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Autore: MadgeKZo    11/04/2013    1 recensioni
Ambientata in un Centro di cura 12 adolescenti broblematici (anoressia, bulimia, alcol, dorga, autolesionismo, depressione..) si ritrovano a dover fare da cavie per una nuova cura per uscire dai loro problemi.
Genere: Drammatico, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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IL PRIMO CAPITOLO NON E' IL MASSIMO, LEGGETE ALMENO ANCHE IL SECONDO PRIMA DI GIUDICARE. GRAZIE. In una Clinica 12 adolescenti si ritrovano a fare da cavie per una cura che risolverebbe i loro problemi (anoressia, bulimia, autolesionismo, depressione..). La cura prevede che per 12 ore al giorno i pazienti dormano grazie ad un siero che li catapulterà in un mondo che rispecchierà il loro futuro se riusciranno ad uscire dai loro problemi. Ma non tutto nei loro sogni è semplice quanto sembra.
personaggi capitolo 1
G1 : Elizabeth ( Lizzy)  anoressica grave. 
B5: Dylan. anoressico, bulimico. Ha un fratello gemello.

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Sento la sveglia suonare. 6.30. Oggi tocca a me. Mi sveglio, riprendo conoscenza. Sento l’aria venire dalla finestra. Il sogno sta svanendo e io inizio a sentire la durezza del letto. Aspetto qualche minuto quindi decido di alzarmi. Sento il freddo del pavimento sotto i piedi. Siamo a settembre e la mattina fa già piuttosto presto. Mi avvio verso la porta. Accedo il PC. 12 settembre, programma: 6.30 – 6.45 doccia; 6.45 – 7.15 svago; 7.20 colazione. Prendo le salviette e i vestiti ed esco. La scritta G1 in oro scintilla sulla porta. In questo Centro sono solo un numero; G1, Girl 1, ormai è così che mi chiamano tutti qui dentro. Scommetto che non si ricordano neanche il mio nome. Meglio così. Sono una delle tante e mi piace esserlo. Non voglio stare al centro dell’attenzione.
Sono la prima, il corridoio è deserto. L’acqua è calda. Mi rivesto. La maglia azzurra estremamente attillata mi mette in evidenza le costole e il girovita stretto. Finisco di vestirmi, mi metto una delle tante felpe larghe che mi arrivano quasi alle ginocchia che coprono perfettamente la mia magrezza. Esco dal bagno, G2 è fuori ad spettare. Per strada incontro qualche infermiera a alcuni assistenti. Ritorno in camera e consulto il programma. Fino alle 8.30 abbiamo tempo per la colazione. Oggi niente scuola. Alle 9.00 c’è la selezione. L’hanno spiegato  in classe sabato: per tre giorni verranno scelti una ragazza e un ragazzo al giorno (sei in tutto), che verranno trasferiti nella parte nuova del centro con altri sei ragazzi provenienti da un’ altra clinica. Non hanno spiegato il motivo e sinceramente non mi interessa. Sarà per qualche esperimento, magari ci squartano per vedere fino a dove siamo anoressici o fino a che punto abbiamo spinto la lametta o la siringa. Fino a dove ci siamo rovinati per sfuggire alla depressione, alla solitudine o alle prese in giro. Perché è questo quello che siamo, ragazzi problematici, malati di mente e depressi. E siamo tutti qui. In uno stupido Centro dove le infermiere ti snobbano e non ti seguono, le staggiste ti guardano dall’alto in basso e non sanno come comportarsi.
Decido di spegnere il computer e mi siedo sul letto ad ascoltare musica.
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Suona la sveglia inutilmente sono le 7.15 ma è già un’ora che sono sveglio a vagare per i 20 mq della mia stanza. Sono in ansia per la selezione. È il mio turno. Prendo il ricambio e tutto l’occorrente e mi avvio verso il bagno. Per strada trovo B4 che mi urla, gentile come sempre:-“B5, muovi quel culo che sei in ritardo”. Annuisco distrattamente. I preparativi per la selezione attirano la mia attenzione. La doccia è fredda, come sempre. Esco il prima possibile. Ho i muscoli congelati. Mi lavo i denti, ho ancora il sapore del vomito di ieri sera, a colazione però devo mangiare. Nel vestirmi mi accorgo che mio fratello ha di nuovo scambiato i miei pantaloni con i suoi. Non cambierà mai.

  
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