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Autore: madelifje    08/04/2013    4 recensioni
A dodici anni ho avuto l’idea di salire sul tetto.
Lo spettacolo da lassù è bellissimo: si vedono le ultime luci ancora accese delle case, i lampioni che illuminano le strade deserte e, alla mia destra, i campi.
Mi sdraio sul plaid cercando di trovare la stella polare. Poi controllo di avere montato l’obbiettivo giusto sulla mia Canon, metto a fuoco e scatto la foto.
Giselle diceva che un giorno Alianna Crawford sarebbe diventata qualcuno.
Oggi è il 7 settembre 2012 e sono le ventitré e quindici minuti.
Alianna Crawford è ancora la ragazza invisibile.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Red.


Colore? Lei è rosso. Come l'amore è rosso.
Tempesta. Uragano che ti spzza via.
Terremoto che fa crollare il corpo a pezzi.
-Bianca come il latte rossa come il sangue, Alessandro d'Avenia



A settembre il cortile della scuola è sempre pieno. I ragazzi vogliono godersi le ultime belle giornate, mentre gran parte delle ragazze cerca ancora di abbronzarsi. Si sdraiano sull’erba e stanno lì per tutta la pausa pranzo, con gli occhi chiusi e i capelli sparsi intorno alla testa.
Oggi c'è il sole.
Non ho intenzione di mettermi a cercare di assorbire i raggi solari come una lucertola, quindi mi sistemo come al solito sul muretto di mattoni grigi. C’è ombra e  il caldo è sopportabile , l’unica pecca è l’odore di sigaretta che alleggia nell’aria. Tiro fuori la macchina fotografica dalla borsa, per passare il tempo in attesa che Bridget si faccia vedere. Vincent Sunders sta pomiciando con la sua nuova fiamma pochi metri alla mia sinistra, così evito di guardare da quella parte.
Monto un nuovo obbiettivo sulla mia Canon. Se non sapessi che la loro storia durerà al massimo una settimana, li fotograferei. Mi sono iscritta a un maledetto concorso in cui bisogna immortalare “emozioni e sentimenti”. Una coppia di innamorati fa decisamente al caso mio. Purtroppo so già cosa succederà: Vince se la spasserà con questa ragazza per poco tempo, troverà una scusa per lasciarla e dopo non vorrà più sentire parlare di lei. Non potrei mai inserire la foto di loro due in un portfolio.
Una figura si frappone tra me e il sole, facendomi sobbalzare leggermente. - Ecco qua, focaccia liscia – dice Bridget consegnandomi la mia merenda. Infilo la macchina fotografica nella borsa e predo la focaccia. Lei intanto si è seduta di fianco a me e ha fatto un cenno di saluto a Vincent Sunders e alla sua ragazza, che al momento stanno riprendendo fiato.
- Lloyd, ti sei intascata il mio resto? – Non sarebbe neanche la prima volta.
Bree assume la solita espressione da gnorri. Le mie occhiatacce però sono molto efficaci, così la ragazza estrae due dollari dalla tasca e me li porge. Alzo gli occhi al cielo. Lei mi manda un bacio. È una normalissima pausa pranzo di settembre: cortile, focacce, amiche cleptomani e macchina fotografica. Si colloca agli inizi di una lunga serie di pause pranzo identiche, che termineranno a giugno con la cerimonia di diploma. Va bene così.
- Wow, certo che ti sta scannerizzando per bene!
So perfettamente a chi si riferisce. Gli occhi chiari penetranti di Ed Sheeran sono fissi su di me da cinque minuti buoni, nonostante lui sia dalla parte opposta del cortile. Di norma gli altri non mi guardano. Mai. Le rare volte in cui sorprendo qualcuno intento a fissarmi lui distoglie subito lo sguardo e arrossisce. Ed Sheeran invece sta guardando sfacciatamente dalla mia parte senza fare nulla per nasconderlo. Perché proprio lui?
Sono convinta che Ed Sheeran si ricordi di me. Della ragazza con le lentiggini che l’ha urtato durante il suo primo giorno nella nostra scuola. Della ragazza che l’ha aiutato a raccogliere i libri. Della ragazza che piangeva. Quel giorno Ed se la cavò con due sole parole: Tutto bene? Una domanda ridicola, perché se vieni urtato da qualcuno che sta scappando via in lacrime, è ovvio che stia di merda. 
Ricordo di aver fissato i suoi capelli rossi, prima di annuire. Erano di un rosso intenso, i più rossi che avessi mai visto. Tipo Rupert Grint, quel figo che tutti conoscono come Ronald Weasley.
E adesso il ragazzo con i capelli rossi mi sta fissando.
Distolgo in fretta lo sguardo da lui, a disagio. Come ci si comporta in questi casi?
- Lascia stare, ad Ali non interessa questo genere di cose – dice Vincent avvicinandosi a noi. – A lei importa solo della sua macchina fotografica.
- Vince, la cavità orale di quella ragazza non ha già più segreti per te?
- Almeno io vivo la mia adolescenza.
Alzo gli occhi al cielo e do un morso alla focaccia. – Da quando in qua essere un donnaiolo significa “saper vivere”?
- Devi ricominciare, Ali, non puoi andare avanti così.
So a cosa si riferisce. Non faccio mai niente di avventato da quel giorno di un anno e mezzo fa.  Il consulente scolastico ha spiegato a mia madre che è come se mi fossi “spenta” e forse questa è l’unica cosa intelligente che abbia detto in tutta la sua vita. Non riesco ad andare avanti? Forse è vero. Mi chiedo come facciano gli altri a comportarsi come se nulla fosse successo. Mi chiedo perché il mondo continui a girare come se fosse tutto normale, quando invece non lo è. Non c’è niente di normale. Faccio finta, recito abbastanza bene la mia parte, ma l’irrealtà di questa situazione a volta è soffocante.
- Ehi Sheeran! Vieni un po’ qui!  –urla Vincent.
-Ma che… zitto, Vince!
Ed sembra imbarazzato. Probabilmente non sa se alzare il suo morbido culo per venire da noi o continuare ad ignorare Vince.
- Yuhu, hai sentito? – continua l’idiota.
A questo punto gli occhi di tutta la scuola sono puntati su Ed, che si alza e si dirige velocemente verso di noi. Da vicino è un po’ più basso e a molte più lentiggini di quello che mi aspettavo. Indossa una t-shirt grigia leggermente scolorita e tiene le mani ben infilate nelle tasche dei jeans. Vince fa schioccare la lingua.
- Senti, io, la Crawford e Bridget pensavamo di saltare le ultime due ore, non è che ci faresti compagnia?
Ad essere sincera, la Crawford non aveva intenzione di fare proprio nulla fino a qualche secondo fa.
- Ma sei impazzito? Perché lui? Ci farà scoprire!– esclama Bridget non proprio a bassa voce. tra tutte le persone che popolano la nostra scuola, Ed è il meno adatto per una bella bigiata. Lo sanno tutti.
Io un po’ spero che ci scoprano, ma ovviamente non posso dirlo.
- Già, perché io? – le fa eco Ed. Il suo accento inglese è ancora molto marcato, dopotutto è negli Stati Uniti solo da un anno.
- Perché così puoi guardare Ali più da vicino. – È la risposta.
- Invece no, perché Ali non viene – dichiaro.
Né Vince né Bridget si comportano come se mi avessero sentito.
 
Fino ad un anno e mezzo fa non mi sarei fatta problemi a saltare le ore dopo la pausa. Fa uno strano effetto rendersi conto che “la procedura” sia rimasta identica; e probabilmente rimarrà la stessa fino al giorno in cui qualcuno verrà beccato. Io spero ardentemente che quel giorno sia oggi.
Al suono della campanella, nessuno di noi si muove. Bridget continua a prendere a calci un sassolino, Vincent mastica una gomma, io guardo le nuvole mentre Ed è disorientato. Vince gli fa cenno di aspettare.
Quando il cortile diventa deserto, Bridget conta fino a settanta. Poi camminiamo fino al muretto, quello nascosto dagli alberi e invaso dalle piante rampicanti, quello dove nessuno si siede mai.
Vince è veloce: in quattro secondi è già dall’altra parte. Quando Bridget arriva in cima, spreca tre preziosi secondi per controllare che non ci sia nessuno prima di scendere. Ed mi guarda. È il mio turno.
Fa uno strano effetto rendersi conto di ricordare alla perfezione dove trovare ogni singolo appiglio.
 Mi arrampico in cima, mi issò sulla sommità del muro e faccio dondolare le gambe per qualche istante. Poi salto.
Le mie All Star pseudo-vintage atterrano rumorosamente sulla ghiaia. Sono fuori. L’ho fatto davvero. Di nuovo.

Portare una persona sul portapacchi della bici ha molto vantaggi e svantaggi. Il fatto che tu debba utilizzare la bicicletta è una prova schiacciante del tuo non-possedimento di una macchina. Portare un peso supplementare ti allena i muscoli delle gambe. Ad un minimo movimento del tuo passeggero finite entrambi per terra. Lui si spacca il fondoschiena mentre tu sei comodamente seduta sul sellino. Lui non può, per nessuna ragione al mondo, appoggiare i piedi a terra. Non sono molte le persone che possono affermare di aver provato il portapacchi di Ali Crawford. Dall’otto settembre 2012 Ed Sheeran è entrato nella lista. Fortuna che questa mattina ho legato la bicicletta fuori dalla scuola.
- Volete dirmi dove mi state portando?
- No – dice allegramente Bridget.
- Devi sentirti onorato: ti stiamo portando nel rifugio BAVG. – Per poco l’inglese non cade dalla bici. È la frase più lunga che mi abbia mai sentito dire, sono sicura che si segnerà la data sul calendario. Ovviamente decide di prendere la palla al balzo.
- BAVG?
Non rispondo. Mi sono resa conto solo adesso di quello che ho detto.
- Bridget, Ali, Vincent e Giselle. Non mi guardare così, avevamo dodici anni – spiega Vince.
Aspetto la fatidica domanda. So che la farà. Vince ha appena pronunciato quattro nomi, noi siamo solo in tre.
Invece Ed Sheeran mi stupisce.
- È una reflex quella nella borsa?
 
Scendo dalla bici prima di frenare. Probabilmente Ed avrà perso dieci anni di vita, ma non mi interessa.
Abbiamo trovato il laghetto nell’estate della terza media. Il portafogli di Giselle era caduto durante il nostro giro in bicicletta di routine. Era finito nel bel mezzo di un cespuglio e lei mi aveva obbligato a strisciarci in mezzo per recuperarlo. Quel maledetto pezzo di pelle era rotolato molto in fondo e, se non mi fossi data tutto quello slancio per riuscire a prenderlo, non sarei mai sbucata dall’altra parte e non mi sarei mai trovata davanti al laghetto.  La definizione “pozzanghera troppo cresciuta” rende meglio l’idea, ma non è esattamente il massimo. Il punto più profondo misura circa tre metri, mentre ai lati l’acqua è bassa. L’ideale per tuffarsi in un afoso giorno di agosto.
Per noi è una specie di angolo di paradiso. Se Ed Sheeran si azzardasse ad insultarlo verrebbe preso a sprangate sugli stinchi.
Il rosso non si è lamentato nell’attraversare il cespuglio, ma non è rimasto nemmeno troppo meravigliato nel vedere il Rifugio.
Non appena Vince mette piede nella radura in miniatura si toglie maglietta e scarpe. Bridget calcia via le vans ed inizia a spogliarsi. Poi mi guarda.
- Che fai lì impalata?
- Niente.
- Ali, so che hai il costume. Dovevamo andare in piscina dopo la scuola.
Mi volto verso Vince. L’ha fatto apposta, è ovvio. Ma come faceva a sapere…?
- Forza, Crawford – mi incita il mio cosiddetto amico.
Perché dovrei fare una cosa così stupida? Ed ha già lanciato via la maglietta grigia e si sta facendo strada verso il laghetto. Almeno non è un tipo schizzinoso.
Bridget si butta in acqua con un sonoro splash. Aspetto che Vincent si tuffi scatenando uno tsunami, poi prendo la mia macchina fotografica dalla borsa. Lui non mi sta guardando.
L’avvicino all’ occhio destro e chiudo il sinistro. Casualmente, Ed Sheeran è perfettamente a fuoco. È immerso fino alla vita e sta ridendo per qualcosa che ha detto Bridget. La luce fa risaltare ancora di più il rosso dei suoi capelli… Non riesco a resistere.
Apro il diaframma per sfocare lo sfondo e imposto un tempo di esposizione leggermente elevato. So che verrà un po’ luminosa, ma è esattamente il mio obbiettivo.
Purtroppo lo scatto della mia Canon analogica non è esattamente silenzioso. E Ed non è sordo, perciò si volta subito dopo lo scatto.
Ha capito tutto, realizzo avvampando. Ritiro in fretta la reflex, pregando che se ne dimentichi in fretta.
Ed però non se ne dimentica.
Lo schizzo mi coglie impreparata e dà il colpo di grazia ai miei jeans. Quando sollevo lo sguardo pronta a fare una carneficina, vedo solamente Sheeran che ride.
E succede una cosa inspiegabile.
Sorrido anche io, poi tolgo lentamente la maglietta scoprendo il costume a righe bianche e blu.
Do un ultimo sguardo al sole e mi tuffo.



HOLA!
Buonasera!
Scusate per il ritardo madornale çç
Questo capitolo è una sorta di assaggio, un modo per farvi conoscere anche altri personaggi oltre ad Ali. 
Dal prossimo si entrerà nel vivo della storia ;)
Spero che vi piaccia. Mi sto impegnando in maniera particolare per questa storia, perchè è diversa dalle altre (quelle che già mi conoscono se ne saranno accorte) e ci tengo davvero.
Basta, mi eclisso.
tantissimi baci,
Gaia



  
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