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Autore: Seele    22/03/2013    9 recensioni
Niall è lì, è vero. E non se ne va. Lui non smetterà di stare con lui a causa del suo disturbo, non si stancherà mai di rassicurarlo per via delle sue fobie, sarà sempre pronto a sorridere e a provocare in lui un sorriso a sua volta. Niall è lì e non lo abbandona.
"Niall...", mormora confuso, quasi intimidito, "perché uno come te sta con uno come me?"
Niall lo guarda perplesso, in attesa di maggiori delucidazioni, e Zayn prosegue. "Tu sei allegro, dolce, simpatico, socievole...", scruta la sua espressione indecifrabile, senza nemmeno un accenno di sorriso, e deglutisce a vuoto prima di continuare, "io sono l'esatto opposto di te. Sono disturbato e asociale e timido e taciturno e..."
"E perfetto", conclude lui al suo posto, finalmente il sorriso è tornato sul suo volto e gli illumina gli occhi. "Sei perfetto, Zayn, perfetto per me."

{Può essere considerata il seguito di "mano nella mano, labbra sulle labbra, voce contro voce". Non è necessario averla letta per comprendere quest'utima.}
Ziall
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I lay my love on you -baci al sapore di musica.


Mano nella mano, labbra sulle labbra, voce contro voce, Niall sa di essere molto più che felice in questo momento.

Il motivo è semplice: Niall Horan è sempre felice, ma quando è in compagnia di Zayn quella felicità scoppia, scintilla, esplode come un fuoco d'artificio e illumina qualsiasi cosa. È molto più di felicità, quella che sente quando sta con Zayn -il suo ragazzo. Sì, perché Zayn è suo. È il suo ragazzo, per l'appunto, è bellissimo, ed è suo. Suo. Solo ed esclusivamente suo.

È suo il sorriso che gli rivolge, spetta solo a lui. È sua la risata che graffia, ma riscalda. È suo il sospiro di sollievo che accarezza le sue labbra morbide quando intreccia la sua mano alla propria, quando davanti a tante persone gli assicura con quel tocco che lui è lì, e lì e non se ne va. È lì per amarlo, per proteggerlo da tutte le sue fobie e sostituire ogni più piccola paura con un bacio.

Zayn non è un tipo che sorride spesso, ma con lui lo fa sempre. Lo fa anche in questo momento, mentre in biblioteca Niall ha già abbandonato i libri per concentrarsi sui biscotti che si è portato da casa.

"Avremmo dovuto fare i compiti di inglese", ride, rubandogli un biscotto dal pacchetto.

"C'è ancora tanto tempo", risponde allegramente, ma con aria assonnata, "mi hai fatto venire qui all'alba nonostante durante le prime due ore manchino le professoresse. Avrei preferito restare a casa a dormire."

Zayn lo guarda distrattamente, ma con quello sguardo felice e innamorato che gli fa sempre perdere qualche battito. "Mi dispiace", sorride, "ma ti prometto che più tardi mi faccio perdonare."

Niall infila di nuovo la mano nel pacchetto, morde un altro biscotto, e un sorriso non può fare a meno di spuntargli sul volto.



"Io ti amo", sussurra Zayn contro le labbra di Niall, "e ti amerò sempre."

"Questo è scontato", ride Niall, accarezzandogli i fianchi attraverso la stoffa leggera della maglietta.

"Allora, ti amerò sempre più un giorno."

A quel punto Niall lo bacia, ed è un bacio lungo e dolce, di quelli che ha dato solo a lui. Nessuna ragazza ha mai potuto bearsi di quella carezza sulle labbra, e Zayn nutre quell'orgoglio nel profondo del suo cuore.

"Andiamo a casa?", domanda poi scostandosi appena, per guardarlo in viso. Il ragazzo annuisce, lo prende per mano, e poi si incammina verso casa sua sorridendo fra sé e sé.

Zayn adora la sua famiglia, i suoi genitori e suo fratello sono persone semplici e vivaci proprio come loro figlio. Zayn sta bene a casa di Niall, la ritiene quasi la sua seconda casa; circondato dai cd, dai fumetti e dai dvd del suo ragazzo, si sente al sicuro.

In questo momento è davanti al suo mac bianco, oserebbe dire quasi lucido. Niall non è una persona gelosa o possessiva, o meglio, lo è solo di due cose: il suo cibo, e il suo Zayn. E, pensandoci, una risata esce prepotente e irrefrenabile dalle sue labbra morbide.

"Cosa c'è?", domanda Niall ascoltando quel suono così piacevole, guardando interrogativo il suo ragazzo. Questi, per tutta risposta, si avvicina e gli posa un bacio su una guancia, poi si siede sul tappeto accanto a lui e gli ruba il joystic dell'x-box di mano.

"Fai giocare un po' anche me", gli dice divertito, "non essere egoista."

"Se non fosse che Batterfield III è tuo e me l'hai prestato solo ieri, allora andrebbe bene", ride Niall, ma lo lascia fare perché non può resistere alle sue richieste. Adora i suoi sorrisi, i suoi occhi quando sono allegri. Niall non lo sa, ma per Zayn è stato una vera e propria benedizione; è entrato nel suo cuore e ha portato la luce nella sua vita. Da quel giorno in cui gli ha cantato il motivetto di Viva la Vida, il sole ha iniziato a splendere in quegli immensi occhi color ambra e a riflettere tutta la gioia presente in quelli azzurro cielo del suo ragazzo.

Perché è esattamente questo, ciò che Zayn e Niall sono. Sono due facce della stessa medaglia, sono uno lo specchio inverso dell'altro, si completano a vicenda. E, come buio e luce, non possono esistere senza il loro opposto.

Tant'è che, persino una persona asociale come Zayn, non può resistere più di due giorni lontano da Niall. Non può accettare la sua assenza nello stesso modo, naturale e quasi scontato, in cui non si cura di quella altrui; Niall è aria, è ossigeno, disperde le tenebre con la sua sola risata. Se Zayn non ascolta quello stesso suono almeno una volta al giorno, si sente talmente vuoto che solo i muffin che cucina la mamma del suo ragazzo possono riempirlo di nuovo.

"Amore!", esclama all'improvviso, e Niall sobbalza mettendo in pausa il gioco -aveva momentaneamente ottenuto il controllo del personaggio. Gli rivolge uno dei suoi sorrisi migliori, contento per quel nome con cui lo chiama solo raramente. "Fra poco è il tuo compleanno!"

"Mancano ancora due settimane, Zay", ridacchia. Ma allora, Zayn si incupisce.

L'idea di una festa, di un super party da tipico adolescente, lo spaventa. Di solito non partecipa alle feste, odia il chiasso assordante e la massa di gente ubriaca, ma come può stavolta evitare quella che è la festa del suo ragazzo?

Niall si accorge del suo disagio, si sporge verso di lui e gli posa un piccolo bacio delicato sulle labbra soffici. "Puoi stare tranquillo, non farò nulla di quello che pensi."

Zayn alza su di lui uno sguardo colpevole. "Non voglio che rinunci a qualcosa per colpa mia..."

"Scherzi?" replica Niall, con uno sguardo contrariato ma allegro. "Ho qui, proprio davanti a me, il capolavoro di Dio, e tu credi davvero che mi importi di organizzare uno stupido party?"

Si morde la lingua un secondo dopo; troppi complimenti. Il loro rapporto è per lo più fondato su gesti e contatti, poco sulle parole, ma Zayn non sembra farci troppo caso in quel momento. Abbassa gli occhi arrossendo, e dal modo in cui posa lo sguardo sul pavimento Niall comprende che sta per prendersela di nuovo con sé stesso.

"Non voglio che rinunci per colpa mia", ripete, insicuro e dispiaciuto.

"Zay, non..."

Zayn lo prende per mano prima che possa ribattere, e Niall è troppo distratto dal modo in cui le loro dita si intrecciano per riprendere il discorso. "Niall, ce la posso fare. Ti giuro che ce la faccio. Organizza quello che vuoi, posso reggere qualsiasi cosa."

Anticipando di nuovo la sua risposta, prende un foglio bianco da un cassetto e una penna dalla scrivania e torna a sedersi a gambe incrociate sul tappeto, davanti al biondo. "Allora, facciamo la lista degli invitati!"

Al sentire quelle parole, Niall rimane immobile con lo sguardo perso in chissà quale pensiero. Un secondo dopo Zayn capisce, arrossisce e sorride.

"Niall...", sta per dire, ma il ragazzo lo interrompe ridendo, forte, ed è una risata piena di allegria.

"Scusa, scusa", si affretta a dire, "mi ero perso nei miei pensieri. Voglio dire, sembra che...insomma, stai facendo una lista, no?"

"La lista degli invitati", ripete Zayn, sorridendo come un bambino, come probabilmente ha fatto solo altre volte.

Nessuno dei due ha bisogno di specificare di cosa stanno parlando; un bacio basta a scacciare ogni dubbio.



Zayn ha portato le sue sorelle al parco giochi vicino a casa; le ritrae con un foglio in mano, una matita nell'altra. Le guarda attento e concentrato, traccia i profili dei loro volti sorridenti, disegna con attenzione i loro capelli lisci e nerissimi e delinea con dolcezza i sorrisi sulle loro labbra mentre dietro di loro definisce le altalene, le panchine, gli scivoli che fanno parte del paesaggio davanti a lui. E Niall, l'ormai onnipresente Niall, ovviamente lo osserva.

Gli ha chiesto tante volte di vederlo all'opera, mentre disegna; e oggi Zayn ha voluto accontentarlo, suonando alla porta di casa sua di domenica mattina presto e dovendo combattere contro l'istinto di saltare addosso a quel dolcissimo Niall assonato che gli ricorda tanto il fare l'amore quando rimane a dormire a casa sua.

"A che pensi?", gli chiede l'irlandese, proprio in quel momento. Zayn distoglie lo sguardo dal foglio e, senza imbarazzo, risponde. "Alle lenzuola del divano letto dove dormiamo a casa tua."

Niall ride, il suo sorriso scintilla. "Incredibile!", esclama. "Stavo pensando, più o meno, alla stessa cosa."

Zayn sorride, ma è un sorriso pensieroso e già perso in quella che Niall non può non intendere come l'ispirazione dell'artista. E infatti Zayn volta repentinamente pagina al suo grande album vuoto, pieno di fogli bianchi, e inizia un altro disegno. All'inizio Niall osserva con attenzione ogni linea che traccia, ma Zayn sembra farlo disordinatamente e senza nessun criterio logico e non ci capisce granché. La calma con cui disegnava le sue sorelle è totalmente scomparsa, sostituita da una fretta colma di ispirazione. Sta inseguendo un pensiero, forse un ricordo, e Niall decide di non fissarlo oltre; un po' perché non riesce a star dietro ai suoi schizzi, un po' perché una delle piccole Malik gli ha chiesto di accompagnarla a prendere un gelato e lui non si lascerebbe mai scappare un'occasione del genere.

Nemmeno il tempo di tornare a sedersi, Zayn si è allontanato per consolare una delle sue sorelline cadute a terra; accarezza i capelli neri della bambina mentre le dice che la ferita sul suo ginocchio non è nulla, che è solo uscito un po' di sangue e che guarirà presto, che anche i tagli più grossi prima o poi si rimarginano: basta trovare il disinfettante giusto -e a quel punto, guardando Niall, si lascia scappare un sorriso.

Ma Niall, che di solito gli tiene gli occhi puntati addosso ventiquattr'ore su ventiquattro, stavolta ha lo sguardo posato altrove. Raccoglie l'album abbandonato sulla panchina, e Zayn ha modo di osservare da lontano la sua reazione al suo disegno.

Niall dischiude le labbra e solleva le sopracciglia per la sorpresa, poi corruga appena la fronte come per concentrarsi meglio sul disegno, infine sorride entusiasta e alza gli occhi felici e stupiti sul suo ragazzo.

Zayn l'ha disegnato mentre dorme fra le coperte, inseguendo il ricordo di una mattina assolata, mentre i raggi di sole gli accarezzano le spalle nude e un'espressione di pace e tranquillità occupa il volto rilassato del ragazzo. Dello stesso ragazzo che adesso, ridendo, lo bacia felice.



Zayn ne è sicuro; il suo ragazzo è un angelo. E non è un angelo solo per i capelli biondi, che comunque sono tinti, per gli occhi assurdamente azzurri o per la pelle chiarissima, nemmeno per il sorriso bianco e scintillante, ma piuttosto per la sua innata capacità di trovare un punto d'incontro fra la vita che ogni adolescente vive e la solitudine in cui lui stesso si rinchiude.

È il giorno del compleanno di Niall, e hanno trascorso il pomeriggio con i suoi amici -che a Zayn stanno anche un po' simpatici- a passeggiare tranquillamente. Strano a dirsi, ma non si è sentito molto a disagio. Niall gli ha preso la mano senza imbarazzo, del resto non si vergogna mai dei suoi sentimenti e lo fa spesso, comunque quel tocco è bastato ad infondergli quella pace e tranquillità che solo Niall è capace di trasmettergli. Sono andati in una di quelle sale per il karaoke di cui Zayn aveva sentito solo parlare, si vergognava un po' a cantare, ma quando l'ha fatto il sorriso del suo ragazzo gli ha fatto sciogliere il cuore. Loro due erano gli unici veramente intonati del gruppo, e quando hanno cantato insieme una canzone Niall ha pensato che le loro voci, mescolate insieme, siano perfette per essere incise su un disco di platino.

Hanno cenato tutti insieme in una pizzeria, senza torta di buon compleanno, ma gli amici di Niall si sono complimentati per quell'idea di festeggiare senza esagerazioni; hanno tutti avuto l'opportunità di divertirsi, ed è stata sicuramente la festa migliore di tutte quelle a cui hanno partecipato, senza birra nel pounch e droga sotto ai tavoli, con gli amici di sempre.

Quando, soli, Zayn e Niall si sono incamminati verso casa di quest'ultimo, il biondino non ha fatto altro che sorridere. Gli era davvero piaciuto festeggiare in quel modo, e adesso la serata terminava ancora meglio; Zayn sarebbe rimasto a dormire da lui. Dormire, sì, e magari qualcos'altro.

In quel momento, comunque, la mente di Zayn è lontana da qualsiasi pensiero anche lontanamente sessuale. Posa almeno una decina di baci giocosi e delicati sulle labbra di Niall, abbracciando le sue spalle e posando la fronte contro la sua, finché non si scosta e gli sorride.

"Non ti ho ancora dato il mio regalo", dice emozionato, frugando nel borsone dove ha messo i vestiti per l'indomani e tutto il resto. Ne estrae un pacco regalo, e lo consegna sempre più sorridente al suo ragazzo che lo scarta curioso.

Esplode a ridere quando, nelle mani, si ritrova il peluche di un pokémon che ben conosce...

"Buon compleanno, Oshawott!", esclama Zayn, unendosi alla sua risata. Niall lo attira a sé ringraziandolo, con l'intento di prolungare l'incontro fra le loro labbra, ma le sorprese non sono ancora finite. Zayn gli lancia uno sguardo allegro, esce dalla stanza e va in cucina quasi si trovasse a casa sua, Niall sente il rumore del frigo che si apre e subito capisce quando Zayn torna nel salotto con un piatto in mano.
"Che compleanno è...", sorride, "...senza torta?"

Gli porge una forchetta e, insieme, iniziano a mangiare quel trionfo di cioccolato e panna davanti ai loro occhi, modellati in ciuffi freddi di gelato.

"Wow, è buonissima!", fa Niall, decisamente entusiasta.

"Davvero?", un sorriso nasce orgoglioso sulle labbra del suo ragazzo. "L'ho fatta io stesso, mi ha aiutato mamma."

Ormai la torta è finita, l'hanno mangiata in un baleno, e Niall poggia il piatto a terra vicino a un paio di fumetti. "Complimenti, amore", sorride chiamandolo affettuosamente, "direi proprio che ti meriti un premio."

"Beh, pensavo proprio di farti un altro regalo per il compleanno", commenta Zayn con un sorrisetto, "sembra che abbiamo la stessa idea."

Un secondo dopo, il letto è già disfatto e i vestiti già a terra, mentre scocca la mezzanotte e quel giorno è già un giorno qualunque scandito dal loro amore.



Zayn è in piedi davanti allo specchio, le mani poggiate sul lavandino e nelle narici l'odore forte di alcool che ha inspirato, suo malgrado, al piano di sotto. Un suo amico ha organizzato una festa e aveva deciso di parteciparvi, ormai sta tornando a far parte del gruppo e vuole impegnarsi, ma questo è davvero troppo. Per lui musica forte, alcool, droga e chiasso, e gente, e nuove conoscenze sono...sono frustranti, massacranti, assolutamente insopportabili. Ha voglia di piangere, ma è troppo orgoglioso anche con sé stesso; non lo farà mai, non davanti a quello specchio in cui può vedere riflessa la sua immagine di ragazzo asociale, disturbato, malato.

Sospira, profondamente frustrato. Perché non può essere come gli altri? Perché non può semplicemente uscire, ubriacarsi, ballare in modo osceno con la mente offuscata ascoltando la musica che ha sempre odiato? Semplice. Perché lui è Zayn Malik e Zayn Malik è una delle persone più sbagliate esistenti sulla faccia della terra.

D'improvviso qualcuno apre la porta, e Zayn alza i grandi occhi ambra sul ragazzo che, sulla soglia, lo guarda sollevato e dispiaciuto insieme.

"Zay, meno male, sei qui", sospira Niall, sembrava davvero preoccupato."Ti ho cercato dappertutto! Scusa se ti ho perso di vista quando ho incontrato Josh, volevo solo..."

"Sto bene", lo interruppe Zayn, mentendo spudoratamente. "Avevo solo bisogno di stare una manciata di secondi solo, stavo per tornare sotto..."

Niall lo guarda, non commenta la sua bugia, resta immobile dov'è. E poi, come se fosse la cosa più naturale e ovvia del mondo, gli si avvicina e lo abbraccia.

Il bagno della casa di Tom, il loro amico, è piuttosto piccolo, ma a nessuno dei due sembra importare; Niall ha la schiena contro la parete, Zayn occupa il poco spazio fra il lavandino e il corpo del suo ragazzo, ma gli bastano le sue braccia a dimenticare tutto. Anche la musica proveniente dal piano di sotto scompare al suono del suo respiro, anche l'odore di alcool e fumo svanisce mentre ispira il profumo di Niall che gli ha già invaso le narici. Si scosta dall'abbraccio quanto basta per avvicinare il viso al suo, e lo bacia. E ne bacio gli sussurra mille "grazie".



Niall sta ancora pensando alla festa di Tom qualche settimana prima, al fatto che sia stato davvero fortunato a decidere di non organizzarne una simile a casa sua. Non avrebbe potuto sopportare quell'espressione colma di disagio e di frustrazione sul volto del suo ragazzo a causa sua, in quel momento aveva davanti un Zayn le cui emozioni erano completamente messe a nudo. Leggeva tutto in quei grandi occhi dorati, dalla tristezza alla gioia, dalla sorpresa alla serietà, ma non li aveva mai visti così persi e sofferenti come quella sera. Si era giurato mentalmente che non avrebbe mai, mai fatto nulla di simile al suo ragazzo.

E, quasi per farsi perdonare di quella che non è nemmeno colpa sua, quel pomeriggio piovoso suona al citofono di casa Malik con in mano un piccolo pacco regalo.

"Ciao!", la sorellina di Zayn gli salta addosso abbracciando non appena lo vede, ormai si è affezionata a quel biondino che viene a casa sua così spesso. Niall ride e le scompiglia i capelli, poi si dirige a passo sicuro verso la stanza del fratello.

Non bussa nemmeno, e apre la porta trovando Zayn intento a togliersi la maglietta.

"Volevo rendermi più presentabile", ridacchia, nemmeno lontanamente imbarazzato. Niall chiude la porta dietro di sé, ridendo a sua volta. "Continua pure, anche se non c'era bisogno."

Zayn si spoglia e si riveste davanti a lui, osservando con insistenza quel pacchetto dalla forma rettangolare in attesa di spiegazioni; che non arrivano. Ormai vestito, lo indica domandando delucidazioni.

"Beh, è ovvio, è per te!", sorride il biondino, porgendogli il pacchetto. Zayn sorride entusiasta -adora i regali inaspettati- e scarta il regalo con cura per non rovinare la busta.

Si sorprende nel trovarsi in mano un cd dei Coldplay, ma alza lo stesso uno sguardo felice verso il suo ragazzo.

"L'ho scelto perché...", fa per dire Niall, ma poi si ferma. "Guarda le tracce."

Zayn gira la custodia per osservare il retro del cd e leggere l'elenco di canzoni presenti. Niall osserva i suoi occhi illuminarsi mentre legge il titolo Viva la vida.

Non c'è bisogno di parole; solo di ricordi, di quel giorno in cui Niall gli si è avvicinato canticchiando proprio quella canzone, e di baci felici su labbra sorridenti.



È un periodo che Zayn non sta bene; né con gli altri, né con sé stesso. Si stava impegnando per diventare più socievole, ma gli è bastato che a Niall venisse la febbre per un paio di giorni per far crollare tutto. E così, riflettendoci su, si è reso conto di essere diventato quasi dipendente dal suo ragazzo; senza la sua presenza rassicurante, senza la sua voce tranquilla e allegra, senza il suo profumo familiare, non riesce ad affrontare la vita di tutti i giorni. E questo lo terrorizza.

Davvero Niall è così importante, per lui? Cioè, lo sapeva già, ma non ci aveva mai pensato sul serio. Nella sua vita non ci sono mai state presenze costanti, e Niall invece lo è diventato. È diventato l'altra parte di sé stesso.

E lo ama.

Lo ama con tutte le sue forze.

Arrossisce come un bambino pensandoci, ma è troppo impegnato a preoccuparsi della sua solita fobia per soffermarsi su quel pensiero. Un'altra caratteristica del suo...problema, è preoccuparsi di cose molto prima che accadano. Anche se non accadono. Ma come può sapere che davvero non possa accadere, quella che adesso è la sua più grande preoccupazione? Ha il terrore che Niall se ne vada, che esca dalla sua vita senza preavviso, stancandosi di lui e del suo maledetto disturbo di personalità. Ed è sempre stato così. Zayn non è mai stato con una persona per tanto tempo, sia parlando di amicizia che parlando di amore...

Se proprio deve abituarsi alla sua assenza, meglio farlo sin da ora. Se lo sta ripetendo da quasi una settimana, e si sente distrutto. Letteralmente spezzato in due. Da quando non vede Niall, e nemmeno ascolta la sua voce, si sente come se qualcuno gli stesse scavando un vuoto dentro.

Non è mai stato lontano da Niall per più di un paio di giorni, e anche quando l'ha fatto non sono trascorse più di tre o quattro ore senza che gli parlasse, adesso sono ben sette giorni che vive come se lui non esistesse e non fosse mai esistito. Centosessantotto ore. Diecimila e ottanta minuti. Per quanto riguarda i secondi...sta per contarli con la sua mente veloce come quella di pochi, quando sente un improvviso suonare alla porta di casa sua. All'inizio rimane immobile a chiedersi se possa essere Niall, ma poi ragiona; quando gli dice che ha bisogno di stare da solo, Niall sorride, annuisce e gli raccomanda di prendersi tutto il tempo di cui ha bisogno, l'ha fatto anche l'ultima volta una settimana prima. E non fa mai niente per riavvicinarsi a lui finché non è lui stesso a telefonargli per dirgli che è a posto, oppure lo sorprende citofonando a casa sua, quindi perché stavolta dovrebbe essere diverso?

Il campanello suona di nuovo, allora si ricorda di essere solo a casa e va ad aprire. Quando si ritrova davanti il suo irlandese preferito, i capelli più scuri e meno biondi di una settimana prima, e con un'aria decisamente meno allegra dell'ultima volta che l'ha visto, sobbalza per un momento.

"Niall", mormora, quasi vedesse un miraggio. Niall si dondola per un attimo sui talloni, le mani affondate in tasca, proprio lui che non è mai, mai rimasto fuori casa. Zayn nota la sua aria impacciata, sembra quasi che stia aspettando il permesso di varcare la soglia, e allora si fa da parte e lo lascia entrare.

"Zayn", risponde Niall con un sorriso forzato, "possiamo parlare?"

Oh cielo. Sta per lasciarlo, ecco, ormai è sicuro.

Annuisce incerto, cercando di non mostrare il suo nervosismo, ma non c'è nulla che possa nascondere a Niall. Il ragazzo gli sorride appena dolcemente, intenerito.

"Zayn, non sono qui per litigare o qualcosa di simile", lo rassicura, "voglio solo...capire."

Zayn lo guarda interrogativo. "Capire cosa?"

Niall prende un respiro profondo prima di parlare, puntando gli occhi blu come il mare nei suoi.

"Zay, mi dispiace", mormora debolmente, Zayn si accorge che deve avere sicuramente pianto prima di venire a casa sua, "sono sicuro che è colpa mia. Speravo...speravo davvero di essere in grado di starti vicino...forse non me lo merito."
Zayn vede i suoi occhi inumidirsi, un sorriso tirarsi sulle sue labbra. Pensa che quel ragazzo riesce a sorridere persino quando piange, e non crede di averlo mai amato tanto come in quel momento.

"Tu sei una persona speciale, Zay, la migliore che io abbia mai conosciuto", prosegue, "e...anche se io non ne sono stato capace...sono sicuro che troverai qualcuno all'altezza che possa amarti meglio di me". La sua voce trema per un attimo, i suoi occhi ormai sono rossi e riflesso in essi c'è tutto lo sforzo che sta facendo per non lasciare che le lacrime cadano.

"Ma non più di me, Zayn. Non c'è nessuno, nessuno, che possa mai amarti più di me."

Nell'esatto momento in cui Niall chiude gli occhi e scivola, incontrollabile, la prima lacrima, Zayn prende il suo viso fra le mani e gli posa sulle labbra il bacio più lungo e dolce che Niall possa ricordare.

"Ti amo, ti amo", ripete Zayn sulle sue labbra, "cosa mi stai dicendo? Credi che io voglia lasciarti?"

Niall abbassa gli occhi, Zayn sente le sue mani sulle sue guance bagnarsi e gli accarezza gli zigomi con i pollici finché non li rialza. "Io ti amo. Ti amo. Non potrei vivere senza di te, e..."

Sospira prima di continuare. "...e sono sincero, dannatamente sincero. Non posso stare senza di te."

Niall sorride fra le lacrime, e Zayn sorride con lui prima di lasciargli il volto ancora tra le sue mani anche se non sa perché. Niall ride singhiozzando, asciugandosi il viso bagnato con la felpa e sembra così felice, così divertito, che Zayn non può fare a meno di ridacchiare a sua volta.

"Stai piangendo anche tu, scemo", ride Niall anticipando la sua domanda, la voce spezzata dai singhiozzi.

E Zayn si rende conto che è vero.

E Zayn si rende conto che Niall è tutta la sua vita.

E Zayn si rende conto che la sua vita è bellissima.



Zayn controlla attentamente che l'acqua stia bollendo come di dovere; con una presina solleva il coperchio della pentola, e quando scopre che la superficie dell'acqua è piena di bollicine, versa subito la pasta e un sorriso si dipinge sulle sue labbra.

Niall ride nel vederlo così impegnato, e lo abbraccia da dietro circondandogli la vita con le braccia; Zayn sente la sua risata nell'orecchio, volta il viso e incontra le sue labbra ancora sollevate in un sorriso.

"Non c'è bisogno che tu ti faccia perdonare", dice Niall contro la sua bocca morbida. Zayn scuote la testa, girandosi di nuovo verso i fornelli.

"E invece sì", sospira, "sono stato un idiota a starti lontano per una settimana. Mi dispiace così tanto..."

"Ehi, Zay", lo chiama serio l'altro, e a Zayn fa uno strano effetto non vederlo con il suo solito sorriso sulle labbra, "credo di aver capito perché tu l'abbia fatto. Ma non ti devi preoccupare di niente, hai capito? Niente. Io sono qui e non me ne vado."

Zayn sente il suo cuore tremare per qualche istante, quelle sono le parole migliori che gli siano mai state rivolte. Sono parole più forti dei "ti amo", più forti dei "non preoccuparti", più forti di qualsiasi altra frase chiunque gli abbia mai detto. Niall è lì, è vero. E non se ne va. Lui non smetterà di stare con lui a causa del suo disturbo, non si stancherà mai di rassicurarlo per via delle sue fobie, sarà sempre pronto a sorridere e a provocare in lui un sorriso a sua volta. Niall è lì e non lo abbandona.

"Niall...", mormora confuso, quasi intimidito, "perché uno come te sta con uno come me?"

Niall lo guarda perplesso, in attesa di maggiori delucidazioni, e Zayn prosegue. "Tu sei allegro, dolce, simpatico, socievole...", scruta la sua espressione indecifrabile, senza nemmeno un accenno di sorriso, e deglutisce a vuoto prima di continuare, "io sono l'esatto opposto di te. Sono disturbato e asociale e timido e taciturno e..."

"E perfetto", conclude lui al suo posto, finalmente il sorriso è tornato sul suo volto e gli illumina gli occhi. "Sei perfetto, Zayn, perfetto per me."

Detto questo gli posa un bacio tenero sulle labbra, come a dargli un'ulteriore prova di ciò che ha detto.

Zayn sorride nel bacio, non sa ancora spiegarsi come diavolo abbia potuto Niall innamorarsi di uno come lui, ma poi elabora una teoria: Niall è un angelo, il suo angelo. Ecco, deve essere per forza questo.

Un angelo tentatore, comunque; abbassa le mani sul suo petto accarezzandogli il torace attraverso la stoffa della maglietta, le fa scivolare finché non intrufola le mani sotto la stoffa. Zayn rabbrividisce per un attimo al contatto con le sue mani tiepide che sembrano fredde sulla sua pelle calda, ma non per questo interrompe il bacio che si sta facendo sempre più sensuale. La sua mano è quasi giunta alla cintura dei suoi pantaloni mentre l'altro gli accarezza i pettorali, ma proprio in quel momento nella cucina si diffonde un fastidioso odore di bruciato.

"La pasta!", esclama Zayn, ma Niall lo attrae a sé dandogli un piccolo strattone, afferrandogli i polsi. Zayn lo fissa per qualche istante stranito, com'è possibile che Niall, e intende proprio il Niall che ha davanti a sé, che ha sempre fame, non si scomponga nel pensare alla pasta che brucia?

Il biondino nemmeno ride della faccia sorpresa del suo ragazzo, si limita a spegnere il gas e a posare di nuovo le labbra sulle sue, con l'intenzione stavolta di continuare senza interruzioni.



"No, Niall, non voglio!", esclama Zayn, gli occhi fissi sul viso abbronzato del suo ragazzo. Beh, in realtà è più bruciato che altro; rosso sul naso, sulle guance, persino sulla fronte, quel tanto che basta sulla pelle appena più scura per farlo ridacchiare. È estate e il tempo è splendido, l'acqua è calda e non ci sono onde, ma nonostante questo Zayn si ostina a restare sulla spiaggia; e Niall tenta puntualmente di convincerlo.

"E dai Zay, avanti", lo sprona, "vieni in acqua!"

"No!", replica Zayn, testardo come un bambino. Niall si arma di tutta la sua pazienza.

"Ascolta, mi dici almeno perché non vuoi?", dice con tono tranquillo. Zayn arrossisce, abbassa gli occhi e finalmente si decide a rispondergli.

"Non so nuotare", sbuffa incrociando le braccia, "ho paura di affogare."

A quel punto Niall scoppia a ridere, perché la sua espressione è identica a quella di un bambino capriccioso ed è davvero esilarante. Zayn gli lancia un'occhiataccia, mettendo su il broncio.

"Ti insegno io", propone sorridendo, porgendogli una mano. Zayn la fissa per un po', indeciso, poi volta il viso e incrocia le braccia in un chiaro rifiuto.

"Zayn, Zayn, forza!", lo incita ancora l'altro, ridacchiando al suono che il suo nome pronunciato due volte fa. "Jawaad", ritenta con tono morbido, chiamandolo con il suo secondo nome per lo più sconosciuto a molti. Zayn sobbalza nel sentirlo, e solo allora muove qualche passo verso l'acqua cristallina e rabbrividisce sentendo le caviglie sparire sotto la superficie azzurra.

"Morirò", deglutisce preoccupato, e Niall non riesce proprio a contenere una risata, prima di cominciare a schizzarlo.

In meno di un minuto Zayn, desideroso di vendetta, è già immerso fino alle spalle e nemmeno se n'è accorto, impegnato com'è a cercare di mandare sott'acqua Niall fino a quando non implorerà perdono per averlo bagnarlo. Ma allora Niall fa per uscire dall'acqua, e Zayn lo osserva stranito perché davvero non capisce il motivo per il quale abbia interrotto così il loro gioco.

"Allora Zay, non vuoi uscire? Avevi detto che non ti piace il mare", lo guarda, con un'aria innocente e assolutamente falsa.

Zayn rimane in silenzio, e non si accorge del sorriso che nasce sulle labbra del suo ragazzo.

"Avanti, Zayn, esci dall'acqua! Se hai paura di morire affogato, non è il caso che ci resti..."

Per Niall non è mai stato così difficile trattenersi dal ridere, ma quando Zayn esce dall'acqua a sua volta e lo trascina di nuovo lì con un'espressione imbronciata e adorabile sul viso, le risate escono prepotenti e felici dalle sue labbra; le stesse labbra che, quando Zayn bacia, sanno di sole e sale.



Le mani di Niall corrono sulla pelle calda e morbida di Zayn, seguono il tracciato della spina dorsale, s'intrecciano alla base dei suoi capelli, gli accarezzano i fianchi e esplorano ogni centimetro scoperto di quel corpo perfetto; il ragazzo gli posa un bacio carico di amore sulla clavicola, per poi accarezzare con la bocca la sua carnagione color cappuccino e scendere con le labbra lungo il petto, sul ventre, più giù sulla pelle tesa e scoperta. Zayn si lascia sfuggire un gemito in quel momento, soffocando un'imprecazione fra i denti al pensiero che è quel biondino innocente a provocargli tutto quel piacere, che in quei minuti la pelle bianca di Niall sembra essere stata creata apposta per essere sporcata, che la sua voce improvvisamente roca quando chiama il suo nome è una delle cose più fottutamente eccitanti che abbia mai sentito.

Eppure, più del sesso o dei baci umidi e sensuali, Niall ama i momenti in cui, dopo aver fatto l'amore, Zayn lo stringe a sé nel modo più dolce e intimo del mondo, quasi a ringraziarlo di avergli regalato tutto quel piacere, tutta quella soddisfazione che adesso gli brilla negli occhi e che esprime con carezze lente e stanche, ma appagate e rilassate, sulla sua schiena scoperta. Niall gli schiocca un bacio tenero sulle labbra piegate in un sorriso, prima di poggiare la fronte contro la sua e ridere piano, inseguendo un pensiero che Zayn non conosce, ma che allarga il suo sorriso a dismisura come solo la sua risata è capace di fare.

"Quand'è che i tuoi vanno in settimana bianca di nuovo?", ridacchia, pensando a quella casa grande tutta per loro, senza nemmeno il chiasso delle sorelle timide, ma infantili di Zayn. Il ragazzo strofina dolcemente il naso contro il suo prima di ridere piano a sua volta, con quella sua adorabile risata bassa e quasi timida che ha sempre dopo che fanno l'amore, e Niall davvero non può trattenersi dal baciare ancora e ancora quella bocca morbida.

Zayn congiunge le loro mani e le osserva; sono così diverse, la sua carnagione è così scura rispetto a quella del ragazzo, e quella di Niall sembra bianca come la neve a confronto con la sua. Non riuscirà mai a capacitarsi del perché, pur essendo così diversi in tutto e per tutto, stiano insieme.

"E perché tu non ci sei andato?", domanda Niall, come a rispondergli a una frase che non ha pronunciato. "A me non piace la neve", spiega Zayn distrattamente, provocando un'altra risata divertita del suo ragazzo.

"Speravo che almeno fingessi di averlo fatto per me", commenta con finta aria offesa, ma Zayn si allarma nel sentire quelle parole e si solleva repentinamente, sovrastandolo all'improvviso ma con un'aria tutt'altro che maliziosa, solo per guardarlo negli occhi.

"Ma questo era sottinteso, era ovvio!", quasi esclama, la felicità di prima sembra sparita. Niall sorride, perché la sincerità del suo ragazzo parla da sé e non avrebbe mai avuto dubbi a riguardo, gli prende il volto fra le mani e lo avvicina a sé per poi baciare dolcemente le sue labbra. Sono calde e morbide, si modellano subito sulle sue come se fossero state create solo per quello, solo per incontrare quelle di Niall e posarci sopra baci carichi di amore.

"Pensi che dovremmo dirglielo?", chiede il ragazzo, allontanando di poco il viso di Zayn ancora fra le sue mani dal proprio. Lui lo guarda interrogativo.

"Di noi, ai nostri genitori", ridacchia, perché conosce già la risposta e vede subito accendersi una scintilla di malizia negli occhi del suo ragazzo.

"E rinunciare a questo?" risponde infatti Zayn, stringendo nella mano accanto al viso dell'altro il lenzuolo stropicciato, per fargli capire a cosa allude. "Sai meglio di me che non ci farebbero mai dormire insieme, se sapessero di noi."

"Come se...", sta per dire Niall con tono malizioso, e la sua intenzione è di elencare tutta la sua lunga lista di: posti dove farlo/posti dove l'hanno fatto/posti dove vorrebbe farlo, ma Zayn lo interrompe baciandolo e approfondendo subito il bacio in modo quasi irruento, cercando la sua lingua e accarezzandola in modo sensuale con la propria, sfiorandogli il palato in una carezza maliziosa. E Niall semplicemente ricambia, perché sa già come andrà a finire.



Niall è in piedi nella sua stanza mentre, con cura quasi maniacale, sistema i cd sugli scaffali della sua libreria -dove i libri sono una specie estremamente rara, sostituita dai dischi.

"Hai mai pensato di aprire un negozio di musica?", lo prende in giro Zayn, ridendo. Niall si gira verso di lui, gli sorride, gli porge un cd. "Potresti aiutarmi, invece di fare battutine!"

Zayn non si fa pregare e si alza dal letto del ragazzo, vestito ancora a metà, gli posa un bacio sulla guancia e prende il cd dalla sua mano. Legge il titolo, lo mette in uno scaffale a caso e Niall gli lancia un'occhiataccia; il che conferma i suoi dubbi, i cd sono sicuramente sistemati in maniacale ordine alfabetico.

"Nome, autore o data?", deglutisce infilandosi una maglietta, preoccupato dall'infinità di cd che vanno ancora sistemati e dei quali non ha la minima idea di dove mettere.

Niall sogghigna. "Tutti e tre."

Zayn rabbrividisce, rabbrividisce sul serio. Quando si parla di musica, Niall è possessivo, geloso, perfezionista, ordinato, agghiacciante. Brr. La musica è tutto, per lui, e Zayn quasi la invidia.

"Ok, amore", lo chiama in modo tenero, sperando che così lo perdoni quando ovviamente sbaglierà scaffale, "ma...che ne dici se prima scelgo una canzone e la metto nel cd player?"

Niall sembra piuttosto incuriosito, smette per un secondo di dedicarsi ai suoi dischi. "Che intendi?"

"Intendo che scelgo una canzone", dice, e poi si affretta ad aggiungere "che parli di me e di te."

Niall sorride, incuriosito e sorpreso. "Va bene", annuisce infine, "facciamo così."

Zayn muove una mano insicura verso uno dei contenitori di dischi, legge le tracce e non gliene piace nemmeno una, stessa cosa dicesi per un altro cd e un altro ancora. Sta quasi per sospirare rassegnato, quando legge un titolo interessante.

Westlife. I lay my love on you.

Ed è esattamente quello che fa, che ha fatto, che vuole fare per sempre: offrire il suo amore a Niall.

Niall sorride, mentre Zayn canta sottovoce avvicinandosi a lui, e lo stringe a sé. Parole miste a baci, note miste a carezze sempre più dolci e sussurrate.

Quella canzone dice tutto, tutto di loro. O meglio, è la storia di Zayn; prima di incontrare Niall, era in un luogo solitario e poi, solo il suo sorriso gli ha cambiato la vita. Quel sorriso scintillante, argentato, quella voce "Viva la vida, dei Coldplay" che poi ha iniziato a cantare. E Zayn ha capito velocemente che, quella voce, avrebbe fatto da sottofondo musicale ai suoi pensieri per ancora molto tempo.

Zayn sa che durerà. Sa che con Niall può essere sé stesso perché lui l'ha accettato, non gli ha chiesto di cambiare, gli ha sempre e solo donato il suo amore e offerto il suo cuore, come dice la canzone. E, anche se spesso Zayn si sente in colpa per stare con Niall e costringerlo alla sua solitudine, sebbene a lui non sembri affatto un peso, sa di avergli anche lui dato qualcosa di importante; Niall è l'unica persona al mondo con cui Zayn sta bene, in qualsiasi momento della giornata, per qualsiasi periodo di tempo. Ed è così strano pensarlo, che nella sua solitudine sia entrato qualcun altro e nemmeno se ne sia accorto. Così strano rendersi conto che, adesso, lui ha preso uno spazio molto maggiore del suo eterno desiderio di isolarsi.

"Tu per me sei così importante", da voce alle sue parole in un sussurro, mentre gli accarezza i fianchi e poggia la fronte contro la sua, "così insostituibile. Così irrinunciabile. Così perfetto. Ed io ti amo tantissimo."

Niall arrossisce appena; Zayn non parla spesso dei suoi sentimenti, però quando lo fa dice tutto quello che pensa senza rifletterci, senza imbarazzarsi, ma sottovoce, come se fosse una confessione estremamente riservata e personale. Sorride e gli posa un bacio sulla bocca morbida, osserva i suoi cd in bella mostra dietro il suo ragazzo; prima di incontrare Zayn, la cosa più importante nella sua vita erano quei dischi, quelle canzoni, quei cantanti. E adesso? Adesso c'è lui. Ed è più bello e importante di qualsiasi altra cosa.

"Cosa sono per te?", chiede Zayn come se gli leggesse nel pensiero, quasi timidamente, ma sorridendo perché può già immaginare la sua risposta sdolcinata. Niall incrocia le loro mani, e sorride contro le sue labbra.

"Tu sei la musica, Zayn."



Angolo Autrice

Questa roba qui sopra, stranamente, mi piace. A tal punto che, finendo di scriverla, sorridevo come un idiota.
Mi scuso per il ritardo con cui la pubblico, spero che sia all'altezza della precedente e sopratutto mi auguro che sia piaciuta a chi desiderava leggerla! C:
Mentre l'altra, che può essere considerata come "primo capitolo", è incentrata molto più sui pensieri di Zayn, invece questa -che comincia con la fine dell'altra- si sofferma leggermente di più su quelli di Niall. Ma, come ho già scritto nell'altra shot, io mi ritrovo in Zayn; quindi, il suo punto di vista è inevitabilmente quello di maggiore rilievo nella storia, come in "Mano nella mano, labbra sulle labbra, voce contro voce".
Se vi potesse interessare vi lascio il mio https://twitter.com/Without__Wings">twitter , e qui invece potete trovare la
prima storia , diciamo il principio di questa. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate di entrambe, mi rendereste molto felice se mi lasciaste una recensione c:
Detto questo, vado. Grazie mille per aver letto!
Un abbraccio,

Seele

  
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