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Autore: _Scarlett_    26/03/2013    0 recensioni
Scarlett viveva in mondo del tutto diverso le regole erano diverse. Più distruggevi più eri grande. Ma lei ammirava il mondo dei Nomadi e voleva scoprirne ogni sfacettatura ma non sapeva che questo l'avrebbe portata alla rovina di se stessa e del suo mondo che tanto amava
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un piccolo raggio di sole coraggioso irruppe tra le nuvole nere che sovrastavano il cielo e che facevano sembrare tutto cosi cubo e spaventoso ma Scarlett era abituata all'oscurità ma i suoi occhi erano attirati da quel piccolo raggio mentre faceva finta di ascoltare il discorso di sua madre su qualcosa che riguardava la scuola.
-Scarl?! Hai capito cosa ti ho detto?!- La voce di sua madre che si era alzata di un tono o due fece voltare la ragazza che la guardò con aria confusa.
-Dio santo tu mi farai diventare matta!-
-Hai nominato il boss! Qui c'è qualcosa che non va...-
-Aaron zitto. E' una questione tra me e tua sorella.-
Il ragazzo dai capelli neri si girò verso la ragazza seduta alla finestra con un sorrisetto troppo furbo per poi avvicinarsi a lei e farle compagnia nella panca.
-Scusa mamma... Continua pure...-
-Scarlett non voglio più essere chiamata dalla preside della scuola perchè tu hai fatto saltare in aria i vetri delle finestre! Lilith non ti vorrà mai con lei.-
La ragazza roteò gli occhi e sbuffo facendo spostare un ciuffo che le era caduto davanti agli occhi.
-Ma tu hai mai pensato che non voglio stare con Lilith?! Forse preferisco stare con Nahenia?! E comunque non è colpa mia quel professore faceva troppo il sapientone e mi sfidava. Si sa che gli incroci non bisogna sfidarli.-
La donna la stava guardando in malo modo non sopportava il comportamento di sua figlia sopratutto negli ultimi giorni, era troppo ribelle per i suoi gusti. A volte la giustificava dicendo che era un incrocio e che aveva preso le caratteristiche peggiori ma questa volta era veramente stufa non ne poteva più.
-Fai ancora così la sfacciata e te lo scordi di mischiarti tra i Nomadi.-
Scarlett non obbiettò più. Lei adorava stare tra i Nomadi secondo lei era una razza così affascinante era capace di creare cose bellissime dal niente incantando. Avevano dei sentimenti belli e brutti ma sapevano come esprimerli al meglio attraverso le varie forme d'arte che avevano inventato.
Erano tutto il contrario del suo popolo che portava distruzione in ogni dove, certo lei si divertiva era nella sua natura ma a volte avrebbe voluto essere diversa come un Nomade qualsiasi.
-Chi è che non potrà più mischiarsi tra i Nomadi?-
Un uomo alto con i capelli grigi entrò nella stanza facendo voltare tutti verso di lui e un sorriso radioso comparve nel viso di Scarlett mentre il viso di Aaron ridiventò cupo. La ragazza si alzò in piedi correndo verso l'uomo che allargò le braccia per accoglierle.
-Buon pomeriggio scheggia!-
-Ciao papà... Sei tornato. Come è stato il viaggio?-
-Calmo mi sono annoiato abbastanza pensavo ci fosse stato un po di azione ma alla fine i capi hanno firmato alcune carte. Ciao Aaron come va?-
Il ragazzo alzò il viso verso il padre che gli stava sorridendo con un pizzico di sfida nel tono che aveva usato rivolgendosi a lui. Ma non cadde nel tranello e senza dire niente salì le scale per poi chiudersi in camera sua.
-Avete litigato ancora?! Ma perchè non lo lasci stare.-
Scarlett si distaccò dal padre per poi incrociare le braccia al petto, ma suo padre non le degnò di una risposta invece andò verso sua moglie che lo abbracciò per poi lasciargli un grosso bacio sulla guancia.
-Allora chi è che non potrà mischiarsi ai Nomadi?-
-Tua figlia a meno che non finisca di fare la ribelle. Ha rotto i vetri della sua aula di nuovo.-
Così la ramanzina ricominciò. Scarlett non capiva perchè si comportavano così dopo tutto a scuola le insegnavano ad essere cattiva tutte le arti per ammaliare ma non poteva fare niente che danneggiasse loro.
Quando i suoi genitori finirono di sgridarla suo padre prese per mano la donna al suo fianco e la portò nello studio per parlare mentre Scarlett uscì di casa.
Quando arrivò alla grande quercia vide una chioma bionda appoggiata al tronco e dopo che pestò un ramo secco a terra la testa della ragazza si girò rivelando un sorriso radioso che faceva diventare i suoi occhi piccole fessure scure, la raggiunse per poi sorriderle.
-Ciao Clarice.-
-Ehi Scarlett... Allora che ti hanno detto i tuoi?-
-La solita ramanzina ormai la so a memoria. Proprio non li capisco io... Zaffiro dov'è?-
La bionda scosse la testa in sua risposta e si sedettero per aspettarla mentre il vento autunnale soffiava tra i rami degli alberi e provocava un suono sinistro ma che alle due ragazze piaceva molto.
Passarono alcuni minuti, così stufa di aspettare Scarlett si alzò in piedi porgendo la sua mano all'amica
-Su forza andiamo, in caso Zaffiro sa dove trovarci se no faremo tardi.-
Clarice le prese la mano, e dopo essersi pulita il fondoschiena dalle foglie si incamminarono verso la città dei Nomadi.
  



Ciao a tuttei :)
Questo è il prologo della mia storia spero vi piaccia e che siate in molti a seguirla vi giuro che non è una storia banale cercherò in tutti i modi di non farla apparire così anche perchè non piacciono molto nemmeno a me. Ora mi dileguo e spero di vedervi in molti :D
 
  
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