Cry
Thad era stato innamorato prima.
Aveva avuto un ragazzo ed era finita ed era stato
male certo,ma mai era stato così.
Mai aveva sentito il cuore in mille pezzi e
l’anima farsi a brandelli davanti a uno sguardo e a delle parole che si
facevano sempre più distanti.
Forse,perché questa storia era più importante o
forse semplicemente perché non aveva mai amato nessuno come aveva amato
Sebastian e probabilmente non l’avrebbe mai fatto.
Perché Sebastian era…troppo. Tutto.
E quel tutto gli stava scivolando via dalle dita
senza che potesse fare niente per fermarlo.
Era il giorno del diploma.
Era il giorno del diploma e lui avrebbe dovuto
essere contento e festeggiare coi suoi amici e i genitori.
E invece era lì,nascosto sotto la bellissima scala
della Dalton,mentre non riusciva a impedire alle lacrime di cadere e rigargli
il viso.
Quel giorno,solo pochi minuti prima,quando ancora
lui si fingeva forte e impassibile,lui e Sebastian si erano lasciati.
Per il loro bene,in teoria. Perché il liceo era
finito e loro stavano crescendo e questo li stava portando avanti,verso il
futuro,verso due vite nuove ma lontane.
E una relazione a distanza era troppo,forse molto
più di quanto la loro storia potesse sopportare.
Erano motivi giusti quelli,Thad lo sapeva e lo
capiva,ma la consapevolezza non riusciva a fermare il dolore.
Perché lui non aveva sbagliato niente in quella
storia. Non avevano sbagliato né lui né Sebastian,e questa faceva ancora più
male se possibile.
Insomma,se non c’era niente di sbagliato tra loro
e si amavano perché era dovuta finire? Come faceva a non pensare che era
destino,che loro non dovevano stare insieme e basta,che tutto quello che
avevano avuto era stato solo uno spreco di tempo che li faceva soffrire
inevitabilmente ora?
Per ogni secondo insieme,per ogni bacio,ogni
sguardo,ogni “ti amo”…
Thad sentiva di starli pagando tutti,dal primo
all’ultimo,come se fosse giunto il momento di restituire tutta quella felicità
e di scontarla fino alla più piccola parte.
Chiudeva gli occhi e vedeva il viso stupendo del
ragazzo che amava che sorrideva,sentiva la sua voce calda accarezzargli
l’orecchio dicendogli di amarlo,sentiva sulle labbra il sapore di quelle
dell’altro e sulla pelle le sensazioni della loro prima volta,e tutti quei
ricordi,quelle emozioni e quelle immagini che non riusciva a togliersi dalla
testa continuavano a spezzargli il cuore sempre un pochino di più.
Gli sembrava quasi di sentirli,quei minuscoli
pezzettini di cuore,che cadevano a terra,rompendosi ancora di più.
Ma questo era impossibile,perché i cocci del suo
cuore erano ancora nel suo petto e graffiavano e tagliavano dall’interno,e
facevano male,in un dolore che sapeva che non sarebbe semplicemente andato
via,ma che avrebbe lasciato un segno indelebile in lui.
Già si chiedeva che cosa sarebbe venuto adesso.
Che cosa sarebbe successo,che cosa avrebbe potuto dire a chi sapeva per certo
che gli avrebbe chiesto spiegazioni.
Sapeva che avrebbe detto tranquillamente che era
dovuta andare così,erano dovuti andare avanti,fingendo che non importava e che
sarebbe stato bene,ma sapendo bene che nessuno dei suoi amici o familiari ci
avrebbe creduto. E allora avrebbe finto ancora,finto di non vedere i loro
sguardi preoccupati,di non sentirli parlare del suo dolore,come se potessero
capirlo,come se potessero davvero comprendere quel che c’era stato tra loro e
quanto faceva male ora sapere che tutto era finito nel nulla.
E per la prima volta da quando lo conosceva,Thad
desiderava non vedere mai più Sebastian,non incontrarlo,per non dover vedere
quel viso e accorgersi di non poterlo più accarezzare e baciare,e doversi
mordere la lingua per non scoppiare in lacrime davanti a lui.
La sua vita sarebbe stata così ora:
bugie,dolore,lacrime.
Non c’era soluzione,da quando Sebastian Smythe era
entrato nella sua vita non poteva esistere altro che lui.
Per questo in quel momento Thad era lì,a piangere
come non faceva da tanto tempo,come forse non aveva mai fatto.
E si chiedeva quando e se tutto quello sarebbe
finito,quando sarebbe riuscito ad aprire gli occhi ancora,ora troppo colmi di
lacrime per farlo.
Ora capiva. Ora capiva che perdere l’amore della
propria vita faceva male proprio come sembrava.
Perché quello,tutta quella sofferenza e dolore e
vuoto nel petto era semplicemente quel che si provava a piangere per davvero.
S.d.A.:
Dato il mio umore decisamente depresso in questi
giorni (anche perché la thadastian week è finita) ho deciso di tirare fuori una
mia vecchia shot molto molto angst…
Spero vi piaccia comunque,