<<
Dobbiamo stare uniti
>>. Diceva agli altri << L’unione
fa la forza. Ce la faremo,
vedrete >>.
Ma erano parole
che non riuscivano a
rasserenare nessuno. Era ormai passato un giorno da quando quel mostro
aveva
sottratto uno di loro dal pacchetto ed ora erano rimasti in otto.
<<
Moriremo tutti! Non c’è
speranza! >>.
<<
Ah, falla finita! E’ passato
un sacco di tempo! Probabilmente non tornerà
più… AHHHHHH! >>.
Fu preso e
trascinato all’esterno,
tra lacrime ed urla strazianti.
<<
Frank dì a Jane che la amo!
>>.
<<
Si John, dirò a Jane che la
amo! >>.
<<
Ma no coglione! Sono io che
la amo! >>.
<<
Imbecilli sono impacchettata
insieme a voi! >>.
E fu
così che il pacchetto si chiuse.
Ci fu silenzio, poi un forte rumore, come se il loro compagno si stesse
strofinando su qualcosa, poi di nuovo il silenzio.
<<
L’avevo detto che morivamo
tutti >>.
<<
CHIUDI IL BECCO! >>.
<<
Hei, tanto quello più in
fondo sono io! HAHAHAAHHAAH! >>.
Il tempo
passò e pian piano le voci
nel pacchetto diminuirono. Il silenzio più totale
iniziò a regnare al suo
interno.
<<
Beh, vedo che finalmente vi
siete rassegnati all’idea che moriremo tutti. Bravi,
bravissimi ragazzi!
>>.
Poi si
guardò attorno: era rimasto da
solo.
<<
Oh… bene… nessuno che possa
più pararmi il culo… >>.
Poi il terribile
rumore che lasciava
presagire il peggio.
<<
Non aprire il pacchetto!
>>.
E invece fu
aperto eccome. Fu preso
da una giovane che lo aprì e lo strofinò contro
il proprio naso, riempiendolo
di una strana sostanza verde e gelatinosa, poi, incurante delle urla di
lui, lo
gettò nel cestino.
<<
Oddio fa che questo male
possa finire subito! Fa che questo male… oh, salve ragazzi
>>.
Si
ritrovò nuovamente con i suoi
compagni di pacchetto. Erano tutti appallottolati e sporchi, proprio
come lui. Guardò
uno di loro, azzardò una domanda: << Hei, come
stai? >>.
Lui, con la
faccia quasi totalmente
coperta dal suo stesso corpo, tutto rabbioso, rispose:
<<
Benissimo, guarda! Sono così
appallottolato che ho il culo che mi copre la faccia, e guai a me se
scorreggio! >>.
<<
Ah… scusa… >>.
Dopo
l’increscioso imprevisto seppe
che non tutti erano finiti lì dentro, ma che avevano avuto
una sorte più
terribile del cestino stesso: erano stati portati in una stanza con su
scritto “Toilette”
per chissà cosa.
“
Merda”, pensò lui, non sapendo che
ci aveva azzeccato in pieno.
E intanto il
tempo passava e il
cestino si riempiva. I fazzoletti, spaventati per l’ennesima
volta, non
poterono non ricominciare a farsi delle domande.
<<
Dove andremo adesso? Che cosa
ci succederà!? >>.
<<
Ve lo dico io: MORIREMO
TUTTI! >>.
QUESTA
STORIA L'HO SCRITTA DI GETTO, DURANTE L'ORA DI SUPPLENZA XD SPERO VI
PIACCIA,
FATEMI SAPERE!
CIAO!
:3