Serie TV > I Cesaroni
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Autore: chiaraDAbo    05/10/2007    3 recensioni
Riprende da dove ci ha lasciato la serie, Marco e Eva sulla nave, la loro vacanza, il loro ritorno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano finiti su due ponti diversi…entrambi però erano contenti ormai grazie a quella corsa l’uno verso l’altra avevano capito che tra di loro le cose non potevano che andare in un unico verso…quello che li vedeva insieme. I loro cuori battevano a mille Eva cominciò a salire le scale e Marco a scenderle controllando spesso a che punto fosse l’altro. Si incontrarono si abbracciarono stretti Marco diede un bacio sul collo ad Eva…siamo soli – le disse – i nostri hanno perso il traghetto, sai non te l’ho mai detto ma l’idea di una vacanza soli io e te mi è sempre piaciuta un casino!!! Marco, senza neppure accorgersene la prese per mano, insieme andarono a prendere i bagagli che avevano lasciato sui rispettivi ponti. Ormai la nave era salpata Eva era appoggiata al parapetto e guardava la costa allontanarsi e pensava, e sperava di aver lasciato sulla terraferma i problemi legati alla loro storia, era sicura che sarebbe successo qualcosa tra lei e Marco lo sentiva…aveva visto, il giorno prima della partenza, negli occhi di Marco una luce speciale…la stessa di cui non si era accorta mesi prima ma ora lo sapeva e fantasticava su quello che sarebbero state le prossime due settimane.
Marco cingeva la vita di Eva teneva la testa sui capelli di lei…poteva sentirne il profumo. Era felice, come non mai, aveva dentro di sé il sentore che quello di Eva fosse qualcosa di diverso da un amore fraterno o da una profonda amicizia, ma il fatto che lei si fosse scansata quando la sera prima aveva cercato di baciarla in maniera impulsiva gli dava da riflettere. Entrambi avevano chiuso gli occhi, Marco assaporava il sapore dei suoi capelli e le accarezzava la pancia lasciata leggermente scoperta dalla canottierina che portava, Eva sentiva il suo tocco su di lei era troppo bello mise le sue mani su quelle di Marco…le loro dita si intrecciarono…ad entrambi venne in mente la “loro” canzone – …sei tu che hai messo la mia mano tra le tue dita…- solo che questa volta Eva era ben lontana dal ritrarsi dalla stretta di Marco. Inziarono ad ondeggiare al ritmo di quella canzone che entrambi avevano scritto e che entrambi avevano in mente…Marco le baciò una spalla. Erano in un altro mondo…un mondo fatto si sogni che di lì a poco sarebbero diventati realtà non si erano accorti che intorno a loro stava succedendo qualcosa di grosso…
Marco riaprì gli occhi qualcuno gli stava battendo una mano sulla spalla…si riscosse e tornò alla realtà così come fece Eva quando sentì la stretta di Marco allentarsi. Era un ufficiale della guardia costiera – ragazzi scusate ma dobbiamo evacuare la nave c’è un allarme bomba a bordo…ma tranquilli non allarmatevi, dovete solo trasbordare sul traghetto che abbiamo già fatto arrivare e arriverete lo stesso in Sardegna. Dai su ragazzi!! – per la verità un po’ spaventati presero su gli zaini, la chitarra e le tende e passarono sull’altro traghetto. Una folla si era radunata davanti alla tv per sentire quali fossero le notizie in merito a questo allarme…nessun telegiornale aveva dato la notizia, si vede che era passato ancora troppo poco tempo. Marco scostò i capelli a Eva e l’abbracciò…quando suonò il suo telefono di Marco…

-Pronto? Ciao Marco sono papà come stai???tutto bene??c’è anche Eva lì con te??dove siete??siamo molto preoccupati
- Tutto bene state tranquilli, ci hanno cambiato nave perché dicevano ci fosse una bomba nascosta sull’altra ma stiamo bene e siamo già in viaggio
- Si si quello lo so…quindi andate lo stesso?
- certo che domande sono?
- passami Eva
Eva papà vuole parlarti
- dimmi Giulio
- Eva non fare ca…te, ho provato in tutti i modi a farvi tornare in voi ma non è servito a nulla
- cioè???vuoi dire che sei stato tu a mettere la bomba??
- non esageriamo…diciamo che io e tua madre abbiamo fatto una telefonata nulla di più
- passami mia madre subito
- Eva non fare così lo facciamo per il tuo bene
- Giulio velocemente
- come vuoi
Giulio passa il telefono a Lucia
- tesoro cerca di capirci siamo preoccupati per voi
- no non vi capisco proprio per niente, poi sei stata tu a dirmi che non esistono amori impossibili ho 17 anni mi sono innamorata e voi volete rovinare tutto per semplice e puro egoismo…datemi la mia chance, sto soffrendo cerca di capirmi sei sempre stata una madre comprensiva ma ora il tuo egoismo…la possibilità remota che a causa della mia storia con Marco tu possa allontanarti da Giulio ti impedisce di farmi essere felice…cercate di capirmi, per favore.
Eva finì la chiamata e iniziò a piangere Marco era imbambolato, stava mettendo insieme le idee, stava sommando gli indizi. Era al settimo cielo, Eva era innamorata di lui almeno quanto lui lo era lei…ma la famiglia si opponeva, non gli avrebbero certo facilitato le cose…Marco strinse Eva, che continuava a piangere a sé, la strinse forte, poi le sollevò il viso e le diede un lieve bacio sulle labbra. La guardò negli occhi lei abbozzò un sorriso e allora si strinsero ancora di più. Marco la prese per mano e la accompagnò su quelli che erano i loro posti a sedere, le prese le mani e le disse sistemeremo tutto vedrai…le baciò nuovamente le labbra, sempre un bacio leggero, poi la strinse a sé…Eva si addormentò e Marco rimase sveglio a cercare di pensare come avrebbero sistemato tutto.
Intanto a Roma Lucia era distrutta, mai Eva le si era rivolta in quel modo. Si sentiva morire, ma in fondo al cuore sapeva che Eva aveva ragione la sua era solo paura di perdere Giulio e per questa sua paura non aveva diritto di rovinare la vita alla figlia. Giulio nel frattempo era fuori di sé, stava chiamando tutte le agenzie di viaggio delle capitale per cercare un paio di biglietti per la Sardegna per recuperare “quei due scapestrati” come li definiva lui…
Lucia: Giulio fermiamoci a ragionare- con le lacrime agli occhi- Eva è innamorata e quando uno è innamorato non ci si può fare nulla…ti ricordi quando eravamo giovani??quando stavamo insieme niente e nessuno poteva dividerci
Giulio: si ma quando tra loro finirà? E comunque anche Marco è cotto, so che ha avuto un’altra ragazza, glielo avevo consigliato io, per dimenticare Eva, ma penso che non l’abbia mai dimenticata. Cosa possiamo fare?
L: sinceramente credo che dovremmo lasciarli provare, hanno 17 anni, sono abbastanza maturi non sono più dei ragazzini e credo che i loro sentimenti siano puri e sinceri
G: e con i piccoli??cosa diremo loro?
L: beh Rudi e Alice sono abbastanza grandi da capire, ammesso che non lo sappiano già e Mimmo…Mimmo è un bimbo sveglio, vedrai che capirà
G: forse hai ragione, avrei fatto meglio a parlartene dall’inizio ma non sapevo come l’avresti presa…scusami amore!
L: di niente…adesso possiamo riprendere a festeggiare da dove eravamo rimasti???
G: con piacere!!!
Mentre Lucia e Giulio si divertono a modo loro, sulla nave Marco e Eva dormono abbracciati sulle loro poltrone con il cuore gonfio di amore ma anche di rabbia

Marco ed Eva si svegliarono ancora abbracciati i loro telefoni squillavano all’impazzata Lucia e Giulio li stavano cercando per avvisarli che dopo aver discusso erano giunti alla conclusione che ostacolare la loro relazione non sarebbe servito a nulla. Marco ed Eva no avevano voglia di rispondere e scelsero così di spegnere i telefoni. Si avviarono sul ponte, tirava un vento forte, ma non freddo, era l’alba. Marco strinse a sé Eva e le disse – Ti amo – Eva prima si nascose nel suo abbraccio poi lo guardò negli occhi e gli ripeté le stesse parole – Ti amo – si guardarono negli occhi e si baciarono, questa volta un bacio vero, carico di sensualità e di amore. Eva teneva le mani fra i capelli di Marco li accarezzava. Marco le accarezzava la schiena sotto lo maglietta. Era un gesto intimo quello, Eva ne fu contentissima. Si staccarono e guardarono insieme l’alba.
Marco- guarda qua che alba, è tutto così romantico…beh questo è stato un vero e proprio colpo di c.lo se lo avessi voluto fare a posta non mi sarebbe riuscito – Eva lo guardava con un sorriso tipico di ha qualcosa da rimproverare – ah scusa – disse Marco dopo essersi accorto che quello che aveva detto non era proprio il massimo considerando la situazione romantica che si era venuta a creare – è che devo ancora abituarmi all’idea, in fondo sei la mia ragazza da quanto???quattro ore???dovrò imparare a rivolgermi a te come alla mia donna non come alla mia sorellastra-amica…
Eva – tranquillo tu mi hai fatta innamorare per quello che sei, parlami come hai sempre fatto…se no non saresti il mio Marco Cesaroni, e poi quando dici che sono la tua ragazza…mi fai impazzire. Si baciarono di nuovo.
Eva- ah aspetta – prese fuori il telefonino dalla borsa, lo accese e dando un bacio al suo nuovo ragazzo fece una foto che poi mandò a Veronica, il testo del messaggio era semplice ma diceva tutto CE L’HO FATTA buone vacanze anche a te – ho mandato un messaggio a Veronica, poverina, in questi ultimi due mesi le ho fatto una testa parlandole di te… - si scambiarono un sorriso, stava per rimettere via il telefono quando si accorse che c’era un altro sms fece per leggerlo e anche marco si avvicinò, ora che erano fidanzati era ancora più geloso di prima, era un sms di sua madre che diceva: capiamo che abbiate spento i cellulari, non ci siamo comportati bene, speriamo solo che capiate che lo abbiamo fatto per proteggere la famiglia. In ogni caso è giusto che voi viviate la vostra vita, per questo sfruttate questa vacanza per capire ciò che realmente volete. In ogni caso state attenti. Vi vogliamo bene Giulio e Lucia. – marco e eva erano al settimo cielo…anche marco riaccese il telefono e anche sul suo c’era lo stesso sms con una postilla finale aggiunta, in perfetto stile cesaroni, da Giulio, mi raccomando Marco, usa precauzioni . Risposero al messaggio con un semplice: grazie anche noi vi vogliamo bene. Erano felici e anche la nave era arrivata, si preparavano a scendere e a raggiungere il loro campeggio, entrambi sapevano che sarebbe stata una vacanze davvero speciale.

PUNTATA 4
Dopo aver preso il pullmann essere arrivati al campeggio decisero subito di andare in spiaggia. Stesero gli asciugamani x terra e si misero a prendere il sole vicini vicini. Avevano ancora tante cose da chiarire e forse quello era il momento giusto per farlo. Iniziò Eva: posso farti una domanda?
Marco: sono tutto orecchi
E: se ti sei innamorato di me appena mi hai vista perché non me lo hai mai fatto capire?
M: io ho cercato di fartelo capire, anzi una volta mi sono anche dichiarato ma x favore non farmi ripensare a quella notte e poi non te lo dirò mai perché potresti prendermi in giro a vita
E: dai dai
M:no Eva no
E: vuoi litigare dopo neanche due giorni che stiamo insieme???va bene lo hai voluto tu – Eva inizia a picchiarlo con dolcezza ed è estremamente felice quando lui le immobilizza le mani e le appoggia la testa sul suo petto. Eva gli bacia il petto e lui le accarezza la testa.
M: molti mesi fa, quando Christian è venuto a stare da noi mi aveva confidato di voler stare con te ma di non essere affatto innamorato. Io avevo però capito che tu eri molto presa e che se non avessi fato qualcosa di lì a poco tu saresti tornata da lui. Così una notte credendo che lui fosse andato in bagno vengo nella tua stanza e dico ciò che provo. Tu non mi hai risposto e così sono tornato a letto.
E: ma io…
M: si si lo so, il giorno dopo parlando con te mi dici che Christian si è dichiarato e che ha usato le stesse parole che avevo usato io, allora capisco finalmente che io mi sono dichiarato a Christian e che lui ha riciclato il tutto…ora xò ti prego non prendermi in giro. Tu piuttosto con Walter?
E: povero Walter, sono stata una st.za con lui. L’ho letteralmente usato, volevo ingelosirti, farti stare male così come tu facevi con me con Rachele, non ho mai provato nulla per lui…a proposito tu e la prof??mi hai fatto stare malissimo sai?- marco le bacia la testa e le accarezza la schiena
M: le è stata un errore, il più grande errore della mia vita…mio padre mi aveva consigliato di trovarmi un’altra ragazza, per dimenticarmi di te, e lei è arrivata subito. Sai è una donna oggettivamente molto bella, poi ha il fascino dell’insegnante, della donna matura, ma ho fatto la più grande cavolata della mia vita, da quando sei arrivata tu a casa nostra ho sempre pensato e sperato che avrei fatto l’amore con te la prima volta e invece ho rovinato tutto – Marco ha paura di aver detto qualcosa di non molto carino ma non sa come riparare, non vuole che Eva pensi che lui desidera solo il suo corpo – cioè no…non è così, cioè io ti voglio, ma ti amo capito?non fraintendermi
E: si tranquillo ho capito!!!- gli dà un sonoro bacio sulla bocca- sai che io sono andata a casa di Rachele?
M: anche io ci sono stato ma non perché avevo bisogno per la scuola – fa un sorrisino allusivo
E: Maiale
M:scusa hai ragione, ma scherzavo!!
E: comunque neppure io ci sono andata per via della scuola…sono andata da lei e gliene ho dette 4 su come ti stava trattando, e l’ho parecchio insultata…
M: tu???davvero Eva Cudicini hai fatto questo per me??
E: già!!andiamo a fare il bagno?
M: ci sto…chi arriva ultimo stasera dorme fuori dalla tenda…..- dopo aver detto questo partì in un corsa sfrenata verso l’acqua Eva lo seguì camminando in tutta tranquillità e una volta arrivata nell’acqua con lui gli disse E: vabbè stasera dormirò fuori, pazienza tanto i ragazzi con la tenda accanto alla nostra mi sembrano simpatici – In Marco apparve una non troppo velata gelosia – ah ah – disse Eva – lo sapevo che non mi avresti mai fatta dormire fuori…ho vinto io e non ho pure fatto la fatica della corsa…
Quel bagno fu interminabile, bellissimo, i loro corpi si toccavano e le labbra si baciavano, le mani scorrevano su tutto il corpo e tra i capelli…La giornata passò in fretta tra baci carezze coccole e rivelazioni…e arrivò la sera…

I ragazzi erano stanchi non avevano voglia di mangiare a ristorante così comprarono un paio di pizze d’asporto e le mangiarono in riva al mare. Volevano godersela quella vacanza perché una volta tornati a casa le cose sarebbero state diverse per un sacco di motivi. Continuavano a baciarsi e coccolarsi. Intanto nella mente di Marco si addensavano dei pensieri. Non sapeva cosa fare un volta tornati nella tenda. Lui voleva fare l’amore con lei, più di ogni altra cosa al mondo, le coccole e le carezze della giornata erano state un dolce supplizio cui lui avrebbe voluto porre fine facendo l’amore con lei. In ogni caso sapeva che era la prima volta per lei e non sapeva bene come affrontarla. Lui ripensava alla sua prima volta, con Rachele, non era stato niente di speciale, quello che provava per Rachele era soltanto attrazione fisica, come quella che si prova per una valletta televisiva, condita con un po’ di “vogliadifareilgrande” chissà se Rachele sapeva che quella era stata la sua prima volta…bah!!! Ma questo non importa fare l’amore con Eva sarebbe stato come farlo per la prima volta perché quello che aveva fatto con Rachele era soltanto sesso, nulla di più. In ogni caso non sapeva come affrontare la cosa con Eva non voleva rovinare tutto e decise per questo che avrebbe lasciato l’iniziativa a lei. Quando si sarebbe sentita pronta glielo avrebbe fatto capire e allora quello sarebbe stato uno dei momenti più belli della loro vita. Rimasero ancora un po’ sulla spiaggia, marco aveva portato la chitarra ma ogni volta che iniziava a suonare nella loro mente affioravano ricordi degli ultimi tempi vissuti insieme e quindi non una canzone fu suonata da marco per intera perché venivano tutte interrotte da baci e coccole senz’altro più piacevoli. Tornarono verso la loro tenda e si prepararono per la notte. Eva indossava un pigiamino fatto da canotta e pantaloncini con delle pecore disegnate sopra, Marco aveva un paio di boxer neri e sopra la maglietta di Totti, tipico dei 17enni. Eva si era struccata, era solita non truccarsi molto ma per quello che di poteva definire come il loro primo appuntamento aveva deciso di fare un’eccezione. Marco la guardò negli occhi e le disse M: sei bellissima anche così, senza un filo di trucco e con un pigiamino che ti fa sembrare una bimba –le baciò una palpebra poi l’altra e le sistemò i capelli dietro le orecchie – sei proprio bella, sono davvero fortunato – si strinsero in un forte abbraccio si scambiarono un ultimo bacio e si prepararono a dormire spegnendo la luce. Erano stesi su un fianco, marco abbracciava eva da dietro, ma entrambi non riuscivano a prendere sonno. Marco pensava al fatto che fino a qualche mese fa tutto questo sarebbe stato per lui un sogno, ora invece era diventato realtà, aveva la sua donna fra le braccia e la sentiva proprio sua era felice come mai non era stato. Eva invece pensava a marco, a quanto volesse fare l’amore con lui e quanto allo stesso tempo la cosa la spaventasse. Non aveva dubbi che lui fosse la persona giusta, ma perché non ci aveva provato lui per primo?forse no le piaceva? Eva si stava riempiendo la testa di mille stupidaggini, decise così di fare lei il primo passo. Prese la mano di Marco e la portò sotto il suo pigiama facendogli toccare tutto il suo corpo. Marco era un po’ sorpreso da questa intraprendenza, ma d’altronde era quello che sperava avrebbe fatto…M: sei sicura? E: …..sì, ma ho anche paura M: guarda che se vuoi aspettare io non ho assolutamente problemi, ora tu sei la mia donna, nessuno ti porterà via da me, non sentirti obbligata E: guarda che lo voglio, più di ogni altra cosa, è solo che ho paura ma per fortuna ci sei tu, che sei quello giusto M: anche io ho paura piccola…- marco iniziò a baciarla e ad accarezzarla cercando di sciogliere quella tensione che sentiva forte, poi entrò dentro di lei e fu un’emozione unica, diventarono un solo corpo, fu una sensazione bellissima per entrambi. Rimasero poi abbracciati e ad Eva scappò una risatina M:wow bel tipo di reazione che hai, proprio non me l’aspettavo…E: scusami è che…ti ricordi quella mattina in cui tuo padre si era messo in testa di insegnarci l’educazione sessuale???ripensavo a quando hai spiegato a Mimmo che due persone per stare più vicine si mettono l’uno dentro l’altra…sei fantastico ti amo M: anche io ti amo piccola…finalmente te lo posso dire buonanotte…passarono così tutta la notte abbracciati. E il copione per i seguenti giorni di vacanza fu sempre lo stesso: coccole, baci, amore…ed era il momento di lasciare quello che era il mondo solo loro per tornare a roma dove si sarebbero dovuti rituffare nella realtà. Durante tutta la vacanza si erano separati solo per poche ore, quando Marco giocava a calcetto con gli altri ragazzi del campetto e quando Eva preferiva fare aerobica sulla spiaggia con le ragazze.

Erano già sulla nave per Civitavecchia. Eva piangeva come una fontana, il pensiero di tornare alla vita di tutti i giorni, di non poter più dormire con Marco, di dover affrontare i problemi derivanti dalla loro unione la affliggeva. Marco dal canto suo non sapeva come tranquillizzarla perché in realtà anche lui si sentiva come lei e a stento tratteneva le lacrime per darle forza.
M: se fai la brava ti do un regalino che ho comprato prima di partire…dai Eva non fare la bambina
E: io voglio solo te, stare con te, nient’altro
M: anche io e vedrai che ci staremo, tranquilla, ora guarda qui – tira fuori dalla tasca dei pantaloni un piccolo anellino – mi ha detto la commessa che questo è segno di amore e che inoltre è un portafortuna e sinceramente credo che ne avremo bisogno – Marco le si avvicina per infilarle l’anello al dito quando Eva scoppia a ridere, inutile dire che Marco ci rimane di sasso – beh diciamo che non è la reazione che mi aspettavo ma sono ugualmente contento di essere riuscito a farti ridere…eh dai smettila e dimmi perché ridi
E: guarda qua – anche Eva tira fuori dai pantaloni lo stesso anello – la commessa grazie a questo stratagemma farà affari d’oro – si infilarono gli anelli – sai Marco mi sembra ridicolo tutto questo…ci amiamo che bisogno c’era di questi anelli???Boh almeno quelle poche volte in cui saremo separati avrò qualcosa di materiale che mi ricorderà di te
M: già una volta che se ne saranno andati via questi – così dicendo indica il tatuaggio all’henne che ha sul braccio, un cuore con dentro una E e che ovviamente Eva ha con all’interno una M sul polso – ti immagini la faccia dei nostri quando li vedranno???
E: già i nostri…dovremo affrontarli e decidere insieme cosa fare, ah e dovremmo anche parlare a Walter, povero oltre a essersi giocato le vacanze gli arriverà anche questa doccia fredda. In ogni caso godiamoci queste ultime ore di solitudine una volta a casa risolveremo tutto, o almeno spero
M: tranquilla andrà tutto bene
E: anche perché io ho pronto il piano B anche se non vorrei usarlo se non in caso di necessità assoluta.
M: si può sapere qual è questo piano B?
E: niente di particolare diciamo che ho dei soldi da parte, più di quanti ne ha una normale 17enne che ci consentirebbero una vita agevole ed indipendente, ma penso che a 17 anni sia giusto stare in famiglia specie in una come la nostra dove il divertimento è all’ordine del giorno.
Quella notte nessuno dei due chiuse occhio si scambiarono dolci effusioni, parole d’amore e si fecero delle promesse, alcune delle quali parecchio bizzarre, come il comprarsi un paio di walkie talkie per comunicare dalle due stanze senza creare troppi sospetti. E iniziarono a fantasticare su come avrebbero potuto fare per dormire nuovamente insieme. Erano abbastanza intelligenti per capire che non avrebbero potuto rivoluzionare la famiglia al punto da obbligare i fratelli a cambiarsi di stanza se non saltuariamente, anche se entrambi avevano notato una cambiamento di comportamento tra Rudi e Alice, erano più uniti
M: ti immagini si mettono insieme anche loro???
E: dopo diventiamo una di quelle famiglie stile “La vita in diretta” e saremo oggetto di studio, però ho notato anche io un certo cambiamento.
Senza contare che avrebbero dovuto spiegare ai compagni di classe la nuova situazione, anche se a loro, per dirla proprio tutta, sarebbe cambiato molto poco. In ogni caso avevano pensato anche al fatto che a breve sarebbero stati maggiorenni e che quindi avrebbero avuto la macchina per poter fare qualche weekend o….appartarsi.
La luce dell’alba che stava salendo li riportò alla realtà, erano ormai quasi a Civitavecchia e con ogni probabilità Giulio e Lucia li avrebbero attesi al molo, il loro periodo di felicità spensierata era finito, ma grazie al loro amore non si erano persi d’animo; nel loro cuore sapevano che ce l’avrebbero fatta sebbene con qualche difficoltà.

Arrivarono al molo e come previsto Giulio e Lucia li attendevano ai piedi della nave. Con lo zaino in spalla facendosi forza tenendosi per la mano scesero dal pontile e li raggiunsero. Si salutarono con baci e abbracci caricarono i bagagli in macchina e si fermarono a mangiare in un ristorantino di pesce della zona, a casa non c’era ancora nessuno, Mimmo rientrava il giorno dopo mentre Rudi e Alice soltanto nel tardo pomeriggio.
G: voi sapete che dobbiamo parlare vero? – Eva e Marco annuirono a testa bassa – anche se…mi duole ammetterlo ma siete il ritratto della felicità, poi tu Eva sei bellissima così abbronzata
L: effettivamente neppure io Eva ti vedevo così felice, da anni ormai, ciononostante dobbiamo parlare dei nostri problemi da adulti quali tutti e 4 siamo. All’inizio abbiamo sbagliato noi nel volervi impedire di realizzare questa vostra….non so come volete chiamarla…relazione???storia??amore?? ma avete sbagliato anche voi nel non cercare di capire il nostro…- Lucia vede il tatuaggio al polso della figlia e le prende la mano sconvolta – e questo???
E: è finto tranquilla…ne ha uno anche Marco – e glielo fa vedere
L: meglio così andiamo un po’ x volta anche se vedo che avete già ufficializzato la cosa alle vostre dita – sempre tenendo in mano la mano di Eva aveva notato l’anello – in ogni caso sapete benissimo che questa vostra storia non dovrà turbare gli equilibri familiari che siamo riusciti a costruire con difficoltà. Così come sapete che ci sono dei bambini in casa come contate di spiegare loro la situazione?
E: beh per quel che riguarda Rudi e Alice non credo ci saranno particolari problemi, sono abbastanza grandi da capire, al massimo Rudi ci prenderà un po’in giro…
M: ah ma lo sistemo io quell’insetto
E: per quel che riguarda Mimmo, non so, lui ci vuole bene e credo che se gli spiegassimo come stanno realmente le cose non dovrebbe avere grossi traumi.
G: e la notte??come contate di fare??? – Lucia gli rifila una gomitata nello stomaco e lui la guarda come per dire beh che ho detto??
M: abbiamo pensato anche a questo, ovviamente continueremo a dormire nelle nostre stanze e ci apparteremo…
L: no per favore Marco è pur sempre mia figlia non voglio sentire – Eva ride
M: insomma nessuno noterà nulla di sconvolgente tutto qui.
L: vedi tesoro – rivolta a Giulio- sono ragazzi adulti, abbiamo fatto bene a dare loro questa opportunità poi, visto come sono felici??mi ricordano tanto noi due – gli si avvicina per baciarlo e Marco fa lo stesso con Eva
G: vabbè ragazzi ora non esageriamo dobbiamo ancora abituarci all’idea…forza tutti in macchina si torna a casa
In macchina Eva e Marco si addormentano con la testa l’uno contro quella dell’altra, tenendosi per mano e sulla bocca un bel sorriso.
L: guarda amore come sono carini, Eva quando era con Christian non era per niente felice come lo è ora
G: ad essere sinceri neppure Marco, bah speriamo di aver fatto la scelta giusta
Arrivarono davanti casa
L: sveglia piccioncini siamo arrivati
Eva e Marco si svegliarono e si trovarono di fronte alla porta di casa…stava per iniziare un nuovo capitolo della loro storia e della loro vita

Era arrivato il momento più odiato da tutte le donne alla fine delle vacanze, ovvero svuotare le valigie e organizzare le lavatrici
E: ti do una mano mamma
L: grazie Eva, così parliamo un po’- scesero nel locale dove c’era la lavatrice e svuotarono gli zaini – dai raccontami
E: mamma non so che dirti, non abbiamo fatto niente di speciale ma la vacanza è stata molto più che speciale. Abbiamo fatto tanto mare poi ogni tanto Marco giocava a calcetto e io facevo aerobica sulla spiaggia
L: no non intendevo della vacanza, ma di Marco dai raccontami, è lui il “Roberto” di cui mi parlavi prima di partire vero???
E- Eva sorride- si era lui, avevo paura a dirti la verità perché Giulio l’aveva scoperto e non aveva reagito per nulla bene
L:sai…gli uomini…beh allora quando è successo
E: non lo so di preciso…beh già tanto tempo fa quando lo vedevo con altre ragazze sentivo una cosa allo stomaco non sono come spiegartelo
L: te lo dico io…si chiama gelosia
E: forse boh non so…poi il giorno in cui tu sei partita x l’America, per sbaglio, o forse per fortuna, non so, ci siamo scambiati un bacio sulle labbra; lì ho iniziato a capire che forse Marco non era proprio un fratello per me ma proprio in quel periodo è arrivata Rachele e sono iniziati i guai…
L: ma Rachele non è anche il nome della supplente di italiano che avete avuto??? –Eva si accorge di aver fatto un errore, né Lucia né Giulio sapevano che Marco aveva avuto una storia con la prof –
E: si vabbè, e ogni volta che lo vedevo con questa Rachele e vedevo che lei lo faceva soffrire io stavo male, ma lui non voleva aprire gli occhi e ora so il perché!
L: voleva divertirsi e basta…tipico del genere maschile
E: no no Marco è diverso, e questo ne è un a prova, Giulio si era molto arrabbiato con lui quando gli aveva confessato di essersi innamorato di me e lo aveva quasi obbligato a rifugiarsi tra le braccia della prof….ops
L: farò finta di non aver sentito nulla anche se Stefania certe cose dovrebbe saperle. Dovrebbe sapere che gente assume
E: veramente credo lo sappia già comunque tornando a noi pochi giorni dopo la fine della scuola Marco mi ha confessato di essere stato innamorato di me e io non lo avevo capito…di lì ho fatto di tutto per riconquistarlo e ora sono felicissima
L: senti un po’ e avete fatto l’amore? – chiese Lucia tenendo lo sguardo basso perché capiva quanto l’argomento fosse imbarazzante
E: sì…ed è stato il giorno più bello della mia vita, almeno fino ad ora, lui non mi ha obbligata anzi…è stato dolcissimo…sono strafelice di non aver ceduto a Christian davvero mamma sono al settimo cielo…spero solo di non creare troppi problemi alla famiglia,ma farò di tutto perché questo non accada, te lo prometto
L: brava figlia mia…ora torniamo su va se no ci daranno per disperse…- si abbracciarono e salirono le scale abbracciate, nel frattempo anche i “maschi” avevano fatto una bella chiacchierata

Marco e Giulio erano in camera dei ragazzi, Marco stava sistemando la chitarra e mettendo via i cd che si era portato in vacanza e scaricava le foto fatte con la digitale sul PC. La maggior parte erano foto fatte con l’autoscatto, loro due nella tenda, loro due in traghetto, loro due in riva al mare e tante altre, poi c’erano le foto di Eva, che dire, bellissima in costume, sulla spiaggia, con i capelli bagnati e poi…Eva addormentata, proprio vedendo quella foto Giulio si convinse ancora di più che era amore puro, sincero…poi venivano le foto d Marco, quelle scattate da Eva, bellissime anche quelle.
G: alla fine ce l’hai fatta eh…pisellone…è così che ti chiama Walter??
M: si vabbè ma quello che c’entra, fidati con Eva è un’altra cosa, qui c’entra il cuore, l’amore. Credevo di essermi riuscita a scordare di lei, avevo ascoltato il tuo consiglio cercando di distrarmi con altre ragazze anche a costo di cacciarmi in un bel casino…ma…
G: che casino???
M: no vabbè papà dai non stiamo a parlarne ora…diciamo che lei aveva un po’ di anni più di me e…che la storia poteva essere sullo stesso stampo di quelle dei film di Alvaro Vitali in ogni caso…
G: ti sei fatto una professoressa???non so che dire???
M: papà posso raccontarti o no?
G: si si scusa, mamma mia mio figlio con una professoressa, almeno era bella???
M: insomma ti dicevo che con Eva è tutto fantastico, in questi mesi di convivenza abbiamo capito che siamo complementari in tutto…nella scuola, nella vita, nello sport, nella musica…Durante le vacanze abbiamo scoperto qualcosa di nuovo…fidati non è roba da quindicenni, è un sentimento maturo. Anzi ti dirò di più mi sono pentito di non aver fatto l’amore per la prima volta con Eva, anche se è stato ugualmente emozionante.
G: mamma mia non sembri neppure un Cesaroni quando parli così…io tifo per voi come tifo per la lupa durante un derby
M: ma senza metterci la Roma de mezzo non ce la fai proprio eh
G: malformazione congenita che ce posso fare???
M: sai io ed Eva diversi mesi fa abbiamo scritto una canzone, a posteriori potrei dire che è la nostra storia ma allora proprio avevo smesso di pensarci…avrà fatto tutto il mio inconscio
G: avanti – porgendogli la chitarra – suona
M: non so papà mi vergogno….
G: e che sarà mai su…
Mentre marco inizia a suonare e cantare oracoli Lucia e Eva salgono le scale per recuperare i rispettivi compagni…Eva sentendo la canzone corre da marco, sul monitor del computer ancora una loro foto, fatta sulla spiaggia…Eva appoggia il capo sulla spalla di Marco e canta con lui; Lucia e Giulio li guardano emozionanti vedendo riflesso nei loro occhi il loro stesso amore…quando suona il campanello.

Il campanello continuava a suonare all’impazzata…
G: e basta…arriviamo…Rudi se sei te ti faccio mangiare lo scopettino- improvvisamente il campanello ha smesso di suonare – ecco appunto…
Erano proprio Rudi e Alice di ritorno da Ladispoli dove erano stati con i genitori dei loro amici
L: ciao ragazzi venite qua, fatevi abbracciare
R: - allontanandosi – non troppo se no mi rovino per favore…
L: allora come è andata???
G: Alice, Rudi ha fatto il bravo ragazzo???
A: si dai…diciamo di sì non ci possiamo certo lamentare…
L: dai raccontateci qualcosa…
A: ci siamo divertiti tanto ho fatto delle passeggiate lunghissime con Jolanda e poi la sera andavamo tutti in sala giochi e prova a chiedere a Rudi come finiva…
R: ma ti ho sempre fatto vincere…secondo te non sono in grado di battere una pivellina come te???
A: lo vedremo….
L: dai su ragazzi che la cena è quasi pronta, mentre voi eravate via ho imparato a fare qualche nuovo piatto, in particolare mi sono specializzata nei piatti orientali…dai ragazzi portate su le borse le disfiamo poi dopo cena…
A: la mia pesa…Marco mi dai una mano???
M: certo…
R: non ti preoccupare gliela porto io…già mi batte ai videogiochi, lasciami fare almeno qualcosa da vero uomo…- così dicendo si carica sulle spalle le due borse e sale le scale seguito a ruota da Alice
G: ma cosa è successo??non litigano più…eh no no…mo’ mi si mettono insieme pure questi, non è possibile è una maledizione…per fortuna ci rimane Mimmuccio, almeno la sua fidanzata non è parte della famiglia….
M: beh che male ci sarebbe???una bella famigliola super allargata….
G: senti famigliola sta ben attento a quello che fai perché di nipoti non ne voglio sentire parlare per almeno…diciamo 10 anni…piuttosto come contate di dirlo ai ragazzi???
E: pensavamo di aspettare domani, quando torna anche Mimmo con la nonna e Cesare, poi se fosse possibile chiamare anche il gruppo Masetti così dopo finalmente saremo tranquilli
Intanto dalle scale scendono ordinatamente Rudi e Alice, cosa mai vista, niente spintoni niente di niente come una coppia di ragazzini civili. Una volta consumata la cena preparata da Lucia la cui nuova passione per le cucine orientali non ha destato grandi consensi nella famiglia, tutti vanno a letto… tranne Marco ed Eva che rimangono un po’ in salotto a parlare. Marco è seduto sul divano, Eva è sdraiata e tiene la testa appoggiata sulle gambe di Marco…
M: che c’è sei strana?
E: è che un po’ mi spaventa la situazione di domani, ho paura di come i più piccoli possano reagire…
M: dai amore…stai tranquilla, supereremo anche questa…fidati ne sono sicuro…è una cosa troppo bella e troppo importante perché chi ci vuole bene non possa capire…
E: forse hai ragione dai…andiamo a dormire domani ci aspetta una giornatona con la G maiuscola..
M: hai ragione buonanotte piccola…questa sarà la prima notte da fidanzati-separati…fino ad ora non avevamo mai dormito separati
E: hai ragione non ci avevo pensato
Davanti alla porta della stanza si scambiarono un lungo bacio molto dolce, e le loro mani si sfiorarono quando le loro strade si divisero. Si addormentarono tutti e dormirono fino alla mattina seguente quando nuovamente il suono di un campanello li svegliò…erano tornati anche gli ultimi componenti della famiglia.

Si precipitarono ad aprire ancora un po’ assonnati… Mimmo corse loro incontro con in testa un cappello da ammiraglio della marina che per la verità gli stava un po’ troppo grande e gli copriva gli occhietti… Mimmo corse da Giulio poi andò da Lucia e infine saltò in braccio ad Eva…mente era in braccio ad Eva si allungò per abbracciare Marco e qui Giulio nel vedere questo quasi quadretto familiare ebbe un mancamento…fortunatamente nessuno ci fece caso, tutti erano molto presi dai racconti di Mimmo e Gabriella mentre Marco ed Eva iniziavano a preoccuparsi…a breve sarebbe stato il momento fatidico di parlare. Era quasi ora di pranzo quando arrivarono a casa Cesaroni anche i Masetti…Walter era quasi guarito del tutto…ormai i segni della varicella che gli rimanevano erano pochi…molti di più ne aveva invece Ezio che era stato contagiato dal figlio sebbene ormai pure lui fosse sulla via di guarigione.
W: e bella il mio pisellone…come è andata la vacanza con la sorellina?????immagino che divertimento – con tono estremamente ironico
M: si già…ma sediamoci dai
Nel frattempo furono raggiunti da Cesare e da Pamela, avevano passato queste setimane insieme e si erano affiatati ancora di più. Cesare però sapeva bene che avrebbe dovuto spiegare la situazione alla famiglia e così fece, Mimmo ascoltava attento e quando lo zio definì Pamela come una ex accompagnatrice Mimmo rispose dicendo: ecco dove ti avevo già vista – in casa ci fu il gelo, Walter iniziò a ridere urlando bella Mimmo così ti voglio; Mimmo non capiva e intanto continuava a dire – si tu hai accompagnato la mia classe al museo di zoologia…me lo ricordo – in molti tirarono un sospiro di sollievo ma poi la voce di Giulio si fece grave…
G: ragazzi…Marco ed Eva hanno qualcosa di importante da dirci…- dopo aver sentito questo Marco prese la mano di Eva sotto il tavolo…le loro dita si incrociarono e si diedero forza a vicenda.

M: ecco la cosa che noi dobbiamo dirvi sembra semplice ma in realtà non lo è… ci abbiamo pensato molto, non è stata una decisione avventata, anzi…direi che è stata ben ponderata…insomma, per farla breve io ed Eva siamo innamorati e per questo abbiamo deciso di metterci insieme, in ogni caso cercheremo di turbare il meno possibile gli equilibri familiari…ormai ci era diventato impossibile ignorare i nostri sentimenti.
La scena che avvenne successivamente nel soggiorno di casa Cesaroni era veramente qualcosa di incredibile…Alice aveva proteso la mano aperta verso Rudi dicendo: te lo avevo detto che si sarebbero messi insieme prima dell’inizio della scuola…- dal canto suo Rudi un po’ scocciato le sgancia 5 euro dicendo: e che cavolo anche voi, non potevate aspettare???io avevo puntato sul fatto che vi sareste messi insieme durante la gita scolastica…
Anche Mimmo guardava Gabriella con un’aria strana: vedi nonna te lo avevo detto che Marco era innamorato di Eva…quando si sposano io farò il damigello d’onore – nella stanza scoppiò una fragorosa risata, tutti ridevano, tranne Giulio, anzi lui era quasi arrabbiato…Stefania prese da parte Eva cominciando a farle raccomandazioni su quello h è un tipico esemplare maschio della famiglia Cesaroni, anche se per la verità le sembrava messo meno peggio di quanto non fossero suo figlio e suo marito; anche Marco era stato “rapito” da Ezio e Cesare i quali però avevano cose diverse da dirgli…mentre Cesare si raccomandava di non far soffrire la ragazzina, Ezio si complimentava con lui per l’ottima scelta. All’improvviso partì un urlo: BACIO BACIO BACIO e così Eva e Marco si scambiarono un bacio fra le facce divertite dei presenti meno quella di Giulio che si era voltato dall’altra parte.
M: hai visto Eva l’hanno presa bene!!!non pensavo così
E: è vero, siamo proprio una bella famiglia…pensa che i piccoli sapevano gia tutto…probabilmente era proprio molto evidente…gli unici a non essersene accorti eravamo noi e Giulio e Lucia, anche se secondo me loro fingevano…
Nel frattempo Cesare era corso in bottiglieria, in verità anche a lui i ragazzi sembravano essere seriamente innamorati e per questo aveva deciso di offrire a tutti una bottiglia di spumante…
Marco stringeva ancora Eva per la vita la quale stava rispondendo alle varie curiosità delle donne in merito alle vacanze trascorse con il suo ex fratellastro, quando si accorse che Walter era sparito. Marco lasciò la stretta di Eva e andò da Ezio
M: Walter??
Ezio: ah boh…è uscito non molto tempo fa…
M: oh cavolo…lo vado a cercare…Eva, papà torno subito…
E-G: dove vai?
M: devo andare a cercare Walter
E: ma dov’è finito???vengo con te!!
M: no Eva stai qui, non credo che vedere entrambi possa fargli bene
Per la verità Eva ci rimase un po’ male, ma d’altronde era sicura anche lei che sarebbe stato meglio così.
Marco trovò Walter su una panchina del parco…gli si mise a sedere accanto

M: ma si può sapere che c.o ti è preso???
Walter rimase girato dall’altra parte, non aveva alcuna intenzione di rivolgere la parola a Marco
M: ma sei sordo?????
W: Marco non rompere, vattene
M: no adesso mi dici che t’è preso a costo di passare qui una settimana – così dicendo lo voltò di forza, aveva degli occhi strani, a Marco sembravano essere gonfi di pianto, ma non poteva essere così, non era da Walter…in ogni caso Walter non aveva alcuna intenzione di rivolgergli la parola, dal canto suo Marco non sapeva che fare anche stava iniziando a capire che forse Walter stava così per colpa sua e di Eva…
M: è per Eva???
W: non la nominare neppure quella fonte di casino…
M: Walter non ti sembra di esagerare??
W: facile per te, ti prendi una cotta per una ragazza qualunque e lei è subito disponibile, prima Veronica, poi Rachele e ora pure Eva
M: Walter guarda che con Eva è diverso, non è una storiella, siamo innamorati e vogliamo fare sul serio…
W: si si le solite palle…fatto sta che io mi ritrovo sempre solo come un cretino
M: ma non è vero io ed Eva ci saremo sempre e così pure Veronica…guarda che tu rimarrai sempre il mio migliore amico non dubitarne
W: bell’amico, che mi frega l’unica ragazza di cui mi sia mai innamorato sul serio…
M: cosa???
W: già…
M: scusami io non mi ero mai accorto di nulla, e credo neppure Eva…però sinceramente non so proprio che fare…io ed Eva stiamo insieme ormai e anche se è brutto da dire non permetterò a nessuno di portarmela via…
W: ecco appunto quindi lasciatemi stare nella mia solitudine grazie – così dicendo si allontana, Marco rimane un po’ imbambolato sulla panchina, non bastavano i problemi causati dalla famiglia, ora ci si metteva anche Walter cosa si poteva fare???Decise di tornare a casa e parlarne con Eva. Quando rientrò aveva il viso estremamente cupo, prese per un braccio Eva e la portò in camera
M: dobbiamo parlare, è importante…

E:Cosa c’è Marco…mi hai fatto prendere un colpo…
M: si tratta di Walter!
E: gli è successo qualcosa??
M: no, no!!!cioè…sì
E: parla…
M: Walter si è innamorato di te e per questo sta malissimo…
E: no Walter!!!!è impossibile sarà uno dei suoi soliti scherzi estremamente cretini…figurati se è possibile
M: no Eva, io stavolta gli credo…e la cosa mi mette in difficoltà…no so che fare
E: ti prego Marco non possiamo lasciarci proprio ora che abbiamo superato alla grande l’ostacolo maggiore…non puoi – così dicendo due lacrime le scendevano sulle guance
M: no questo mai xò cerca di capire non ho idea di cosa fare…
E: e se gli parlassi io???
M: no no lo escludo, non avrebbe senso,non parla neppure con me!!!! Io e lui non abbiamo mai avuto segreti, ad eccezione di questo…io Eva proprio non so che fare- così dicendo si rifugiò nel petto di Eva che gli coccolava la testa senza xò aver smesso di piangere
E: sono stata un’egoista, ho pensato solo alla famiglia non a Walter nonostante sia parte della famiglia Cesaroni da ben più tempo di me…
M: non dire caz.te tu non hai colpe, come probabilmente non le ho io…l’amore è un sentimento irrazionale, non sai mai quando ti prende….l’unica cosa che ora so è che siamo in un bel casino – si strinsero in un forte abbraccio, ma i loro visi non erano sereni e rilassati come qualche giorno prima. Non avevano messo in cantiere questo inghippo, anzi questo vero e proprio problema a cui serviva dare una soluzione al più presto visto che di lì a qualche giorno sarebbe iniziata la scuola e che quindi volente o nolente avrebbero dovuto convivere tutti e tre insieme per buona parte della giornata.
  
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