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Autore: Miss Yuri    24/03/2013    7 recensioni
E' la fine di una calda giornata d'estate.
Po ne approfitta per ripensare agli avvenimenti successi negli ultimi mesi e di come sia diventato una leggenda del Kung Fu, realizzando tutti i suoi sogni. Al suo fianco c'è Tigre, il suo nuovo sogno.
Questa One shot si può collocare tra il primo e il secondo film.
Buona lettura!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Po, Tigre
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Remember With Me
 

Il sole, più simile ad una palla infuocata, era prossimo al tramonto. La sua luce, ancora abbagliante, tinteggiava di rosso e arancione le nuvole sopra la Valle della Pace, dando al cielo una sfumatura vicina al rosato.
I suoi abitanti si stavano ritirando nelle loro case, dopo una giornata di lavoro sotto il cocente sole estivo.
Il Palazzo di Giada si stagliava sopra la vallata come una divinità onnipresente, proiettando le sua ombra sui tetti delle case. Per i Maestri di Kung Fu che vi abitavano, la giornata stava volgendo al termine anche per loro e pregustavano già una bella nottata di riposo nelle loro camere.
Tigre, Scimmia, Gru, Mantide e Vipera stavano uscendo dalla sala degli allenamenti, con Po che li seguiva a qualche metro di distanza. I Cinque Cicloni chiacchieravano fra di loro, desiderosi di banchettare con gli spaghetti divini del panda. Ma, in quel momento, il loro amico sembrava particolarmente silenzioso, come se fosse assorto nei suoi pensieri.
-Po. C’è qualcosa che non va?- gli si avvicinò Tigre, guardandolo in modo apprensivo.
-No, no! Non c’è proprio nulla che non va! Anzi, andate pure avanti! Io vi raggiungo dopo.- Le rispose lui, mostrando uno dei suoi sorrisini più innocenti.
Lei alzò le spalle e riprese il tragitto insieme ai suoi compagni verso i dormitori.
Il panda tirò un sospiro di sollievo, passandosi una mano sulla fronte sudata. In realtà stava solo riflettendo, perciò, in parte, non aveva detto una bugia no?
Rifece lo stesso tragitto che aveva appena percorso poco prima, arrivando davanti al portone che conduceva alla sala degli allenamenti. Lo spinse e si ritrovò davanti il salone deserto, con i vari attrezzi messi al loro posto in perfetto ordine, esattamente come li avevano lasciati.
Po si ricordava bene il giorno in cui aveva fatto il primo ingresso in quel posto. Era stato scelto, tra tanti altri individui, come il Guerriero Dragone, colui che simboleggiava questa antica arte di lotta. Quando il Maestro Shifu aveva aperto il portone, aveva potuto constatare con quanta fermezza e dedizione i Cinque Cicloni conducevano i loro allenamenti. La gioia di trovarsi davanti ai propri idoli era immensa e aveva sognato varie volte di combattere al loro fianco per difendere la pace e la giustizia. Ora che questo desiderio si era avverato, poteva affermare di essersi realizzato completamente e di essere fiero di se stesso, ma ora aveva ben altri orizzonti da raggiungere.
Si avvicinò al punching ball a forma di panda appoggiato nell’angolo. Sorrise, ripensando al suo goffo tentativo di rifilare a quel sacco un gancio degno del titolo che, allora, aveva appena acquisito. Gli tirò un leggero pugnetto, divertendosi nel vederlo ondeggiare avanti e indietro.
-Se volevi continuare ad allenarti, bastava solo dirmelo.-
Po sobbalzò impercettibilmente, voltandosi e trovandosi Tigre ad un palmo dal muso.
-Oh, ehm... sì, volevo solo allenarmi ancora un po’.- Annuì lui, non trovando il coraggio di contraddirla.
Ma la maestra continuò a scrutarlo sospettosa, come a voler intuire se stesse dicendo la verità o meno.
-Pensavo che non lo usassi più questo attrezzo.- Confessò lei, spostando lo sguardo sul sacco a forma di panda.
-Io lo considero come il primo avversario contro cui ho combattuto. Per me è, come dire, speciale…- Le rispose il Guerriero Dragone, lasciando volontariamente la frase in sospeso.
Proprio come te! Pensò felice, eccitandosi ma contenendo l’entusiasmo.
-Ti capisco. Anche io avevo cominciato in questo modo, molto tempo fa.- Disse lei, rivedendosi piccolina quando ancora doveva imparare a padroneggiare questa onorevole disciplina.
Un rumore gorgogliante e inopportuno li interruppe. Il panda si portò le mani sulla pancia, massaggiandosela con movimenti ondulatori.
-Direi che, per il momento, è meglio andare a mangiare.- Rise lievemente Tigre, battendogli una leggera pacca amichevole sulla spalla.
- Concordo pienamente!- Esclamò lui, venendo contagiato dalla sua risatina.
La maestra di Kung Fu cominciò ad avviarsi verso il portone, con Po che ne seguiva i movimenti lenti come un cagnolino scodinzolante. Quando le fu vicina, notò che il suo pelo arancio era imperlato da piccole gocce di sudore dovute al caldo. Ma il panda poté paragonarle solo alla rugiada che, talvolta, copriva i prati in Primavera. Gli sembrava ancora più bella con il manto umido. Quante volte aveva desiderato potersi immergere in tutta quella soffice e vellutata peluria, beandosi del profumo della pelle di quella maestosa creatura. Quante volte aveva desiderato poter appoggiare le labbra sulle sue. Quante aveva desiderato che un Ti amo dolce e compassionevole potesse sfiorargli le orecchie. Aveva scoperto da poco questi desideri, ma che, adesso, erano diventati i suoi nuovi sogni. Non provava più una grande stima verso Tigre, ma solo affetto e amicizia. E forse amore. Il prossimo orizzonte che sperava di raggiungere era sicuramente lei. 

 



  
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