Ed è sempre così.
Parli ma nessuno ascolta.
Gridi ma nessuno viene a salvarti.
In fondo bisogna imparare a cavarsela da soli anche nei momenti difficili.
Bisogna distinguere il bene dal male e la rabbia dall'amore.
Basta poco per innamorarsi quando si è vulnerabili, quando si aspetta qualcosa che non accadrà mai.
Tu sei lì che aspetti e ciò che desideri si allontana sempre di più.
Non importa quanto tu cerchi di raggiungerla, non importa quanto tu la voglia, la cosa che vuoi in quel momento non correrà verso di te.
Forse varrebbe la pena inseguirla se non fosse una causa persa in partenza.
E allora la guardo, guardo dalla finestra della mia stanza ciò che non posso avere, che non potrò avere mai.
I miei occhi si inumidiscono , le gocce di pioggia sulla mia finestra accompagnano quelle cristalline che scivolano lungo le mie guance rosse per la troppa depressione.
Resisto all'urgenza di correre di sotto e togliergli la vita dal corpo con le mie stesse mani.
Chiudo gli occhi e respiro profondamente.
Kiwi mi fissa, sembra che oggi non abbia voglia di farmi i dispetti.
Ottima scelta.
- Tutto bene Ulrich? Oggi non eri a lezione - chiede Aelita.
Sorrido mestamente e annuisco - Bene ... Sono solo un po ' .... - trattengo a stento le lacrime.
Jeremy sorride alla ragazza e la allontana dalla mia stanza.
- Momento di chiacchiere fra uomini - si giustifica.
Aelita sembra capire e senza una protesta se ne va.
Odd chiude la porta e si sistema Kiwi sullo stomaco.
- Allora? - chiede mentre accarezza il cagnolino.
Alzo gli occhi al cielo cercando di ricacciare indietro la tristezza , delle piccole gocce di vita premono per uscire ma sono abile nel nasconderle, ormai capita spesso che io debba trattenerle.
Odd e Jeremy si scambiano un'occhiata preoccupata, è in questo istante che decido di smettere di fingere.
Improvvisamente le lacrime mi rigamo le guance e i miei due amici sgranano gli occhi in sorpresa.
Non mi hanno mai visto piangere credo.
Ora capiscono che è una cosa importante.
- Ulrich ... - mormora Jeremy circando di catturare la mia attenzione
- Io ... Credo che andrò a farmi una doccia bollente - rispondo chiudendo di nuovo gli occhi.
Afferro un asciugamano e corro verso i bagni.
Mentre mi affretto inciampo e cado addosso a Herve.
- Sta' attento a dove metti i piedi Stern! - esclama.
Sbuffo, non ho proprio voglia di discutere con lui ora.
Mi alzo e lo ignoro mentre lui continua ad urlarmi dietro.
Mi butto sotto il getto d'acqua calda e me la faccio scorrere addosso cercando disperatamente di lavare via anche il mio dolore.
Le mie lacrime ora si mescolano con le gocce di calore che escono dal tubo della doccia.
Sbatto un pugno contro le piastrelle cercando di calmare i nervi.
All'improvviso l'odore di sangue mi penetra in corpo.
Quell'odore ferreo e sgradevole, guardo le mie nocche lacerate e sospiro cercando di trattenere un grido di dolore.
Torno in camera con le nocche pulsanti.
- Ulrich ora devi parlare! Che c'è che non va? - chiede Jeremy.
Mi infilo il pigiama e mi stendo sul letto.
- Yumi - mormoro semplicemente sperando di non dover dire altro.
Odd sospira.
- Che c'è con Yumi ? -
- Come non lo sai ? Lo sanno tutti - sbuffo.
Voglio davvero chiudere qui la conversazione.
- Dai coraggio, parla -
- Yumi si è messa con William, ma la cosa peggiore è che lei me l'ha detto col sorriso, come se niente fosse -
- Mi dispiace Ulrich - borbotta Jeremy .
Indico la finestra e subito i due ci si dirigono.
Jeremy mi si avvicina non appena vede la scena.
- Non puoi parlarne con loro? - chiede.
Scuoto il capo.
- Fossi matto - rispondo distogliendo lo sguardo.
Odd corre verso la porta con furia e subito io e Jeremy lo seguiamo.
Non appena usciamo la pioggia ci crolla addosso .
Lei è ancora lì a baciare quel tipo.
Odd corre verso di loro e travolge William con un pugno.
Yumi abbassa lo sguardo non appena vede William cadere a terra.
- Odd! Sei impazzito? -
Io e Jeremy lo fissiamo a bocca aperta.
Poi lo sguardo della Giapponese si posa su di me e la vedo inveire nella mia direzione.
Corro via senza nemmeno aspettare che lei mi rivolga la parola.
Scappo verso l'Hermitage .









Mi siedo sul letto di Aelita e mi accorgo che fa un freddo cane.
Mi copro il meglio che posso con le coperte umide.
Sto tremando e non capisco se è per il freddo o perché sto cercando con tutto me stesso di trattenere il pianto.
Non voglio essere patetico.
Abbasso il capo e ciò che vedo è un anfibio nero.
Alzo lo sguardo e incontro gli occhi color indaco della mia Yumi.
- Ulrich ... -
- Cosa? - chiedo nervoso cercando di coprire il mio viso arrossato e i miei occhi gonfi.
Lei sorride e si siede accanto a me.
- Prendi - dice porgendomi la felpa di Odd.
La prendo e me la infilo in fretta.
- Odd mi ha spiegato tutto - mormora - Mi dispiace -
- Lo so ... -
- Ulrich ... Io ti amo lo sai ... Però con te niente è chiaro, come me anche tu ti sarai stancato di questa situazione che c'è fra noi -
- Già bè ... Non credo che mi passerà comunque , non subito almeno -
- Mi dispiace -
- Anche a me Yumi ... Davvero -
- Ulrich ... Ti devo un bacio - dice poi posando le sue labbra morbide sulle mie in un bacio casto .
Ed eccoci qua, insieme ma non insieme e come sempre senza sapere che stessimo facendo, dove tutto questo ci avrebbe portati .
Ma va bene, va bene perché ho bisogno di un punto fermo.
Ho bisogno di sapere che posso andare avanti.
Ci stacchiamo e lei se ne va.
Se ne va proprio come mi aspettavo .
A volte non importa quanto tu voglia qualcosa ci sarà sempre qualcos'altro a portartela via.
Alcune cose non le ottieni mai ma in certi casi è meglio accontentarsi di ciò che si può avere. Una splendida amicizia.