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Autore: _Graysoul    04/04/2013    1 recensioni
Harry si allontanò, da tutto e tutti, sperando che presto qualcuno l'avrebbe trovato e salvato, ponendo fine a quel silenzio così rumoroso.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Harry se ne stava in piedi fuori da scuola da un po'. Senza un motivo preciso. O almeno una parte di lui pensava così. Una parte di lui aveva preso di punto in bianco la decisione di andare a posizionarsi davanti a scuola un giovedì pomeriggio alle cinque perché ne aveva voglia.
L'altra parte di lui, quella irrequieta, quella che si portava continuamente le mani ai capelli con agitazione, quella parte di lui confusionale, ansiosa, sconnessa e così irrazionale l'aveva portato lì perché sapeva che l'avrebbe visto. Giusto per qualche istante, ma l'avrebbe comunque rivisto. Ma ammettere a se stesso una simile azione presa con coscienza, gli faceva venire l'amaro in bocca. Così affidò per l'ennesima volta la colpa all'imprevedibilità e rimase in sua attesa.
Il silenzio che stranamente lo circondava gli stava scomodo. Rendeva gli echi della sua mente più rumorosi; rimbombavano più forte, assordandolo. Lo sfinivano. Gli toglievano il fiato. Era stanco di tutto quel silenzio.
Aveva bisogno di parole. Parole concrete. Parole che si sarebbero poi riversate nei fatti. Parole scure che scivolavano fuori dalla penna di qualcun'altro, andando a macchiare di nero inchiostro indelebile il suo foglio bianco, il suo cuore. Aveva bisogno di quelle parole al più presto possibile, ma qualcosa dentro la sua mente correva affannosamente, urlando che quelle parole mai sarebbero arrivate.
Una pugnalata al cuore, lo distolse dal suo dolore continuo. Oh. No. Non era una pugnalata al cuore. Era la sua risata. Era la risata cristallina che spesso aveva oltrepassato il suo spesso muro difensivo, mozzandogli il fiato. Avrebbe voluto sentirla premuta contro il suo orecchio, quella risata bellissima.
Alzò lo sguardo e lo vide. Splendido, come sempre. Tutto in lui poteva essere riassunto sotto la voce 'perfezione'. O almeno per Harry. Perché in fondo, visto da vicino, quel Tomlinson di difetti ne aveva moltissimi. Ma ad Harry non importava. A lui non importava dei difetti. Non questa volta. Anzi. Voleva che quei difetti facessero parte di lui, voleva solo farli suoi, adorarli, baciarli, accarezzarli dolcemente.
Così una parte di lui, prese a viaggiare, allontanandosi soavemente, fluttuando tra sogni e speranze. Ma ad un certo punto ripiombarono violentemente a terra, incastrati da due iridi celesti. Celesti come un cielo leggero, spensierato. Un cielo accarezzato da un vento freddo che porta via la pesantezza lasciandoti un senso di pace e tranquillità. Due occhi celesti come alcuni dei mari più ricercati al mondo. Profondissimi ma così limpidi.
E ogni volta che Harry si tuffava in questo mare, per un attimo si sentiva perfetto. Galleggiava e nuotava tranquillamente, libero. Ma l'attimo dopo il mare si agitava, inghiottendolo ferocemente, strappandogli via il fiato, trafiggendolo, uccidendolo. Così, quando questi occhi si richiudevano per poi riappoggiarsi al mondo esterno, Harry ricadeva violentemente in se stesso, nel mondo reale.
E spesso si chiedeva come tutto ciò fosse possibile nell'arco di un momento, nel corso di un semplice sguardo più e più volte ripetuto.
Sembrava un sogno.
Ma poi quel sogno si tramutò improvvisamente in incubo. Gli occhi celesti si scontrarono con altri due occhi anonimi, sconosciuti, insipidi. Sembravano appartenere a un'ombra. Harry si sentì quasi cedere.
Si sentì cedere, alla vista di quell'incubo dove Louis baciava ardentemente due labbra che non erano le sue, e mai lo sarebbero state. Si sentì cedere quando quelle mani delicate, quelle mani sulle quali era inconsciamente poggiato il suo sciocco cuore, presero ad accarezzare il collo di un'ombra sconosciuta, quando un sorriso brillante si distese dinanzi a un cumulo di materia grigiastra, appartenente ad un ragazzo alto e moro, mai visto prima.
Harry si sentì semplicemente cedere alla vista del ragazzo che aveva a lungo e così silenziosamente bramato, desiderato, amato, che baciava qualcun'altro. L'ennesima inutile persona che si affacciava sulla sua perfetta ma oscura vita, stroncando la strada ad Harry. E lui non poteva fare a meno di sentirsi un idiota. Si sentiva un idiota, specialmente in quel momento, quando pensava alla dolcezza dei suoi baci sulle sue -da tutti amate- fossette, alle sue delicate ma prepotenti mani tra i suoi ricci, al suo sorriso rivolto a lui e lui soltanto, alle dita intrecciate alle sue, agli ansimi e gemiti della loro furiosa passione. Quando Harry si lasciava andare in queste infinite fantasie si sentiva un idiota e si odiava. E vederle ricadere addosso a qualcuno che non era lui, faceva terribilmente male.
Logorava l'anima. Lacerava il cuore.
Quella scena, poco distante da lui, lo fece sentire senza speranze. Solo. Triste. Inutile. Vuoto.
E quando Louis sparì mano nella mano con quello sconosciuto, Harry, di nuovo solo e ancora una volta immerso in un tormentoso silenzio, si allontanò con passo malfermo diretto chissà dove.
Decise che non avrebbe pianto. Non avrebbe dato quella soddisfazione a nessuno, nemmeno a se stesso. Ma il cielo crudelmente iniziò a piangere al posto suo. Enormi lacrime ghiacciate iniziarono a bagnare il suolo, le case, le piante. Una pioggia disperata, senza senso. Di passaggio, certo, ma opprimente.
Harry si allontanò, da tutto e tutti, sperando che presto qualcuno l'avrebbe trovato e salvato, ponendo fine a quel silenzio così rumoroso.
Così un altro corpo ormai reso in pezzi, imboccava un'altra strada, forse quella giusta, forse l'ennesima sbagliata, ma nessuno si sarebbe accorto che alcune delle tante gocce che ormai stavano allagando il suolo, avevano un sapore molto più salato di altre.





Okay, non uccidetemi. Non ho idea di cosa io abbia scritto, ve lo giuro.
Non ho troppo senso, me ne rendo conto. Solo che avevo una voglia matta di scrivere, cosa che non succede mai, e boh, è uscita questa schifezzina qui.
Però devo ammettere chi mi piace. Sarà perché ho scritto senza pensare.
Comunque, amori miei, so che è tanto ansgt e me ne rammarico, ma almeno spero vi sia piaciuta e spero in una vostra misericordiosa recensione.
A presto; Claire.

  
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