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Autore: Bluemask    24/03/2013    9 recensioni
Fatto sta che quando un ragazzo esce dalla porta sul retro della casa, che sta fissando da ben mezz'ora, Zayn si strozza con la sua stessa saliva.
Il ragazzo è alto, coi capelli castani corti, un sorriso che aleggia su quelle labbra sottili e rosse, gli occhi caldi e marroni, una canottiera che gli lascia scoperti i muscoli delle braccia, dei pantaloni grigi che gli fasciano le gambe.
E Zayn è così terribilmente gay.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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You’re so gay.
 

 
Dedicata a Hope.
Voglio solo farti sorridere.
Oh, e buon compleanno.

 

 


Zayn si appoggia con i gomiti al davanzale della finestra aperta, scrutando impaziente il giardino del vicino che si è trasferito lì il giorno prima e che non ha ancora visto.
Lui è sempre stato un ragazzo curioso e non sta più nella pelle, deve assolutamente sapere chi è venuto in quel buco di città in cui vive. Molte persone dicono che Zayn abbia una notevole immaginazione, e forse è per questo che fantastica sul nuovo vicino, facendo ipotesi irreali quanto probabili.
Fatto sta che quando un ragazzo esce dalla porta sul retro della casa, che sta fissando da ben mezz'ora, Zayn si strozza con la sua stessa saliva.
Il ragazzo è alto, coi capelli castani corti, un sorriso che aleggia su quelle labbra sottili e rosse, gli occhi caldi e marroni, una canottiera che gli lascia scoperti i muscoli delle braccia, dei pantaloni grigi che gli fasciano le gambe.
E Zayn è così terribilmente gay.
Il ragazzo si guarda intorno, poi incomincia a palleggiare con un pallone da basket che teneva in mano, muovendosi con passi veloci e calcolati.
Zayn poggia la testa sul palmo aperto della mano, sospira, e un sorriso beota gli nasce sul volto.
Il castano alza la testa di scatto, verso di lui, e il moro spalanca gli occhi, cadendo poi a terra per la sorpresa con un tonfo sordo.
- Cazzo.- impreca, massaggiandosi la schiena dolorante e rimettendosi in piedi a fatica.
Chiude la finestra con uno scatto, sedendosi sulla sedia posizionata di fronte alla sua scrivania.
Tamburella le dita sul legno di essa per pochi attimi, accavalla le gambe, si alza, sbuffa, sposta un po' la tenda bianca e sbircia il ragazzo.
Salta, fa un canestro, esulta, continua a giocare; Zayn ride appena, lo studia con attenzione, osserva i muscoli contrarsi, la lingua che passa su quelle labbra perfette.
Sospira, ancora, e prende un suo fumetto abbandonato sul letto per poi sventolarsi con quello: sta per svenire, se lo sente.
Fa alcuni respiri profondi, interrotti dalla porta che si spalanca di colpo e dall'entrata di Waliyah.
La ragazza aggrotta le sopracciglia, guardando il fratello che sembra stia andando in iperventilazione. Anzi, probabilmente lo è già.
- Zayn, che stai facendo?- sbatte le palpebre, lui la prende per un braccio e gli indica la finestra senza dire nulla.
Lei scosta la tendina, trovandosi davanti la figura del ragazzo.
- Oh, il nuovo vicino?- azzarda, lui annuisce gravemente.
- E quale sarebbe il problema?- inarca un cipiglio, Zayn si batte la mano sulla fronte.
- Ma lo hai visto? È così bello. -squittisce, estasiato, e arrossisce.
- Parlaci.- si stringe nelle spalle.
- E che gli dico?- si passa una mano tra i capelli corvini, sconsolato.
- Mh. Che ne dici di "ehi ti ho appena visto e lo so che è pazzesco, ma questo è il mio numero, quindi potresti chiamarmi un giorno?"- Waliyah scrive velocemente il numero dell'altro su un foglio, passandoglielo, mentre Zayn la fissa sconvolto.
- Sei cogliona? Così si mette a ridere!- piagnucola, scuotendo la testa, e butta il pezzo di carta nel cestino.
- Era pur sempre un'idea. - bofonchia lei, offesa. - Ne hai una migliore? Ti ascolto.- incrocia le braccia al petto con tono di sfida.
- Guardarlo di nascosto.- Zayn imita il suo gesto.
- Come un maniaco.- la sorella annuisce.
- No, come uno stalker.- la corregge lui.
- Andiamo, va’ a parlargli.- gli ordina, autorevole.
- No. - replica Zayn, convinto.
- Sì. -
- No. -
- Sì. -
- No. -
- Sì. -
- Okay, okay!- alza le mani al cielo, esasperato, e Waliyah sorride soddisfatta.

Zayn affonda le mani nelle tasche, dando un calcio a un sassolino davanti alle proprie scarpe.
Fissa il cartellino giallo di fronte a sé, l'ansia gli sta divorando lo stomaco, e si morde le labbra con nervosismo.
Non finirà bene, non finirà affatto bene.
Le idee di sua sorella non sono mai finite bene.
Suona finalmente il campanello, deglutendo.
Sente dei passi che si avvicinano, la porta si apre di scatto.
- 'Giorno.- saluta cordialmente il vicino, attendendo una qualche parola da Zayn. Che non arriva.
Infatti, il moro è troppo occupato a fissarlo, a pensare a quanto sia bello, e i suoi neuroni (i pochi rimasti sani dopo averlo visto giocare a basket) sono finiti momentaneamente in coma.
- Ehm, tu essere inglese? Tu parlare mia lingua? - ritenta il castano, inarcando le sopracciglia, e a Zayn viene da ridere.
- Ce-certo che sì. - balbetta, si schiarisce la voce. - Mi ero incantato ad osservare i tuoi occhi.- si schiaffeggia mentalmente, l'altro fa un passo indietro. - Perché, sai, assomigliano tanto a quelli del mio gatto.- cerca di rimediare, ma non crede di esserci riuscito. - ...che è morto.- aggiunge, serio in volto.
Il ragazzo davanti a lui sgrana gli occhi, portandosi una mano alla bocca.
- Oddio mio, mi dispiace davvero.- si avvicina, posandogli una mano su una spalla.
- Eh, era un gran... vecchio... saggio... gatto.- borbotta Zayn, tirando su col naso.
- Come è successo?- si informa, dispiaciuto.
Il pakistano esita, non gli viene in mente nulla.
- Ecco... Era una calda mattinata di gennaio...- inizia, teatrale.
- Calda mattinata di gennaio?- ripete il castano, allibito.
- Ovviamente.- afferma. – Dicevo, era una calda mattina di gennaio, così decisi di portarlo a fare un giro fuori e gli misi il guinzaglio...-
- Portavi un gatto in giro col guinzaglio?-
Zayn, occupato a fissare quella labbra rosse che sembrano così morbide, si accorge tardi dello sbaglio.
- Sì, perché lui aveva sempre voluto essere un cane. - improvvisa.
- Oh. - il vicino annuisce.
- Comunque, lo stavo portando in giro e.. bum. -
- Cazzo, è esploso?- spalanca gli occhi, sbalordito.
- No, una macchina lo ha messo sotto.-
- Ah. - annuisce ancora. - Sono davvero dispiaciuto.-
- Nah, acqua passata.- il moro fa un gesto seccato con la mano. - Piuttosto, vivo qui accanto e visto che ti sei trasferito da poco ho pensato di darti il benvenuto.-
- Grazie, che gentile, vuoi entrare?- lo invita, ma tanto Zayn è già in salotto.
- Se non disturbo..- replica, studiando le foto appese ai muri.
- Figurati.- il castano chiude la porta, voltandosi verso di lui. - Io sono Liam. - si presenta, tendendo una mano.
- Zayn. - esclama il moro, stringendola.
- Okay, Zayn, prima stavo facendo dei tiri a canestro, vuoi unirti a me?- sorride, Zayn perde un battito a causa di quel sorriso.
- Non sono bravo a basket.- ribatte, ma lui lo spinge in giardino.
- Sciocchezze.- ride, raccogliendo la palla.
Dopo qualche passaggio, e caduta da parte di Zayn, quest'ultimo si ricorda delle frasi per far colpo che gli ha detto Walì; sbircia sul palmo della mano, dove se le è scritte per paura di dimenticarle.
- Ehi, Liam, per caso tuo padre è un terrorista?- fa canestro (come accidenti ha fatto?) e guarda Liam negli occhi.
Perché sei proprio una bomba.
In effetti la battuta è proprio squallida, ma ormai non può tornare indietro.
- No, il tuo sì?- Liam deglutisce, preoccupato.
- Beh, no. - Zayn si gratta la nuca, preso alla sprovvista.
- Bene.- Liam sorride, sollevato, e la partita continua.
Alcuni passaggi, Zayn ruzzola a terra, Liam lo aiuta ad alzarsi, il moro non si scoraggia e, dopo un'occhiata veloce alla mano, parla di nuovo.
- Non è che vendi scarpe da Zalando?-
Sono sicuro che potresti farmi urlare di piacere.
D’accordo, questa è proprio orribile.
Non capisce se è più stupida Waliyah ad avergli proposto frasi del genere o lui che le ha accettate.
- In realtà vado all'università.- si stringe nelle spalle. - Tu lavori?-
- Studio anche io. - sospira, cercando di rubargli la palla.
Sette canestri, ovviamente tutti da parte del castano, e altri nove tentativi di seduzione dopo, Zayn lo convince a fermarsi per una pausa.
- Allora, Zay, quanti anni hai?- improvvisa Liam, più per iniziare una conversazione che per altro, e il pakistano rabbrividisce per quel sottospecie di soprannome.
- Ne compio ventuno a gennaio.- gli sorride. – E tu?- si siede su un muretto del giardino.
- In realtà, oggi è il mio compleanno.- alza le spalle. – Vent’anni. -
- E non lo festeggi?- Zayn strabuzza gli occhi, sorpreso.
- Non ho nessuno con cui farlo, tutti i miei amici sono a Wolverhampton e, sai, è un po’ lontano da qui.- sospira, intristito. – Mi sono dovuto trasferire per proseguire gli studi.- si sente in dovere di aggiungere, non sa nemmeno bene il perché.
- No, no. – Zayn scuote la testa, si mette in piedi di scatto. – Sono vent’anni, amico, quindi devi fare qualcosa per forza.- decide, incominciando a passeggiare avanti e indietro.
- ‘Sta sera ti passo a prendere e andiamo da qualche parte, conosco un bar carino, sì, ti piacerà, e poi potremmo...-
- E’ un appuntamento?-
Zayn si immobilizza, il cuore che batte più forte del normale, sa di essere arrossito; vorrebbe dire qualcosa, come per esempio che, no, figuriamoci se è un appuntamento, lui mica intendeva quello, ma il sorriso dolce di Liam e i suoi occhi nocciola lo lasciano smarrito.
- Nel caso lo sia, mi piace come idea. – Liam osserva le gote rosse del ragazzo che ha conosciuto da non più di un’ora e pensa di non aver visto niente di più bello in vita sua. – Ci vediamo tra poco, Zay. - ammicca, Zayn deglutisce e stira un sorriso.
- A tra poco.- farfuglia, mentre Liam lo accompagna al cancello.
- E buon compleanno.- aggiunge, quando l'altro glielo chiude alle spalle.
- Beh, grazie.- mormora Liam, posandogli un bacio innocente sulla guancia e scomparendo dentro, lasciando Zayn in una dimensione parallela formata da unicorni rosa (aspettate, ma lui odia il rosa, perché sono rosa? e perché sono unicorni?), nuvole di zucchero filato rosa (ma il rosa è ovunque o cosa?) e cuori rossi enormi (grazie al cielo, eh) per colpa di quel contatto intimo.
Scuote la testa, il padrone di casa, e pensa che ha fatto davvero bene a trasferirsi a Bradford; apre l’acqua della doccia e sorride, ancora, non riuscendo a cacciare l'immagine di Zayn dalla testa.
In effetti, è così terribilmente gay anche Liam.





 
 


















Non trovate che Zayn sia estremamente tenero? Aw.
All’inizio, la os doveva essere sulla canzone “call me maybe” perché era divertente immaginarsi uno Zayn con gli ormoni a palla dopo aver visto Leeyum, ma alla fine l’idea si è cambiata da sola incentrandosi sulla canzone “ur so gay” di Katy.
Beh, in realtà con la canzone non c’entra proprio nulla, solo il titolo è quello.

Ehm, okay.
E’ la mia prima Ziam? No, credo di averne scritta un’altra, prima di questa.
Forse.

Ah, e voglio un applauso per la battuta squallida inventata da me su Zalando.
Bitches, i'm fabolous like Louis.
....
Non ho nient'altro da dirvi.
Pace, amore, ricordatevi di shippare Ziam forever e di lavarvi i denti prima di andare a nanna. 
  
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