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Autore: cheekbones    02/04/2013    6 recensioni
"Scott?" lo chiamò il suo migliore amico.
"Dimmi"
"Riportalo a casa" strinse forte la maniglia della porta.
Scott non ebbe bisogno di chiedere a chi si riferisse - Stiles era il suo migliore amico e, anche senza i suoi sensi sviluppati, sapeva comunque cosa gli passava per la testa. Era riuscito a farlo confidare, qualche mese prima, e la sua preghiera gli sembrava legittima. Dopo tutto quello che gli aveva fatto passare, gli doveva almeno quello. Così corse ad abbracciarlo e sentì qualcosa di umido toccargli la guancia. Stiles piangeva.
"Te lo prometto"
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Bring Him Home.


asds


Scott aveva pensato che sarebbe stato molto più difficile convincere Stiles a non uscire di casa, quella notte. Derek aveva deciso che era arrivato il momento di affrontare gli Alpha e aveva riunito tutto il branco a casa sua, intorno alle undici di sera. Di sicuro, Stiles e Lydia non erano compresi nel pacchetto - Jackson era stato chiaro in proposito, così come Scott. Non potevano rischiare che i due umani diventassero merce di scambio, o peggio. Così, visto che lo sceriffo era di turno, quella sera, Scott aveva proposto di lasciare Lydia a casa Stilinski, in attesa del loro ritorno. A Stiles l'idea non era piaciuta per niente. L'idea che i suoi amici fossero in balia di tanti lupi grossi e cattivi, senza di lui, lo metteva a disagio.
"Non ho intenzione di guardare Material Girls con Lydia, mentre voi combattete per liberare la città dagli Alpha" aveva urlato quel pomeriggio a casa Hale. Peter aveva alzato gli occhi al cielo ed era uscito dalla stanza, seguito da Boyd ed Erica, completamente disinteressati alla cosa.
"Stilinski" gli occhi di Derek erano diventati improvvisamente rossi e l'aveva afferrato per il colletto della camicia. "Stammi bene a sentire: tu e Lydia stasera vi chiudete dentro e, per Dio, non uscirete finchè qualcuno non vi viene a prendere. Non ho la minima intenzione di badare a te, mentre cerco di salvare la vita ai tuoi cucciolotti adorati, perciò fa un favore all'intera Umanità e non" soffio. "Uscire" Stiles sbattuto al muro. "di casa"
Gli occhi del ragazzo si erano inumiditi. "Ok" prima che Derek lo lasciasse andare, però, si lasciò scappare una richiesta. "Vienimi... vienici a prendere, ok? Ti prego. Non fatevi ammazzare. Non riuscirei a sopravvivvere anche a questo"
Derek non gli aveva detto niente, si era limitato a lasciarlo andare.
Così, mezz'ora dopo, Scott osservava di sottecchi un glaciale Stiles Stilinski sulla soglia di casa sua. Col suo udito fine, poteva sentire Lydia singhiozzare disperata sul divano, per la sorte del suo ragazzo.
"Stiles, mi dispiace"
"Non fa niente. Non è colpa tua. Tornate interi, tutto qua" gli strinse una spalla, senza mostrare alcuna emozione.
"Certo" si voltò, per andare a salutare (forse per l'ultima volta) sua madre.
"Scott?" lo chiamò il suo migliore amico.
"Dimmi"
"Riportalo a casa" strinse forte la maniglia della porta.
Scott non ebbe bisogno di chiedere a chi si riferisse - Stiles era il suo migliore amico e, anche senza i suoi sensi sviluppati, sapeva comunque cosa gli passava per la testa. Era riuscito a farlo confidare, qualche mese prima, e la sua preghiera gli sembrava legittima. Dopo tutto quello che gli aveva fatto passare, gli doveva almeno quello. Così corse ad abbracciarlo e sentì qualcosa di umido toccargli la guancia. Stiles piangeva.
"Te lo prometto"

"Buonanotte, Lydia" Stiles le baciò la fronte e la coprì con una coperta. La ragazza aveva guardato due film, in lacrime, finchè non era stata vinta dal sonno e dalla stanchezza. Il padrone di casa aveva fatto di tutto per farla distrarre, aveva perfino ordinato le pizze. Ma non era stato molto di compagnia, visto che condivideva pienamente il terrore di Lydia; così si era limitato a tenerla stretta e a non dire niente, fingendo di seguire la storyline del film.
Dentro, in realtà, Stiles Stilinski stava urlando disperatamente: guardava spesso alla finestra, sperando di scorgere un muso peloso, ma nessuno si era presentato per ore. Temeva la mattina dopo, quando si sarebbe reso conto che nessuno era venuto ad avvisarli. Perchè erano morti tutti.
Cercò di non pensarci e si infilò sotto le coperte, voltandosi verso la finestra leggermente aperta. Faceva un freddo cane, ma non aveva intenzione di chiuderla.
"Stiles"
Il ragazzo strinse il cuscino al viso. Quanto tempo prima si era addormentato? Due minuti? Due ore?
"Stiles"
Non sembrava la voce di Lydia.
"Stilinski"
Di certo, Lydia non ringhiava.
"Buongiorno, eh" Derek Hale fece sparire i canini, quando Stiles aprì gli occhi e li spostò sul suo viso. Era pieno di escoriazioni. Ma era vivo.
Stiles non si mosse. "Sei ferito?"
"Si"
"Dove?"
"Un po' dappertutto. Ma guarisco in fretta"
"E' morto qualcuno?"
Il viso di Derek, sopra di lui, sembrò addolcirsi. O forse stava ancora sognando. "Si, Stiles"
"Chi?" era la sua voce, quella che tremava?
"Boyd e... e Jackson" deglutì. "Erica è scappata. Boyd la stava proteggendo quando... Scott e Isaac sono andati a cercarla. Allison è giù con Lydia" Stiles si alzò a sedere di scatto, col respiro pesante. Lydia. Aveva pianto tutte le sue lacrime, quella notte. Forse se lo sentiva. Si portò le mani al collo. Non respirava.
"Ti senti male?" Derek gli coprì le guance con le mani.
"Attacco... di panico"
Stiles si sentì tirare su di peso e il viso finì schiacciato sul petto del licantropo. Lo stava abbracciando e il cuore di Stiles partì in quarta. "Va tutto bene" gli sussurrò. "E' finita, stiamo bene."
Non piangere. Fai l'uomo e non piangere, cazzo.
"Mi ha detto Scott di dirti che ha mantenuto la promessa" disse Derek dopo qualche minuto, schiarendosi la voce. Sembrava non aver intenzione di lasciarlo andare. "Di che promessa parlava?"
"Niente, lascia perdere" Stiles sorrise, anche se aveva la morte nel cuore. Jackson e Boyd non gli erano mai particolarmente piaciuti ma... facevano parte del branco. E non poteva evitare di pensare al dolore di Lydia ed Erica. Come avrebbe reagito, lui, se il suo Alpha, o Scott fossero caduti in battaglia?
"Allison sta portando via Lydia" lo avvisò. Pochi secondi dopo, Stiles sentì la porta d'ingresso chiudersi.
"Devo andare da lei, dopo" in risposta, Derek lo strinse più forte. "Ho detto dopo" aggiunse, ridacchiando. "Devi farti una doccia, sourwolf. Puzzi"
"Hai ragione" Derek passò le braccia sotto le sue cosce e lo sollevò. Stiles gli circondò il collo con le braccia e seguì il profilo della mascella col naso.
"Giura che non mi escluderai più. E' insopportabile"
"Qualcuno doveva proteggerti" lo lasciò cadere in doccia, mentre si sfilava la canotta macchiata di sangue. Il ragazzo fece appena in tempo a vedere uno squarcio, che subito si era rimarginato.
"Ma chi proteggerà te, la prossima volta?" mormorò Stiles. Derek non gli rispose. Si allungò solo a baciarlo ed ebbe la sensazione che fosse stato risparmiato da una fine peggiore, esclusivamente per poter tornare dal ragazzino più logorroico di Beacon Hills.













the End.











Note: Il titolo è ispirato ad una delle più commoventi canzoni del musical "I Miserabili" :)
  
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