Switched Again
Homecoming Missing Moment
«Cosa?! No, neanche per sogno!» Elena non riusciva a
credere che Damon avesse pensato ad una cosa simile.
«Devi ascoltarmi, Elena. Lei è l’unica che può darci
una mano in questo momento. Manderemo Katherine al posto tuo e non correremo
alcun rischio.» Damon era convinto.
Elena continuava ad essere perplessa a riguardo.
Potevano fidarsi di lei, di Katherine Pierce?
Non ebbe nemmeno il tempo di replicare, perché una
risatina familiare richiamò la sua attenzione.
«Quanti dubbi, copia. Mi sento ferita!» Katherine
sorrise, entrando nella camera in cui si trovavano, per poi spostare lo sguardo
sul corpo pietrificato di Rebekah.
«Oh… qualcuno ha pugnalato
alle spalle un’amica.»
«Katherine, non perdiamoci in chiacchere
e cominciamo. Stefan e Mikael
potrebbero farsi vivi da un momento all’altro.» Damon si alzò dal letto,
facendo spallucce e dirigendosi verso la porta.
Elena era confusa, ma non trovò alcun conforto
guardando il vampiro.
«Sai cosa fare, Coco Chanel.» detto ciò, Damon strizzò
un occhio guardando Elena, per poi abbandonare la stanza.
«Allora… hai almeno un
vestito decente da indossare o devo chiamare uno stilista?» Katherine si
avvicinò alla sua doppelgänger, sorpassando il corpo
morto di Rebekah.
«Devo farlo per forza?» Elena sbuffò, dirigendosi
verso l’armadio, mentre la vampira osservava sorridente.
Dopo pochi secondi, la ragazza si avvicinò con in mano
un vestito verde acqua scuro e una giacca di camoscio nero.
Lo sguardo di Katherine provocò in Elena l’ennesima
ruga in fronte. Non la sopportava.
«Mmh… non hai niente di
meglio?»
«No. Sei ancora in tempo per scappare e lasciarmi
andare a quella festa.» Elena rispose infastidita, ancora insicura sul motivo
per cui Katherine aveva accettato di rischiare tutto pur di partecipare ad un
piano folle e pericoloso contro Klaus.
«Dammi qua» la vampira strappò via dalle sue mani il
vestito, poggiandolo sul letto affianco e cominciando a togliersi gli indumenti
di dosso.
Elena la fissava a braccia incrociate, mentre
Katherine si rivestiva. Era una sensazione strana, molto.
Quando la più anziana finì di sistemarsi il vestito
addosso, rivolse lo sguardo ad Elena. «Spero tu abbia qualche trucco a portata
di mano.»
Elena indicò la scrivania, senza nemmeno guardarla.
Non vedeva l’ora di liberarsi da quel grande fastidio.
Katherine sbuffò e si mise subito all’opera,
truccandosi quel poco che bastava per rendere se stessa formale ed uguale ad
Elena. Prese gli orecchini e li indossò velocemente, posando lo sguardo sulla
sua copia che si rifletteva sullo specchio.
«Stefan è davvero spietato
senza le sue emozioni. Dev’essere dura conviverci… per fortuna hai Damon ai tuoi piedi come un
cagnolino, mh?»
«Sta’ zitta, Katherine. Non ho alcuna intenzione di
scambiare quattro chiacchere con te.»
«Che maniere…» la vampira si
alzò dalla sedia e si avvicinò a lei. «Questa è la seconda volta che ti aiuto,
aspetto ancora un grazie da parte tua.»
Elena stava per dire qualcosa di offensivo, quando il
suo cellulare suonò. Era Caroline.
Katherine sorrise, tornando a truccarsi.
La giovane umana uscì dalla stanza con uno sguardo
seccato, per poi scendere al piano di sotto per poter parlare in santa pace.
«Cosa significa che non devo venire?»
«Ti piacerebbe! Adesso Tyler ha spostato la festa
dentro casa sua.» La voce di Caroline era seccata.
«Fusti stracolmi di birra per una festa del genere? È… diverso.»
«Dimmi solo che ci sarai!»
«Ci vediamo lì!» Elena riattaccò, per poi sentire bussare
alla porta.
Andò ad aprire, ma non appena lo fece spalancò gli
occhi.
«Elena!»
«Matt, hey!»
«Ehm… c’è stato un problema con la tua
accompagnatrice. » Matt guardò Elena, quasi rassegnato da quelle parole.
«Cos’è successo?» chiese il ragazzo, abituato alle brutte notizie da ormai
tanto tempo.
«Che ne diresti di un’accompagnatrice di riserva?» chiese Elena, attirando l’attenzione
di Matt. Quest’ultimo pensò subito a lei.
«Va bene, non importa. Mi accompagnerai tu?»
«In realtà… Io.» Elena non riuscì nemmeno ad aprir
bocca, perché la voce di Katherine che si avvicinava la interruppe subito. Matt
socchiuse le labbra, un po’ sconvolto dalla visione di entrambe le doppelgänger fianco a fianco.
Elena si voltò verso Katherine, la quale scrutava Matt con un sorrisetto
divertito.
«Cos’è quella faccia? Non ti si addice, quaterback.»
Katherine inarcò un sopracciglio e si mordicchiò le labbra. Aveva sempre avuto
un debole per Matt, sin dal primo momento. Probabilmente era affascinata dalla
sua aria semplice e dai suoi occhi tremendamente blu.
«Sei… siete sicure che questa sia una buona idea? E
se Klaus dovesse capirlo?» Matt chiuse la porta dietro di lui, rivolgendosi ad
entrambe.
«Dipende da come ti comporterai, spero per la tua vita bene.» lo minacciò la
vampira, avvicinandosi. Elena si parò di fronte a Matt, piuttosto imbronciata.
«Andrà tutto bene, okay? Adesso dovete andare alla festa, Caroline mi ha
chiamata e mi ha comunicato che tutto è spostato a casa di Tyler. Massima
discrezione, gli unici a sapere di questa cosa siamo io, voi due e Damon.»
Elena si rivolse soprattutto a Matt, preoccupata per l’amico. Egli sorrise,
facendo un cenno col capo per confermare la sua partecipazione al piano.
Katherine roteò gli occhi, spostando tutti ed aprendo la porta d’ingresso.
«Andiamo?» indicò l’uscita, impaziente.
«Ci sentiamo, ciao Elena.» Matt salutò l’amica, per poi uscire dal pensionato
in compagnia della vampira. Era ancora un po’ meravigliato dalla loro
somiglianza.
«Ciao.» Elena ricambiò il saluto, dando un’ultima occhiata alla sua copia
spettrale. Ogni qual volta la guardava – anche per sbaglio – le veniva voglia
di strangolarla, specie quando Katherine sorrideva con quella spavalderia
irritante e fastidiosa.
Elena chiuse la porta e sospirò rassegnata, preoccupata per ciò che sarebbe
accaduto presto. Poteva davvero fidarsi di Katherine?
Note finali: aloooors! Finalmente mi sono decisa di pubblicare questa
piccola shot. La scrissi più o meno un anno e mezzo
fa, dopo esserci rimasta male per non aver assistito ad un momento del genere
nell’episodio “Homecoming” della terza stagione.
Questa è una di quelle scene che gli autori – probabilmente – hanno preferito
non far vedere, sicuramente per questioni logistiche. Ed ecco che entro in
gioco io, la Queen dei Missing Moments
(vedi scena Katheremy della 3x05).
So… spero vi sia piaciuta, lo stile è molto ‘razionale’
perché ho narrato di una scena e solitamente scrivo così, per cui chiedo
perdono se il tutto sembra scorrere senza un po’ di introspezione dei
personaggi.
Vi lascio, probabilmente posterò qualcos altro a giorni. Bye bye!
Sekunden