dal cielo, ma tu non te ne curi.

Rivedere la facciata della tua scuola ti dà un improvviso senso di sollievo: quell’edificio è parte integrante della tua vita. Ti ha accolto quando ti sentivi perso, ti ha protetto quando avevi bisogno di un rifugio, ti ha permesso di incontrare persone speciali di cui non avresti più potuto fare a meno. Come Thad, per esempio: è il tuo migliore amico, la persona che ti è stata vicina nei momenti più difficili e che ti è rimasta accanto anche quando altri ti hanno voltato le spalle. Mentre avanzi lungo il corridoio, dirigendoti verso la vostra stanza, sorridi al pensiero di come trascorrerete il pomeriggio; potresti proporre di vedere un film o eventualmente di sgattaiolare nelle cucine per sottrarre con discrezione un barattolo di gelato. Ma il tuo sorriso scivola via nell’istante stesso in cui ti fermi davanti alla porta: una cravatta è legata intorno alla maniglia. È un vostro codice, messo a punto dopo che entrambe le vostre relazioni sono diventate serie; serve ad indicare che nella stanza la situazione è particolarmente intima. La cosa ti infastidisce appena: trovi che, ultimamente, Thad ne stia abusando. Non che tu non lo capisca, beninteso; da quando Sebastian divide la camera con Clarington, sembra che il tuo migliore amico debba impegnarsi il doppio per ricordare al vostro ex capitano che è già impegnato.

Ti allontani, un’espressione spenta sul volto e l’incertezza nel non sapere dove andare finché, improvvisamente, ti viene in mente la cosa più ovvia: la camera di Nick. La sola idea ti entusiasma, e decidi di non precipitarti davanti alla sua stanza solo per lasciar crescere in te la voglia di vederlo e di stringerlo tra le tue braccia. Al tuo lieve bussare viene risposto un concitato “Avanti”, e quando apri la porta trovi Nick e Trent che, come due ragazzini, stanno giocando alla playstation. Nick ti degna appena di un sorriso prima di tornare a concentrarsi sulla partita, e a te non resta altro da fare che sederti sul letto del tuo ragazzo, aspettando che concluda la sua attività.

Dopo mezz’ora di inutile attesa, tuttavia, decidi semplicemente di andartene. Vuoi solo che quella giornata finisca al più presto: era da tempo che non ti sentivi così deluso e amareggiato. Tuo padre, Thad, Nick, tutte le persone a cui vuoi bene e che sono tanto importanti nella tua vita ti hanno ferito, poco importa se intenzionalmente o meno, e tu semplicemente non ne puoi più.

È questa la ragione per cui ora ti ritrovi a vagare senza meta sotto un forte temporale; hai accumulato rabbia e frustrazione, e l’unica cosa di cui hai bisogno attualmente è una buona dose di solitudine. Ma nonostante questo, devi ammettere che non sei affatto sorpreso nel momento in cui ti senti afferrare per il braccio.

  “Lasciami, Nick.”

Non hai alcun bisogno di voltarti per sapere che è proprio lui che ti sta trattenendo. Del resto, è l’unica persona che avrebbe potuto seguirti a dispetto delle condizioni atmosferiche; ed è anche per questo che ti sei innamorato di lui.

  “Mi spiace, non credo che lo farò.”

Finalmente ti volti verso di lui, scrutandolo con risentimento. È anche colpa sua se ti trovi in quello stato, zuppo dalla testa ai piedi e livido di rabbia. Neanche il suo dolce sorriso riesce a farti sciogliere, come succede ogni volta che deve farsi perdonare; però sicuramente ti fa battere forte il cuore, quello non puoi proprio negarlo.

  “Voglio stare da solo.”

Cerchi di mantenere fermo il tono di voce, ma c’è sempre quella maledetta nota bisognosa che si insinua, specialmente quando parli con Nick.

  “Non sotto la pioggia. Ti prenderai la febbre.”

È sempre così protettivo, soprattutto nei tuoi confronti. Si preoccupa per te, ti sta accanto e non ti abbandona mai: è il tuo punto fermo. Sei costretto a morderti un labbro quando realizzi che lo stai accusando di qualcosa di cui lui non ha alcuna colpa, ma è più forte di te. Per questo ti liberi della sua presa con uno strattone. 

  “Importerebbe a qualcuno? Se mi succedesse qualcosa, qualcuno se ne curerebbe?” Ti fermi qualche istante per riprendere fiato, ma nel momento in cui ti accorgi che Nick sta per ribattere, ti affretti a continuare. “Volevo solo un po’ di serenità, Nick. Solo per un giorno. Era davvero chiedere troppo?”

Incroci le braccia al petto e abbassi gli occhi, incapace di sostenere il suo sguardo ferito.


***


Avresti dovuto capire che qualcosa non andava nell’istante stesso in cui Jeff ha messo piede nella tua camera. Ti aveva detto che sarebbe rientrato a scuola solo domani, perciò ti saresti dovuto insospettire; ma Trent ti stava umiliando pesantemente, e tu in modo infantile hai preferito concentrarti sul gioco invece di preoccuparti di cosa potesse essere successo al tuo ragazzo. Tuttavia, quando Jeff ha lasciato la stanza senza degnarti neanche di un saluto, hai regalato la vittoria al tuo avversario e, senza riflettere ulteriormente, l’hai seguito sotto la pioggia. Hai provato a chiamarlo un paio di volte ad alta voce senza successo, mentre continuavi a correre a perdifiato nel tentativo di raggiungerlo. Naturalmente te l’aspettavi: lo conosci fin troppo bene, sai che è un grandissimo testardo. Quindi  non ti è restato altro da fare che seguirlo, nonostante il temporale e l’assenza di un ombrello.  È stata una fortuna riuscire ad afferarlo prima che si allontanasse troppo, ma dubiti altamente del fatto che riportarlo al coperto sarà altrettanto semplice.

Ti basta un rapido scambio di battute per renderti conto che le cose sono molto peggio di come credevi: Jeff si è chiuso in se stesso, nel tentativo di difendersi dai continui attacchi del mondo esterno, e non permette a nessuno di entrare. Non lo permette nemmeno a te. E la cosa ti ferisce al punto tale che senti il tuo cuore spezzarsi sotto il peso di quella consapevolezza.

  “A me importerebbe. Io... non riesco ad immaginare la mia vita senza di te.”

Hai un assoluto bisogno che Jeff capisca quanto quelle parole siano reali, e non dette semplicemente per imitare il protagonista maschile di un romanzo rosa. L’importanza che ha Jeff nella tua vita non si limita allo stare insieme come coppia; è un legame profondo e sincero che avete creato sin dal primo momento che vi siete conosciuti, e che con gli anni è diventato sempre più intenso.  È il sorriso di Jeff che ti dona felicità, non quello di Trent; è il tocco di Jeff che ti tranquilizza, non quello di Thad; sono le labbra di Jeff che ti fanno andare completamente fuori di testa, non – Dio ce ne scampi – quelle di Sebastian.

Vieni riportato bruscamente alla realtà quando le dita di Jeff sfiorano il tuo braccio; cerchi i suoi occhi, ma lui si ostina a mantenere il volto abbassato.

  “Sei più forte di quanto credi, Nick. A differenza mia.”

Senti l’aria sparire completamente dai tuoi polmoni a quelle parole; vedere il tuo ragazzo, il tuo angelo così demoralizzato e affranto ti sta lentamente uccidendo. Solo in quel momento ti rendi conto di quanta sofferenza abbia lentamente accumulato in tutto questo tempo, di quanta rabbia abbia messo da parte pur di non far del male a nessuno. Si è sempre occupato e preso cura degli altri, senza chiedere nulla in cambio, e tu l’hai sempre considerato la tua personale ancora di salvezza e il tuo punto di forza. Ma ora è lui ad aver bisogno d’aiuto, di qualcuno a cui a cui aggrapparsi: ora sta a te prenderti cura di Jeff.

  “Jeff, tu sei la persona più forte che io conosca. Non solo: sei anche la più testarda, la più orgogliosa, la più coraggiosa.” Sorridi, perché davvero non ti capaciti del fatto che Jeff non si renda conto di essere assolutamente perfetto. “E prometto che mi impegnerò al massimo per rendere le tue giornate se non meravigliose, perlomeno speciali.”

A quel punto Jeff rialza finalmente lo sguardo, e riesci a tirare un breve sospiro di sollievo: i suoi occhi, dolorosamente spenti, sono tornati a brillare, anche se non con la forte luce che li contraddistingue di solito.

  “Voglio solo... essere felice. Con le persone che amo.”

Posi con delicatezza i palmi delle mani sul suo volto, sussultando lievemente quando ti accorgi di alcune lacrime che solcano il suo viso confondendosi con la pioggia. Non l’hai mai visto piangere, neanche nelle situazioni peggiori; ha sempre interiorizzato i suoi problemi e le sue paure, nascondendole dietro un finto sorriso. Vederlo tanto fragile ti spaventa, ma ti dà anche la fermezza necessaria per andare avanti.

  “Lo sarai, Jeff. Te lo prometto.”

Appoggi le labbra sulle sue, con la consapevolezza che farai di tutto per mantenere fede a quella promessa. Senti il suo corpo tendersi per un istante, prima di abbondanarsi totalmente al tuo tocco; quando vi separate, le sue guance si sono leggermente tinte di rosso per l’imbarazzo.

  “D-dovremmo rientrare, Nick, altrimenti ci prenderemo l’influenza!”

Ridi di cuore a quell’affermazione, ritrovandovi dentro la genuina spontaneità del tuo ragazzo. Lo vedi sorridere leggermente nella tua direzione; è un sorriso ancora incerto, che nasconde molti dubbi e insicurezze, ma è un primo passo verso quella serenità tanto desiderata da Jeff. Una serenità che, non hai dubbi, riuscirete a conquistare. Insieme.

Gli porgi gentilmente la mano e, nel momento in cui lui la prende, inizi a correre verso il portone della scuola, continuando a ridere e trascinando in quella risata anche Jeff. Vi fermate davanti al portone dove, con tua grande sorpresa, trovate Thad ad attendervi, accompagnato – non avevi dubbi in proposito – da Sebastian, che gli cinge possessivamente la vita con un braccio.

  “Nick, Jeff, finalmente! Trent mi ha detto che eravate spariti entrambi da diverso tempo.”

  “E Harwood e il suo istinto materno erano preoccupati.”

Ti copri la bocca con la mano nel tentativo di soffocare una risatina, mentre Thad dà uno scappellotto piuttosto violento sulla nuca di Sebastian. Ti giri verso Jeff e noti con piacere che anche lui sembra finalmente rilassato, e si gode uno dei tanti teatrini a cui quei due vi hanno abituati.

  “Stiamo bene Thad, avevamo solo bisogno di schiarirci le idee.”

Il tuo amico ti guarda con un sopracciglio inarcato, e tu hai come l’impressione che non abbia creduto neanche per un istante alle tue parole.

  “Sotto la pioggia, mi sembra ovvio.” Ti lancia un’occhiata significativa, che tu traduci con un Non-sperare-di-cavartela-così-facilmente-dovrai-raccontarmi-tutto, prima di rivolgersi a Jeff. “Mi dispiace per la cravatta, pensavo non saresti tornato prima di domani.”

  “Ma ti siamo infinitamente grati per non averci interrotto.” Trattieni una smorfia nel vedere Sebastian che sfrega le sue labbra contro l’orecchio di Thad, neanche fosse un gatto in calore. “Avevamo diverse questioni da risolvere.”

  “Questioni, certo...” L’insofferenza che Thad nutre per Clarington è diventata leggenda alla Dalton, puoi affermarlo con assoluta certezza. “Ad ogni modo, Jeff, volevo chiederti se ti andava di fare un salto nelle cucine. So che è quasi ora di cena, ma...”

E vedere Thad e Jeff sorridersi complici, in quel momento, è la soddisfazione più grande che tu possa ottenere. Un primo passo verso il tuo obiettivo: la felicità di Jeff.

  “Accetto molto volentieri.”

Li guardi allontanarsi velocemente, mentre ridono e si sussurrano piani diabolici e assolutamente fallimentari all’orecchio; apprezzi notevomente il sollievo e la ritrovata pace che quella vista ti provoca.

  “Seriamente, cosa stavate combinando, Duval?”

Ritrovata pace appena ripersa.

  “Non ti riguarda, Smythe.” Lo scruti attentamente per qualche secondo; il ghigno sulle sue labbra continua ad essere una costante, ma nei suoi occhi c’è un calore nuovo,il calore che solo la vista di una persona amata può provocare. “Tu, piuttosto: dovresti smetterla di provarci con Hunter. Pensavo fossi cambiato.”

  “Andiamo, Duval”. Il suo ghigno si allarga, infastidendoti appena; dopotutto, ci sei abituato. “Non m’interessa minimamente Clarington. Per di più, non è neanche lontanamente bi-curioso, parole sue.”

  “E allora perché...?”

  “Perché è divertente tenere Harwood sulle spine. Senza parlare dell’impegno che mette nel voler conservare il suo posto...” Stai per ribattere che deve anche solo provare a fare del male a Thad e se la vedrà direttamente con te, ma lui blocca la tua risposta sul nascere. “...Che non perderà. Perché ne ha già occupato uno più importante.”

Lo fissi perplesso, finché lui si mette un dito sulle labbra, facendoti intendere che è un segreto, e con l’altra mano indica il proprio cuore. Scuoti la testa divertito; lui ti fa l’occhiolino e semplicemente se ne va.

Ti lasci andare ad un lungo sospiro, chiudendo gli occhi e immaginando Jeff e Thad che corrono per le cucine cercando di sfuggire al cuoco; sorridi e appoggi le spalle al muro, passandoti una mano tra i capelli ed accorgendoti solo in quel momento che sono ancora completamente bagnati. Non te ne curi minimamente, anzi: ne sei quasi felice. Del resto, i migliori finali di film vengono girati con i protagonisti che si giurano eterno amore sotto la pioggia. L’unica differenza sta nel fatto che, per te e Jeff, questo è solo l’inizio.











Note:

Prima Niff in assoluto. Attualmente anche storia più ardua da scrivere.
Avevo giurato a me stessa che avrei impiegato solo poche ore a comporla e, invece, ci sono volute diverse settimane. Ma non importa, perché alla fine sono riuscita a mettere dentro questa shot tutti i miei pensieri, le mie riflessioni e i miei dubbi.
L'unica mia speranza, a questo punto, è che voi possiate apprezzare il risultato :)

Alla prossima :*

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Mels_36