Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: xnyall    05/04/2013    1 recensioni
-Ti va di prendere un caffè?
-Non mi piace il caffè.
-Puoi sempre prendere il thè.
-Okay.
-Allora al Cold Coffee alle quattro e mezzo?
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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O era la musica troppo alta o ero io troppo ubriaca. Forse la seconda.
Mio padre aveva fatto male a lasciarmi tutti quei soldi per una semplice serata in discoteca.
Forse si fidava troppo di Rebecca. Se c’era lei, potevo fare di tutto. Sarà perché è la mia migliore amica, oppure perché suo padre e il mio sono amici fin da piccoli.
Mi ricordo che mi aveva detto una frase del tipo ‘Dafne non fare cazzate. Mi fido.’
Vabbè, sarà per la prossima serata.
La musica mi rimbombava dentro. Non capivo nulla e la testa mi girava tantissimo.
Ma più la testa mi girava più mi scatenavo. Anche Rebecca era ubriaca.
Eravamo due semplici ragazze di sedici anni e mezzo e dovevamo tornare a casa a piedi. Mannaggia a noi  che abitavamo vicino al ‘Sunburn.’
Il ‘Sunburn’ era una delle discoteche più conosciute, forse quella che andava più di moda, in quella città. Eravamo entrambe italiane e entrambe senza madre. I nostri padri erano amici per la pelle e hanno deciso di trasferirsi per l’estate in America, a Hoboken. Ci volevano solo 12 minuti per arrivare a New York. Perfetto direi.
Ballavamo scatenate, muovendo i capelli e le braccia. Alcuni ragazzi ci passavano vicino e ci toccavano il sedere, ma noi non ci facevamo neanche caso.
Il sangue dentro di me bolliva e cominciai a sudare.
Vidi un gruppo di ragazzi non molto distanti da noi. Erano quattro, e tutti ubriachi.
Un ragazzo si alzò sopra al tavolino e si mise a ballare. Era sudato e i suoi capelli rossi sembravano volare in aria.
Mentre ballava da scemo sopra a quel tavolino cominciò a togliersi la felpa e la lanciò in mezzo alla mischia. Mi ritrovai una felpa sporca e puzzolente in testa. La presi e cominciai a urlare chi è che aveva lanciato quell’indumento.
Il ragazzo scese dal tavolino barcollante.

-Che cazzo tiri le felpe idiota!- gli urlai contro.
Non mi resi conto che stavo urlando più del solito.
Presi per mano Rebecca e uscì di fuori nel balcone. Mi appoggiai alla ringhiera sudata.

-Non ci capisco niente.- disse lei ridendo.
Cominciammo a ridere per non so quale motivo e poco dopo arrivò quel ragazzo rosso.

-Ehi bellissima.- disse lui avvicinandosi a me e prendendomi per i fianchi.
Ubriaca com’ero, non mi staccai.

-Ehi.- dissi.

-Ti va di ballare?- chiese prendendomi per mano.
Mi girai e Rebecca era occupata con un altro.

-Va bene.-

Il ragazzo mi portò dentro. Aveva capito che ero ubriaca e, essendolo anche lui, mi portò sopra ai tavolini.
Cominciammo a ballare scatenandoci, sotto la vista di tutti. Anche se nessuno ci faceva caso, mi sentivo un po’ osservata. Ma non m’importava.
Alla vera Dafne sarebbe importato, timida com’è. Ma grazie all’aiuto dell’alcool riuscivo a fare tutto.
Quel ragazzo mi prese per i fianchi e cominciai a muovermi con lui. Stavo di schiena al suo petto e sentivo una certa presenza nel mio sedere.
Alzai la testa e cominciai a ridere.
Era divertente ballare lì sopra.
Anche lui scoppiò a ridere, alzò le braccia e fece un urlò.

-Ma cosa urli scemo!- dissi, continuando a ridere.

-Non lo so, avevo voglia di urlare.- disse lui.

Cominciai a strusciarmi sul suo corpo e, muovendo il sedere, scivolai giù per poi tornare su.
Lui scoppio in una maliziosa risata.

-Senti, io scendo.- dissi.

Il mal di testa mi stava per far cadere.
Scesi, senza aspettare la sua risposta.
Barcollando cominciai a cercare Rebecca e, facendomi spazio nella folla, la trovai abbracciato a un ragazzo mentre si baciavano.

-Rebecca andiamo! Ci stanno aspettando gli elicotteri!- dissi più seria che mai, prendendola per un braccio.

Lei si staccò e cominciammo a fare il verso degli elicotteri.
Sentì una mano nella spalla. Mi girai e trovai il ragazzo rosso.

-Comunque piacere comodino.- mi disse nell’orecchio.
Risi.

-Piacere io sono sedia.- dissi ricambiando.

Mi fece l’occhiolino e scomparì tra la folla.
Presi Rebecca, che nel frattempo continuava a baciarsi con quello.

-Rebecca! Smettila di parlare con i cani!- dissi.

La presi per un braccio e uscimmo dal locale in fretta.
Barcollanti cominciammo a camminare.

-Verso l’infinito e oltre!- urlò lei e cominciò a correre.

Ci rincorremmo per tutto il tragitto e tornammo a casa alle quattro e mezzo. Alle quattro uscimmo dal locale.



Eccomi con un'altra storia. 
A chi piace Ed Sheeran?
Bene, a me moltissimo. Mentre ascoltavo 'Cold Coffee' e scrivevo il capitolo dieci di 'Una storia nata per sbaglio', ho avuto questa ispirazione.
Ditemi cosa ne pensate. E magari anche dei consigli su come farla.
A presto, mari.
  
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