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Autore: meandme    12/10/2007    2 recensioni
Kei si trova di fronte a una ragazza che lo metterà a dura prova...riuscirà a ricordare la sua fuga? e che cosa sarà mai la Luce della Siberia?? coppie TakaoXKei...
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Primo capitolo – l’incontro

 

Quella mattina uno dei più grandi campioni del mondo sarebbe andato a far visita alla radio nazionale per un’intervista e tutti erano impazienti…ormai, dopo la guerra contro la Bega, il beyblade aveva preso a grandi passi a diventare uno degli sport più seguiti nel Giappone.

Kei Hiwatary camminava per il centro e si preparava silenziosamente all’intervista, probabilmente poco ortodossa, che avrebbe dovuto subire di lì a poco. Improvvisamente una ragazza dai lunghi capelli bianchi gli tagliò la strada di netto e corse nella chiesa…a seguire, tra la folla, un paio di gendarmi di tutto punto, gridavano come forsennati “al ladro al ladro!! Fateci passare!!” e anche loro si diressero verso la chiesa tra le imprecazioni dei passanti. Corse anche lui a vedere. Si fermò sulle scalinate, proprio affianco ad uno degli inseguitori

-andiamocene…- diceva -…lì dentro non possiamo fare nulla…- l’altro si limitò a sbottare, sotto i baffi incolti, girare i tacchi e andarsene insieme al compagno.

Key invece entrò. Aveva la vaga sensazione di aver già visto la ragazza che presumibilmente stavano inseguendo. L’atmosfera era seria e quasi cupa. Allungò lo sguardo per vederla tra le maestose navate di quella cattedrale. Alle sue spalle sentì un sospiro, come se un dolce vento caldo gli avesse soffiato sul collo. Si girò di scatto e la vide.

Lungo la navata laterale, sotto un grande affresco. Fissava smarrita quel dipinto con così tanta ingenuità da farla sembrare quasi irreale; per un momento Kei credette di avere davanti una mera illusione, un ologramma di una mente troppo affaticata. I suoi piedi si mossero quasi involontari e si fermò a pochi passi da lei. La ragazza si voltò e sostenne il suo sguardo senza fiatare. Kei, invece, scoprì presto di non avere più il controllo del suo corpo, mentre ebbe la sensazione che quegli occhi grigi come il ghiaccio, gli stessero perforando l’anima. Un brivido lo percosse e con tutte le forze che aveva si staccò da quella morsa gelida e scappò via. Mai aveva provato una sensazione così terribile.

 

-touchè…- il sorriso gentile si aprì sul suo volto soddisfatto -…allora mi hai vista…-

 

Secondo capitolo – la ragazza dagli occhi di ghiaccio

 

Il buio…oblio più assoluto…null’altro intorno.

Il suo incedere pesante e il suo respiro affannato i soli suoi compagni.

Paura…

Tanta paura…troppa…

Poi due occhi…freddi come la morte. Atoni e tristi come una tela abbandonata dal suo creatore

Lo fissavano…

Rimase immobile…paralizzato…nonostante i suoi sforzi…restò incantato, incollato in quello sguardo…

Si trovò sospeso, fluttuante e leggero come un gabbiano in cerca della sua corrente…

Nell’oscurità apparve una luce…

Socchiuse gli occhi ormai abituati al buio più profondo…

“ti stavo cercando…vieni con me…vieni…”

Una voce…tanto melodiosa e dolce, quanto spaventosa

Una mano lo afferrò con fermezza e lo trascinò verso il basso.

Lo stomaco gli finì in gola e il respiro gli si bloccò tanto che fu costretto ad urlare…

Ma non urlava solo per cercare sollievo…urlava per la paura…

Per il dolore di quella voce che tanto lo assillava…e che batteva come un martello…

La mano cominciò a percuoterlo sul petto, spintonandolo in qua e in là…

“kei…vieni…vieni…Kei…Kei…”

 

-KEI!!! SVEGLIATI VECCHIO BABBIONE!!!! KEI!!! E’ TARDI!!! COSA FAI ANCORA A LETTO!!!! SCENDIIIIII!!!!!- restò supino sul letto, madido di sudore e ancora in preda agli spasmi…continuava ad ascoltare la voce di Rei da giù in cucina. Per farlo così arrabbiare doveva essere davvero molto tardi. Faticosamente ruotò la testa verso il comodino…le 10.30…non aveva mai dormito così a lungo. Chiuse ancora gli occhi in cerca di un po’ di sollievo, quando la porta si aprì e spuntò fuori Rei accigliato.

-tutto bene?? Sei vivo??- chiese intrufolandosi quatto quatto. Kei mugugnò rigirandosi nelle coperte e tirandosi faticosamente a sedere.

-…si…sono vivo Rei…- disse spazientito. L’altro si appiattì alla parete in preda a quello che aveva tutta l’aria di essere un coccolone -…beh?! che ti prende??-

-…il tuo pigiama…-

-…è con gli orsetti…qualcosa in contrario??-

-…no…il…il tuo pigiama è…è…praticamente è…-

-…Rei, compri una vocale o giri la ruota??-

-…sei bagnato fradicio!!!-

-…cos…?- Kei si osservò…l’amico aveva ragione…era sudato fino all’ultimo capello…nonostante ciò trovava esagerata la sua reazione…-…ma non occorre che fai un infarto per questo!-

-…ma come!!- urlò Rei disperato con la voce acuta -…stanotte era freddissimo!!!! Come puoi aver sudato così!!- Kei sbuffò spazientito e si diresse verso l’uscita…quella conversazione era fin troppo assurda e lui non ne aveva ne tempo ne voglia di sostenerla.

Chiuse la porta del bagno alle sue spalle e si lasciò cadere addosso…il suo pigiama era fradicio e la sua preoccupazione cresceva senza controllo…lo stava divorando da dentro e la cosa peggiore era non saperne la causa.

 

Quella mattina decise di saltare l’allenamento. Non era in forma e comunque non sarebbe servito a niente fare solo un paio d’ore. Optò piuttosto per una sana corsa in riva al fiume dove ebbe la possibilità di riordinare le idee che lui riteneva chiaramente confuse.

Decise di sedersi e riposarsi qualche minuto sulla soffice erba della riva. Respirò profondamente e recuperò un altro po’ di fiato. Restò in silenzio ad ascoltare il battere e levare del suo cuore, che in quel periodo stranamente impazziva senza neppure una ragione. Improvvisamente una melodia attirò la sua attenzione. Senza il suo consenso, le sue gambe si alzarono e cominciarono a camminare verso quella voce che tanto lo affascinava. Sorpassò l’argine e cominciò a intravedere la sponda…

Poi si bloccò di colpo. Il respiro statico e il cuore ancora una volta in gola.

L’esile figura nell’ombra del ciliegio si voltò verso di lui

-finalmente sei arrivato…Kei Hiwatary…-

  
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