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Autore: Ibelieve_    30/03/2013    9 recensioni
E' la mia seconda storia. E' totalmente inventata, ed è frutto della mia immaginazione.
La storia parla di due ragazzi, Jack e Annie che, in seguito ad un incidente, rimangono soli in mezzo alle pianure ghiacciate dell'Alaska. I due si trovano quindi a dover sopravvivere in questo luogo che rigetta quasi totalmente la vita umana. Si amano, si amano follemente, ma basterà per farli sopravvivere?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-“ Annie!” -
Il cuore mi batteva come se stessi correndo oramai da ore, ma sono soltanto passati pochi minuti da quando caddi in quella piccola voragine sul ghiaccio, ma che probabilmente si sarebbe trasformata nella mia tomba. Il ghiaccio iniziava a crearmi dolore lungo entrambe le gambe, mentre l’addome stava venendo letteralmente inciso dal piccone. Con il braccio sinistro mi reggevo ad un’altra piccola voragine, che in questo caso mi stava tenendo vivo, anche se non so ancora per quanto. Quello destro, invece, continuava disperatamente a cercare un appiglio, una sporgenza, un qualcosa che potesse aiutarmi. Finalmente le mie dita si appoggiarono su quel qualcosa. Feci un respiro di sollievo, accennando un sorriso, ma come iniziai a spingere sulla sporgenza che si affiancava alla mia anca, cedette, lasciandomi anche con il braccio destro incastrato tra il mio corpo e la lunga parete giacchiata.
-“ Annie!” - Urlai ancora una volta. Le lunghe distese di ghiaccio rimanevano desolate.
-“ Annie, ti prego..” - Gemetti, cercando di usare la sola voce che mi rimaneva, soffocata e tremolante. Le mie lacrime scendevano lungo la parete, fino a mischiarsi con il sangue, provocato dalla ferita sul mio corpo.
Iniziai a perdere la sensibilità alle gambe, senza sapere se fosse per il freddo o per l’immenso sforzo che stavo facendo, cercando di puntare i piedi contro la scivolosa lastra. Perdevo conoscenza, ma per mia “fortuna” la voragine era troppo stretta per fare passare le mie spalle, e la stretta sul appiglio che applicavo con la mano sinistra era abbastanza salda da rendere almeno la testa visibile da fuori il piccolo buco.
-“ Jack!” - Un richiamo proveniva dalle mie spalle, ma nella mia situazione non riuscivo a girarmi. Così ascoltai ancora l’urlo. I miei occhi erano chiusi, così da permettermi di concentrarmi maggiormente sulla voce, o almeno avrei voluto fosse per quello.. Quando la voce si fece più forte la riconobbi subito, era lei, era Annie, così cercai di aprire gli occhi, per riuscire a vederla un’ultima volta almeno prima di lasciarla. Cercai di aprirli.. Il freddo mi impediva totalmente di farlo.
-“ Jack, sono qui!” - Annie urlava, commossa, ma anche terrorizzata dalla situazione.
-“ Ehi, piccola..” - Stavo mettendo tutto il fiato che potessi, ma dalla mia pallida bocca usciva soltanto un sussurro. –“ Dove sei, Annie?” - Cercavo di vedere la sua ombra attraverso le palpebre, finché non la vidi, e non sentii le sue calde labbra premersi contro le mie, oramai ghiacciate.
- “Sono qui, Jack, sono qui.” - Annie strinse le sue braccia attorno al mio braccio sinistro.
- “Ti tirerò fuori da questo casino, te lo prometto Jack, ma tu non lasciarmi fino a che non l’avrò fatto!” -  Annie usava un tono quasi materno, cercava di stare il più tranquilla possibile, ma sentivo benissimo la sua voce tremare e singhiozzare.
Annie iniziò a picchiare violentemente con il piccone vicino alle mie spalle. Lo capii dal suono metallico che si schiantava contro la superficie trasparente del ghiaccio.
- “Jack, ci siamo quasi!” - Annie aveva allargato lo spazio, e mentre mi teneva stretto con una mano, con l’altra faceva scendere la lunga fune lungo il buco.
-“ Afferrala, Jack, ce la puoi fare!” - Annie ansimava dalla fatica. -“ Jack, cazzo, afferrala!” -
Ci misi un momento per collegare le parole di Annie. Non riuscivo ancora ad aprire gli occhi, ma sentii la ruvida corda lungo le mie dita della mano destra. La strinsi. La strinsi con tutta la forza che avevo, anche se poca. Quando Annie vide che afferrai la corda, puntò i piedi contro il bordo della voragine, generando più forza, e portandomi fuori fino al bacino. Da lì mi prese per sotto le braccia, mi trascino fuori dalla trappola mortale, e ci trovammo lì, distesi sulla ghiacciata pianura, uno affianco all'altra.
- “Jack, ce l’ho fatta..” - Annie era commossa, piangeva per la felicità, e mi stringeva a se. Mi baciò la fronte. - “Jack..?” - La voce le tremò ancora una volta quando vide che respirava appena e non le rispondevo. -“ Jack!!” - Annie urlava disperata, la sua voce rimbombava lungo le fredde lande ghiacciate dell’Alaska.
-“ A-Annie.. S-Stai bene..?” - Aprii lentamente un occhio, finché non la vidi. I suoi lunghi capelli neri si appoggiavano sulla mia faccia.
- “Dio, Jack, mi hai fatto vivere un incubo!” - Grugnì Annie, ma felice di avermi salvato.
- “Tu invece mi stai facendo vivere un sogno, Annie..” - Mi baciò, perché sapeva che è quello che avrei voluto fare io.
   
 
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