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Autore: Suzumyia Konata    17/03/2013    0 recensioni
Quando i piani all'apparenza innocui di Rinoa per una giornata di divertimento vanno male, Squall ha il compleanno migliore della sua vita.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice: per la challenge Where I Belong!

Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

BIRTHDAY WISHES
scritta da Suzumiya Konata, tradotta da Alessia Heartilly

Il Preside Squall Leonhart posò l'ennesimo pacco di documenti sulla scrivania, e sospirò. Fissò l'orologio, che segnava ora le undici e trentaquattro di sera. Era lì fin dalla mattina, e si era fermato solo per prendere un panino a mezzogiorno.

Cominciò senza entusiasmo a completare il primo modulo. Ma invece di un rapporto finanziario per le matricole, la prima riga diceva: Oggi è un giorno speciale con una faccina sorridente scarabocchiata vicino. Confuso, Squall prese il documento successivo: era vuoto.

Dov'erano i documenti? Qualcuno era stato nel suo ufficio? Tornò a leggere l'unico foglio scritto. Il posto dei ricordi dove la luna brillava attraverso il vetro è dove troverai risposte.

"Che cavolo?" borbottò Squall. Se era un indizio su chi aveva incasinato i suoi documenti, allora avrebbe trovato la risposta a quello stupido indovinello e avrebbe continuato con il suo lavoro. Il posto dei ricordi dove la luna brillava attraverso il vetro? Che diavolo doveva significare? Si riferiva ai suoi ricordi? O quelli del burlone?

Alzò gli occhi al cielo e guardò l'orologio a muro. Al di sotto c'era una fotografia di lui e Rinoa che ballavano nel salone delle feste del Garden. Zell aveva scattato la fotografia e l'aveva incorniciata, e appesa nell'ufficio di Squall. Anche Rinoa ne aveva una copia.

Caldi ricordi di quella notte tornarono in superficie. La luna brillava attraverso l'alto soffitto di vetro... Certo! Il salone delle feste era il posto dell'indovinello. Tutti i sospetti si spostarono su Zell. Dopo tutto, era lui ad aver scattato la fotografia. Squall uscì velocemente dal suo ufficio, giurando su Dio che quando avrebbe trovato Zell, quel piccolo bastardo gliel'avrebbe pagata.

Il salone delle feste era distante dall'ufficio del Preside, e l'intento omicida di Squall nei confronti di Zell si fece più forte ad ogni passo che faceva. Era a malapena illuminato, com'era stato quella notte con Rinoa.

Il ballo aveva dato a Squall un breve momento di libertà; la prima persona a cui si era mai aperto era Rinoa. Ripensandoci, Squall diede la colpa al vino per le sue tendenze abbondantemente estroverse quel giorno. Aveva detto ai camerieri non solo di essere astemio, ma anche al di sotto dell'età legale per bere. Dopo alcuni tentativi da parte dei camerieri di convincerlo a cedere, dato che era la sua cerimonia di promozione SeeD, aveva reputato che fosse più semplice prendere e basta quel dannato vino, così l'avrebbero lasciato in pace. Ne aveva bevuto solo qualche sorso, il che, pensava, era il motivo per il suo comportamento aperto verso la ragazza con il vestito bianco; almeno, quel giorno aveva pensato questo. Ora si rendeva conto che lei aveva pianificato tutto meticolosamente, guidandolo nel ballo, rimanendogli appiccicata fino alla fine nonostante le sue capacità di ballare, o della loro mancanza, e quel sorriso.

Il sorriso di Rinoa Heartilly lo aveva guidato in una capacità sconosciuta, un territorio dormiente che restava nascosto e aspettava di essere liberato. Quel giorno, lei aveva iniziato a ispirare una fonte di fiducia; la sua aura infantile aveva mostrato il suo vero spirito. Forse, solo forse, poteva confidarsi con lei, almeno per un po', aveva pensato dopo il ballo.

Riscuotendosi dalla trance indotta dal ricordo, Squall si accigliò e si mise a cercare tracce di Zell. Notò invece delle piccole frecce scribacchiate sul pavimento. Sembrava... Sangue? Seguì le frecce per tutto il sentiero che tracciavano fino al balcone, e trovò un appunto attaccato alla ringhiera. Lo aprì e diceva, in una calligrafia molto disordinata:

Serve aiuto dove farebbe spese il migliore amico dell'uomo. Compra biglietti del treno.
-Quistis

Ma che diavolo? Quindi era stata Quistis a scrivere quello scherzo sui suoi documenti? Ed era stata sempre lei a fargli vivere l'inferno perché era indietro con il lavoro...

Ora, quello stupido appunto. Che diceva? Il migliore amico dell'uomo.

"È il cane," si trovò a dire Squall ad alta voce. Non c'era nessuno a sentirlo borbottare, comunque. Anche se ci fossero state persone, non avrebbero capito.

Il cane era il migliore amico dell'uomo, e dove avrebbe fatto spesa un cane? Un negozio per animali?

Squall si passò una mano tra i capelli spettinati. A Quistis serviva aiuto in un negozio per animali. E che altro? Comprare biglietti del treno? Tanto per cominciare, i cani non facevano spese. I loro padroni compravano le cose per loro. La mente di Squall pensò all'irritante cucciola a cui si era abituato nel corso delle loro avventure. Aveva chiesto a Rinoa innumerevoli volte perché avesse chiamato Angelo una femmina, ma lei diceva soltanto che era un nome adatto. Quel cane si era dimostrato utile in battaglia, comunque. Squall ricordò di aver letto quelle riviste vendute al negozio di animali di Timber per addestrare il cane alle limit.

"'Il tuo cane volerà sulla luna e tornerà per colpire il tuo nemico dove fa male! Prova Luna Invisibile!'" lesse Squall dall'ultima rivista 'Il Cane' con voce tutt'altro che entusiasta. "Che cos'è?"

"Insegno ad Angelo nuove cose da usare in battaglia," rispose Rinoa, fissando intensamente gli scarsi tentativi di Angelo di 'volare sulla luna' come diceva così poeticamente la rivista. Dopo aver dato troppi biscottini ad Angelo e averle fatto fare altri salti nel cerchio invano, Squall decise di leggere il resto dell'articolo a Rinoa.

"Devi camminare per circa novecento passi con il tuo cane per avere risultati ottimali."

Rinoa si voltò immediatamente, con gli occhi castani spalancati per la sorpresa, dando a Squall quella sensazione fluttuante dello stomaco che odiava così tanto. Adesso era piacevole, però.

"Cosa? Perché non me l'hai detto prima?"

Squall doveva ammettere che era divertente vedere Rinoa faticare per addestrare il suo cane, con bronci adorabili e sbuffi quando falliva. Invece rispose, "scusa."

"No, Squall, niente 'scusa' stavolta. Avevi la rivista, e hai deciso di non darmi informazioni importanti?"

Squall quasi rise alla parola 'importanti', ma si trattenne.

"Leggitela da sola..." disse, con movimenti stravaganti e sarcastici delle braccia, e sporgendosi in avanti.

"Bah," disse Rinoa, poi senza il minimo avvertimento gli lanciò due ossa per cani, e lo colpirono 'dove fa male', oltre a spingere Angelo a morderlo nella speranza di ottenere più ossa.

Rinoa s'imbronciò. "Cattivo."

Timber. Il negozio d'animali di Timber era la tappa successiva dell'indovinello, o qualsiasi scherzo stesse cercando di fargli Quistis. Oh, e ci si aspettava che si comprasse da solo i biglietti del treno? Quistis si ricordava che stipendio pagasse i biglietti di TUTTI quando erano andati a Timber la prima volta? E probabilmente aveva dimenticato quanto costasse un biglietto... Ma se serviva a riportare indietro i documenti, allora Squall avrebbe scalato le mura del Garden senz'altro che una pezza intorno ai fianchi, se doveva farlo per finire il suo lavoro e andarsene a letto e basta. Ok, forse no. Ma era ancora impaziente di trovare Quistis e i documenti per punirla. Tipo tagliandole lo stipendio o una cosa così.

Il viaggio in treno verso Timber fu smorto e noioso, tranne per il moccioso occasionale che veniva a chiedergli di toccare il gunblade dicendo cose come 'è vero'?

Quando arrivò era ormai l'alba. Una giornata intera (o meglio, una notte) sprecata per uno scherzo? pensò furioso. Squall fissò tetro il portafoglio mentre scendeva dal treno. Sembrava leggero, e pensò di togliere il prezzo pagato per il biglietto dallo stipendio di Quistis.

Aveva già dimenticato com'erano disposte le cose a Timber, quindi dopo aver camminato in cerchio per un po', accettò finalmente la sconfitta e chiese indicazioni, e trovò finalmente il Negozio per Animali.

"Buongiorno," lo salutò una vecchia signora al tintinnare dei campanelli sulla porta. Si ricordava di lei da quando gli era stato dato il compito di comprare lì le riviste. Rinoa mandava lui come parte del loro 'contratto'. Si stancava di fare cose stupide, alla fine protestava, e poi Rinoa si faceva perdonare, solo con un sorriso rassicurante che comunicava insieme fiducia e gratitudine.

"Buongiorno. Sto cercando..."

Che cosa stava cercando esattamente? Documenti? Quistis?

"Oh mio dio, non sei il giovanotto che ha fatto il figo con la giovane Rinoa?"

Figo? La parola lo colse di sorpresa e divenne di cinque sfumature di rosso prima di scuotere nervosamente la testa. Figo... Dio, che diavolo voleva dire?

"Ah, peccato. Un giorno ci arriverai, vediamo... Squall, giusto?"

Squall annuì e si guardò intorno alla ricerca di indizi. Si schiaffeggiò mentalmente. Indizi? Iniziava a sembrare come un qualsiasi detective incapace dei fumetti. Non era nulla di serio, solo un burlone che faceva queste cose. Comunque, perché si sentiva come se si divertisse con questa caccia al tesoro? No, in teoria doveva odiare il colpevole con tutto il cuore, per avergli tolto il lavoro e il sonno. Eppure non lo faceva. L'intenzione di tagliare lo stipendio di Quistis si stava affievolendo. Strano...

"Squall, ecco un pacchetto per te," disse la signora. "Che sciocca coincidenza incontrarti qui. La ragazza con troppa energia ha lasciato questo per te."

Ragazza con troppa energia...?

"Selphie?" chiese. La signora annuì, borbottò "bella ragazzetta..." e diede a Squall una scatolina di piombo. Lui la aprì e trovò il suo anello, il suo adorato anello di Griever, intatto e forse anche più lucidato di prima. Dentro c'era un biglietto. Con una calligrafia che poteva essere descritta solo come 'da Selphie', c'era scritto:

Glielo ha prestato e lei non l'ha mai restituito. Cosa? Chi? DOVE? Trenta minuti, o brucerò un documento e un Mumba per ogni minuto di ritardo.

Oddio. Se Selphie diceva che avrebbe bruciato un Mumba, significava che l'avrebbe fatto. Trenta minuti? Il posto probabilmente era a trenta minuti di distanza, allora.

"Tutto a posto, Samuel?" cinguettò la vecchia signora.

"Squall," disse lui, preoccupato per i poveri Mumba e il loro destino...

"Oh, certo, Squall. Vieni a dirmi quando succede qualcosa tra te e Rinoa, va bene?"

Questa signora ovviamente non aveva mai sentito la parola 'moderazione', dato che questo era troppo. Squall decise di prenderla con più innocenza e ignoranza possibile mentre usciva dal negozio.

Rilesse il biglietto e sorrise non appena ci pensò. Zell aveva dato l'anello di Squall a Rinoa, e lei non lo aveva mai restituito. Ricordò di aver detto a Rinoa di tenerlo. Poteva tenere tutto, poteva prendersi il mondo, se significava riaverla al suo fianco.

Rimaneva solo il 'dove'. Ma l'anello era proprio lì, no? Esatto! Zell aveva preso l'anello da Squall al Garden. Vicino al Giardino, se ricordava bene. Salì velocemente sul treno in partenza, ficcando i soldi che gli erano rimasti in mano al capotreno. A quel punto, non gliene poteva fregare di meno dei documenti. Sperava solo di arrivare in tempo a fermare un inutile genocidio di Mumba. Conoscendo Selphie, avrebbe fritto quei poveri animaletti sul palco, come spettacolo per il mondo...

Squall scese dal treno come un proiettile, e si diresse immediatamente al Giardino. Il suo portafoglio ora era spesso quanto un foglio di carta, si chiese come diavolo avrebbe comprato un altro biglietto del treno se fosse finito a trovare un altro indovinello.

Avvicinandosi al Giardino, Squall notò uno strano odore. Barbecue?

Oddio.

Raddoppiò la velocità e corse al palco.

Ricordò la sua determinazione quando il Garden era sotto attacco. Sì, era stato feroce, ma si era sentito come se avesse lasciato indietro qualcosa. Aveva incanalato tutta la rabbia, il vuoto della battaglia in atto, e alla fine si era convinto, mentendo a se stesso, che era perché aveva lasciato indietro l'anello di Griever. Ora sapeva che c'era di più. Aveva lasciato indietro un pezzo di sé, quel giorno. Aveva lasciato Rinoa alla cura degli altri mentre lui combatteva. Allora, combattere era l'unica cosa che teneva a freno le sue emozioni. Combattere poteva essere calcolato, e si basava sulle capacità. La capacità serviva a tutti i SeeD. I soldati non avevano emozioni. Un sorriso si disegnò sulle labbra di Squall mentre pensava alla persona che gli aveva dimostrato il contrario.

L'odore sempre più forte di bruciato lo riportò alla realtà, e si voltò verso l'angolo del Giardino. La vista che lo accolse poteva, di nuovo, essere descritta solo come 'da Selphie', perché chi altro avrebbe dato una lezione di aerobica sul palco del Giardino mentre cuoceva un barbecue fumante e cantava al ritmo dello stereo che le rombava accanto? Grazie a Dio, non stava friggendo Mumba.

"Selphie," la chiamò al di sopra della musica alta. "Selphie!"

Lei si voltò, sorridendogli felice mentre saltava ancora di più in alto e girava le costolette sul barbecue.

"Squall! Vuoi unirti a noi?"

Squall si mise una mano sul viso. Selphie era dietro a tutto quello e ora gli chiedeva se voleva unirsi al suo gruppo di aerobica-barbecue?

"No! Abbassa la musica!"

Selphie obbedì e lasciò libere le ragazze, ormai esauste. Andarono sul palco e iniziarono a servirsi grosse porzioni di costolette alla griglia mentre chiacchieravano. Che diavolo di allenamento era quello?

"Hey, Squall. Irvine mi ha detto di darti questa! Ha detto che saresti venuto."

Ovvio che Squall sarebbe venuto, aveva minacciato di bruciare un Mumba per ogni minuto di ritardo!

Selphie gli diede una busta chiara con il suo nome scritto sopra.

"E la tua lettera?" disse Squall, rendendosi conto che questa era la prima persona coinvolta che aveva incontrato da quando era iniziata la caccia al tesoro.

"Che lettera?"

"Hai detto che se non fossi arrivato in trenta minuti, avresti bruciato dei Mumba."

"Cosa? Io adoro quei piccolini!" protestò Selphie. "So di aver detto che potevamo friggerli quando eravamo in prigione, ma stavo scherzando!"

Sembrava che Selphie non sapesse niente della lettera... Allora era stato Irvine, eh? Del tutto da lui, quel cowboy figlio di pu-

"Hey, a proposito..." disse Selphie, poi scosse velocemente la testa. "Non fa niente!"

Tornò sul palco, e sembrava davvero troppo energica per essere una che aveva appena fatto aerobica cuocendo costolette.

"Secondo round!" gridò, e le ragazze protestarono.

"Dai, dai!" Squall lasciò il Giardino; la musica iniziava a dargli sui nervi. Aprì la busta in un angolo silenzioso della mensa e trovò un foglietto che diceva:

ULTIMO ORDINE. INDOSSA I TUOI SOLITI VESTITI FAI LA JUNCTION AI GUARDIAN FORCE, MORFEO E BLIND.
-Mi troverai lì
.

A dire il vero stava diventando divertente, dato che Squall conosceva già il luogo dell'indovinello: il Centro Addestramento. Quistis gli aveva insegnato come fare junction agli attacchi lì, come ordine finale prima che la sua licenza per insegnare venisse ritirata in maniera permanente. Avevano combattuto con un Archeosaurus, e aveva dovuto ammettere che era stato difficile. Gli attacchi fisici svegliavano la bestia, quindi aveva dovuto continuare con i Guardian Forces.

Quindi era sempre stata Quistis. Squall avrebbe dovuto ripagarla per questo facendola lavorare sulle scartoffie. Forse poteva aggiungere discretamente anche i rapporti in ritardo.

Si diresse al Centro Addestramento e, nel trionfo di aver completato l'ultimo indovinello, non si preoccupò di fare la junction a nessun Guardian Force o magia. Marciò orgogliosamente dentro con il solo gunblade, nel caso di attacchi di nemici minori. Ma si fermò subito quando il terreno iniziò a rombare. Un terremoto? All'improvviso fu come se la terra si frantumasse e lasciasse liberi tutti i Behemoth che accoglieva. Le bestie scivolarono e corsero e rotolarono, tutte dirette verso di lui. Erano forse una cinquantina? Un centinaio?

"Che cavolo?" gridò Squall. Iniziò a invocare Shiva, ma poi ricordò di non aver fatto la junction né ai suoi Guardian Force né alla magia.

C'era scritto nella lettera, Squall, pensò. Te la sei cercata, Squall. Impara a leggere con attenzione, Squall.

Menò colpi e fendenti alle prime veloci orde di mostri viola. Il Cuore di Pietra li sconfisse, e si disintegrarono in una nuvola di luce nebbiosa. La sconfitta dei loro simili apparentemente fece infuriare le bestie già furiose, e accelerarono, senza più cercare di dividere le forze. Era questa la sfida finale? L'idea di scherzo di Quistis era ucciderlo con dei Behemoth arrabbiati?

"Squall!" lo chiamò una voce dall'alto, solo che non era Quistis.

"Rinoa?"

"Squall, usa Shiva, veloce!"

Squall rise un poco. Rinoa era stata in viaggio per due settimane, la restaurazione di Timber o una cosa così. Anche se si sapeva pubblicamente che uscivano insieme, si tenne per sé il fatto che lei gli mancasse.. Si era chiuso un po' di più in se stesso in quelle settimane, una piccola parte di sé che tornava al vecchio Squall 'chissenefrega', come Rinoa amava chiamarlo. Si era immerso nei documenti ed era diventato uno stakanovista con i fiocchi.

Che ci sta facendo lei lì? Il suo viaggio doveva durare un mese, o no? E sapeva di tutto questo? Era lei a fargli lo scherzo?

"Non ho i miei GF," rispose a voce alta. I Behemoth sogghignarono e iniziarono ad attaccare. Lui li colpì con tutta la forza che aveva, poi Rinoa saltò giù dal masso con il suo Shooting Star allacciato al braccio. Iniziò anche lei ad attaccare i mostri viola. Squall poté capire dalla sua espressione frustrata che non stava andando tutto secondo i piani.

"C'era scritto, Squall! Nella lettera!" riuscì a dire Rinoa tra attacchi incessanti.

"Lo so," sbottò Squall. "Rin, perché diavolo non smettono? Dovremmo averli uccisi tutti ormai!"

"Non lo so!" rispose lei. Ora stavano combattendo schiena a schiena, e venivano velocemente messi all'angolo. "Potrei aver esagerato con quella magia d'invocazione..."

Squall non poteva credere alle sue orecchie. Rinoa praticamente aveva accorciato il suo viaggio, era tornata a Balamb, aveva rubato i suoi documenti, lo aveva mandato in giro per mezzo mondo e ritorno, e aveva invocato Behemoth nel Centro Addestramento?

"Perché diavolo avresti invocato dei BEHEMOTH?" gridò Squall al di sopra delle grida e dei grugniti e dei ruggiti dei mostri.

"Era una sorpresa!" si giustificò Rinoa mentre mirava alle bestie, vicine e lontane, colpendo ovunque potesse.

Che diavolo di sorpresa era questa? Un desiderio di morte di un qualche tipo?!

Ben presto furono messi all'angolo, e i mostri smisero di attaccare, sorvegliando la loro preda, pensando probabilmente a chi dilaniare per primo.

"Rinoa Heartilly, ti rendi conto che adesso siamo praticamente MORTI," sussurrò Squall tra respiri irregolari. Aveva i vestiti strappati, e c'erano tagli e graffi su tutto il suo corpo. Rinoa rimase in silenzio, e Squall stava per chiamarla di nuovo quando all'improvviso fu accecato dalla luce, e Rinoa si sollevò in aria, con ali d'angelo sulla schiena. Lei volò in maniera bellissima e affascinante, e poi arrivò una raffica di magie.

Una Tornado soffiò via metà dei Behemoth, e poi congelarono quando lanciò Blizzaga, veloce come un lampo. I resti frammentati delle bestie divennero cenere quando una devastante Firaga venne rilasciata con un calore cocente.

Poi tornò il silenzio.

Le ali di Rinoa scomparvero, e Squall immaginò che l'adrenalina che lo aveva tenuto in piedi così a lungo si fosse appena esaurita, perché la Strega e il suo cavaliere, i due amanti destinati dalle stelle, caddero l'uno tra le braccia dell'altra.

Rinoa si stese sul pavimento freddo, e Squall fece altrettanto. Poi Squall fece la cosa più strana da fare in una situazione come quella.

Squall Leonhart, il Comandante solitario, stakanovista, e del tutto sarcastico, rise.

Rise e rise e non riuscì a smettere di ridere. Poi Rinoa si unì a lui.

"N-non posso credere che tu abbia incasinato l'invocazione..." disse tra risate soffocate "... di Behemoth!"

Rinoa si strinse lo stomaco e disse, "dovevano essere solo cento!"

Squall rise anche di più. Cento? Doveva essere poco?

"Rin, basta!" riuscì a dire. Gli facevano così male i fianchi, ma non riusciva a smettere di ridere. Dopo alcuni minuti, le risate si spensero, a parte le risatine occasionali che poi diventavano piccoli scoppi di risa.

"Perché sei tornata così presto?" chiese infine Squall, quasi inconsciamente, intrecciando le dita con quelle di Rinoa.

"Perché oggi è un giorno speciale," fu la sua risposta. Cosa intendeva con speciale? A pensarci, era l'apertura del primo biglietto. Cosa era successo quel giorno?

"Eh?"

"Dimmi, ti sei divertito?"

"A far cosa, correr dietro a indovinelli criptici e mutilando finanziariamente il mio portafoglio?" rise lui.

"Rispondi e basta," insistette Rinoa.

Squall ci pensò su. Si era divertito?

Cavolo sì, si era divertito.

Il sentimento di trionfo che aveva provato ogni volta che aveva risolto un indovinello era molto meglio che qualsiasi sensazione burocratica di 'ho-appena-finito-un'altra-pila-di-fogli-noiosi'. Ceto, era stanco, ma ne era valsa la pena.

"Credo," ammise.

Rinoa ridacchiò. "So che ti piace venire qui ad allenarti quando hai troppo lavoro, quindi ho preparato i Behemoth..."

Dio, se avesse parlato ancora di Behemoth, lui sarebbe scoppiato a ridere e non avrebbe smesso.

"Sì, però hai esagerato," ridacchiò lui, cercando di controllare le risate.

"Quindi tu hai fatto tutto questo?"

"Sì," disse Rinoa, avvicinandosi. "Ho chiesto a Quistis per l'ultimo indizio, ma tutti sembravano così occupati. Quindi ho organizzato questo. Oh, e anche Irvine mi ha aiutato, per la-"

"Lettera per Selphie."

Tutti i pezzi stavano andando al loro posto.

"Non sapeva cosa c'era dentro, però."

Rimasero stesi in silenzio per un po', poi Squall fece infine la domanda che lo aveva turbato per tutto il tempo.

"Perché hai fatto tutto questo, Rin? Perché tutto..." si interruppe.

Lei gli strinse leggermente la mano e disse piano," buon compleanno, Squall."

Dopo essersi lavato e curato, venne l'obbligatoria riunione sociale, con torta e cibo e Zell che blaterava dello scherzo che non aveva nemmeno organizzato. A Squall di solito non piacevano le feste di compleanno, essere il centro dell'attenzione e cose così, ma si ritrovò a godersi la compagnia di Zell, Quistis, Selphie, Irvine, e soprattutto Rinoa. Doveva ringraziare solo Rinoa per questo. Per tutto, dalla mancanza di documenti alle dimostrazioni visibili di affetto e gentilezza che aveva sempre, al fatto di avere una ragione per vivere.

Zell stava facendo casino alla scrivania dell'ufficio, come sempre, mentre Squall sedeva in un angolo, pensando a Rinoa.

Lei lo raggiunse poco dopo, e lui disse soltanto, "grazie, Rin."

Rinoa sorrise. "Sono contenta che ti sia piaciuta la tua giornata."

Gli prese la mano e si unirono al chiasso della festa.

Squall si era dimenticato del suo compleanno una volta, ma non sarebbe più successo. La prossima volta che avrebbe trovato biglietti sospetti, avrebbe cercato Rinoa prima di seguire davvero gli indizi.

Sorrise, e Irvine gioì, pensando che la sua battuta sporca avesse fatto ridere Squall. Ma la mente di Squall vagava nel futuro, soprattutto al tre marzo, quando sarebbe stato pronto per la sua vendetta.

*****

Nota della traduttrice: come al solito, ringraziamenti alla mia beta Little_Rinoa e ogni commento verrà tradotto e inoltrato all'autrice originale, e ogni eventuale risposta sarà ritradotta e inserita come risposta alla recensione nei siti che lo permettono. Alla prossima! Alessia Heartilly

  
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