Adverse World
Prologo
- New Mission
Era una
giornata come tante. Almeno, una giornata
come tante se non fosse stato che Jay Darlow e Hannalise Woolf non
erano due
semplici ragazze di rispettivamente 16 e 19 anni, ma due soldati. Ed
anche tra
le migliori anche se in quel momento non si sarebbe detto.
«Al diavolo, Hann! Mi hai fregato di nuovo!»
sbuffò la bionda più giovane, mentre l'altra si
limitava ad incrociare le
braccia e mostrare il solito volto impossibile alle proteste della
compagna.
«Sei tu che sei una frana. Giocare a scacchi non
è così difficile.»
Gli occhi blu di Jay si ridussero a due fessure,
mentre avrebbe volentieri preso quella scacchiera e l'avrebbe fatta
altrettanto
volentieri ingoiare ad Hannalise.
Si specchiò nel vetro, per vedere se i capelli
fossero a posto. In fondo, stare dietro non ad una, non a due, ma a ben
tre
trecce non era proprio facile e, soprattutto non era facile tenere il
confronto
con la sua compagna che, nonostante non amasse venire giudicata dal suo
aspetto
fisico, era bella da far paura.
«Hm.. altra partita?» tentò Hann,
esibendosi in
uno dei suoi rari sorrisi. Osservò l’amica
dall’alto: dopotutto 185 cm non
erano da sottovalutare neanche se si stava seduti. Jay si
voltò ad osservarla,
assottigliando talmente tanto gli occhi da farli sembrare chiusi,
mostrando
un’espressione piuttosto buffa ma arrabbiata.
«No. Perderei di nuovo.. è già la terza
volta che
succede!»
«Se sei una frana non è colpa mia.» si
giustificò
immediatamente Hann, chiudendo gli occhi e rilassando il viso.
Fortunatamente
per lei, non vide Jay con uno sguardo omicida sul volto, indirizzato
proprio a
lei. Quando riaprì gli occhi, vide Jay che la guardava tipo
angelo. Hann inarcò
un sopracciglio, poi scosse la testa.
«Senti, ma.. quando ti finisce la pausa?» chiese
la più piccola.
«Ah.. forse ora.» disse la maggiore, alzando il
braccio sinistro e spostando col destro la manica, osservando
l’orologio da
polso che si portava dietro. Quella era l’ultima creazione di
jay, ormai non se
lo toglieva quasi mai. «Sì, decisamente
ora.» disse, alzandosi. Jay la
guardava. Sì, Hann era decisamente alta.
«Andiamo?»
«Ok.»
Hannalise si diresse quindi verso l'uscita della
stanza, ma prima che potesse davvero uscire dall'ufficio del Maggiore
Darlow,
fu bloccata dalla comparsa del tenente Hawkeye.
«Speravo di trovare entrambe qui.» disse, dopo
aver ricambiato il saluto militare delle due. «Il colonnello
vuole vedervi.»
Jay tirò gli occhi al cielo, prima di riporre la scacchiera
e seguire il tenente colonnello Woolf e il tenente Hawkeye nell'ufficio
del
loro superiore. Una volta giunte là, lo trovò
decisamente disordinato: fogli
dappertutto, pratiche sparse in qua e là (ancora da firmare,
naturalmente) e
naturalmente Roy Mustang che sedeva senza far nulla al suo posto dietro
la
scrivania. Il colonnello naturalmente non colse lo sguardo fulminante
della
giovane alchimista, per fortuna di entrambi, altrimenti ne sarebbe
scaturita
un'altra - l'ennesima - lite a cui ormai tutti i subordinati di Mustang
si
erano abituati fin da quando Jay darlow era riuscita a superare l'esame
da
alchimista di stato, data risalente a due anni prima.
«Benvenute, tenente colonnello Woolf, Maggiore
Darlow. Vi ho chiamate per affidarvi un incarico della massima
importanza che
sta interessando la terra di Drachma, da un pezzo in qua.» e
così dicendo,
distribuì ad entrambe un foglio dallo stesso identico
aspetto.
«.. dobbiamo fare da scorta.. ?» chiese Jay, dopo
aver letto le prime righe del foglio. Il Colonnello si
limitò a sorridere.
Hannalise strinse leggermente il foglio fra le dita, sospirando, per
poi
piegarlo un paio di volte.
«Sì, ai fratelli Elric.. dopotutto da soli non
potrebbero mai farcela.» spiegò il Colonnello,
sotto lo sguardo allibito di Jay
e quello impassibile di Hann. «Bhè, potete
andare.» Hann eseguì veloce il
saluto militare, Jay invece rimase immobile, puntando le braccia sul
tavolo del
superiore.
«Ma perché da scorta?! Non possiamo andare
là
assieme a loro senza fare da.. “scorta”?»
chiese. Hann la guardò, inarcando un
sopracciglio. Scosse la testa, rassegnandosi all’idea
dell’ennesima lite fra i
due. Qualcosa però li interruppe: qualcosa, o meglio,
qualcuno entrò
nell’ufficio spalancando la porta in malo modo, e con tanta
forza nel braccio
destro da lasciare il segno della porta nel muro a fianco di essa.
Edward
Elric, infuriato come mai, era entrato nella stanza, con un foglio in
mano,
ansimando, seguito dal titubante fratello Alphonse, che lo rincorreva
cercando
di calmarlo.. invano.
«Maledetto Colonnello di Merda!» gli
urlò,
avanzando a grandi falcate verso la scrivania del suo superiore.
«Che cosa
sarebbe questo?!» disse, parandogli davanti il foglio che
teneva in mano e
indicando un punto, nella quale era scritto a penna, con la calligrafia
del
Colonnello “il piccolo Alchimista
d’Acciaio..” il Colonnello sorrise
«L’ha fatto apposta per provocarmi?!»
chiese, furioso, mentre il fratello
avanzava titubante verso di lui, miagolando un
“Nii-San..” implorante. Ma
Edward non sentiva ragioni: guardava il Colonnello con sguardo omicida,
era
pronto ad ammazzarlo da un momento all’altro.
«Bhè.. non è fatto proprio
apposta..»
«MALEDETTO! Io la uccido!» gli urlò in
faccia.
Hannalise lo guardava seria e scocciata: era quello il Fullmetal
Alchemist ?
Bhè, in effetti non l’aveva mai visto.
«Io NON SONO piccolo!»
«Scommettiamo?» lo provocò. Poi,
però, notando
che Jay Darlow lo stava guardando male, decise di finirla
«Ah, Fullmetal, se
non ti dispiace stavo illustrando la vostra missione alle due signorine
qui
presenti..» Edward si voltò verso le due,
osservando prima Jay, con
l’impressione di averla già vista, poi Hannalise,
voltando immediatamente lo
sguardo, sentendosi per la propria volta piccolo..
«Ti presento il
Maggiore Jay Darlow e il Tenente Colonnello Hannalise Woolf.»
Jay gli sorrise,
Hann voltò lo sguardo dall’altro lato.
«Ha detto.. Jay?» chiese Edward, osservando Jay.
«Ehi, Ed, non mi dire che non ti ricordi di me!»
e fece la faccia imbronciata. Edward spalancò gli occhi,
osservandola «Dai, ci
siamo visti l’ultima volta a cinque anni!» gli
ricordò. Edward inclinò il viso
di lato, mentre si sentiva un gridolini dalle spalle di Jay: era
Alphonse.
«Ah! Jay-San!» disse, avvicinandosi e
osservandola «Quanto tempo!»
«Undici anni, per l’esattezza. Però, sei
cresciuto, Al!» Edward ricordò.
«Ma sì! Jay!» disse, sorridendo. Poi si
voltò
verso il Colonnello, mentre Hann sbuffava «Ma.. dobbiamo
andare in missione con
loro?»
«Che perspicacia, Fullmetal..»
Hann e Jay- da adesso in poi tempesteremo l'EFP con le nostre fic !! °__° abbiate paura!!
Hann- =___= stendiamo un velo pietoso, mettiamoci una pietra sopra e lasciamo perdere.. oddeus..
Jay- ma la pietra è tombale? °-°
Hann- la pietra? O.o
Jay- hai detto tu pietra! U__U
Hann- era un modo di dire ! >.<
Jay- bhè, io prevenivo! mica voglio morire così giovane e bella!
Ed- Sì, bella poi.. ù__ù
Jay- zitto maledettooooooooo!!
Hann- zitto, mame-chan! >.<
Ed- CHI SAREBBE LA PULCE CHE RIMBALZA QUA E LA AD UN SOLO SCHIOCCO DI DITA??? >.<
Jay- oddio, rinchudetelo.. U_U
Hann- Okay.. adesso viene l'ambulanza ! ù_ù
Ed- O_O ma siete voi che cominciateeee! ç_ç
F- ma, veramente io neanche ti considero..
Fa- idem.
Ed- *fa i cerchietti col dito*
Jay- basta! ora vi faccio fuori tutti!
Hann- tu che fai fuori me? ahah.. che spiritosa! ^^ comunque.. chiudiamo adesso? XD
Jay- ma quanto sei simpatica U_U si, chiudi, acida U_U
Hann- sseh U_U okay.. commentate, mi raccomando ! ^^
Jay- ciauuuuuuuuuuuuuuuuu!! ^^
Hann- alla proxxx !!! ^^
Jay- ma perchè devi avere sempre tu l'ultima battuta? >.
Hann- problemi?! >.<
Jay- sì U_U
Ed- chiudo io! ^o^ ciauuuuuuuuuuuhh!
Jay- TUUUUUUUUUUUUU, MALEDETTO TAPPOOOOOOOO!!
Hann- =___= okay, finisco io.. ciao ! ^^