Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: readingsmydrug    19/03/2013    5 recensioni
Le pagine del libro si stavano sfogliando da sole, velocissime, quasi spinte da un vento che però nella stanza non c’era.
La carta bianca cominciò ad illuminarsi sempre di più fino a che fui costretta a ridurre gli occhi in due piccole fessure per non rimanere accecata.
Poi, di colpo, tutto cessò. La luce bianca e luminosa cominciò ad affievolirsi fino a spegnersi completamente; osservai il libro appoggiato sul mio letto: era aperto sulla prima pagina.
All’inizio sembrò non dovesse succedere niente e feci quasi per riprendere a respirare a respirare regolarmente, quando sulla pagina iniziarono a comparire delle lettere in inchiostro nero scritte in corsivo elegante:
“Tu sei l‘unica.”
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chapter 10.


Ripercorsi la strada che avevo fatto per andare a trovare Harry.
Mi guardai attorno: non c’era nessuno.
Respirai a fondo l’odore di mare e mi chinai per togliermi le scarpe; rabbrividii quando le dita dei miei piedi affondarono nella sabbia fredda.
Cominciai a camminare con calma mentre il vento faceva svolazzare liberi i miei capelli biondi, chiusi gli occhi godendomi ogni momento  di quella passeggiata e dimenticando per qualche istante tutte le preoccupazioni che mi stavano addosso come un macigno pronto a crollare da un momento all'altro schiacciandomi.
Riaprii gli occhi: ero quasi arrivata. Feci per cambiare traiettoria e andare per la strada che mi avrebbe condotto a casa quando una voce maschile chiamò il mio nome con aria di sfida e tono minaccioso: proveniva dalla scogliera alla mia sinistra.
Voltai lo sguardo e vidi Luke con le braccia incrociate al petto che mi guardava appoggiato al muro di roccia.
Rimasi immobile a fissarlo mentre lui prendeva a camminare verso di me, lasciai cadere le scarpe che avevo in mano sulla sabbia e mi girai del tutto verso il moro che mi veniva incontro.
Feci qualche passo per accorciare il tempo che mancava al trovarci l’uno di fronte all’altra.
“Che ci fai qui?”
“Ti cercavo.” Rispose lui sorridendo.
“Riuscirò a strapparti quel sorriso dalla faccia prima o poi. Te lo dico senza giochi di parole: lascia in pace frannie Frannie.”
“Vuoi davvero che la tua migliore amica soffra?”
“Preferisco che pianga perché tu l’hai lasciata piuttosto che vederla morire. Stalle alla larga.”
“Ma io la amo!” disse lui gesticolando teatralmente per poi scoppiare in una fragorosa risata.
“Non sei divertente.” Ringhiai.
“E sentiamo, se non la lascio cos’hai intenzione di fare, angioletto?” mi chiese pizzicandomi una guancia come si fa con i bambini piccoli.
Chiusi gli occhi e contai fino a tre. In teoria avrei dovuto contare fino a dieci ma la rabbia era troppa per fermarsi a contare e calmarsi.
Feci uno scatto e nel giro di pochi secondi mi ero ritrovata a cinque millimetri da lui e gli avevo scagliato un pugno nello stomaco che lo aveva fatto volare indietro di parecchi metri alzando un nuvolone di polvere e lasciando un buco bello profondo nella sabbia.
Lui mugolò qualcosa girandosi da un lato e contraendo la schiena per il dolore, mentre tossiva a causa della sabbia che si era alzata in aria.
Di colpo mi ero resa conto di quanto potere possedessi e avevo preso atto di tutte le mie capacità.
Con uno scatto felino degno di un leopardo delle nevi, tale era il mio simbolo, lo raggiunsi e lo schiacciai a terra con un piede ben fermo sul petto, lui mi guardò a occhi socchiusi poi alzò un angolo della bocca, sorrise per poi riprendere a tossire. “Ti ho sottovalutata Angela. Ed è stato un errore. La prima regola è mai sottovalutare l’avversario.” Tossì ancora “e lo sai qual è la seconda?” questa domanda mi spiazzò.
“C-come?”
“Mai  abbassare la guardia!” urlò lui, e di colpo afferrò la caviglia del mio piede, che lo stava tenendo premuto a terra, e mi scagliò in aria.
Il tempo sembrò rallentare.
Ero in aria, a parecchi metri d’altezza. Luke mi aveva lanciato lontano, con molta forza. Sentii qualcosa spingere sotto pelle sulla mia schiena, la mia maglietta aveva cominciato a strapparsi all’altezza delle scapole e capii.
Il tempo riprese a scorrere veloce.
Con uno scatto mi levai il giubbotto, la parte posteriore della mia maglietta bianca si strappò, rimasi sospesa in aria a guardare Luke dall’alto mentre le mie ali si libravano nel cielo.
Le osservai: erano enormi, soffici e bianche con qualche striatura nera, segno che in me correva anche sangue demoniaco. Mi morsi un labbro forzandomi di non pensarci.
Scesi un po’ di quota e quando fui abbastanza in basso mi avvicinai al mio avversario che si stava rialzando; le mie ali alzavano la sabbia rendendo la visuale di Luke decisamente peggiore della mia che, al contrario, mi permetteva di vederlo benissimo.
Allungai un braccio verso di lui e mi concentrai facendo appello a tutta la mia energia, un raggio simile ad una scossa elettrica che emanava una luce bianca e pura lo colpì, osservai meglio il raggio e vi trovai una venatura nera con dei riflessi blu viola e rossi. Non ero un angelo vero e proprio e non lo sarei mai stata.
Ricordai troppo tardi la seconda regola in un combattimento, quella che poco prima mi aveva urlato Luke: mai abbassare la guardia, così tornai a fissare il demone che però era sparito.
Volai più in alto per avere una visuale più ampia ma sembrava scomparso.
Una voce si schiarì alle mie spalle.
Mi girai e vi trovai Luke: non aveva più la maglietta, era rimasto in jeans scuri e la cintura dalla fibbia argentata rifletteva la flebile luce del sole che era semi-coperto da nuvoloni grigi.
Da dietro la sua schiena spuntavano due enormi ali dalle piume nere come la pece, avevano un’aria soffice, elegante ma allo stesso tempo imponente e minacciosa.
Entrambi allungammo il braccio l’uno verso l’altro e di scatto lanciammo i nostri raggi di magia uno contro l'altro che si scontrarono creandone uno solo, diviso  però a metà. Una parte era l’opposto dell’altra.
Osservai l’energia che usciva dalla mano aperta di Luke.
Era viola e nera con qualche scintilla rossa e alcune rarissime venature bianche. Quelle venature mi confusero, persi la concentrazione e il raggio di Luke ebbe la meglio sul mio.
Improvvisamente mi sentii come paralizzata. Le mie ali non erano più in grado di sorreggermi così si ritrassero e si chiusero. Caddi rovinosamente a terra rotolando e finendo con la faccia nella sabbia.
Sputai i granelli che mi erano entrati in bocca e mi girai verso Luke che era sceso a terra e mi stava raggiungendo con passi svelti e decisi.
Mi toccai il sopracciglio destro e ne seguì una mia smorfia di dolore: mi ero tagliata cadendo. Passai la mano sporca di sangue sui miei jeans chiari per pulirla e guardai il moro in faccia.
“So benissimo che tuo padre era un demone. Non rinnegare la tua natura. Unisciti a noi, gli angeli periranno tutti. Con o senza perla.” Disse porgendomi una mano per alzarmi. Io ci sputai sopra.
“Sei solo un illuso.”
“Avrai tempo una settimana per decidere da che parte schierarti, poi Frannie morirà.” Disse prendendo di nuovo il volo e dileguandosi tra le nuvole scure. Non ebbi neanche il tempo di ribattere.
Sentii dei passi che correvano alle mie spalle.
“Angela!” sentii la voce preoccupata di Harold che urlava il mio nome alle mie spalle, mi volai verso di lui che si chinò su di me preoccupato, mi accarezzò il viso con l’indice.
Ero davvero esausta, avevo usato molta, troppa, energia per battermi contro di Luke; in più la paura di perdere la mia migliore amica mi martellava in petto con insistenza e le mille preoccupazioni riguardo ad un’imminente guerra nella quale io sono l’unica a decidere che esito dovrà avere rimbalzavano nella mia testa come una molla.
Cominciai a vedere tutto sempre più sfocato mentre Harold mi prendeva in braccio, guardai un’ultima volta i suoi occhi color della nebbia prima di perdere definitivamente i sensi.
 
Aprii gli occhi e misi a fuoco il posto in cui mi trovavo: ero a casa mia, più precisamente nella camera da letto ed ero sotto le coperte calde, uno straccio bagnato mi copriva la fronte.
Un forte emicrania cominciò a martellarmi le tempie. Strizzai gli occhi per poi riaprirli e guardare alla mia destra: vi trovai quella che fino a pochi giorni fa ero convinta fosse mia nonna, seduta accanto a me su una sedia in legno scuro; indossava un vestitino azzurro con un motivo a piccoli fiori grigi, sulle spalle aveva un cardigan in lana bianco.
Quando notò che il mio sguardo era puntato su di lei mi sorrise dolcemente accarezzandomi il viso.
“Come ti senti, tesoro?” chiese premurosa.
Mugolai qualcosa di incomprensibile anche per me mentre la nonna mi toglieva la fascia dalla fronte e la bagnava di nuovo in una ciotola di plastica bianca che era appoggiata sul comò accanto al mio letto. Quando la riappoggiò sulla mia fronte ebbi una sensazione di piacere e rabbrividii chiudendo gli occhi.
“Non volevo che venissi a sapere di tutto in questo modo...” disse lei abbassando lo sguardo.
“Ti prendi cura di me come se fossi veramente mia nonna, anche adesso che so la verità. Perché?”
“Perché mi sono affezionata a te, Angela. Ti ho vista nascere, crescere e morire un sacco di volte e ho cominciato a provare anche io le emozioni degli umani. Sei diventata quasi una vera nipote per me.”
Di certo non dev’essere stato bello seguirmi da ogni parte del mondo indovinando in quale corpo mi sarei incarnata dopo la mia morte, e sicuramente una volta affezionati a una persona non è bello vederla morire... Mi sentivo quasi in colpa.
“Luke è un demone molto forte e tu senza nessuna preparazione sei quasi riuscita a dargli testa.”
Quasi.” Le feci eco.
“Già, ma ora è arrivato il momento che io ti prepari. Devo insegnarti molte cose, cose che hai perso quando Harold ti ha cancellato la memoria. Devi imparare a combattere di nuovo.”
Mi misi seduta e annuii, decisa a diventare più forte, decisa ad avere la mia rivincita con Luke,decisa a riprendermi la mia migliore amica.
“Cominciamo.”
























BUONSALVE c:
Ehi, bella gente! Sara è qui presente! Ora la smette di rimare, oppure la getterete in mare (?!)
Si vede che sono messa male? :o
Oggi sono proprio distrutta, ma posto perchè altrimenti Lorenzo mi squarta viva penso HAHAHAHAHA Oddio, così mi ricorda una scena di Silent Hill D: Devo smettere di guaradare horror prima di andare a letto çwç voi l'avete visto? Per me è una cagata di film. Fa schifo, però alcune scene fanno venir voglia di vomitare per il tipo di immagini, perciò.... *brividi* vabbè...
Sono un geniaccio, ho postato in orario, di nuovo! :D
E sto scrivendo lo spazio autrice nel mentre mi leggo 50 sfumature di grigio mlmlmlml perciò non so cosa ne verrà fuori D: niente di sconcio zi zpera :c
Okaaaay, passiamo al capitolo che è meglio:
Grande battaglia tra Angela e Luke za za za zaaaaaaaan. Poooooi.... La 'nonna' ha deciso di allenare Angela per potersi difendere in modo decentoso (?) yaaayyyy :D
Fatemi sapere i vostri pareri, ma soprattutto le vostre previsioni sul prossimo capitolo, che mi diverte da morire sentire le vostre ipotesi sulla storia *^*
Mumble, mumble....
Che altro dire? Boh, sto allungando lo spazio autrice solo per far rosicare FALLEN99 che aspetta che io posti per andare a dormire... Puhahahahaha *coff coff* (risata malefica che si trasforma in tosse :'3). No vabbè, ti voglio bene, lo zai vero? haha :3
Ovviamente la mia OS 'Nightmares can come true 2.' non se l'è cagata nessuno perciò autostima sotto i piedi :c *la saluta dall'alto con la manina*
Finiamo i miei scleri qui che la stanchezza mi sta tirando brutti scherzi... probabilmente ora vi sembrerò tipo ubriaca/drogata quindi penso sia meglio finirla here u.u
Recensite!
#peace
PS: scusate se il capitolo è troppo corto :c
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: readingsmydrug