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Autore: MonMonCandie    17/03/2013    1 recensioni
Non erano affatto i vestiti a creare la persona. No... era la persona che faceva funzionare i vestiti. Rinoa di certo lo scoprì quando Squall decise di cambiare le cose senza avvertirla. Era arrabbiata per questo? Ovviamente no; era solo frustrata in più di un senso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice: onestamente non so se l'ho pubblicata in tempo per l'ultimo giorno della challenge Where I Belong, ma hey, un'altra oneshot Squall/Rinoa. Perché no? -cuoricino- Fondamentalmente, quello che mi passava per la testa era solo una cosa: il secondo costume di Squall in Duodecim. Giuro che è stato il primo costume che ho comprato per Squall quando ho avuto abbastanza punti per comprarlo dal negozio ingame. Non rimpiango niente! LOL
Ancora una volta, kudos a chiunque abbia partecipato alla challenge! È stato un agosto frenetico e dovreste darvi una pacca sulla spalla. :) Grazie della lettura!

Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

DRESS CODE
scritta da MonMonCandie, tradotta da Alessia Heartilly

Era abbastanza seccante non avere nulla di appropriato da indossare per la temperatura che c'era fuori, ma davvero? Non aveva niente che poteva permettergli di respirare sotto il caldo cocente del sole?

Squall continuò cupamente a frugare nell'armadio, prima di passare ai cassetti, alla ricerca di una maglia schifosa. Il suo broncio non fece che approfondirsi quando la ricerca divenne futile. Ecco cosa ottengo a indossare solo abiti neri o di pelle... Hmm?

Dall'angolo più lontano di uno dei cassetti, Squall estrasse una maglia che non aveva mai visto prima... o almeno, che desiderava non aver mai visto prima.

...Ok, va bene...

*~*~*~*~*

"Ci sta mettendo così tanto. Chissà cos'è successo?" sussurrò Rinoa tra sé e sé mentre camminava verso il dormitorio del Garden di Balamb, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro.

Si era già detto in giro che Squall aveva sviluppato l'abitudine di essere in ritardo praticamente a qualsiasi cosa connessa a ritrovi, riunioni sociali, o anche agli appuntamenti occasionali, per via della sua nuova carriera, ma Squall le aveva promesso di avere l'agenda libera quel giorno - avrebbe usato tempo ed energia per lei quel giorno. Non poté evitare che un piccolo sorriso frivolo le si disegnasse sulla labbra, e dovette contenere l'eccitazione. Erano passati giorni dall'ultima volta che erano stati solo loro due. Il tempo insieme agli amici non contava; Rinoa voleva tutto il pacchetto solo per sé.

Inconsciamente, Rinoa alzò una mano e cominciò a pettinarsi con le dita, lisciandosi le lunghe ciocche nere nel tentativo di sembrare 'a posto' e 'affascinante'. Quando ci pensò davvero, si accorse di non essersi sforzata molto per apparire carina, anche se era tecnicamente un appuntamento quello a cui stava andando. D'altra parte, Squall non considerava davvero il suo aspetto quando lei si sforzava... sfortunatamente. Rinoa non poté evitare di accigliarsi a quel pensiero. Squall è un ragazzo così-

Rinoa ci mise un po' troppo a riscuotersi dai suoi pensieri, quando si scontrò bruscamente con un'altra persona che camminava alla curva del corridoio. Emise un gridolino di sorpresa, barcollando all'indietro quando perse l'equilibrio, prima che una mano le afferrasse il polso per evitare che cadesse. A dir poco, era imbarazzante che sognasse ad occhi aperti mentre andava al dormitorio del suo ragazzo. Una volta recuperato l'equilibrio con l'aiuto del suo involontario salvatore, Rinoa abbassò la testa con aria colpevole, soprattutto per nascondere la sua agitazione. "Mi dispiace! Avrei dovuto guardare dove stavo andando..."

"Dato che sono abituato ai tuoi sogni ad occhi aperti, non posso dire che mi interessi davvero," disse l'altro, disinvolto ma scherzoso.

Rinoa non poté evitare di sbattere le palpebre mentre esaminava la voce dello sconosciuto nella sua mente. Era familiare... e piuttosto monotona. Alzando la testa, la giovane strega aprì la bocca per la sorpresa; spalancò gli occhi e le labbra, lentamente. Lo sconosciuto non era tanto uno 'sconosciuto', dato che c'era Squall davanti a lei. Ora, Rinoa aveva visto per l'ultima volta Squall solo una settimana prima, e le persone ovviamente non cambiavano così tanto nel giro di sette giorni... ma Rinoa aveva sottovalutato quanto una persona potesse essere diversa solo cambiando stile. Lo Squall che era abituata a vedere indossava o la divisa SeeD, quando era al lavoro e lei andava a disturb- err, a trovarlo, o i suoi abiti caratteristici che Rinoa si era abituata ad amare, anche se Squall aveva un disperato bisogno di colore. Quell'abbigliamento caratteristico includeva solo un paio di pantaloni neri, guanti neri, un sacco di cinture, una maglietta bianca, e una giacca di pelle con il colletto di pelo - quello era 'Squall' per Rinoa. Ad ogni modo, lo 'Squall' davanti a lei al momento non rispettava gli standard del suo taciturno ragazzo. No; questo Squall indossava pantaloni neri, un sacco di cinture, una maglietta senza maniche e niente giacca. Diamine, persino i guanti che aveva addosso erano diversi! Guanti neri senza dita? Certo, aveva ancora i palmi delle mani coperti, ma Rinoa poteva vedergli le unghie - non che non potesse vederle quando indossava l'uniforme SeeD, ma quello fondamentalmente faceva parte di tutta la faccenda dell'abbigliamento 'appropriato', quindi non contava).

...Per qualche motivo, Rinoa si sentiva troppo poco ben vestita, con il suo semplice top bianco che lasciava le spalle nude e una canotta blu scuro sotto. A completamento del look, indossava un paio di pantaloncini in denim che le arrivavano alla coscia, e ballerine blu scuro. Rinoa aveva pensato di legarsi i capelli, dato che faceva più caldo del solito a Balamb, ma non voleva sembrare troppo diversa davanti a Squall. Tuttavia, sembrava che lui non condividesse quell'idea, vero?

"Rinoa." La sua voce la riportò alla realtà, e Rinoa scosse un po' la testa per riaversi. Squall continuò a tenerle dolcemente il polso, inarcando un sopracciglio, preoccupato. "Che c'è che non va?"

"Niente!" ribatté veloce lei, guardando velocemente Squall dalla testa ai piedi, prima di tornare a guardarlo in viso. Mostrando un sorriso per reprimere lo shock iniziale, Rinoa rilassò la voce, tornando alla normalità. "Solo... non pensavo che ci incontrassimo nel corridoio, così."

Squall annuì, lasciandole il polso per passarsi distrattamente una mano tra i capelli. "Sì, beh... credo di dovermi scusare. Non intendevo metterci molto a vestirmi e farti aspettare."

Lei non sapeva cos'era più divertente: che l'avesse fatta aspettare, o che si stesse davvero 'facendo bello' per quella giornata. In ogni caso, nulla sembrava battere il fatto che Squall sembrava piuttosto... audace, in mancanza di un termine migliore - non che si lamentasse; quelle braccia lasciavano poco all'immaginazione, e la rendevano ancora più curiosa di sapere che aspetto avesse il resto del torso di Squall...

Oh! Vediamo di non arrivare lì, Rinoa! Respingendo il rossore che voleva attraversarle il viso, la ragazza fece un veloce giro su se stessa a centottanta gradi così da dargli la schiena. L'ultima cosa che voleva Rinoa era sembrare una di quelle ragazze che andava avanti con gli ormoni solo perché il suo ragazzo aveva feromoni incredibili (il che era comunque tecnicamente vero). Maledizione Squall!

Il Comandante sospirò, e le mise una mano sulla spalla nel tentativo di farla voltare. "Rinoa-"

"S-sbrigati, sbrigati!" Rinoa si ritrasse e indicò nervosamente il corridoio con un sorriso tirato. Iniziò velocemente a camminare, senza guardarsi indietro per vedere se Squall la seguiva. "Non possiamo sprecare la giornata qui in piedi! Sei pronto, no? Andiamo! Voglio provare quel nuovo drink a quel caffè che mi ha consigliato Selphie!"

"Giusto..." borbottò Squall, molto probabilmente per la confusione.

Lei era completamente consapevole di quanto stesse rendendo imbarazzanti le cose tra loro, ma non poteva evitarlo! Aveva le guance in fiamme, e se Squall l'avesse vista in quel momento, non avrebbe saputo come spiegarglielo! Mentre camminava decisa nel corridoio vuoto - con Squall che la seguiva in silenzio - Rinoa non poté evitare di ripensare a qualche secondo prima. Le dita di Squall... Rinoa sapeva che non era la prima volta che gli toccava le dita nude, ma era successo quando si erano incontrati la prima volta. Non si era mai resa conto di quanto fossero calde, né di quanto le mandassero un formicolio in tutto il corpo. Le guance di Rinoa si accesero di una sfumatura ancora più profonda di rosso, mentre immaginava come poteva essere stare stretta tra le braccia di Squall, ora che non indossava la giacca...

*~*~*~*~*

Se Rinoa avesse dovuto essere sincera su qualcosa, allora doveva essere quell'appuntamento - era decisamente il momento migliore della settimana.

Grugnì un poco, anche se si trattenne dal ridere davvero quando gli occhi azzurri d'acciaio di Squall si posarono su di lei. "Eddai, Squall, non è così male."

Il Comandante socchiuse semplicemente gli occhi come risposta, mentre ributtava la scelta d'abiti di Rinoa sulla mensola piena di magliette stampate. Quella che aveva scelto lei? Era una maglia nera con un'immagine carina di un leone da cartone animato, che ruggiva per intimidire, ma non faceva altro che scatenare l'occasionale 'aww'. Probabilmente non era d'aiuto il fatto che la maglietta avesse, stampata in bianco, la frase 'non sono un leone' sul davanti e 'forse SONO un leone!' sul retro. Rinoa la riteneva perfetta perché sapeva quanto al suo ragazzo piacesse paragonarsi al regale animale, quindi era solo adatto al suo fanatismo lasciargli indossare l'abbigliamento 'corretto'. Anche se non c'era bisogno di dirlo: i leoni potevano essere davvero carini, e quindi, anche Squall poteva permettersi di essere carino!

Ridendo ora che Squall stava uscendo furioso dal negozio, Rinoa lo seguì e si tenne la pancia. "Stavo scherzando! Ma devi ammetterlo... quella maglietta è così adatta a te."

"Se togli il leone e quella stupida 'battuta', allora forse," disse in torno piatto Squall, fermandosi per guardarla.

Rinoa gonfiò le guance e parlò con le mani strette dietro la schiena. "Quello rovina tipo lo scopo della maglietta - sarebbe solo una vecchia maglietta nera e senza niente; e dubito davvero che te ne serva un'altra, dato che ne hai già addosso una... solo, senza maniche."

A questa frase, Squall non poté evitare di passarsi una mano tra i capelli e infilarsi l'altra in tasca. Guardando di lato, ribatté, "se il tempo avesse collaborato con me, non avrei dovuto indossare solo una maglietta."

Mmhmm... mugolò Rinoa, guardando Squall intensamente senza farsi notare. Non era contro il fatto che indossasse solo una maglietta, ma era decisamente qualcosa a cui avrebbe dovuto abituarsi. Era abbastanza difficile tenere le distanze, dato che era sua abitudine stringere il braccio di Squall, di tanto in tanto. Rinoa non ci aveva provato in tutta la giornata - il che la turbava immensamente - ma qualcosa nel toccare le braccia nude di Squall... la disturbava. Certo, in passato aveva messo delle magliette senza la giacca, ma erano tutte comunque a maniche lunghe; Squall preveniva fino a quel punto il contatto diretto di pelle-contro-pelle, a quanto pareva. Alzando gli occhi al cielo, Rinoa rispose secca nella sua mente, e allora perché, oh grande Comandante SeeD, hai una maglia senza maniche addosso? ...Non che tu non sia appetitoso al momento-

"Vuoi assaggiare?"

"Scusami? Squall, per favore!" Rinoa, con la mente che correva a perdifiato, picchiò apertamente Squall sulla spalla per nascondere il rosso cremisi sulle sue guance. Il ragazzo si ritrasse per la sorpresa, sobbalzando mentre Rinoa stringeva un pugno e lo fissava di sbieco. Non avrebbe negato che i suoi pensieri stessero vagando in un territorio men che innocente, ma come osava lui ascoltare il suo monologo interiore!

...Oh, un attimo.

Squall si strofinò la spalla nuda mentre rispondeva al sogghigno - ora spezzato - della strega con uno dei suoi. Imbronciandosi, Squall strascicò in tono monotono, "ok. Se non volevi il gelato, ok - non c'era bisogno che mi picchiassi."

Hyne avrebbe dovuto incenerirla con un fulmine o qualcosa, in quel momento, perché Rinoa poteva a malapena contenere l'imbarazzo. Il suo viso era così in fiamme che il rossore le arrivava alle orecchie! Ovviamente Squall non sapeva leggere il pensiero (questo avrebbe dovuto saperlo molto bene); ovviamente Squall era ignaro di quanto quella maglietta lo facesse sembrare tre volte più attraente; e ovviamente Squall parlava di gelato - erano davanti alla bancarella di un gelataio, che cavolo! Distogliendo testardamente gli occhi, Rinoa si tirò l'orlo della maglia e cercò di correggersi. "Capisco. Pensavo che stessi parlando di... di altro. Ehm..."

Squall si mise la sua maschera da niente-stupidate, sollevando un sopracciglio e mettendosi una mano sul fianco. La sua espressione attuale... la usava solo quando si aspettava un risposta vera. "Altro?"

"Sì." Rinoa avrebbe giocato al suo gioco, e stavolta non avrebbe perso! "Voglio dire, a volte quello che dici può essere frainteso."

"E ti prego, dimmi Rinoa," ribatté Squall. "Esattamente cosa pensavi che intendessi?"

"Ehm, che importa? Ovviamente ho sentito male, quindi non c'è bisogno di correggermi, dato che so che è un errore mio."

"Mi hai incuriosito."

"Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino, signor Leone."

Squall grugnì, incrociando le braccia mentre lo sguardo si faceva più duro. "Correrò i miei rischi."

Rinoa si morse la guancia e si chiese se le streghe potevano maledire i fidanzati impiccioni - nulla di estremo o a lungo termine; forse solo una cosa da un giorno, in cui Squall doveva 'passare del tempo' con Laguna. Ripagò l'inganno con l'inganno. "Permettimi di dissentire. Non c'è bisogno che tu sappia qualcosa di personale secondo i miei standard."

"Personale? Le parole 'gelato' e 'personale' nella tua mente mi rendono anche più curioso," la sfidò apertamente Squall; ora era maledettamente serio.

Ecco; stava già perdendo la battaglia. "Ti faccio sapere, Squall Leonhart, che non sono sotto interrogatorio, né tu stai lavorando come SeeD al momento. Che c'è? Da quando ti interessa cosa succede nella mente della gente? Se te lo dico, è giusto che anche tu dica qualcosa a me-"

"Rinoa, vuoi il gelato o no?"

"...Sì, grazie." Poi arrossì un po' quando Squall rise, avendole rivoltato contro tutta la faccenda per divertirsi.

Dannazione a lui! Stava diventando abbastanza bravo a farlo ogni volta che la sorprendeva a non prestargli attenzione. Se questa era l'idea che Squall aveva di 'punizione', allora aveva sviluppato un certo sadismo nei suoi confronti. Non la aiutava nemmeno il fatto che Squall fosse un bel ragazzo - chi non sarebbe abboccato all'esca che tendeva? Scuotendo la testa, Rinoa si spinse indietro i capelli, facendosi aria con entrambe le mani quando sentì un colpo di calore. Guardando il cielo, si imbronciò: non c'era nemmeno una nuvola. Sperava di non sudare molto, dato che aveva lasciato i capelli sciolti; sarebbe stato davvero poco attraente. Presto sentì un colpetto al fianco; fissò lo sguardo sul suo ragazzo, in piedi alla sua destra con due gelati: uno al cioccolato e l'altro alla vaniglia. Oh Squall... Lui amava il cioccolato.

Sorridendo felice, Rinoa fece un inchino informale mentre prendeva il gelato; Squall alzò gli occhi al cielo, anche se nel suo sguardo c'era divertimento. Le chiese prima di mordere il suo gelato, "allora, dopo dove andiamo?"

Bella domanda. Pensando tra sé e sé, Rinoa fece una lista mentale delle cose che potevano fare insieme. Fino a quel momento avevano parlato della loro giornata, si erano fermati al caffè del posto per mangiare qualcosa, avevano guardato un po' di vetrine... Ah, giusto! Rinoa si rese conto che non si erano ancora tenuti per mano! Era qualcosa che poteva fare ed esserne felice, ma... Guardando la mano libera di Squall mentre camminavano lungo il viale - e lui guardava ogni negozio del posto - la giovane strega soppesò i pro e i contro di tenere la mano di Squall. Tenergli la mano non sarebbe stato minimamente strano, dato che 'uscivano insieme', ma Rinoa non gli aveva mai tenuto la mano a lungo quando non aveva i guanti. Quei guanti senza dita, al momento... Se gli avesse preso la mano, avrebbe significato contatto fisico diretto. Era una cosa buona, giusto? Rinoa non aveva mai sentito davvero la durezza delle dita di Squall, prima. Allungandosi lentamente verso la sua mano, alzò istintivamente gli occhi per incontrare il viso incuriosito di Squall. Non c'è bisogno di dire che Rinoa ritrasse velocemente la mano e la tenne stretta al fianco.

"...Rinoa."

"C-cosa?"

Squall la guardò incredulo; con la bocca stretta, non era davvero irritato... solo curioso. Studiando il suo viso - su cui Rinoa cercò di dipingere l'innocenza - Squall piegò la testa prima di scrollare le spalle e tornare a mangiare la barretta di gelato al cioccolato che teneva tra le dita. "Non fa niente."

Rinoa sospirò di sollievo tra sé e sé prima di succhiare il suo gelato alla vaniglia. Il loro piccolo appuntamento non era altro che il semplice passare del tempo insieme. Con Squall così occupato, era difficile fare altro di degno di nota, ma onestamente a Rinoa non poteva importare di meno. Certo, non potevano andare all'altro capo del mondo per cenare e assistere a uno spettacolo nel più costoso ristorante di Esthar, che Laguna aveva nominato per caso (e per essere realistici, Selphie e il Presidente di Esthar non avrebbero dovuto parlare a lungo al telefono), ma lei preferiva immergersi nelle piccole cose, purché Squall le fosse accanto. Lui era praticamente un'avventura di per sé. Rinoa stava ancora conoscendo le parti della sua personalità ancora nascoste dietro la sua maschera, e ad ogni successo che otteneva nel portarle alla luce si sentiva orgogliosa di lui per il grosso passo avanti fatto. Squall era ancora il suo Squall.

Sorridendo, Rinoa saltellò accanto al suo ragazzo e lo prese automaticamente sotto braccio, mentre camminavano lungo il viale più vicino all'oceano. Strofinando il viso contro la sua spalla, fu sicura di averlo confuso con le sue casuali dimostrazioni di affetto.

"Che c'è?" domandò Squall, con il tono di voce con una leggera sfumatura di divertimento.

La sua domanda fece solo ridacchiare Rinoa di felicità, e lei gli strinse di più il braccio. "Oh, niente - mi andava di farlo. Consideralo un 'grazie' per avermi portata fuori oggi!" Sollevò la testa per mostrare il suo apprezzamento con un sorriso radioso. "Grazie, Squall."

Era raro - davvero molto raro - che lui mostrasse sentimenti con l'espressione del viso. La solita maschera di indifferenza di Squall si sciolse lentamente, lasciò il posto a un piccolo sorriso affettuoso e gli occhi si addolcirono giusto quanto bastava perché lei vedesse un riflesso nei suoi occhi; la stava guardando davvero. Squall rispose con sincerità, "sei strana, ma... prego."

"Non sono strana, sono la mia definizione di 'normale'," rispose giocosa Rinoa. Gli mostrò la lingua e poi mugolò mentre si metteva in bocca il gelato, soffocando le parole. "Dovrai abituartici, Squall. Mi piace abbracciarti."

Come previsto, il ragazzo alzò gli occhi al cielo, dando piccole, deliberate leccate al suo gelato. "Si vede. Mi stai facendo perdere la sensibilità nel braccio."

So che sta scherzando, ma sto davvero stringendo così forte? All'improvviso estremamente consapevole di ciò che faceva, Rinoa decise di giocare con il fatto sottolineato da Squall; gli strinse di più il braccio prima di essere colpita da un altro fatto significativo. Il braccio di Squall... era molto caldo e molto muscoloso ed era perché Squall non indossava la sua solita giacca di pelle. Rinoa aveva completamente scordato il fatto che Squall indossasse una maglietta senza maniche... senza la giacca. Era la prima volta che toccava il braccio nudo di Squall! Arrossì, ma non sapeva se era perché la sensazione del braccio di Squall era bella, o se era perché aveva pensieri molto strani. Si ritrasse istintivamente, come se lui fosse troppo caldo per toccarlo.

Ad ogni modo, nulla sfuggiva mai a Squall. "Rinoa-"

"Oh! Dovremmo davvero provare quel posto! Quistis mi ha detto che era assolutamente fantastico!" Corse a un negozio di libri all'angolo, nel tentativo di fuggire al confronto imminente con Squall, ma i riflessi di lui erano molto più veloci dei suoi.

Squall le strinse immediatamente il polso, inconsapevole di come Rinoa cercasse di ignorare la sensazione delle sue dita sulla pelle. "Aspetta. Cosa sta succedendo, Rinoa? Ti comporti in modo strano."

"Strano? Non sono-"

"Guardami," la interruppe in tono fermo Squall. Con molta esitazione, Rinoa deglutì un groppo che le si era fermato in gola prima di fare come le era stato chiesto; si voltò con modestia e scoprì uno Squall molto indispettito che la guardava a malapena. Lui non prestò attenzione a come Rinoa si innervosisse sotto il suo esame mentre la guardava in silenzio - viso inespressivo e tutto - prima di sospirare; il suo sguardo si illuminò. Guardandosi intorno, Squall accennò con la testa a una panchina accanto alla piazza, lasciando il polso di Rinoa mentre andava verso la panchina e si aspettava che lei lo seguisse. Per sua fortuna, lei lo fece, ma non senza sentire una certa pressione. Una volta che Squall fu seduto sulla panchina, Rinoa esitò a fare altrettanto, spostando il peso da un piede all'altro. Lo sentì sospirare ancora una volta. "Rinoa, il tuo gelato."

"...Ah!" Capendo al volo, leccò velocemente le parti che si scioglievano del dolce di cui si era dimenticata, prima che le arrivasse su mani e vestiti. Vedendo che il suo ragazzo le indicava di nuovo di sedersi - senz'altra scelta - Rinoa, infine, cedette; tenne nettamente l'attenzione sul gelato mentre Squall continuava a fissarla.

Solo il rumore delle onde dell'oceano formate dalla brezza e il chiacchiericcio dei paesani riempivano il silenzio. Diamine, persino i versi dei gabbiani parlavano più di quanto stessero facendo loro! Rinoa non sapeva come agire in quella situazione, e si fece sempre più ansiosa prima che Squall si spostasse, sporgendosi in avanti con le mani unite tra le gambe. Non c'era nemmeno bisogno di guardarlo, perché sapeva che lui la stava già fissando.

"Sai... non sei stata te stessa oggi. C'è qualcosa che ti preoccupa?" domandò cauto Squall, con un misto di confusione e sospetto.

Rinoa avrebbe potuto ridere, se non si fosse trattato di Squall. Con gli angoli della bocca che si muovevano, rispose in fretta prima di fare un sorriso imbarazzato. "Io... beh, credo che si possa dirlo."

Squall annuì. "Ok. Cosa c'è?"

Come procedere? Rinoa succhiò il resto del gelato per avere un momento per pensare. "...È stupido."

"Mettimi alla prova."

"Hyne, sei aggressivo su questa cosa." Si voltò infine a guardarlo, con le sopracciglia sollevate per la sorpresa.

La risposta del ragazzo? Scrollò semplicemente le spalle, senza mai smettere di guardarla. "Mi stai contagiando."

"Si vede."

"Cambiando argomento, Rinoa," la avvertì Squall, che si faceva sempre più impaziente. Prima che lei potesse anche solo parlare, lui presentò schiettamente i fatti. "Mi hai fissato tutto il giorno; e non nel modo in cui mi fissi di solito. Mi guardi come se fossi cambiato."

Incapace di trattenersi, Rinoa balzò in piedi e allargò le braccia come per liberarsi; il gelato che teneva in mano tornò a sciogliersi. "Tu sei cambiato! Voglio dire, non è una gran cosa, ma avresti potuto avvertirmi? Squall... non sembri nemmeno Squall. Ugh, aspetta." Sollevò una mano a strofinarsi la fronte, come per incanalare la calma prima di continuare. "So che ti prendo in giro per un nuovo guardaroba - e sì, non l'hai davvero fatto, considerando che indossi ancora il nero nell'estate calda di Balamb - ma dannazione, Squall! Quando mai hai avuto una maglietta nera, aderente e senza maniche? I guanti senza dita sono una cosa, ma la maglietta? Se avessi avuto addosso la giacca, non penso che avrei mai notato che c'era qualcosa di diverso."

Sbattendo le palpebre, Squall esaminò improvvisamente i suoi vestiti, e ovviamente non ci trovò nulla di male. Rinoa si portò una mano al viso e decise immediatamente che il senso della moda di Squall lo rendeva del tutto ignaro di cosa faceva (o poteva fare) alla popolazione femminile. Lui si tirò la maglietta, con un leggero broncio sul viso. "Perché è così importante che io abbia una maglietta senza giacca? Fa caldo(1)."

"Esattamente!" Non le interessava più; Rinoa ora avrebbe parlato con gli ormoni. "Non è solo caldo; sei il cavolo di sole che cammina, Squall. Sei molto attraente; del tipo attraente 'mi fai impazzire e voglio saltarti addosso'!" Liberandosi dei pensieri repressi, Rinoa si sentì in realtà un po' meglio, nonostante lo sguardo vacuo di Squall. Schiarendosi la gola, Rinoa si lasciò cadere di nuovo sulla panchina accanto a Squall, stringendo forte il bastoncino del suo gelato, con il broncio e il rossore sul viso ora che gli ormoni si erano calmati. "Forse è perché non ti vedo da un po', ma giuro che all'improvviso sei diventato quel ragazzo da cui non riesco a staccare gli occhi di dosso."

Come previsto, Squall rimase senza parole. Rinoa poteva capirlo, dato che Squall era di natura una persona silenziosa. Ad ogni modo, passarono solo alcuni secondi prima che gli sfuggisse un grugnito, seguito da una lotta per non ridacchiare, e poi un tentativo fallito di trattenere le risate; fu Rinoa a guardarlo meravigliata. Squall Leonhart - Comandante del Garden di Balamb; eroe nel sconfiggere la strega intenta a comprimere il tempo; il suo Cavaliere della Strega - stava ridendo forte. Continuò a guardarlo stupefatta con la bocca aperta e gli occhi spalancati come piattini prima che Squall scuotesse la testa, con le spalle che tremavano ancora per le risate. La guardò, del tutto divertito, prendendo fiato. "Aspetta, è per quello che mi guardavi? Pensavo di sicuro che fosse perché avevo fatto qualcosa di sbagliato."

"Oh, detto dal ragazzo a cui piace indossare solo nero tutti i giorni - e di pelle - non dovresti parlare," ribatté Rinoa, infilandosi l'ultimo pezzo di gelato in bocca prima di distogliere gli occhi da Squall. "Non ti ho mai visto mostrare così tanta... pelle in un giorno solo, anche se fa caldo." Onestamente aveva un'altra parola per 'pelle', ma Rinoa decise che era già abbastanza imbarazzata così.

Al ragazzo sfuggì un'altra risatina, prima di fare qualcosa di completamente nuovo. Le spinse i capelli da parte, e Rinoa rabbrividì - cosa abbastanza ironica - quando sentì il respiro caldo di Squall accarezzarle la pelle tra il collo e la spalla. "A dire il vero, speravo che succedesse il contrario."

"C-cosa vuoi dire?" Rinoa lottò per parlare, anche se stava inconsciamente mostrandogli più collo quando piegò la testa di lato; la sua pelle adesso era rossa.

Chiuse i pugni quando sentì che lui le sfiorava la pelle con le labbra, lasciandole addosso una scia calda. "I tuoi vestiti sono carini, Rinoa, ma speravo che ti legassi i capelli, dato che non ti avevo mai vista così prima."

Oh mio Dio, questo non è Squall! gridò Rinoa tra sé e sé. Ormai era o molto attratta o molto spaventata; non sapeva che cosa stava provando, con Squall che si comportava in maniera così intima in pubblico. Mentre lei era persa in una guerra con i suoi pensieri, lui le baciò velocemente la guancia prima di alzarsi e allontanarsi. Del tutto confusa, e decisamente turbata, Rinoa guardò la schiena del suo ragazzo prima di saltare in piedi. "Hey! Che cos'era quello, Squall?"

Lui si fermò, guardando al di sopra della spalla con espressione stoica e 'da-Squall'. "Ero serio sul legarti i capelli; ecco tutto."

Scioccata oltre ogni limite, Rinoa marciò verso di lui e gli picchiò leggermente il petto. "Tzè, cattivo! Non posso credere che tu mi abbia presa in giro così!"

"Considerala una punizione per avermi solo fissato tutto il giorno," scherzò lui, mettendole un braccio intorno e sorridendo furbo.

Lei fu colta di sorpresa ancora una volta prima di rilassarsi, e infine, e accoccolarsi di più nell'abbraccio confortante del suo ragazzo. In realtà non era nemmeno brutto essere avvolta dalle braccia nude di Squall; anzi, la vicinanza ora era molto più godibile di quanto lo fosse mai stata. Ridacchiando mentre lo abbracciava, Rinoa gli fece una domanda, dopo aver buttato via i bastoncini dei gelati. "Quindi adesso sono del tutto curiosa: dove e perché hai comprato una maglietta senza maniche?"

Squall emise un sospiro; la sua voce conteneva un po' d'irritazione. "Ti ricordi che Selphie ha invitato Laguna alla mia 'festa di compleanno del secolo'?" Quando Rinoa annuì, Squall continuò. "Sì. Di tutte le stupidaggini che mi ha comprato come regali di compleanno malamente nascosti, questa maglietta forse era l'unica cosa che è servita a uno scopo."

Rinoa si lasciò scappare una risata, ed elogiò il Presidente di Esthar, stringendo di più Squall con un sorriso. "Ricordami di ringraziare Laguna la prossima volta che lo vedo!"

*

Note al testo
(1) Fa caldo: in realtà la frase originale è "it's hot", in cui hot ha il duplice significato di 'caldo' in senso meteorologico, e di 'attraente, eccitante, sexy', che in questo caso si riferisce alla maglia di Squall. Non sono riuscita a trovare una parola che rendesse l'idea e che permettesse di mantenere anche il discorso di Rinoa sul sole che cammina. Se avete idee a proposito sono felice di sentirle^^

*****
Nota della traduttrice: Come al solito, ringraziamenti alla mia beta Little_Rinoa e ogni commento verrà tradotto e inoltrato all'autrice originale, e ogni eventuale risposta sarà ritradotta e inserita come risposta alla recensione nei siti che lo permettono. Alla prossima! Alessia Heartilly

   
 
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