Derek amava gli occhi di Stiles.
Erano pieni di vita,ed erano i primi ad illuminarsi quando era felice,si adombravano quando era triste,riflettendo perfettamente l’umore del ragazzo.
Ma non in quel momento.
In quel momento gli occhi di Stiles erano neri.
La confusione prese il sopravvento per un attimo prima che il licantropo capisse,quello davanti a lui,in camera di Stiles,nella casa di Stiles,noe era Stiles.
“Allora,che vogliamo fare?Questo corpo mi piace,e non ho intenzione di passare tutto il giorno dietro a te.”
La voce era quella di Stiles,ma non era Stiles.
La nota aggressiva che quella cosa aveva usato non l’aveva mai sentita.
“Che dovrei fare?” chiese Derek,cercando in qualche modo di trattenere l’agressività;non poteva colpirlo,questo lo sapeva.
“Così arrendevole,lupacchiotto?”
Non-Stiles sorrise in un modo che fece rabbrividire il licantropo,missione non di certo facile.
“Basta così poco?Prendere il corpo corpo del tuo fidanzatino e diventi così malleabile?Disonore su di te,lupacchiotto.”
Derek ebbe il tempo di vedere qualcosa tra le mani dell’altro prima che un coltello si infilasse nella sua spalla.
“Ah,questo corpo è maraviglioso,giovane,agile e veloce.Potrei anche rimanere più del previsto.E poi,”si puntò due dita alla testa, “questo stronzetto urla che è una bellezza.”
Derek ringhiò,più per la frase dell’altro che per il fatto che si stesse estraendo un coltello dalla spalla e la cosa deliziò il demone.
“Siete davvero innamorati,eh?”
Chiese Non-Stiles,in tono di scherno che usò fece infuriare Derek ancora di più.
“Tu,oh mio grande Alfa,che ti fai colpire neache stessimo giocando a tiro a segno perchè sai che colpire me equivarebbe a colpire lui,e lui che mi supplica di ucciderlo se questo significa risparmiare te.Molto romantico,davvero.Degno di Shakespeare,sono commosso.”
“Cosa vuoi?” chiese Derek in modo rude.Voleva sapere le intenzioni del demone,e le voleva sapere subito.
“È molto eccitante il modo in cui prendi il controllo,lo sai?Potrei anche farci un pensierino.”
Il demone fece un passo avanti e Derek in risposta ringhiò,gli occhi rossi.
“Oh,oh calma tigre,era solo una batutta.Più o meno.Comunque passiamo agli affari:tempo fa feci un patto con un licantropo e la cosa non andò esattamente come sperato,anzi.Il suddetto licantropo ora cerca vendetta e quindi...”
“Quindi?”Derek lo guardò assotigliando gli occhi.
“Quindi tirami fuori dai guai,liberamene.”
Il demone sorrise,mettendosi seduto sulla sedia della scrivania di Stiles.
“Oppure ucciderò il tuo ragazzo.Gli taglierò la gola,con le sue stesse mani propio davanti a te.”
Derek sbarrò gli occhi.
“Dov’è?”
Non-Stiles sorrise,giocando con un cubo di Kubrik trovato sulla scrivania.
“Neanche un tentennamento,sei più coraggioso di quanto credessi.O più stupido.”
Derek lo guardò con tutto l’odio che aveva in corpo.Si sentiva impotente,ma avrebbe fatto di tutto.
“Si trova al limite nord della foresta,si chiama Paul.”
Mentre parlava,il demone poggiò il cubo e prese una penna,agitandola in aria come una bacchetta,disegnando ghirighori immaginari mentre parlava.
“Nota:non chiamare nessuno del tuo branco,il vostro caro Dottorino,gli Argent o la Santa inquisizione spagnola,capito?È un lavoro che dovrai fare in solitaria,ma tanto ci sarai abituato.”
Derek alzò in sopracciglio,visibilmente poco incline all’umorismo dell’altro.
“Oh,andiamo,non fare quella faccia!La ricompensa mi pare più che adeguata!”Chiese Non-Stiles indicando il corpo di cui era ospite.
“Lo è.” ,sibilò Derek.
“Perfetto!”esclamò l’altro,visibilemente contento del risultato ottenuto,e sfregando le mani guardò meglio Derek,gli occhi neri con un aluce divertita.
“Amore,prendiamo la tua macchina,ok?”
Figlio di puttana,pensò Derek,sperando di non aver offeso in qualche modo la madre di Stiles,e cercando di reprimere il pensiero di spanvetare il demone tentando di squarciargli la gola,perchè non era una buona idea.