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Autore: AlexEinfall    20/03/2013    1 recensioni
3 Marzo 1849: un uomo in preda ai deliri lascia come testamento un taccuino. Presente: un ragazzo si sveglia dopo tre anni di coma irreversibile, portando via con sé un bracciale particolare. Sam e Dean sono sulle tracce del fuggiasco quando inciampano in un vecchio mistero.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
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IV


Gli occhi pungono spalancati. Daniel afferra la pagina che ha strappato dal taccuino e la infila in tasca.
Rimette tutto al suo posto e apre la porta della baita. Attraverso gli alberi intravede qualcosa, un movimento caotico. Non gli serve avvicinarsi per sapere che lì, nella radura, degli esseri malvagi stanno liberando la loro essenza. Ne avverte uno scemare e spegnersi, come una fiamma nera sotto il sole.
Si sistema la sacca sulla spalla e guarda il sole scendere lentamente verso il pomeriggio.

Poi corre via, dalla parte opposta, per non tornare più
Nella mente ancora quelle parole che si porta via.
Mio caro Reynold, ho visto il tuo futuro e sarà pieno di difficoltà. Ti strapperanno all'umanità e la tua anima sarà sospesa all'Inferno per lungo tempo. Non posso proteggerti, ma ti affido queste mie parole. Resta dove sei, posso vedere che ti troverai nel luogo che deve essere. Resta lì e quando il sole sarà più alto vedrai tre uomini avvicinarsi. Non aver timore di loro, sono due cacciatori di mostri ed un angelo. Verranno a salvarti dal demonio che ti divora il cuore.
Ma Daniel scappa, con la fatica che gli brucia i muscoli. Tutto ciò non ha senso per lui, ma quelle parole e quella sensazione demoniaca lo hanno scaraventato fuori dal suo guscio protettivo. Ora, come un animale in trappola, desidera solo fuggire.
Mette tra sé e la salvezza più passi che può.

+


Helen, 1849

Aveva amato tanto Eleonor che, quando essa si recò da lui per un consiglio, tenendo le mani sul crembo gonfio di vita, egli ebbe come l'impressione che quello fosse l'inizio della fine.
"Mio figlio è in pericolo" aveva detto la ragazza, trattenendo lacrime amare.
Si era fidata di lui, forse perché ormai sentiva di non avere più scelta. Così gli aveva raccontato dell'angelo sceso per amarla, del frutto del loro amore che portava in grembo e di come quel padre celeste fosse stato portato via dal cielo. Lei era riuscita a nascondersi, ma sentiva che prima o poi l'Inferno o il Paradiso, o entrambi, avrebbero divorato la sua creatura.
"Lei deve proteggerlo, signor Poe. Deve farlo, la prego. Questo non è solo la mia creatura, ma la creatura di Dio Nostro Padre."
Ma Edgar ormai non aveva così tanta vita davanti e lo sapeva. Non avrebbe mai potuto proteggere a lungo quell'essere.
"Poe, lui è stato condannato. Io ho commesso un'errore enorme. Un demonio si è presentato alla mia porta, dicendomi ciò che già sapevo: non sarei riuscita a portare a termine la gravidanza. Mi ha offerto aiuto, dicendomi che avrebbe fatto sì che nascesse, tornando dopo venti anni a reclamare il suo premio. Io ho accetto, Dio mi perdoni. Baciando le labbra del demonio, ho condannato mio figlio all'Inferno. Oh, i suoi occhi neri...La prego, Poe, deve salvarlo."
Quando Eleonor morì, poco dopo il parto, Poe seppe esattamente cosa fare. Ormai considerava Reynold suo figlio, doveva salvarlo. Doveva salvare quello che lui riteneva il nuovo Cristo.

+

Presente

Il terzo demone si accascia al suolo con gli occhi bruciati, strisciando via dal palmo incandescente dell'angelo.
Castiel si volta verso i due fratelli, ansimanti e ammaccati, ma vivi.
"Dobbiamo andare" annuncia gelido, attirandosi quattro occhi stupiti. "Non c'è tempo per spiegare" dice prima di mettersi in moto, sorpassandoli a passo spedito.
I due lo seguono attraverso la vegetazione.

Dean quasi si scontra contro la schiena dritta e rigida dell'angelo fermo davanti ad una cascina.
"E' questo il luogo" annuncia Castiel.
Sam squadra la fatiscente costruzione.
"Questo?"
"Cass, che succede? Cosa non ci dici?"
Gli occhi blu si fissano un attimo nei suoi, prima che mormori: "Non è più qui."
"Cosa? Di che diavolo parli?"
L'angelo abassa lo sguardo, appare sconfortato e la situazione non potrebbe avere meno senso per Dean. Lo strattona, impaziente.
"Fino a poco fa qui c'era qualcosa. Non so spiegarlo."
Sam saetta gli occhi tra i due e decide di avviarsi all'entrata, ottenendo che lo seguano lasciando in sospeso le domande.
Quando spalanca la porta, l'odore stantio gli punge le narici e la polvere inizia a smuoversi infastidita.
La piccola stanza è vuota, il letto sfatto indica che qualcuno ci ha dormito. Poggia una mano sul materasso.
"E' ancora caldo."
"Dannazione" ringhia Dean. "Doveva essere Daniel, ci è sfuggito."
Sta per voltarsi e uscire nel bosco a cercarlo, quando il fratello lo richiama sull'angelo che, inginocchiato a terra, sta passando le mani nel fascio di luce.
I fratelli si avvicinano per osservare, e lo sguardo di tutti e tre è fisso sui simboli che vanno sbiadendosi, disegnati dalla luce.
"Ingegnoso" commenta Sam. "Cosa dicono?"
"Verità" mormora Castiel senza staccare gli occhi dal pavimento.
Dean tira dalla tasca il coltello di Ruby e lo pianta nel legno, facendo leva fino a far staccare l'asse cedevole. Non gli sfuggono i segni che indicano un'ispezione già avvenuta.
Afferra la cassetta nera e la tira fuori. Si alza e la poggia sul tavolino.
"Cass, tanto per essere certi" mormora. "Non è così il vaso di Pandora, vero?"
Castiel stringe gli occhi confuso, e Sam tossicchia: "Era una battuta."
Dean sbuffa e con delicatezza e stringendo un occhio, col fiato sospeso, solleva il coperchio metallico.
All'interno c'è solo un taccuino nero sfatto e logoro.
"Tutto qui?" dice quasi stupito.
"Dean, ti rendi conto?" esordisce eccitato Sam. "Potrebbe essere quel taccuino."
"Il taccuino di Poe?" dice divertito. "Il padre di Allan ci ha messo una vita, e noi in poche ore lo troviamo."
Sam si fionda ad afferrarlo e con delicatezza apre la prima pagina. Studia le parole, passa alla seconda, poi alla terza, fino a incappare in qualcosa di interessante.
"Fin qui tutte annotazioni che studierò, ma qui c'è qualcosa."
Gira la pagina verso Castiel.
"Enochiano. Puoi leggerlo?"
L'angelo prende il taccuino e stringe le palpebre nella polvere che torna a posarsi indisturbata.

Un minuto dopo lo sguardo che alza è lontano, spalancato su chissà quale mondo. Dean sente un nodo alla gola.
"Che dice?"
"Se state leggendo queste mie parole, ogni cosa ha preso la forma che io ho visto e sperato. Non conosco i vostri nomi, sono dettagli troppo minuziosi, ma conosco i vostri animi. Uno di voi è finito all'Inferno per amore, come me. Uno di voi è morto e risorto, come io non posso. Il terzo si è ribellato e ha sfidato ogni cosa per la giustizia e l'umanità, come avrei sempre voluto poter fare. Voi tre siete la speranza. Io mi auguro col cuore in fiamme che abbiate rinvenuto il figlio di Dio. Se così non fosse, vi prego di cercarlo e portarlo in salvo. Egli è una creatura incredibile, ma ha bisogno della vostra protezione e voi della sua. Io ho venduto la mia anima per poter vedere nel futuro e trovare una salvezza al figlio della mia amata e di un angelo, per trovare il mistero della sua morte e resurrezione. Vi prego di non rendere invana la mia morte. Nel vostro futuro ci saranno molte disgrazie, ma non temete: tutto questo dolore è un'illusione, noi siamo eterni. E. A. P."

+

Infausto giorno, 1849

Edgar si recò all'incrocio e quando il demone apparve, avanzò le sue richieste.
"Liberi questo mio figliocco e io darò la mia anima in pasto al demonio."
Ma l'essere aveva riso.
"Non si può fare un simile scambio. Quell'essere ci serve."
Poe era svelto e l'aveva previsto. Passò disperato alla seconda opzione.
"Vi darò la mia anima se potrò avere accesso al futuro."
Il demone era rimasto stupito e aveva creduto che quell'uomo fosse l'essere più folle dei mondi.
"Perché mai, stolto?"
"Io non ho più nulla da vivere, mi resta solo mio figlio. Non posso andarmene senza sapere cosa sarà del suo futuro."

Aveva occultato una grande verità. Quando ebbe accesso ai segreti del futuro, vedendo per millenni avanti, prima di impazzire scoprì come proteggere Reynold.
Vide che Reynold sarebbe stato salvato dall'Inferno, anche se dopo anni e anni, e che sarebbe tornato tra gli uomini, confuso, stremato. Avrebbe dormito per tre anni prima di risorgere, come Cristo prima di lui. E una volta risolto sarebbe stato alla deriva del mondo. Ma due ragazzi ed un angelo ribelle lo avrebbero salvato.
Di questo era certo.
Strinse tra le braccia il bambino biondiccio, che lo scrutava con grandi occhi blu. Pose un bacio ruvido sulla sua fronte e sorrise.
"Tu sei eterno."

  
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