Serie TV > White Collar
Ricorda la storia  |      
Autore: Night Sins    12/03/2013    1 recensioni
Un'altra scena del wedding!OT3 verse. In questa parte i protagonisti saranno, per lo più, Neal e El.
E' notte, Peter deve fare un appostamento e Neal è salvato da questa 'tortura' da un nuovo agente, quindi si gode una notte di meritato riposo a fianco di una donna molto sexy e...
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Elizabeth Burke, Neal Caffrey, Peter Burke
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome
- Questa storia fa parte della serie 'wedding!OT3 'verse'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Personaggi: Elizabeth Burke, Neal Caffrey, Peter Burke (Peter/El/Neal)
Rating: PG 15
Genere: introspettivo, romantico, slice fo life
Avvertimenti: oneshot, threesome
Timeline/Spoiler: post cavigliera / nessuno
Conteggio Parole: 1120
Betareader: nessie sun <3
Disclaimer: "Io scherzo... forse." (cit. A.Costa) // I personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne abbia diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.
Note: Si colloca dopo "The Christmas Waltz" e prima di "The best is yet to come".
- Il titolo è preso da una canzone di Frank Sinatra ♥


 
 
 
 
 
Sentimental baby
 
 
 
 
 
Neal aprì gli occhi e si ritrovò a fissare il profilo addormentato di Elizabeth; riusciva a capire perché Peter dicesse sempre di non essersi ancora abituato a svegliarsi accanto a lei. Credeva che non ci sarebbe riuscito mai nemmeno lui, ma aveva paura che non fosse così e che il giorno in cui non si sarebbe più sorpreso di vederla al suo fianco, o oltre il profilo massiccio di Peter, sarebbe stato anche il giorno in cui loro lo avrebbero cacciato.
El voltò la testa verso di lui, ancora addormentata; le scostò una ciocca di capelli dal viso e si avvicinò a posarle un bacio sulle labbra. Veloce e casto, per timore di svegliarla, prima di tornare a osservare il soffitto. Era ancora troppo presto per alzarsi.
Peter stava passando la notte fuori, per un appostamento, oramai una piacevole tortura evitata quella volta solo perché c’era un nuovo novellino da istruire. Era la prima volta che trascorreva la notte da solo con Elizabeth, a casa loro per di più, ma lei aveva insistito e, come aveva fatto notare, non c’erano motivi per cui non potesse.
Non ce n’erano, ma ancora faticava ad abituarsi; il tempo che aveva passato da solo con lei era minore di quello in cui erano stati tutti e tre assieme, o in cui era con Peter, anche se in mezzo ad altra gente.
Elizabeth si mosse, girandosi completamente nella sua direzione, e lo abbracciò; lui spostò il braccio sotto il suo collo, per farla accomodare meglio.
“Non riesci a dormire?”
La voce di El era poco più di un sussurro mentre gli posava un bacio sulla spalla.
“Hm-hm.”
“Preoccupato per Peter?”
“No... non solo.”
“Benvenuto nel mio mondo. Ora sai come mi sento ogni volta che voi siete a lavoro.”
“Hm?”
“Sì, ho detto voi, tu e Peter. Pensi che mi faccia piacere sapere che potresti essere in pericolo?”
“No, ma...”
Elizabeth rise e si mise a sedere. “Niente ‘ma’. Mi sa che c’è stato un errore di comunicazione, da qualche parte, nelle ultime settimane. Anche se credevo fossimo stati piuttosto chiari.”
“El, io...”
Voleva tirarsi su a propria volta, ma lei posò una mano sul suo petto, tenendolo fermo, e si mise a cavalcioni su di lui. “Neal, ti trovi in questo letto per un solo ed unico motivo. Peter poteva scoparti senza problemi da June. Io potevo farlo, senza altre complicanze, se fosse stata quella l’unica cosa che volevamo da te. Nessuna persona è mai entrata in questa casa per un semplice motivo di lussuria.”
Il ragazzo la guardò interessato, un piccolo ghigno stava nascendo sulle sue labbra. “El, stai dicendo che fuori di qui...”
Una volta, tanti anni fa.”
“Tanti quanto?”
“Prima che Peter iniziasse a seguire il caso di un certo James Bonds.”
Neal ghignò apertamente, ora.
“Dopo è stato difficile... concentrarsi, su altre persone.”
“È difficile da credere, in realtà. Tutto. Credevo foste entrambi molto gelosi l’uno dell’altra e poi, all’inizio Peter non era molto contento di vedermi vicino a te”, disse, facendo risalire una mano sul suo fianco mentre lei abbassava la testa, ridendo.
“Non pensavamo a qualcosa così... Te l’ho detto, eri il suo C.I., per questo non ci abbiamo nemmeno provato a pensarci, all’inizio.”
“Lo sono ancora.”
“Ma per tua scelta non per... dovere, diciamo.”
Elizabeth si abbassò per baciargli una guancia e poi discese fino all’orecchio. “E per la questione gelosia, sì, lo sono, molto – e anche Peter –, ma se c’è una persona che piace a entrambi e siamo tutti d’accordo... perché no?”
Era tornata a fissarlo negli occhi e gli sorrideva indulgente, come se avesse appena finito di spiegare una cosa ovvia a un bambino. Neal rise.
“Come posso contraddirti?”
“Non puoi. E non devi”, lo baciò sulle labbra prima di scivolare nuovamente al suo fianco e stringerlo a sé. “È ancora presto, dovresti cercare di dormire un altro po’.”

***

Si era addormentato? Era evidente fosse così, aveva gli occhi chiusi e sentiva parlare due persone. L’ultima volta che era stato cosciente c’era solo Elizabeth con lui; dovevano esser passate un paio d’ore, almeno. Si mosse nel letto, El non era più accanto a lui, ma qualcuno era seduto sul bordo opposto a dove si trovava lui. Si voltò in quella direzione e aprì gli occhi; Peter gli dava le spalle, era senza giacca e si stava togliendo la fondina. Richiuse gli occhi e cercò di ignorare l’arma.
“Buon giorno, Peter.”
Sentì il materasso abbassarsi di più sotto il peso dell’altro e tornò a guardarlo; si era sdraiato verso di lui e ora gli stava sorridendo. “Buon giorno, baby”, disse prima di baciarlo.
Non si aspettava un soprannome o, se proprio, non quello. Non che ci avesse mai pensato, ma... “Baby?!”
“L’ha deciso El. Penso sia piuttosto azzeccato, o almeno ha portato prove molto convincenti. Ti dispiace?”
Neal scosse la testa, non sicuro della propria voce in quel momento, e sorrise. “Come è andata, trovato qualcosa di utile?”
“Troy parla più di te”, sbuffò, “a parte questo, no, scoperto nulla.”
Elizabeth apparve dalla porta, vestita di tutto punto per la nuova giornata appena iniziata, e sorrise. “Andiamo, uno di voi deve alzarsi per andare a lavoro e l’altro deve riposare; le chiacchiere a dopo. Telefonerò nel pomeriggio, e non voglio sentire da Neal che sei andato a lavoro prima di pranzo”, disse rivolta al marito, mentre lui tornava a sedere.
“Sissignora.”
El gli si avvicinò e lo baciò sulle labbra. “Ti amo, hon.”
“Ti amo, hon.”
Raggiunse Neal e salutò anche lui con un bacio, poi passò una mano tra i suoi capelli. “Amo anche te, baby.”
“Anche io”, rispose fissandola alcuni istanti negli occhi, sembrava fosse in attesa di qualcos’altro. “Ti amo anche io, El.”
Lei sorrise soddisfatta e si allontanò. “A dopo, fate i bravi.”
La osservò andare via e, quando sentì i suoi passi sulle scale, si voltò verso Peter, già sotto le coperte. Aveva gli occhi chiusi.
“Dormi di già?”
“No, ma tu dovresti sul serio iniziare a prepararti, lo sai?”
“Mi stai cacciando?”
Aveva cercato di usare il suo solito tono leggero e strafottente, ma non c’era riuscito a pieno; era una paura reale. Nonostante tutto, quanto avrebbero sopportato quella situazione sul serio?
“Sei ridicolo. Ma se preferisci spiegare a Hughes perché hai fatto tardi, vieni qui”, così dicendo allungò una mano e lo tirò verso di sé, stringendolo contro il proprio petto. Neal lo lasciò fare, non che fosse dispiaciuto da quella prospettiva, in fondo. Solo... “Peter?”
“Hm?”
“Stai dormendo?”
“Non ho passato la notte in un letto caldo con la donna più sexy del mondo, ricordi?”
“Touché.”
Peter sorrise, lasciandolo libero. “Vai al Bureau e non fare impazzire Diana.”
“Ci proverò. A dopo, honey.”
“A dopo, baby.”
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > White Collar / Vai alla pagina dell'autore: Night Sins