Titolo: Piaceri
"Proibiti"
Fandom: Homestuck.
Personaggi: Dirk Strider, Jake English.
Genere: Comico.
Rating: Verde
Avvertimenti: Missing Moments [A6A4], Cretinate
random, Slice of life.
Note: 1. Non è betata (betata,
bella parola, ahahah.)
2. Dedicata, come sempre,
ad akitsu-47 e
le sue dannate fanart,
perchè se perdo 3 litri di sangue alla volta è
colpa di tutta la quality art
che non fa che sfornare. Kitsu, ILU♥.
3. Ovviamente Dirk e Jake, personaggi di
Homestuck, appartengono ad Andrew Hussie supremo
genio del male. Io posso solo fare le veci di parte del fandom e di
ciò che
immagina con ciò che scrivo.
4. E io sono sempre qua ad assillarvi con
le mie storielle, mufufufu~ Ricordatevi di premere il tasto 1 del
vostro telecomando per far materializzare il mio elfo domestico con i
sacchetti per il vomito, precauzione standard della Stridermachine
Industries. Non ho niente da aggiungere, se non di accusare l'insonnia
di questo parto mentale idiota. Divertitevi a leggere e
fatemi sapere~
Piaceri "Proibiti"
Il tuo nome è Dirk
Strider, e stai avendo un leggero
problema con un qualcosa di estremamente proibito e delizioso.
Il sapore dolce
ancora ti invadeva le labbra e riempiva ogni capillare della tua stessa
gola,
semplicemente facendotene desiderare di più. Non potevi
farne a meno, e non era
nemmeno colpa tua. Nel tuo mondo cose simili non esistevano, e se
esistevano
erano sempre sotto il vigile e maniacale controllo della Baronessa.
Avevi
passato la tua vita nutrendoti con quello che capitava, tenendoti vivo
senza
una simile goduria per anni ed anni fino a quando, finalmente, non hai
avuto
modo di poterla assaporare di persona –diciamocelo, eri
abbastanza stanco di
stare là a sentire Jane che ne parlava come una ragazzina
timida e goffa,
facendoti comprendere ancora di più quanto lei fosse
completamente diversa da
te, oppure di leggerne in quei pochi siti liberi dal controllo della
crudele
Imperatrice aliena.
Oh, e vogliamo
parlare
del tuo ragazzo, che sembra quasi sbandierarlo di fronte a te come se
non ci
fosse un domani? Vogliamo parlare della voglia di buttarlo
giù e prenderlo ti
stava facendo venire? Fottuto English, sempre così abile di
prenderti per i fondelli
con quella sua dannata ingenuità. Era colpa sua se avevi
scoperto un tesoro
tanto dolce, era colpa sua se ora ne eri molto probabilmente
dipendente. Era
colpa sua, anche in quell’esatto momento che
t’aveva lasciato solo con i tuoi stupidissimi
pensieri, con un mal di testa lancinante e una
fame bestiale, andandosi a fare un riposino sul divano di
casa Strider.
La fame non ti
mollava, ovviamente, lì a pizzicarti la spina dorsale, a
parlarti suadentemente
all’orecchio, quasi implorandoti di azionare quelle fottute
gambe da nuotatore
professionista che ti ritrovavi e fare qualcosa perché con
molta probabilità
saresti diventato pazzo se non agivi immediatamente –e
già lo stesso fatto che
sentivi la voce della fame era un
sintomo di vicina follia. Era la stessa fame che ti spingeva, in una
frazione
di secondo, a muoverti come un leone pronto a balzare sulla propria
preda,
avanzando sul divano, infischiandotene abbastanza platealmente del
fatto che l’altro
fosse spaparanzato e dormiente su di esso, e prendendo quello che ti
spettava
di diritto e che no, non poteva per niente restare così
incustodito.
Anche se va
detto, la
faccia che Jake fece quando ti colse sul fatto, con le labbra e le dita
callose
leggermente sporche, era decisamente carino, non potevi negarlo.
Sì, anche
mentre ti puliva via una macchietta proprio all’angolo della
bocca,
ridacchiando come un ragazzino che aveva appena scoperto una figurina
rara,
mentre tu arrossivi e ti sentivi affondare nella vergogna, come un
ladro
beccato nell’esatto momento in cui la propria lurida mano
stava carezzando
quell’oro prezioso, pronto a sottrarlo avidamente al
proprietario.
«Oh,
Dirk! Potevi
anche dirmelo che la mia cioccolata ti fosse piaciuta così
tanto! Di certo
avrei accettato cavallerescamente di dividerne ancora un po’
con la tua
persona!» diceva lui infatti, scompigliandoti i biancastri
capelli. «Se ti
garba, posso andare a prenderne ancora in cucina!»
«Va
bene.» Fu quello
che riuscivi a dire, un leggero mormorio imbarazzato a mollare le tue
labbra
mentre ti muovevi verso un angolo del divano, osservando
l’altro sparire e
tornare con una tavoletta di quel prezioso tesoro che prima avevi
divorato con
fin troppa convinzione, dividendola a metà e porgendotene
una con un sorrisetto
ingenuo in faccia.
Il tuo nome
è Dirk
Strider e stai avendo un leggero
problema con la cioccolata.