Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: readingsmydrug    07/04/2013    2 recensioni
Le pagine del libro si stavano sfogliando da sole, velocissime, quasi spinte da un vento che però nella stanza non c’era.
La carta bianca cominciò ad illuminarsi sempre di più fino a che fui costretta a ridurre gli occhi in due piccole fessure per non rimanere accecata.
Poi, di colpo, tutto cessò. La luce bianca e luminosa cominciò ad affievolirsi fino a spegnersi completamente; osservai il libro appoggiato sul mio letto: era aperto sulla prima pagina.
All’inizio sembrò non dovesse succedere niente e feci quasi per riprendere a respirare a respirare regolarmente, quando sulla pagina iniziarono a comparire delle lettere in inchiostro nero scritte in corsivo elegante:
“Tu sei l‘unica.”
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chapter 12.



Il pomeriggio mi fiondai da Harry per raccontargli quello che era successo a scuola. Rimasi un po’ delusa dalla sua risposta: mi disse che secondo lui Josephine aveva ragione, Frannie era solo un’umana e sarebbe morta comunque. Stavo per urlargli di tutto quando aggiunse che però non voleva che la sua vita si spegnesse prima del previsto, soprattutto per mano di un demone schifoso come Luke, disse che aveva una vita già abbastanza corta e che aveva tutto il diritto di godersela per intero. Lo abbracciai tra le lacrime e tornai a casa, non potevamo stare troppo tempo assieme, gli arcangeli ancora non approvavano la nostra relazione.
Non badai al fatto che Jo non era in casa, probabilmente aveva trovato un’altra sistemazione, non le importava più niente di me, mi stesi sotto le coperte e mi addormentai.
 
Quando riaprii gli occhi la prima cosa che vidi fu la sveglia: 6.50 am Sunday
“Niente scuola!” dissi stiracchiandomi. Sorrisi al pensiero che avrei potuto dormire ancora per ore.
“Ragazzina.” La voce roca e stanca di Jo mi richiamò dall’entrata della mia stanza.
Rimasi sbalordita nel vederla ancora vestita da ‘nonnina terrestre’ appoggiata alla mia porta con un’espressione rilassata.
“Angela.” Risposi di rimando per ricordarle il mio nome.
“So benissimo come ti chiami.” Ribattè lei acida. “Per quanto tu ti sia comportata in modo deplorevole con me ieri mattina, io e tutta la Terra Santa abbiamo bisogno di te, perciò sono andata a trovare il Grande Consiglio.”
“...E?” chiesi impaziente che continui.
“Non interrompermi!” sbottò secca. Fece un respiro profondo ed entrò nella stanza con qualche passo facendo scricchiolare alcune assi in finto legno del parquet. “Stavo dicendo... Sono andata a trovare il Grande Consiglio e ho spiegato loro la situazione...” continuò con tranquillità e calma.
Sobbalzai alzandomi dal letto e mettendomi subito in piedi. “Hai detto al Grande Consiglio che io e Harry stiamo insieme?!”  urlai isterica pronta a incenerirla con un raggio di magia.
Josephine guardò a disagio le mie mani notando che non portavo i suoi guanti.
“Dove sono i guanti, ragazzina?”
“Non erano abbastanza resistenti.” Dissi a denti stretti.
“Lasciami spiegare.”
“Hai un solo minuto.” Dissi quasi sputandoglielo in faccia.
“Sì, ho detto loro della vostra relazione.” Feci per aprire bocca ma lei mi fulminò con lo sguardo. “E ho anche detto loro che tu sei la Perla del Destino.”
“E come hanno reagito?”
“Ragazzina, non interrompermi!” ripetè lei senza perdere la pazienza, ma con voce ferma e decisa
“Scusa. Continua.” Pronunciai quelle parole come se fossero veleno.
“Erano davvero riluttanti, ma ho imposto loro una condizione: ti schiererai dalla loro parte se tu e Harry potrete rimanere insieme.”
Sussultai. All’inizio l’idea poteva sembrare più che ottima, ma tutto ciò significava morte certa per Frannie.
“E... E Frannie?” chiesi debolmente.
“Sai già cosa penso a riguardo.”
“Come hai potuto prendere una decisione per me senza prima parlarmene?!” sbraitai con le mani bollenti.
“Ho scelto ciò che è meglio per tutti.”
“Tutti eccetto Frannie!” ringhiai.
“La dimenticherai.”
“Tu... Io...” chiusi gli occhi e strinsi i pugni ‘1, 2, 3....’ cominciai a contare. ‘8, 9, 10....’ strinsi i denti fino a quasi scheggiarli ’18, 19, 20...’ avrei potuto contare fino a 100: non sarebbe servito a nulla. Aprii gli occhi e me li sentii in fiamme.
“Ragazzina, hai gli occhi rossi.” Mi informò Jo con una finta calma che le faceva da maschera.
“Io. Mi. Chiamo. Angela!” Tuonai urlando mentre la finestra si spalancava e un turbine di vento inondava la stanza facendo volare attorno a me qualsiasi cosa, dai fogli sulla scrivania, ai vestiti nell’armadio.
“Ragazzina, calmati!”
“ANGELA!” urlai in preda alla frustrazione mentre un cerchio di fuoco cominciava a segnarsi intorno a me.
Il panico cominciò a prendere  il mio possesso. Il mio lato demoniaco aveva preso il sopravvento e non riuscivo più a controllarlo, eravamo come due persone in un corpo solo.
“Va bene! Angela! Devi controllarti! Respira a fondo! Ti prego, non lasciare che il sangue nero che scorre nelle tue vene prenda il sopravvento!”
Chiusi gli occhi e imposi a me stessa di respirare a fondo. ‘Inspira, espira... Inspira, espira.’
Quando riaprii gli occhi mi ritrovai in mezzo a quella che doveva essere la mia stanza: le tende erano completamente strappate, le cerniere delle ante dell’armadio erano distrutte e i vestiti erano sparsi ovunque nella stanza; i fogli che stavano ordinatamente riposti nei cassetti e ai lati della mia scrivania ora si trovavano sparsi ovunque, le coperte del mio letto erano finite ai piedi della finestra e i libri della mia libreria erano tutti a terra, alcuni aperti a metà, altri con le pagine tutte spiegazzate.
Rivolsi uno sguardo terrorizzato a Jo che emise un sospiro di sollievo.
“Proviamo con qualcosa di più potente.” Disse avvicinandosi.
Dalla tasca estrasse una piccola catenella in oro bianco alla quale era appeso un ciondolo a che aveva inciso un lucchetto, l’area attorno ad esso sembrava fatta di un materiale simile alla madre perla, attorno un piccolo bordo in oro bianco definiva la forma ovale del ciondolo.
Me lo mise al collo e quando esso toccò il mio petto si illuminò di una luce bianchissima, sentii il sangue nelle vene correre veloce e il cuore pomparne molto di più del solito. Mi sentii come risucchiata da quella catenella così delicata.
Improvvisamente la sensazione cessò e diedi uno sguardo al medaglione: ora la parte che sembrava madreperla era diventata scura, e brillava di strani riflessi viola e rossi, di colpo mi sentii più leggera.
“Ecco.” Disse Jo soddisfatta. “Ora la tua energia demoniaca e racchiusa in quel ciondolo. Non toglierlo mai, altrimenti il potere demoniaco tornerà in te. Sei ancora troppo giovane e inesperta per poter controllare  tuoi poteri da mezza demone quale sei.”
Sospirai rigirandomi fra le mani il ciondolo.
“Quindi?” chiesi poi.
“Quindi cosa?”
“Frannie.” Dissi alzando lo sguardo su Josephine.
“Non è affar mio.” Rispose senza lasciarmi tempo per ribattere. Chiuse la porta dietro di sé e sparì dalla mia vista.
 Mi buttai sul letto sconsolata.
Frannie o Harold? Avevo ancora quattro giorni per decidere. Troppo pochi, troppo pochi! Presi il cuscino e me lo premetti sulla faccia per soffocare un urlo di frustrazione.
Dovevo trovare un modo per uscirne, ma prima di tutto dovevo avvisare Frannie che era in pericolo di vita.
Mi rialzai decisa e mi diressi verso l’armadio: era vuoto.
Sbuffai irritata e raccolsi da terra una felpa verde militare, una maglietta a maniche corte bianca con una scritta in pailette argentate sul petto  e dei jeans a sigaretta chiari, mi vestii e scesi al piano di sotto, infilai le scarpe, presi giubbotto e chiavi ed uscii di casa.
Imboccai il viale che portava a casa della mia migliore amica e camminai a passo svelto lungo il marciapiede. Dovevo arrivare il prima possibile, non potevo aspettare un attimo di più.
Decisi di prendere la scorciatoia attraverso il sentiero che tagliava il bosco per arrivare prima.
Perché casa di Frannie era così dannatamente lontana da tutto il resto del mondo?! Sbuffai accelerando il passo e infilando le mani in tasca.
Mentre camminavo notai una figura maschile appoggiata ad un albero a braccia incrociate.
Vestiva abiti scuri e riconobbi la sua persona dallo scintillio della fibbia argentata della cintura in pelle nera: Luke.
“Ma è mai possibile che devo incontrarti anche nei giorni di festa come la domenica?” sbraitai infastidita una volta arrivata a pochi metri di distanza da lui.
Il demone sorrise allontanandosi dalla corteccia robusta dell’albero al quale era appoggiato e si avvicinò a me infilando i pollici nelle tasche dei suoi jeans scuri.
“Ti stavo aspettando, Angela.” Rispose con uno sguardo malizioso.
“Cosa vuoi da me?”
“Ehi, non ti rivolgere così ad una persona che ha il tuo stesso sangue.”
“Non osare paragonarmi a te, sei una creatura schifosa. La morte non è abbastanza come tua punizione.”
“Hohoho, siamo in vena di minacce?”
“Sputa il rospo Luke, perché mi cercavi?” chiesi stizzita. Non mi andava di sentirlo prendersi gioco di me, tra l’altro proprio ora che andavo di fretta.
“Sono stufo di aspettare, Angela. E non sono l’unico.”
“Che intendi?”
“Il mio superiore non è più disposto ad attendere. Vuole una risposta. E la vuole adesso.”
“Cosa? Il tuo superiore? E chi sarebbe?”
“Sono cose che non devono riguardarti. Sappi soltanto che il tempo a tua disposizione è terminato.”
Ammutolii e le sue labbra si aprirono in un sorriso bastardo.
“Devi dirmi da che parte ti schiererai. E devi farlo oggi.”
“Che cosa?!” la mia bocca si aprì a forma di ‘o’, lo guardai sconvolta.
“I patti non erano questi!”
“I patti sono cambiati!” tuonò lui per poi scoppiare in una fragorosa risata. “Alle sei di questo pomeriggio ti aspetto alla spiaggia. Dovrai essere da sola, sentirò la presenza di altre creature non-umane se sai cosa intendo, perciò vedi di non giocarmi brutti tiri. Allora mi dirai la tua decisione. Se non ti presenterai o deciderai di non schierarti dalla mia parte Frannie morirà.”
Feci per ribattere ma lui mi interruppe per continuare a parlare “E non pensare di provare a mentirmi. Ti farò giurare con il sangue. E un giuramento con il sangue è un giuramento che non può essere infranto in alcun modo, lo sai benissimo anche tu, Angela.” Sorrise beffardo e prima che io potessi dire ‘a’ Luke era già sparito tra gli alberi del bosco, lasciandomi sola, nel sentiero di ghiaia che conduceva a casa della mia migliore amica.
‘Fantastico.... E adesso che faccio?’























BUONSALVE c:
...........faccio schifo :c
Non pubblico da una vita, ma è che ho troppi impegni e.... pochissima ispirazione :c
Non ho scritto ancora nessun capitolo avanti a questo perciò sinceramente non so quando posterò il seguito, spero presto, comunque non posterò più tanto regolarmente, anzi... Dovrete aspettare un po' di più per ogni capitolo :c mi dispiace :c
Pensavo quasi di abbandonare la storia per un po', ma poi mentre stavo per mettermi a fare i compiti mi è venuta l'ispirazione per scrivere e non ho potuto ignorarla, chissà quando mi sarebbo tornata poi D: Quindi mi sono messa a scrivere questa cacchetta ed eccomi qui.... mi ritrovo a postarla...
Tanto per la cronaca: ho riscritto il capitolo 12 almeno 10 volte e diciamo che questa era la versione che faceva un po' meno schifo... Spinta un po' dal senso di colpa e un po' dalla stanchezza dello scrivere mille volte lo stesso capitolo ho deciso di non cancellarlo e farvelo leggere, quindi vi prego di lasciarmi i vostri pareri per iscritto scrivendo una piccola recensione qui sotto, ne sarei molto felice :))
Adesso vado che per colpa di Angel ancora non ho finito i compiti :c
#peace
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: readingsmydrug