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Autore: DarkRose86    11/10/2007    8 recensioni
{ How To Scared A Real Man _ Parte II }
Dopo Halloween, Natale!
Come passerà questa festività, il povero Roy?
Genere: Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roy Mustang, Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pensavate che vi avrei lasciato in pace? X°D
Eh, no vi sbagliavate... eccomi qui con la seconda parte della trilogia dedicata a Roy Mustang... ( sì, perchè di una trilogia si tratterà, quindi... TREMATE! XD )
Buona lettura, e commentate! ^_^


> NATALE <


[ HOW TO SCARED A REAL MAN - PARTE II ]

[ Perchè due sono meglio di una. X°D ]



25 dicembre, ore 08:00 del mattino

- Oggi è Natale! - esclamò Roy, alzandosi a sedere sul letto; quella mattina si era concesso un'ora di sonno in più, ma in fondo si trattava di un giorno di festa, per cui non c'era nulla di male nel dormire un pò più del solito; si crogiolò un pò nel caldo delle bianche lenzuola, pensando ai regali che avrebbe certamente ricevuto. Dopo poco si alzò, e si guardò a lungo attraverso lo specchio attaccato alla parete; ma quello a cui pensò, non era la sua indubbia avvenenza. Quel giorno, era Natale; un giorno di festa: di colpo si ricordò del terribile Halloween che aveva passato, soltanto due mesi prima, a causa di quel maledettissimo sogno. Ma questa volta, promise a sè stesso, che non si sarebbe lasciato prendere per i fondelli da quel dispettoso di Morfeo; se ciò che stava vivendo apparteneva al suo mondo, avrebbe fatto di tutto per svegliarsi. Così iniziò subito, dandosi una serie di dolorosi pizzicotti sulle guance senza alcun risultato, se non un vistoso arrossamento nelle parti interessate; visto che il tentativo era risultato vano, pensò bene di costringere il primo militare che avrebbe incontrato a picchiarlo più forte che poteva. Doveva tentarle tutte, l'importante era che a chi sarebbe toccato quel compito non venisse la malsana idea di colpire il suo bellissimo viso. Dunque si vestì e uscì dalla stanza, percorrendo il corridoio con calma, con le mani in tasca; in quel momento, sentì dei passi alle sue spalle.

Eccolo, colui che avrebbe accertato se quella fosse o no la realtà.

Ma quando si voltò per salutare e per fare la sua stramba richiesta, un brivido gli percorse la schiena.

- Bungiorno, colonnello Mustang! Buon Natale! - esclamò sorridente il maggiore Alex Louis Armstrong, dandogli una pacca sulla spalla, - Che programmi ha, per questo giorno di festa? - chiese, continuando a sorridere insistentemente.
Un altro brivido.
- In... in che senso? - chiese Roy, afferrando un inesistente doppio senso nella domanda postagli dal maggiore; aveva fatto una domanda normalissima, ma quando si trattava di un giorno festivo vissuto dall'Alchimista di Fuoco, allora le cose cambiavano. Ormai Roy si stava arrampicando sul suo specchio personale, convinto di dover passare tutti quei giorni in una gabbia di matti, uno strambo circo di attori con un ruolo sbagliato, ordito dalla sua mente fin troppo suggestionabile.
Può un sogno sconvolgere totalmente le vacanze di un ufficiale bello, rispettato, e temuto, come Roy Mustang?

Eccome...

- Come, in che senso? Le ho chiesto se ha in programma una festa fra amici, oppure che so, un appuntamento galante... - detto questo, Armstrong fece un eloquente occhiolino, e dopo quel gesto, Roy si calmò; un pochino.
Pensò che il maggiore doveva di certo alludere alla sua fama di playboy, di cui si vantava; in fondo, l'uomo che piace è sempre il vincitore.
Ah... che piace alle donne, ovviamente.
- Oh, beh... in verità, la mia agenda è fin troppo piena di quel tipo di " impegni ", maggiore; infatti, ho accettato l'invito del sergente Fury a partecipare alla festa organizzata da lui e dal sottotenente Breda per fare, come dire... qualcosa di diverso. Ci saranno perfino i fratelli Elric; e lei maggiore, è stato invitato? -
- Oh, non pensavo che avesse accettato l'invito... beh, sì, ci sarò anche io alla festa. Sa... pensavo che in una giornata così importante, avesse altro a cui pensare... capisce a cosa mi riferisco, no? Oh, senza offesa, eh! - si giustificò Armstrong, temendo che Mustang si sarebbe offeso dopo la sua affermazione.
Roy sorrise, e gli poggiò la mano sulla spalla: - Tranquillo, non mi sono certo offeso; anzi, ne vado fiero. Dopotutto, non è colpa mia se le donne non mi resistono... - si pavoneggiò, passandosi la mano fra i capelli corvini, sotto lo sguardo incuriosito dell'omone che era di fronte a lui, che lo osservò attentamente, per poi scoppiare in una fragorosa risata. Il Flame Alchemist lo guardò sorpreso, chiedendosi il perchè di quella reazione; era davvero risultato così ridicolo?
- Oh, mi perdoni, colonnello... ma non pensavo che credesse ancora nell'esistenza di quelle creature chiamate " donne "... - affermò, mentre continuava a ridere di gusto.
Il volto di Roy si oscurò di colpo; cos'è che aveva detto?
- Scusi... come ha detto? Forse ho capito male... - cercò di autoconvincersi, aspettandosi una risposta del tipo " Via, colonnello, sto solo scherzando! ". In fondo, a Carnevale ogni scherzo vale... ehm, no, siamo a Natale, e non si usa fare scherzi di questo tipo...
- Ho detto che non pensavo che lei credesse ancora nell'esistenza di quelle creature chiamate DONNE. - ripetè, senza cambiare espressione, continuando imperterrito a ridere sotto lo sguardo attonito del povero Roy, che si sentì mancare per un attimo, ma poi si riprese, e osservando il maggiore con sguardo serio, ordinò:
- Maggiore Armstrong... mi picchi, avanti! -
L'altro cessò di ridere, e lo guardò incuriosito, sperando vivamente che stesse scherzando.
- Sta scherzando, non è vero? Dunque anche lei è un burlone, quando vuole... - rise nervosamente, agitando le braccia.
- No, le ho appena ordinato di picchiarmi. - rispose categorico, chiudendo gli occhi, aspettando il colpo.
- Ma non posso picchiarla, colonnello! E poi, per quale motivo dovrei... -
- Allora glielo chiedo per favore... la prego, mi picchi, maggiore! - esclamò, stavolta con tono supplichevole.

Il maggiore continuava ad esitare ma, come si dice, le sventure non capitano mai da sole... e se incontrare un Armstrong che ti fa quei discorsi è una sciagura, è ancora peggio se ti capita alle spalle qualcuno di ancor più pericoloso di quella montagna di muscoli...

- Buongiorno, colonnello Mustang! Vuole che la picchiamo? Perchè non l'ha detto subito? - chiese una voce familiare, che si stava pericolosamente avvicinando... - Uhm, però... dove posso picchiarla? Non voglio rovinare il suo bel faccino, e tantomeno colpirla proprio lì... a proposito, è masochista, colonnello? -  continuò, costringendo Roy a voltarsi mostrandogli un paio di manette tintinnanti e luccicanti.
- Questo è il mio regalo di Natale, le piace, non è vero? - chiese, continuando a dondolarle di fronte al suo sguardo terrorizzato.
- Kimblee! - esclamò il colonnello, puntando il dito indice contro di lui, farfugliando poi delle frasi incomprensibili, tanto era impegnato a pensare ad un modo per svegliarsi da quell'incubo... perchè doveva essere un incubo, esattamente come quello che l'aveva spaventato a morte la notte di Halloween.
- Sì, buonanotte! Cosa si è bevuto stamattina, colonnello? Prima supplica il maggiore di picchiarla, poi mi guarda in quel modo strano... - disse, avvicinandosi ancora di più al povero Roy che nel frattempo stava silenziosamente recitando le sue ultime preghiere, prima di pregare Dio o chiunque fosse in ascolto di ucciderlo seduta stante.
- Sentite... tutti e due... io sono SICURO che siamo all'interno di un MIO SOGNO! Per questo vi sto chiedendo di picchiarmi, per aiutarmi a svegliarmi! Capito il messaggio?? - esclamò adirato Roy, rivolgendosi a entrambi, che lo guardarono stupefatti e poi scoppiarono a ridere, sotto lo sguardo sempre più disperato del loro interlocutore; e non smisero, tanto che costrinsero quest'ultimo a correre via a cercare " aiuto " da qualche altra parte. Mentre correva verso l'uscita del Quartier Generale, pensò che forse stava diventando sul serio pazzo; se anche quello che stava vivendo era un sogno, in lui c'era certamente qualcosa di sbagliato. Se invece quello fosse stato il mondo reale, avrebbe veramente preferito morire. Mentre la sua mente continuava ad affollarsi di questi pensieri non proprio positivi, urtò contro qualcuno, e cadde a terra come un sacco di patate.
- Ohi, ohi... ehi, ma non usa più guardare avanti mentre si cammina? - chiese una voce familiare...
- Fullmetal! Sei tu! - esclamò Roy, mantenendosi comunque a debita distanza dall'Alchimista d'Acciaio, che si alzò in piedi dolorante, aiutato da suo fratello Alphonse. Un momento... Alphonse non era come nel precedente sogno fatto dal colonnello, ma era come l'aveva sempre visto, ovvero una gigantesca armatura; " sia ringraziato il cielo, questo probabilmente significa che... siamo nella realtà??!!! " pensò, e un'espressione di terrore catturò il suo volto, già provato dal non troppo positivo inizio di giornata. Ma quale ringraziemento! Se si trattava della realtà, allora o una strana epidemia aveva contagiato tutti tranne lui, oppure lui aveva sempre vissuto in un'illusione creata dalla sua mente malata, oppure... beh, sì, questi furono i pensieri che passarono per la mente del nostro adorato Roy Mustang.
- Dannato Colonnello! Prima tenta di uccidermi, poi mi guarda con quella faccia... ha visto un fantasma, forse? - chiese irritato Edward, invitando poi Al a seguirlo.
- Ehi Fullmetal, aspetta un momento! - lo fermò Roy, che colse un qualcosa di squisitamente familiare nell'atteggiamento del giovane; lui era sempre così irascibile, e a parte il fatto che tale comportamento lo facesse divertire, in quel frangente poteva significare che per lo meno lui non era impazzito come tutti gli altri.
- Sì, che c'è? - lo interrogò voltandosi, svogliatamente.
- Fullmetal, sei normale! Sei normale! - esclamò Mustang, che lo guardò negli occhi, cercando e NON trovando il concentrato di lussuria che lo caratterizzava nell'incubo che ebbe il 31 ottobre, e che albergava anche nello sguardo di Kimblee e di Armstrong, che aveva incontrato pochi minuti prima.
- E lei è pazzo. - affermò Ed, scuotendo la testa.
- Secondo me, fratellone, è pazzo di te. - disse Alphonse, col suo consueto tono pacato.

E fu così che le speranze di Roy andarono inevitabilmente in frantumi.

[ Ma un vero uomo rinasce sempre dalle sue ceneri... X°D ]


- Che le prende, signor Colonnello? Si sente male, per caso? - chiese Edward, avvicinandosi sensualmente al povero malcapitato, che tentò di scacciarlo senza risultato. - Perchè non me l'ha detto prima, che è pazzo di me? Io... sono qui per soddisfare tutti i suoi bisogni. - affermò, senza il minimo imbarazzo, continuando ad avvicinarsi pericolosamente; in quel momento, Edward Elric gli sembrò quasi attraente... ehi, un momento! Non poteva pensare una cosa del genere, non poteva e NON DOVEVA!

Forse si trattava veramente di un'epidemia, e stava contagiando anche lui...
No, un vero uomo è immune a certe cose.
E a costo di rimanere l'unico uomo sulla terra attratto dal gentil sesso,
non sarebbe mai e poi diventato come gli altri; meglio, così le donne sarebbero diventate tutte sue... ammesso che ne esistessero ancora, in quel mondo di pazzi.

- A proposito, che regalo pensa di farmi questa sera? - chiese Edward, giocherellando con i capelli del Colonnello che era momentaneamente assente, perso nei suoi pensieri, a rimembrare le immagini delle tante ragazze che conosceva, ricordi che parevano incredibilmente lontani, dopo quelle poche ore passate in un autentico inferno; accortosi che non lo stava ascoltando, il giovane alchimista gli prese il volto fra le mani e lo costrinse a guardarlo negli occhi, distogliendolo dai suoi pensieri, e spaventandolo a morte.
- Allora? Le ho chiesto che regalo pernsa di farmi questa sera! - insistette.
- Regalo? Quale regalo? - chiese l'altro con voce tremante, sforzandosi di non guardarlo.
- Ma come? Oggi è Natale... non vorrà lasciarmi a bocca asciutta... -   <--- Chi vi legge un doppio senso non se la prenda con me, non è intenzionale! X°D O sì? °_°
- Basta, adesso basta. - esordì Roy, cercando di non scoppiare a piangere - Adesso... potete anche farla finita, ok? Ne ho abbastanza di questa messinscena! -
- Ma di che parla, signor Colonnello? - chiese innocentemente Alphonse, che in quella gabbia di matti sembrava quello più normale; almeno, finchè non fece anche lui uno sconcertante discorso, e anche quella piccola speranza risultò vana.
- Come di che parlo? Voi siete tutti impazziti! -
- Impazziti? Ma si sente male, per caso? Eppure ieri mi sembrava felice, quando è uscito dalla doccia assieme al mio fratellone... - affermò il più giovane degli Elric, alludendo ad un compromettente episodio di cui Mustang non era a conoscenza... ma ne era protagonista?

" Qualcuno mi aiuti... "

Visto che anche con i fratelli Eric il discorso andava degenerandosi, pensò bene di scappare, e di correre verso l'uscita, trovandovi però gli organizzatori della festa che si sarebbe tenuta la sera stessa, ovvero il sergente maggiore Fury e il sottotenente Heymans Breda, che lo fermarono, anche loro con un sorrisino idiota stampato sul volto, e lo sguardo particolarmente interessato a Roy in senso puramente... estetico; e lui se ne accorse, per questo motivo tentò di aggirarli, quando Breda lo afferrò per un braccio, attirandolo verso di sè.
- Dove corre, Colonnello? Dobbiamo ultimare i preparativi per la festa, e aspettavamo proprio lei per farlo... - disse, rivolgendo poi un'occhiata d'intesa all'amico accanto a lui, che ricambiò.
- Perchè... aspettavate proprio me? - chiese terrorizzato Roy, particolarmente schifato dal contatto troppo stretto con il corpo non proprio di bell'aspetto del suo commilitone.
- Che domande... perchè lei è la principale attrazione... -

SBAM !

Niente questa volta aveva potuto trattenerlo dallo svenire e cadere rumorosamente a terra, sotto gli occhi esterrefatti dei due organizzatori della festa, che lo raccolsero e lo portarono nella stanza dove si sarebbe tenuto il party, proprio all'interno del Quartier Generale.


[ Perchè a Natale siamo tutti più buoni... purtroppo per Roy! XD ]

Ore 20:00
 
- Colonnello, sveglia! - lo chiamò una voce conosciuta, ma che ancora quel giorno non aveva sentito.
- Mh? Oddio... mi sono svegliato... allora era tutto un incubo! - esclamò Roy, prima di notare lo strambo abito che indossava colui che l'aveva svegliato; il Comandante Supremo King Bradley era lì davanti a lui, ed era vestito da Babbo Natale. Intorno a loro, tutti i militari, anch'essi vestiti con abiti tipicamente natalizi; nella grande stanza erano stati allestiti dei vistosi addobbi fatti di palle colorate, alberelli, angioletti e quant'altro avesse a che fare con quella sacra festa. Tutto era perfetto, tranne gli invitati, ovviamente, com'era logico pensare, tutti rigorosamente maschi.
Si guardò intorno e vide gli stessi organizzatori, i fratelli Elric, il maresciallo Falman, Havoc, Kimblee e Archer che ormai era evidente che facevano coppia fissa, Denny Brosh e tutti gli altri.
Un groppo in gola gli impedì di urlare tutta la sua rabbia, quando gli vennero dati i regali: manette ( qualcuno aveva avuto la stessa malsana idea di Zolf J. Kimblee ), pantaloni di pelle moolto simili a quelli che lo avevano costretto ad indossare nell'incubo che tanto l'aveva perseguitato, perfino una frusta.
A quel punto, il povero Roy non potè fare altro che arrendersi all'evidenza; il mondo era cambiato, e lui doveva seguire il corso degli eventi senza fare storie, anche se la cosa lo disgustava non poco.
Ripensò alla frase del sottotenente Breda, e rabbrividì: " Lei è la pricipale attrazione... " ; che diavolo voleva dire con quella frase? In quel momento, si immaginò tutte le terribili torture che avrebbe potuto subire da parte di quei pazzi, cominciando da un Havoc decisamente brillo che decise di deliziare i presenti con un improvvisato strip-tease.
- Le sono piaciuto, Colonnello? - chiese ammiccando al poveretto, mentre gli altri applaudivano e ridevano di gusto, mentre addentavano i gustosi dolci che erano disposti sul lungo tavolo in mezzo alla stanza.

- Adesso, è il momento dell'attrazione principale, quindi prestatemi tutti attenzione! - esordì Fury, parlando attraverso un microfono.
" Oddio!! " pensò Roy, tentando di fuggire, ma Havoc lo fermò, chiedendogli dove avesse intenzione di andare.
- Devo... andare in bagno! Sì, ecco... - farfugliò cercando di liberarsi dalla stretta del suo amico, senza risultato.
- Non può andare proprio ora sul più bello... - affermò l'altro, trascinandolo al centro della stanza e costringendolo a salire sul tavolo, dopo che i dolci erano stati spostati da un'altra parte.
- Che... che devo fare? - chiese con voce tremante, visibilmente imbarazzato.
- E' il momento che tutti attendevamo con ansia... signore e signori... ehm, pardon, solo signori... preparatevi alla cosa più sexy che abbiate mai visto... ecco per voi, Roy Mustang che si esibisce in uno spogliarello! - esclamò Kain Fury sorridendo e saltellando come un bambino.
- N-no... aspettate un attimo... io non posso farlo! -

Ma al grido all'unisono di tutti i presenti, ovvero:  NUDO, NUDO!  non potè fare altro che iniziare a spogliarsi, anche perchè notò un Kimblee particolarmente in vena di far esplodere qualcosa, dato che erano cinque minuti che si sfregava le mani e le ammirava rapito; se avesse rifiutato, probabilmente sarebbe finito arrosto, perciò dovette accontentarli.

[ Perchè un vero uomo... non ha paura di niente! ]

[ Siamo sicuri? X°D ]

- No, no e nooooooooooooooo! Le mutande non me le tolgoooooooooooooooo! - urlò Roy in preda al panico, mentre gli altri tentavano di costringerlo a togliersi l'ultimo indumento che gli era rimasto.
- Voglio siete pazzi! Pazzi! Mi rifiuto di farmi vedere nudoooooooooooooooooooo! - continuò  a sbraitare, fra le risate generali; poi si calmò un attimo, e si chiese il perchè era tutto il giorno che ridevano in quel modo. Quasi come se... no, non poteva essere, non poteva avere ragione.
- Io l'ho visto nudo un sacco di volte. - ridacchiò l'Elric maggiore, rivolgendosi al maresciallo Falman, che sussurrò qualcosa di simile ad un " Beato te. "; nel frattempo, anche il Comandante Supremo applaudiva e incitava gli altri a spogliarlo completamente, cosa che però non avvenne, in quanto Roy riuscì a scappare da quella morsa, e a uscire velocemente dalla stanza, sotto gli occhi esterrefatti di tutti gli invitati, che risero ancora. Quasi come se...

- Colonnello, torni quaaaaaaaaaa! - esclamò Edward, che gli correva dietro.
- Fossi matto! - disse il Flame Alchemist, continuando a correre come un forsennato.
E lì iniziò una vera battaglia a suon d'Alchimia, con Ed che tentava di bloccarlo in tutti i modi possibili, e Roy che cercò più di una volta di abbrustolirlo. Quando però il più giovane ebbe una brillante idea...
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!! - urlò Roy per poi svenire di fronte alla " creazione artistica " opera dell'Alchimista d'Acciaio, ovvero una statua del maggiore Armstrong senza veli.

Chi l'ha detto, che Roy Mustang non teme nulla...

Il poveretto venne di nuovo trascinato nella stanza, dopotutto non poteva mancare alla sorpresa finale...

[ Dio li fa... e poi li ammucchia! ]

- Mmmmh... -
- Ben svegliato, Colonnello; le fa male la testa, per caso? L'ha sbattuta violentemente a terra... - chiese preoccupato Alex Louis Armstrong, fin troppo chino su di lui, tanto che Roy si allontanò spaventato, finendo per cadere dalla sedia dove l'avevano fatto sedere.
- Ma che combina? Le feste le fanno male alla salute? -
- Ma che domanda è? -
- Beh, lasciamo stare, dobbiamo ancora darle il VERO regalo... - affermò, e tutti gli altri annuirono.
Un'espressione di terrore s'impadronì del povero Mustang; ne aveva abbastanza di regali, di feste, e soprattutto, di uomini.
- No, non lo voglio! Mi basta il pensiero! Non lo voglio, non lo voglio, non lo voglioooooooooooooo! - si lamentò, mentre nel frattempo un pacco enorme venne trascinato davanti a lui, che comunque lo guardo incuriosito; cosa mai poteva esserci, dentro quell'enorme scatola? O CHI mai poteva esserci? Decise però che preferiva non saperlo, e si rifiutò di nuovo di aprirlo.
- Coraggio... non vorrà che questo bel dono si offenda... - disse King Bradley, invitandolo ad aprirlo.
- Ecco lo sapevo, lì dentro c'è qualcuno, e NON voglio sapere chi!! -
- Ma come? Guardi che non sa cosa si perde... -
- Posso immaginare... -
- Oh, no che non può... -
A quel punto, iniziò ad essere curioso; era quasi certo che all'interno ci fosse un uomo pronto a saltargli addosso non appena l'avesse liberato. Ma c'era anche quell' 1 % di speranza che non fosse così.
" Beh, tanto, peggio di così... " pensò, iniziando a scartare il pacco, mentre tutti lo guardavano, ansiosi.  

BUON NATALE!

Esclamò il tenente Hawkeye, uscendo fuori dalla scatola, sotto lo sguardo sorpreso di un Roy immobile, che però, visto che sperava di trovarci una donna, se l'aspettava almeno vestita con abiti attinenti alla festività natalizia, mentre indossava la solita uniforme.
- Ma che diavolo... -
- Sa, Colonnello, ci ha colpito molto il racconto del suo incubo, quello che ha avuto la notte di Halloween; così, abbiamo pensato bene di ricrearlo nella realtà, per vedere se avrebbe reagito nello stesso modo... poi però abbiamo deciso di farlo finire in bellezza, mostrandole che le donne non sono realmente scomparse, come può constatare anche lei. - spiegò Fury.
- Per fortuna! - affermò Havoc.
- Avete... pensato... BENE???!!! Ma io vi uccido tutti!!! - esclamò un Roy più arrabbiato che mai, - Siete tutti uguali! Dannati! Maledetti! Vi ammazzo! -

E fra le scintille ( nel vero senso della parola, vista la rabbia di Roy ), anche un'altra festa passò...

Auguri, Roy! X°D
  
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