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Autore: Nick95    28/03/2013    2 recensioni
POV. CARLISLE. Quando trasforma Rosalie :)
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Esme Cullen, Rosalie Hale, Royce King | Coppie: Carlisle/Esme
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
- Questa storia fa parte della serie 'Carlisle e le sue trasformazioni'
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IL QUARTO


Esco dall'ospedale, raggiungendo la nostra abitazione, a Chicago, quindici anni dopo un radicale cambiamento nella mia vita da vampiro.
Quindici anni prima, proprio a Chicago, creai un vampiro. E pochi anni dopo un'altra.
Un periodo abbastanza movimentato.
Prima lo trasformo, pochi giorni dopo Edward si ribella al mio stile, abbandonandomi, e poi, mentre ero a Columbus, riesco a salvare un'altra vita. La mia dolce metà. Ricordo tutt'ora come mi ero imbattuto in lei. Un precedente incontro con me, aveva tentato il suicidio. E dove la trovo? In un obitorio, ovviamente più morta che viva, ma avrebbe dovuto essere in ospedale per un disperato tentativo di salvarla. Tuttavia, la fortuna mi ha assistito, e mi ci sono imbattuto seguendo l'odore del sangue. Provo tantissima pietà per lei, e per la seconda volta nella mia esistenza, creo Esme Cullen, che poi sposo. Anni felici, abbiamo passato. Poi, il ritorno del figlior prodigo. Si scusa con me, conosce Esme, e non fatica a riadattarsi al mio stile, come Esme. E adesso, siamo ritornati a Chicago.
Raggiungo la nostra casa, entrando.
"Ciao, Esme" saluto mia moglie con un bacio "Che hai fatto di bello oggi?"
Osservo i suoi occhi gialli. "Caccia" mi risponde sorridendo.
"Edward dov'è?" chiedo non avvertendo la sua presenza.
"Sta arrivando, al college il professore di scienze naturali ha trattenuto i suoi alunni un momentino di più. Sarà qui a momenti" mi risponde sempre solare "Come è andato il turno all'ospedale?" aggiunge.
"Abbastanza bene, appena in tempo ho salvato un'anziana signora da un infarto" rispondo "Che invenzione geniale, il defibrillatore. Sono addirittura grato ad un umano" aggiungo ridacchiando.
Esme si unisce alla risata, e io l'abbraccio fortemente.
Avvertiamo l'odore di Edward. "Arriva" pronunciamo insieme.
Edward entra dalla finestra. Un'abitudine di Edward.
"Mamma, papà" ci saluta, ma distrattamente. Era preoccupato.
"Cosa ti turba, figliolo?" gli chiedo come fossi un vero padre.
"Carlisle, Esme" ci chiama per nome "Dobbiamo assolutamente cambiare posto in cui stare"
"C'è qualche problema?" chiede Esme, anticipandomi.
"Sì. Ed anche grosso" risponde preoccupato "Mi sono imbattuto in mio fratello minore!" esclama.
"Non mi hai detto che avevi un fratello!" obietto.
"Perchè non pensavo di averlo ancora! Pensavo fosse caduto in guerra, invece accompagna suo figlio all'asilo accanto!" esclama ancora.
"La situazione è alquanto grave" commento.
"Non posso rischiare di imbattermi in lui!" dice per me.
"Cambieremo posto" Non devi pensare che sia colpa tua, cambieremo. Gli dico col pensiero, poi.
Lui sorride, leggendo la mia mente.
"Prepariamo le valigie, allora" dico guardando Esme.

Due giorni dopo.


"Eccoci qua" dico ad Edward ed Esme, osservando la nostra nuova casa, a Rochester, una cittadina nello stato di New York. Sfoggio un sorriso. Loro due rispondono al sorriso.
"Vado a vedere l'ospedale, prima dell'inizio del lavoro" decido.
"Io caccio" si decide Edward "Domattina comincio la scuola, meglio prepararmi per nuovi sapori"
"Io invece faccio una passeggiata" dice Esme.
"Perfetto. A domattina"
Mi dirigo verso l'ospedale, tetto per tetto.
A metà strada, però, avverto qualcosa di strano.
Sento del sangue sgorgare in continuazione, la gola avvampa solo per un po', abituata ad essere tenuta a bada dal mio autocontrollo.
Poi, sento delle voci.
"Bravo, Royce, sei un vero uomo!" sento un uomo complimentarsi.
Avverto cinque uomini e una donna, l'ultima in fin di vita.
In più sento dei singhiozzi. I cinque uomini erano ubriachi, e uno di loro, Royce, evidentemente stava maltrattando una donna. Mi avvicino ancor di più, la gola sotto controllo.
Dalla cima del tetto osservo una scena agghiacciante.
Quattro uomini, ubriachi fradici, ed uno, ancora ubriaco, picchiava una bellissima donna bionda, denudata e stuprata. Ringhio, nascondendomi.
"Cos'è stato?" urla uno di loro "Royce, ho sentito qualcosa di strano, meglio andarsene!"
Lui guarda la donna, salutandola "Ciao Ciao, Rosalie" saluta beffardo, allontanandosi.
Mi assicuro che la zona sia deserta, poi salto giù, osservando Rosalie.
Era in un bagno di sangue, ne perdeva troppo, e presto sarebbe stato troppo tardi.
Riecco l'impeto di compassione, lo stesso che mi ha colpito quindici anni or sono quando ho trasformato Edward, poco dopo mi ricolpisce insieme all'amore quando ho trasformato Esme. 
Penso proprio ad Esme. Un'altra figlia l'avrebbe gradita felicemente.
Penso ora ad Edward. Magari Rosalie sarebbe stata la sua compagna, un tentativo ci voleva.
Cedo.
Prendo Rosalie in braccio e, tetto per tetto, raggiungo casa.
Il suo cuore fatica a battere. Sono imbrattato di sangue, per miracolo riesco a resistere, non sono mai stato a contatto con così tanto sangue, nemmeno in trecento anni a fare il dottore.
"Perdonami, Rose. Questo è l'unico modo" gli dico ripetendo le parole che avevo detto ad Edward ed Esme.
E, facendo ricorso allo stesso sforzo per loro due, mordo anche Rosalie, ferendola in più punti del corpo.
La porta si apre, entra Edward, sicuramente allarmatosi sentendo i miei pensieri.
Il suo sguardo si sofferma su Rosalie.
Non potevo fare altro, Edward. Gli dico col pensiero.
Lui legge i miei pensieri, trattenendo il respiro.
"Allontanati da tutto questo sangue, non resisteresti. Chiama Esme e dille tutto quello che è successo, avrai sicuramente carpito dalla mia mente tutto ciò che è successo"
Annuisce, precipitandosi fuori.
Guardo Rosalie, che impreca dal dolore.
"Brucia!" continua a gridare.
"Certo. Cerca di resistere, Rosalie. Presto saprai tutto" mi limito a dirle.
Il veleno completa il giro del corpo. Il più piccolo capillare è iniettato. E Rosalie era diventata un vampiro.

Altri due giorni dopo.
 

"Quanto tempo manca al suo risveglio?" mi chiede Esme, tanto in pena per Rosalie, adagiata sul divano.
"Poco. A momenti si sveglierà" la rassicuro, abbracciandola.
Edward era seduto sulla sedia in salotto, osservava Rosalie "Questo ho passato io?" chiede pensieroso.
"Esatto. Ognuno di noi tre ha passato questi due giorni di agonia" rispondo compassionevole.
Rosalie apre i suoi occhi rosso sangue.
Si alza a velocità impressionante, camminando per la casa. Cerca di uscire.
Edward appena in tempo le si para davanti "Rosalie, devi sapere delle cose importantissime"
Le mostra lo specchio.
Lei guarda la sua immagine da vampiro stupefatta "Che mi avete fatto?" chiede preoccupata.
"L'unico modo per salvarti" rispondo.
Lei mi guarda "Tu...mi ricordo di te"
"Già" rispondo.
"Cosa sono?" chiede ancora.
"Un vampiro" risponde Edward.
"Esistono?" chiede, la sua voce intonatissima.
"Sì" rispondo "Non so se ricordi, ma sei stata stuprata e picchiata a morte da Royce King" aggiungo.
"Ricordo vagamente Royce"
"Col tempo lo ricorderai, Rose" dice Esme, sorridendole.
"Che cosa cambia in me?" chiede ancora.
"Sopravvivi bevendo sangue umano, ma noi non siamo assassini, beviamo sangue animale, che non è il massimo ma ci permette di sopravvivere" comincio a spiegare "In più non mangi, non dormi e puoi vivere senza respirare. Sei fortissima e velocissima, più forte di tutti noi il primo anno da vampiro. E ovviamente sei immortale. Se ti va, puoi vivere con noi, cambiando posto in continuazione, me se non vuoi, non costringo nessuno"
"Mi lasci un minutino per pensare?" chiede.
"Un minutino è troppo" scherza Edward sorridendole "Da vampira pensi più velocemente, e sei molto intelligente"
"Vero" commenta, adesso sorridendo "Comunque ho deciso"
"Dicci cosa vorresti fare" incalzo.
"Sto alla vostra dieta, ma prima devo sbrigare delle faccende"
"NO!" esclama Edward.
"Cosa?" mi giro verso Edward.
"Rosalie, io posso leggere nel pensiero" Edward mette Rosalie al corrente dei fatti velocemente.
"Quindi?" chiedo.
"Vuole uccidere quei cinque che l'hanno aggredita" risponde Edward per lei.
Rosalie mi guarda.
"Se è quello che vuoi, lo avrai" concedo. Lei sorride.
"Ma devo chiederti di ripulire la zona dopo i delitti, facendoli assomigliare ad un incidente" spiego.
"Farò tutto quello che dici, ma quei cinque hanno le ore contate"
E sfoggia il suo primo sguardo omicida.

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Ho intenzione di creare una One-Shot per ogni trasformazione di Carlisle, e farne una serie :D A voi i commenti di questa trasformazione

  
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