Disclaimer: Ebbene sì, i
personaggi di Eleazar ed Ezekiel
Mi appartengono ©
HO SEMPRE SOGNATO DI DIRLO.
.: Ogni Scusa E’ Buona :.
L’Ultima Sigaretta
Di un Angelo Custode e di un Demone Consigliere
-Sì, bhè. E’ un po’ desolante.
Eleazar fa spallucce e si accende una sigaretta.
O meglio, sarebbe più opportuno dire che si accende il pollice e una fiamma guizza e
balena sull’unghia con un singhiozzante pop; la
sigaretta non è una sigaretta vera e propria, ma un ritaglio del continuum
spazio-temporale, qualunque cosa voglia dire, dal vago retrogusto di nube
stellare.
Ezekiel detesta
quando il Demone si mette a fumare, così fa un gesto vago, quasi svogliato, con
la mano destra: subito l’altro si torce su stesso scatarrando e tira giù una
bestemmia tanto colorita e fantasiosa che, non fosse ridotto ad un ammasso di
inutile pietraia affrescata, il Giudizio Universale si ritroverebbe poco
dissimile da un Kandinskij.
-Ach! Cazzo e dannazione! Mentolo!-
L’Angelo si concede un sogghigno divertito, Eleazar
accartoccia la sigaretta –Ora ridotta ad una Supernova luccicante- e la lancia
davanti a sé.
-Certo che il tuo compare si è dato un bel daffare-
commenta e tende un braccio ad indicare..bhè, il nulla o quel che è. Non un
vero nulla, diciamo più un assenza di
presenza e cose così.
Un tempo, un indefinito tempo prima che poteva
benissimo essere mille anni o dieci minuti, quello era un giardino
curato, con begonie e gerbere. Soprattutto gerbere, perché ad Ezekiel piacevano
particolarmente ed Eleazar ne era allergico –Per quanto tutti, dall’Alto dei
Cieli fino alla Giudecca si chiedessero come accidenti fosse possibile che un
Demone Consigliere avesse una spaventosa allergia alle gerbere e non a cose più
normali, tipo all’Acqua Santa, alle Ostie o al Lunario di Frate Indovino.
-Sì, non ho più visto Michele agitare la Spada con
tanta veemenza da quando, all’ultima sessione di Dungeons&Dragons, lo abbiamo
mandato contro un branco di Amebe Paglierine eretiche.
Le sopracciglia scarlatte di Eleazar schizzano fino
all’attaccatura rossastra dei capelli.
-Dungeons&Dragons?- schiocca la lingua contro il
palato, con un che di disgusto nel timbro di voce –Porca puttana, Ezekiel, lassù siete tutti un ammasso di Nerd con le
ali lampeggianti!-
Ezekiel gonfia guance e piume, il viso chiazzato di
vergogna. Corruccia la fronte, sporge le labbra e torna a fissare l’incombente
Non-Esistenza davanti ai propri occhi, ritenendolo molto più interessante di un
Demone Consigliere che rotola e gnaula e ride nel Non-Essere e si tiene la
pancia e tra un santo e un’imprecazione si mette a sciorinare qualche
baggianata su Halfling puzzoni dotati di aureola ad intermittenza.
-Taci, imbecille!-
L’Angelo ristabilisce l’ordine con un ringhio ed una
sonora gomitata tra le costole del compagno –Il quale, per dovere di cronaca,
esala con un singulto strozzato il fiato che ancora teneva in corpo, strabuzza
gli occhiacci cremisi e biascica un Maremma
belinona, minchione d’un mona e altre varie divagazioni dialettali apprese in
anni di soggiorno sulla Terra.
-Non ero un Halfling puzzone- ribatte Ezekiel,
piccato.
Ero un aggraziato Bardo,
un Elfo Alto di Telantel, con gli occhi argentati e capelli ramati. Capelli tanto
lisci e tanto lunghi che facevano swish e io non la smettevo di ricordarlo a quel
pelato Nano delle Profondità che era Gabriele, lui e la sua dannata, perdonami
Signore Mio, ascia bipenne “Smangiucchia
Tendini”.
-E poi le Potenze giocano a Warhammer e i Cherubini a World of Warcraft!- precisa, la voce più
alta di un'ottava per rimarcare il concetto e non perché sta per avere una crisi di nervi in piena regola.
Assolutamente.
Gli Angeli non hanno crisi nervose: prima devono
lanciare un dado da venti e sperare nel tiro salvezza.
Un momento. Lui non ha un dado da venti con sé.
Oh, santa pace.
Eleazar ridacchia e raddrizza la schiena. Lo
sguardo cade inevitabilmente sul piatto di ceramica che l’Angelo tiene tra le
mani, l’ultimo ricordo di qualcosa trafugato
prima che l’Apocalisse li cogliesse entrambi di sorpresa ed entrambi sotto la
doccia.
-Di’ un po’, ma perché ti sei portato un piatto? Non
potevi prendere, che ne so, i DVD di Stark Trek?-
L’altro gli lancia un’occhiata in tralice.
-Eleazar, bontà
divina, credi che abbiamo il lettore DVD nella Città Celeste?-
-…Sì?-
-No. L’Eterno si diletta coi proiettori cinematografici.
Abbiamo solo pellicole in bianco e nero-
-Pellicole? Per l’Eternità?-
-Per l’Eternità-
-Mh.
Peccato, considera Ezekiel, fissando
quello che era stato il cucinotto in giardino ed ora è solo un ammasso
globulare di atomi disciolti. Mi
piacevano le gerbere.
-Che merda-
sbotta Eleazar, strappandosi una pellicina coi denti.
-Via, che Totò
e Charlie Chaplin piacciono anche a te-
-Non dicevo questo. Dicevo questa storia dell’Eternità-
-Ah-
-Già-
-Già.
Ezekiel si arricciola un boccolo tra le dita. È strano
come più si dilaziona il tempo nel Non-Tempo, più anche i loro discorsi si
stiano facendo meno fitti ed articolati. L’unica nota positiva che l’Angelo
riesce a trovare è il non dover più ascoltare le ciance forsennate del compagno
su come Gordon Ramsay non ci capisca una
sega, sue testuali parole, di cucina, perché lo sanno tutti che non esiste
accoppiata migliore di cipolle e nutella su un letto di sedano gratinato.
-Eleazar, ti sei ricordato di portare Uno, vero?
Istante di panico e silenzio, gli occhi terrorizzati
del Demone. Una vena prende a pulsare in maniera inquietante sulla tempia di
Ezekiel, le mani prudono e l’istinto omicida si è appena strappato la camicia e
ha offerto a tutti il petto nudo strillando My
body is ready.
-Ehm..-
-Eleazar, per l’Amore in comproprietà della Triade,
come accidenti pensi di affrontare l’Eternità
senza un mazzo di Uno?!-
-Bhè- sogghigna il Demone, con fare lascivo –-Qualche
ideuzza io l’avrei.
Sdong.
Ecco a cosa serviva il piatto in
ceramica.
Note
Finali
Ho appena finito di leggere “Buona
Apocalisse a Tutti!” (A proposito, grazie Lilu!) ed è uscito questo.
Capitemi Compatitemi.