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Autore: TheRainbow    13/03/2013    0 recensioni
Se c'č una persona che non regge l'alcool, quella č Kėli.
Non scherzo quando dico che mio fratello da ubriaco perde quei pochi freni inibitori che ha e, credetemi, sono sempre io a pagarne le conseguenze.
"Si avventa su di me, mi bacia, mi morde, mi lecca e mi spoglia: da capogiro, come se tutto l'alcool che ha in corpo si riversasse in me mediante quei contatti, ubriacandomi."
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fili, Kili
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: Incest
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Note: Secondo upload in seguito all'eliminazione post segnalazione. Ci tengo a specificare che la fic ha sempre rispettato il regolamento ed č stata eliminata per il "distacco brusco" che c'era nelle scene censurate, ora che č corretta ho il permesso di Ladynotorius di pubblicarla.

Questa non č la versione integrale della fic che, contenedo sesso descrittivo non poteva essere postata qui, in calce riporto il link alla versione integrale con minuzia di dettagli <3
Buona lettura!!!

Se c'č una persona che non regge l'alcool, quella č Kėli.

Non scherzo quando dico che mio fratello da ubriaco perde quei pochi freni inibitori che ha e, credetemi, sono sempre io a pagarne le conseguenze.

Il fatto č che Kėli passato un certo dosaggio alcolico diventa una belva assetata di sesso, non che l'essere pių maliziosamente perverso di tutto il creato, Durin solo sa quanto possa essere provocante ed eccitante, o meglio, Durin e il sottoscritto.

 

Stiamo finalmente rincasando dalla locanda, per nostra fortuna Thorin sarā fuori casa per qualche giorno e si risparmierā la vista di mio fratello ubriaco perso e nella classica fase da "ciocca allegra", mentre urla e ride sguaiatamente -sa lui poi per cosa- mentre varchiamo la soglia della nostra abitazione.

Lo supplico di tacere o sveglierā tutto il vicinato, manco mi sta a sentire, continua i suoi discorsi sconnessi e arranca verso le scale, decido che č il caso di aiutarlo o ora come ora sarebbe in grado di spaccarsi l'osso del collo cadendo dal primo gradino.

"Kėli sveglierai tutto il vicinato se continui cosė!" lo ripeto, cerco di convincerlo ad abbassare il tono, ma quello che ricevo in risposta č un tremendamente ambiguo "Non ancora, aspetta e vedrai!" biascicato in un poco convincente sussurro.

Decido di non dar peso a quelle parole disconnesse, č la sbronza a parlare, chissā poi cosa intendeva veramente. Si appoggia mollemente alla mia spalla e si lascia trascinare in camera.

Sto per adagiare Kėli sul suo letto quando questo si gira fulmineo spingendoci me e bloccandomi sotto il suo peso, sedendosi sul mio bacino.

"Ma che fai!?" cerco di sembrare stupito, manco a dirlo che me l'aspettavo, o forse stavo proprio aspettando quella mossa? Mah… in ogni caso eccomi qui, nuovamente alla mercč di Kėli con pių alcool che sangue in corpo.

"Ho detto che avrei svegliato i vicini…" Sorride, poggiando entrambe le mani sul mio addome.

"Ti avevo intimato di non farlo…" Rettifico, poco convinto in effetti…

"Non era una sfida?" Eccolo li: il sorriso malizioso che premette a ben altro.

Taccio, chiunque sa che discutere con un ubriaco č palesemente inutile, se poi il suddetto ubriaco sta seduto sul tuo bacino con il chiaro intento di continuare a farlo ma senza vestiti…

"Bene…" e ho ceduto a quegli occhi castani e a quel sorriso sensuale per l'ennesima volta.

 

Si avventa su di me, mi bacia, mi morde, mi lecca e mi spoglia: da capogiro, come se tutto l'alcool che ha in corpo si riversasse in me mediante quei contatti, ubriacandomi.

Ormai siamo entrambi nudi e Kėli si muove con una sensualitā tale, una consapevolezza nei gesti che mi chiedo se sia veramente ubriaco, o questo č tutto un gioco che inscena ogni volta per portarmi a letto. Ritorna a baciarmi con foga, con irruenza, usa i denti e mi morde il labbro inferiore, mi sfugge un gemito, sorride e mi maledico perché non riesco a non arrossire davanti a quei sorrisi che traspaiono un "Sei mio", perchč dannazione: č vero.

Si alza, ammira probabilmente il suo operato e in tutta onestā non voglio immaginarmi in questo momento, perchč mentalmente non voglio dargliela vinta: ha giā il mio corpo che glielo urla a gran voce. 

Potrei agire, potrei fare qualcosa, potrei prenderlo ora, ma non č cosė che funziona: il gioco č un altro ed č Kėli a dirigerlo ogni stramaledetta volta.

Come da programma porta due dita alla bocca ed inizia a giocarci, le lecca, sale con la lingua e se le ficca in bocca per poi allontanarle nuovamente, per poi riprendere tutto da capo. E' una tortura mentale che sa avere pieno effetto su di me, cerco di muovermi a mia volta, di partecipare al gioco, ma una mano, posata con decisione sul mio stomaco, mi intima tacitamente di non farlo, di stare alle regole e lasciarlo proseguire.

Butta la testa all'indietro e geme ad alta voce, continuando probabilmente con la tortura mentale e fisica a cui mi sta sottoponendo da dieci minuti buoni, e se i miei calcoli sono esatti ho giā scontato a sufficienza questa condanna.

"Ahh… Fėli…" sussurra quasi come se non fossi li, come se quella situazione fosse il frutto di una sua fantasia. Allontana le dita e porta entrambe le mani sul mio addome "Fėli… Fėli…" una supplica, un consenso ad agire, non me lo faccio certo ripetere due volte.

 

Mugugna e sospira, si morde il labbro inferiore e incolla lo sguardo al mio, accetto la sfida e non cedo sotto quegli occhi languidi e quelle labbra gonfie, si impegna di pių inarcando la schiena e leccandosi le labbra: vuole farmi cedere. Vuole che gema a mia volta, che cada nella sua rete e mi lasci andare, ma no: questa volta devo resistergli, non cederō e non affronterō lo sguardo minatorio dei vicini domani, no signore.

E' palesemente stizzito dal mio mutismo, mi concedo solo dei sospiri, ma non un suono e questo lo manda su tutte le furie. E adesso che fa? Si lecca ancora le dita… per cosa poi dato che…!!!

Cedo.

Non posso resistere anche a questo: č palesemente troppo anche per me, per Durin.

Ce l'ha fatta alla fine a strapparmi un alto e sorpreso gemito, il bastardo.

Ci sto annegando ormai, tra i gemiti, Kėli mi sta letteralmente mandando ai pazzi, non so come faccia, ma alla fine ci riesce sempre, ogni fottuta volta.

Cerco di coprirmi la bocca con un braccio ma quella furia mi costringe a toglierlo con una manata, ha vinto e vuole godersi il suo premio, questo č ovvio, ma diamine vorrei tenermi quella poca dignitā che mi resta.

Resisto poco, pochissimo a quel trattamento e poco dopo cedo lasciandomi andare al piacere e manco cercando di darmi un contegno. Evidentemente appagato dal suo trionfo Kėli mi segue, raggiungendo a sua volta l'apice.

 

Sono sfinito, sopraffatto e vinto, sė, vinto per l'ennesima volta dall'incontenibile malizia di mio fratello.

Me lo ripeto ogni volta, e lo faccio anche ora, che la prossima volta resisterō, che la prossima volta me ne andrō a dormire, che la prossima volta non lo porterō alla taverna… ma finisce sempre che sono io ad insistere ad uscire e offrirgli la prima pinta.

Forse dovrei farmi un esame di coscienza e ammettere che la prima parte del gioco la guido proprio io, che forse questo non č altro che un tacito accordo per condurci a questa situazione, forse… be' non credo che Kėli si sia mai realmente ubriacato.




Link a Pandemonio qui: http://pandemonio.altervista.org/viewstory.php?sid=214
Link a AO3 qui: http://archiveofourown.org/works/704908
Per recensire la storia integrale vi rimando al mio profilo EFP, li č linkato l'altro sito dove pubblico a rating Rosso.
Aly <3

  
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