Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: meiousetsuna    10/04/2013    5 recensioni
Questa raccolta si è classificata seconda nel contest: Smorfia e Cabala, di Giacopinzia, sul forum di EFP.
Nove one-shot racconteranno i diversi rapporti tra Damon ed un altro personaggio, differente in ogni storia; le difficoltà come le relative risoluzioni, o la resa di fronte all’impossibilità di una tregua.
Amicizia, amore, odio, gelosia…sentimenti forti e contrastanti che si agitano nella mente e nel cuore del vampiro dagli occhi di ghiaccio.
I “partner” previsti, sono Stefan, Jeremy, Liz, Elena, Katherine, Alaric, Rebekah, Elijah, Klaus… ma qualcuno potrebbe ancora cambiare e provvederei ad aggiornare questo specchietto.
I singoli rating andranno da verde ad arancione, ma vale la stesso avvertimento!
Buona lettura, spero che vi fermiate in molti… baci, la vostra Setsuna
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Damon Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Damon/Katherine
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Documento senza titolo

Grazie care amiche mie, che date valore a questa storia! annaterra, Bloodstream, elyforgotten, fanny_rimes, Fefy_07, Iansom, LeLiNa, margheritanikolaevna, NanaBiancaTVD; e grazie a chi ha preferito, seguito o ricordato!

Alle dolci fanny_rimes e NanaBiancaTvD: penso preferiate tutte e due essere con Rick! Buongustaie!

Pairing: Damon/Alaric  Rating: Verde  Genere:  Bromance, Triste   Avvertimenti: Nessuno

Titolo: llora sin verte su melancolía ( piange senza riversare la malinconia)

Lavorare al Grill dava l’occasione di conoscere molti tipi di persone, pensò Matt mentre asciugava l’ennesimo piatto: il barman non è semplicemente qualcuno che ti versa da bere; è il confessore, l’amico del cuore, il ‘fidanzato di riserva’ di tutti  e il ragazzo era abbastanza solare e disponibile per ricoprire egregiamente quel ruolo.
Ma quando al tremendamente malinconico professore di Storia del Liceo si aggiungeva il suo compare vampiro, che entrava come fosse a casa sua, occupava il posto di due persone per stare comodo al bancone e faceva ordinazioni su ordinazioni che spesso venivano pagate da un confuso Alaric, sentiva che l’odio verso quell’individuo era qualcosa che non era preparato a gestire.
Per la sua morale inquadrata anche il professore avrebbe potuto darsi una regolata da solo, era chiaramente più che maggiorenne. Alcolizzati.


Posò lo straccio facendo cenno all’altro cameriere che il suo turno era finito andandosene con un certo sollievo.
Damon osservò con aria di superiorità il biondo che si allontanava scuotendo la testa davanti alla bottiglia di bourbon  già vuota per metà che era finita nei loro bicchieri.
Oppure era mezza piena, dipendeva dal fantastico ottimismo che sarebbe sopraggiunto però solo a bottiglia scolata: un dilemma irrisolvibile.
Alaric non era mai un campione di comicità arrivato alle ore piccole, ma quel giorno era particolarmente triste; gli occhi blu profondo apparivano opachi come se la loro luce fosse stata spenta dall’interno.
“Allora Rick a cosa brindiamo? All’amore, alla fortuna, a tutte le cose divertenti che ci aspettano dietro l’angolo?”
Il biondo non sollevò neanche la testa, restando incantato a fissare il suo pollice che scioglieva l’impalpabile strato di brina formato dal ghiaccio nel bicchiere, che si liquefaceva lentamente col calore della mano.
Da quando Rick annacquava i suoi drink? C’era una strana tensione quella sera, Damon poteva dedurlo facilmente dalla postura più contratta delle spalle del suo amico, dai silenzi più prolungati.


Se gli avesse chiesto come mai si asteneva dal molestarlo continuamente di sicuro non avrebbe risposto: ‘Perché stai male e il mio ruolo è stare vicino a te’, ma avrebbe mostrato il suo miglior ghigno diabolico, spiazzandolo con qualche battuta tagliente su quanto la sua conversazione fosse talmente noiosa da trovare un vero regalo non essere costretto a parteciparvi.
Alaric inghiottì in un sorso quello che restava del suo bourbon, poi posò il vetro fresco sulla fronte.
“Oggi sarebbe il mio anniversario di nozze”.
Damon non riuscì a contenere una reazione di sorpresa, leggibile in un guizzo negli occhi che l’attraversò per tornare a nascondersi all’istante: senso di colpa.
Qualcosa che detestava provare, ma che si era impadronito di lui con facilità, come succedeva sempre più spesso da quando aveva dolorosamente fatto i conti con la scomoda verità che neanche i vampiri possono davvero non sentire nulla, anche se alcuni sono molto più bravi a crederci; era la ‘rieducazione’ che stava tentando con suo fratello e tanto per cambiare le conseguenze ricadevano su di lui.
L’uomo controllò con un certo sforzo le lancette dell’orologio, mettendole a fuoco poco alla volta: quando vide che erano quasi le tre, fu assalito da un’evidente inquietudine.


“Damon, io vado, resta a bere quanto vuoi e metti tutto sul mio conto – il professore abbassò ulteriormente la voce – è il momento migliore per andare a trovare Isobel, in strada non c’è nessuno e il guardiano arriverà alle cinque precise, ho abbastanza tempo”.
“Vuoi andare al cimitero da solo? Forza, sai che è un posto pericoloso di questi tempi, una guardia del corpo vampiro può sempre farti comodo!”
Il bruno restò in attesa, il sorriso obliquo stampato sul volto perfettamente decifrabile per il suo amico.
“Non sentirti in obbligo Damon, Isobel sapeva quello che voleva, non sei tu che l’hai costretta, guarda che l’ho accettato da tempo. Ma alla fine… per me è morta veramente il giorno che l’ho persa, a ventinove anni*, quando credevo che avremmo trascorso tutta la vita insieme. Solo che per lei…”
“…per sempre non dura poi molto, quando sei umana”. Il vampiro terminò la frase al suo posto.
“Già. Comunque non importa posso andarci da solo”.
“Non te lo sto chiedendo, ti sto gentilmente offrendo la mia compagnia visto che restare ad ubriacarmi da solo non mi piace”.
Le bugie di solito non gli erano molto gradite, ma quello era il mezzo per quell’orgoglioso di Damon di proporsi per fare qualcosa che non fosse a beneficio suo o della sua ristrettissima lista: parola abusata, oppure – Alaric si sentì scaldare il cuore a quell’idea – dopo ‘Damon’ ed ‘Elena’ c’era anche il suo nome.


“Allora grazie, può farmi comodo qualcuno che mi riaccompagni a casa dopo, se mi trovassero addormentato su di una panchina del camposanto credo che la mia carriera scolastica ne potrebbe risentire”.
La Luna piena per tre quarti illuminava il sentiero tra le file di tombe donandogli il suo pallore spettrale mentre le due figure avanzavano con prudenza; il vampiro invitò il cacciatore a restare in silenzio controllando con i suoi sensi amplificati che non ci fosse pericolo di agguati, facendogli cenno che era tutto a posto.
Alaric accarezzò con lo sguardo la lapide della sua defunta moglie, una ragazza alla quale aveva dato tutto ciò che poteva, convinto ingenuamente che l’amore fosse abbastanza; ma lei si era persa in un turbine che l’aveva travolta e poi uccisa.
“Non ti dimenticherò mai, spero che dovunque tu sia adesso riposi in pace”.


Il biondo sollevò la bottiglia che aveva portato dal bar in un brindisi con l’aria impalpabile, versando un po’ di bourbon sulla lapide, bevendo quello che era rimasto sul fondo.
“Certo eri proprio una donna sexy”.
Non ci poteva credere, la faccia tosta del bruno era veramente infinita; aveva estratto dalla giacca la sua inseparabile fiaschetta di whiskey eseguendo anche lui lo stesso rituale, rivolgendosi poi al suo amico, aspettando un commento.
Rick contò fino a dieci decidendo di avvalersi del quinto emendamento e barcollando girò su sé stesso per tornare verso il punto in cui avevano scavalcato il cancello, tagliando attraverso il prato: fatti pochi passi si fermò di colpo.


“Damon… credo di aver calpestato il terreno dove sarò seppellito ho sentito un brivido freddo attraversarmi tutto il corpo, non si dice che se si riesce a percepire succederà entro l’anno?”
“NO. Hai solo bevuto troppo, sono paranoie da ubriaco; passami un braccio sulle spalle, ti porto a  casa”.
Il professore si appoggiò con tutto il suo peso all’amico, mentre continuava a parlare con un filo di voce.
“Non cambierebbe granché, anche tu  ti scorderesti di passare ogni anno a salutarmi”.
“Sta zitto e cammina, Rick, non ho nessuna voglia di venire qui ogni giorno”.

*I soliti abbondanti fail di questo telefilm… la data di nascita sulla carta di identità di Isobel è 17 ottobre 1975, la data sulla tomba è 16 gennaio 1972. Ho scelto a casaccio!

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: meiousetsuna