Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: oned I exist    12/04/2013    4 recensioni
Odiavo veramente San Valentino, con tutta me stessa. Poi è arrivato lui che mi ha fatto scoprire l'amore e tutto è cambiato.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Apro molto lentamente gli occhi. Speravo con tutta me stessa che questo giorno non arrivasse mai e invece il 14 febbraio è arrivato. Dio che giorno stupido, che festa stupida. Che senso ha festeggiare gli innamorati? Insomma, che vuol dire che due persone magicamente a San Valentino si ricordano di amarsi e si regalano cioccolatini o fiori o pupazzi o cose simili, mentre gli altri giorni possono tranquillamente ignorarsi e non rivolgersi la parola? Io questa festa proprio non la capisco. Eppure per una fioraia dovrebbe essere il giorno più bello dell'anno, un sacco d'idioti spendono un botto di soldi per un mazzetto fatto bene. Ho sempre desiderato diventare fioraia, forse perché lo erano anche i miei nonni ed io sono cresciuta in mezzo ai fiori. Tutti i fiori hanno un'anima, un significato e andrebbero regalati più spesso; fanno miracoli, o almeno credo, stando in mezzo ai fiori si è sempre di buon umore.'Ok basta pensare ai fiori e vai a prepararti Margaret' urla una vocina nella mia testa. Dio, anche il mio nome è di un fiore, quanta fantasia i miei.
Scendo lentamente dal letto lagnandomi con Roxy, la mia Yorkshire, che come al solito è iperattiva e saltella da tutte le parti. Mi trascino in doccia e il getto d'acqua gelata che mi colpisce mi fa imprecare. Ho 25 anni e non sono ancora in grado di regolare l'acqua prima di aprirla, sono messa bene, si. Faccio una doccia veloce e mi vesto in fretta perché mi rendo conto di essere in ritardo, strano. Mi vibra il telefono nella tasca dei jeans; lo prendo e vedo che è un messaggio:
‘hai intenzione di muoverti e venirci ad aprire o hai deciso di farci morire congelati qui? xx Macy’.
La mia migliore amica Macy. Ci siamo conosciute alle superiori e da allora siamo inseparabili. Ha voluto venire a lavorare nel mio negozio non appena l'ho aperto, sette mesi fa. A lei non piacevano molto i fiori ma poi l'ho convinta ed è venuta a lavorare da me, il che è abbastanza strano, essere il capo della mia migliore amica intendo.
‘arrivo, arrivo dai è San Valentino porta pazienza. xx Marghy’.
Sono la proprietaria e dovrei essere la prima ad arrivare, invece la maggior parte delle volte sono l'ultima, fortuna che c'è Macy a tenere buoni i dipendenti, altrimenti avrebbero già fatto una rivolta e fortuna che ho un piccolo negozietto quindi ho bisogno di poche persone.
“dai Roxy sbrigati” grido a quel batuffolo color caramello; gli metto il cappottino e poi la infilo in borsa, lei mette la testa fuori e io chiudo a chiave la porta. Lo so lo so, è troppo viziata. ; ma da quando Macy è andata a convivere con Nate lei è l'unica compagnia che mi è rimasta in quella casa troppo grande per una sola persona. Arrivo di corsa con la mia bicicletta da fioraia e la metto in qualche modo nel posto apposito delle biciclette.
“scusate il ritardo ma oggi proprio non è giornata” dico non appena arrivo dagli altri con le chiavi in mano.
“tranquilla, sappiamo tutti che odi il giorno di san Valentino” ridacchia Oliver entrando. E' il classico quarantenne panciuto e calvo con una moglie amorevole e dei figli pestiferi; è un po’ antipatico, ma ha esperienza con i fiori e questo è l'importante.
“Odiarlo? Pft lei lo detesta con tutta se stessa, se potesse abolirlo lo farebbe prima di subito e ci godrebbe” dice Macy, abbracciandomi per poi accarezzare dolcemente Roxy e spostarla dalla borsa al bancone centrale in modo che anche gli altri possano coccolarla. Ormai è diventata la nostra mascotte, tutti le vogliono bene e lei è socievole e buona; si fa accarezzare da tutti fortunatamente.
“Anche tu lo odiavi prima di incontrare quel Nate” dico schifata. Le ha proprio rubato il cuore ed io sono felicissima per lei. Si sono conosciuti alla cerimonia di apertura del negozio e da allora è cambiato tutto e loro sono proprio innamorati e si vede.
“Guarda che carino, guarda guarda guarda” dice facendo degli urletti isterici mostrandomi il suo bracciale di Dodo con un cuoricino e la scritta love you. Io sorrido della sua felicità, ha sempre voluto un bracciale dodo e ora ce l'ha.
“Guardate, non è ridicolo?” dico rivolgendomi anche agli altri e tutti ridacchiano divertiti.
“No che non lo è” dice Macy facendo il broncio.
“Dai su non abbiamo tempo da perdere tra mezzora arrivano i clienti e il negozio deve essere un bijoux, chiaro?” ordino battendo le mani. Ci mettiamo tutti al lavoro e in men che non si dica il negozio si trasforma in proprio come volevo io e il profumo dei fiori lo inonda; sorrido ai miei dipendenti soddisfatta e gli faccio i complimenti. So che dovrei starmene dietro una scrivania a dare ordini, ma non ce la faccio. Io mi diverto a stare in mezzo alla gente e ad aiutare i miei colleghi.
“Dobbiamo proprio metterle quelle cose?” chiedo schifata indicando delle decorazioni con i cuori e tante belle scritte romantiche che proprio non si addicono con lo stile del negozio, con il mio stile.
“Eddai, solo per oggi, è San Valentino! Vedrai che favorirà le vendite” dice Cassandra con un sorriso a trentadue denti. E' la più stravagante qui dentro e ci serve una come lei in questo negozio.
“Solo per oggi, prima della chiusura li voglio fuori da qui, chiaro?” chiede cercando di essere severa e loro rispondono un "sissignora" in coro. Dato che abbiamo finito un po’ prima di preparare e che è San Valentino decido di offrire a tutti una cioccolata calda. Ci mettiamo a berla finché non arrivano i clienti. Allora indossiamo la nostra maschera seria e cordiale e iniziamo a servirli. Credo che se sapessero quanto siamo coglioni in realtà non avremmo nessun cliente.
“Mamma guarda che bello” dice un bambino indicando Roxy.
“Vuoi accarezzarla? Si chiama Roxy” dico accarezzandole la testa abbassandomi all'altezza del bambino, che guarda con insistenza una signora finché questa non si avvicina e mi sorride. Il bimbo accarezza Roxy felice e la mamma decide di comprare un piccolo mazzo di rose colorate, nel frattempo. Anche Roxy lavora con noi in questo modo, attirando i bambini e le mamme a noi. So che è sbagliato usare gli animali ma lei lo fa volentieri.
La mattinata passa tranquillam
ente e facciamo tante vendite come mi aspettavo. Il nostro negozio è un po’ in periferia rispetto al centro di Mullingar e forse è per questo che abbiamo abbastanza clienti.
“Abbiamo un problema “ dice Macy avvicinandosi a me mettendosi le mani tra i capelli biondi
Che succede?” chiedo più incuriosita che preoccupata.
“Un pazzo ha appena ordinato 50 rose rosse e dobbiamo portarcele noi” dice guardandomi.
“E dov'è il problema? Abbiamo già finito le rose?” chiedo sbarrando gli occhi.
“Nono, ma chi ce le porta? Siamo tutti impegnati e questo si trova dall'altra parte della città” dice sbuffando.
“Tranquilla ce le porto io, basta che mi preparate la bicicletta entro subito, ci pensi tu al negozio mentre manco?” chiedo lei annuisce e sorride felice.
M' infilo il giubbotto e la sciarpa poi saluto Roxy e gli altri e mi dirigo fuori verso la bicicletta che come avevo chiesto è già pronta; ci monto sopra e mi avvio verso l'indirizzo che mi hanno dato.
Mullingar sembra rinata. E' tutta in movimento e la gente passeggia felice per strada, il sole splende illuminando i negozi e le persone. Devo sembrare molto ridicola in sella a questa bicicletta piena di rose, cerco di non pensarci però. Decido di fare la strada del centro per fare prima, anche se non lo faccio mai, non mi piace passare dal centro, ma oggi farò un eccezione. Non l'avessi mai fatto. Perdo il controllo dei freni della bicicletta e boom... in un attimo mi ritrovo a terra con tutte le rose sparse ovunque. Oh cazzo ma che ho combinato?
Mi rialzo velocemente da terra ma la testa inizia a girare troppo velocemente e in un attimo ricado a terra. Prego che nessuno stia guardando questa scena buffa, ma poiché sono in centro direi che è impossibile. Odio San Valentino.
“Dio scusa, mi dispiace, mi dispiace tanto” sento una voce in lontananza. Giro la testa, ma non vedo nessuno. Oddio mi sto immaginando le cose.
“Cavolo scusa, ti sei fatta tanto male?” chiede ancora quella voce, stavolta alzo lo sguardo. Ommioddio sono morta, Non sembrava tanto grave quel giramento eppure non ho altre idee per spiegarmi cosa ci fa un angelo di fronte a me.
“Oddio sanguini, merda” dice tirando fuori un fazzoletto dalla tasca. Io involontariamente porto una mano alla fronte e sento del liquido denso e schifoso; tolgo la mano e la metto di fronte ai miei occhi. Oddio l'angelo ha ragione, sanguino. Io odio il sangue. Aspetta, se sanguino vuol dire che non sono morta. Mentre io sto facendo tutti questi collegamenti mentali, lo sconosciuto inizia a tamponarmi la fronte e io mi ritrovo il suo viso a pochi centimetri dal mio. Dio, i suoi occhi sono qualcosa d'indescrivibile, sono colore del cielo e io mi ci perdo con tanta facilità che mi sorprendo di me.
“N-non dovevi” dico debole con voce roca, balbetto adesso?
“Ti sono venuto addosso, ti ho fatto cadere, ti ho fatto sbattere la testa, ti ho fatto sanguinare e ti ho fatto andare a quel paese i fiori…si dovevo” dice dispiaciuto. Diamine i fiori. Mi alzo ignorando i piccoli giramenti di testa e mi guardo attorno. Ci sono fiori ovunque e la mia bicicletta non è ridotta proprio bene. Diamine.
“I miei fiori, la mia consegna” dico portandomi le mani alla testa e sporcandomi di sangue. Odio San Valentino.
“V-vuoi andare in ospedale? I fiori te li ripago se vuoi, ma la ferita mi sembra grave” dice materializzandosi di fianco a me.
“No, non voglio andare in ospedale mi basta un cerotto, ma per i fiori...” dico senza finire alzando le braccia al cielo per poi riabbassarle. Odio San Valentino.
“Ti do una mano a raccoglierli, non sono messi così male” azzarda. Io lo guardo attentamente per qualche secondo attenta a non perdermi nei suoi occhi come prima; poi mi metto a guardare i fiori e tutto sommato ha ragione, non sono ridotti male.
“Sì sì va bene, ma come faccio a portarli?” chiedo più a me che a lui indicando la bicicletta.
“Ha solo il manubrio spostato, te la rimetto a nuovo in un attimo” dice abbozzando un sorriso ed io istantaneamente sorrido; ha un sorriso perfetto.
“Ok, io intanto prendo un cerotto” dico abbozzando un sorriso pure io.
Che cavolo a 25 anni non riesco a portare a termine una consegna senza mezza ammazzarmi, wow.
Lui, non so ancora il suo nome, mi aggiusta la bicicletta ed io metto un cerotto, come sembro ridicola.
Raccogliamo le rose, in due facciamo in fretta. Aveva ragione non sono ridotte male. Quando abbiamo finito sorrido soddisfatta, se mi sbrigo posso ancora fare la mia consegna.
“Scusa ancora, mi dispiace tanto, davvero”dice iniziando a grattarsi la testa.
“Tranquillo, mica hai ucciso qualcuno” sorrido.
“Per fortuna, ma sono sincero quando dico che mi dispiace, fidati” dice abbozzando un sorriso e il mio cuore salta un battito. Che diamine ti metti a farmi scherzi strani pure tu?
“Grazie, ora scusa ma devo portare a termine la mia consegna” dico mordendomi il labbro inferiore.
“Oh certo, beh spero che ci rivedremo” dice.
Sì, ma magari non così” dico incrociando le gambe.
“Nono, ci sono altri modi per incontrare le persone” sorride.
“Allora ciao” dico facendo un segno con la mano.
“Ciao, ah e buon San Valentino” dice porgendomi una rosa per poi sparire.
Rimango interdetta per qualche secondo, poi scuoto leggermente la testa e mi rimetto in viaggio. Che cavolo mi succede?! Io odio San Valentino.


“Che diamine ti è successo? Non sei nemmeno capace di fare una consegna?” chiede Macy non appena mi vede entrare nel negozio.
“Ah-ah-ah che simpatica che sei” dico facendo la linguaccia.
“Sul serio, che ti è capitato?” chiede, si sta trattenendo dal ridermi in faccia, non le do tutti i torti sono ridicola con questo cerotto sulla fronte.
“Un idiota mi ha travolto” dico gesticolando.
“Povera, almeno la consegna sei riuscita a farla?” chiede corrugando la fronte.
“Sì, le rose non erano ridotte così male. Dio dovevi vedere chi ce le ha ordinate, un vecchiotto con la dentiera” dico sbarrando gli occhi.
“Oddio che carino” dice facendo gli occhi a cuoricino.
 “Carino? E' ridicolo, per lui mi sono quasi ammazzata” dico incrociando le braccia al petto.
Il resto della giornata passa tranquillamente e tutto sommato non è stata orrenda come mi aspettavo. Come promesso alla chiusura.
Cassandra toglie tutte le stupide decorazioni e le ripone nel ripostiglio. Nate viene a prendere Macy in moto e si scambiano una serie infinita di baci, come se fosse un secolo che non si vedono. Io e Roxy li guardiamo schifate e, dopo averli salutati, ci dirigiamo verso casa. Mi butto sul divano con la pizza in mano e inizio a fare zapping col telecomando; ovviamente danno una miriade di film sdolcinati e stupidi. Dopo aver mangiato, decido di andarmene subito a dormire.
“Buonanotte Roxy” dico dandole un bacio sulla testa e mettendola ai piedi del letto. Prima di addormentarmi penso a tutte le cose che mi sono successe oggi e poco prima di cadere nel sonno la faccia di quel ragazzo, di cui non so neppure il nome, fa capolino nei miei pensieri.


“Credo che rosa chiari ti stiano meglio, insomma, non che i capelli colorati di colori stravaganti siano belli, ma se proprio vuoi colorarli falli rosa chiaro” dico a Macy mentre compongo una mazzolino di primule.
“Beh, se me lo consigli tu allora… posso chiamare la parrucchiera per fissare l'appuntamento?” chiede facendo un sorrisetto supplicante.
“Hai due minuti, non di più” dico sbuffando. Non voglio che gli altri pensino che faccia favoritismi solo perché è la mia migliore amica. Lei annuisce, prende il telefono e compone il numero. Aspetta alcuni squilli spazientita e poi riattacca sbuffando.
“C'è la segreteria” dice sbuffando di nuovo.
 “E’ destino, devi rimanere bionda” dico ridacchiando subendomi il suo adorabile dito medio.
Oggi è una giornata molto tranquilla, fortunatamente ci sono nuovi clienti però.
D' un tratto alzo lo sguardo e… diamine è lui! Il tipo ‘tihoinvestitoconlabiciepoitihochiestoscusa’. Che diavolo ci fa qui? E perché sono nervosa?
“Hey guarda chi si vede” saluta con un sorriso perfetto.
“Hey” dico facendo una faccia stranita.
“Come va la fronte? Ti fa ancora male?” chiede facendosi serio.
“No, no va tutto bene, non mi fa più male” dico portandomi una mano sulla fronte.  
“Oh meno male” dice grattandosi la testa.
“Che ci fai qui?” chiedo corrugando la fronte.
“Beh ieri quando ho visto che trasportavi tutte quelle rose, ho pensato facessi la fioraia e quindi eccomi qui” dice concludendo con una smorfia.
“Per assicurarti che faccio la fioraia?” chiedo portandomi una mano alla bocca.
“No, no per prendere un mazzo di fiori” dice mettendosi una mano in tasca e facendomi notare quanto è vestito bene. Ha una maglia bianca abbastanza attillata e sopra un cardigan grigio abbinato a dei jeans scuri e a delle Supra bianche. E' il 15 Febbraio e lui è vestito così poco, ok. “Ok, che fiori vuoi?” chiedo scuotendo la testa leggermente per riprendermi.
“Beh avevo pensato a un piccolo mazzetto di rose bianche col bordo rosso” dice gesticolando. Dio le mie preferite.
“Certo, sono per la tua ragazza?” ma che cavolo di domanda era?
“Oh no, sono per mia madre, oggi è San Faustino, la festa dei single, proprio come me” dice vantandosi, cosa che mi fa sorridere.
 “E me” commento a bassa voce.
Vado e prendere le rose e mentre faccio il mazzetto, lui mi fa un sacco di domande sul mio lavoro; è davvero curioso e divertente e.. dannatamente bello. No Marghy no, non sai nemmeno il suo nome che ti prende?
 “Wow! E' bellissimo” dice rigirandosi il mazzetto tra le mani.
“Ahh, ma che dici?” dico facendo un segno con la mano.
“Credi che sia affrettato chiederti di uscire con me?” chiede di botto lasciandomi a bocca aperta.
“Emm...” inizio, diventando rossa dall'imbarazzo.
“Scusa, non volevo metterti in imbarazzo” dice accarezzandosi un braccio.
“Nono non mi hai messo in imbarazzo, è solo che...” inizio diventando ancora più rossa.
“Che?” chiede sorridendo.
“Non so nemmeno come ti chiami” dico facendo una risatina isterica che fa girare tutti nella nostra direzione, compresa Macy che mi guarda interrogativa.
“Oh, che cretino! Io sono Niall piacere” dice allungando una mano.
“Io sono Margaret, ma chiamami Marghy per favore” dico allungando la mano e stringendola.
“Ok, Marghy, allora è un sì o devo andare ad iniziare a scavarmi la fossa per sotterrarmi dall'imbarazzo?” chiede staccandosi dalla mia mano.
 “Sì, si può fare” dico facendo un altra risatina isterica. Che diamine mi succede?
“Oh fantastico! Diciamo venerdì sera alle 8?” chiede sorridendo.
“Ok, ci incontriamo qui davanti?”
“Certo, passo a prenderti”
“Allora a venerdì, Niall” dico sorridendo.
“A venerdì, Marghy” dice sorridendo per poi girarsi ed uscire.
 Io.Avevo.Un.Appuntamento.Oddio.
“C'è qualcosa che devi dirmi?” chiede Macy avvicinandosi a me non appena Niall è uscito.
“Ecco... hai presente l'idiota che mi ha investito?” chiedo, lei annuisce “Ecco… era lui e mi ha chiesto di uscire” concludo facendo un sorriso da ebete.
“Quello? Quello era l'idiota?” chiede sbarrando gli occhi, io annuisco e lei mi abbraccia.
“Venerdì sera ci penso io a te, sarai una gran figa” dice dandomi un bacio sulla fronte.
 
 E' venerdì sera e sono più tesa di una corda di violino. Non è da me essere così tesa per un, come potevo chiamarlo, appuntamento? No, è troppo forte come termine. Anche se questa…ehm…uscita ha tutte le caratteristiche di un appuntamento. Mi guardo per la centesima volta allo specchio e immersa nei miei pensieri come sono non mi accorgo neppure di Macy che entra in camera.
“Sei bellissima” dice, sedendosi sul letto facendomi sobbalzare.
“Ma che dici?” dico abbassando la testa per poi guardarla. I miei ricci erano sciolti e scompigliati sulle mia schiena; indosso un paio di jeans stretti abbinati ad una maglia colorata e una giacca fango abbinata ai miei stivali. Ho cercato di rimanere il più casual possibile, ma con Macy nei paraggi che ti sistema è difficile. Guardo velocemente lo schermo del mio cellulare e noto che sono in ritardo. Impreco mentalmente mentre butto a casaccio le chiavi e il resto in borsa. Sento il mio telefono vibrare nella tasca dei jeans. Ho un nuovo messaggio.
‘Volevo sul serio non farti notare che sei in ritardo, ma fa abbastanza freddo qui fuori, quindi se hai deciso di darmi buca sei pregata di dirmelo, così posso andare in qualche locale a riscaldarmi. N xx’
“Cos'è quel sorrisetto da ebete?” chiede Macy avvicinandosi
“Nulla, nulla. Sicura che non ti da fastidio tenere Roxy?” chiedo, cambiando palesemente discorso.
“No, per la centesima volta no, non mi da fastidio” dice alzando leggermente il tono di voce.
‘Sto arrivando, dammi sette minuti e ti raggiungo. M xx’
Rispondo velocemente al messaggio prima di salutare con un abbraccio Macy e accarezzare Roxy.
“Mi raccomando, divertiti e se andate oltre al bacio state attenti e usate le precauzioni” dice facendo un sorrisetto. Io la fulmino con lo sguardo “Dio, sei inimitabile” dico sbuffando, incapace di pensare ad una parola offensiva, e chiudendo la porta dietro le mie spalle.
 Mi dirigo velocemente verso il posto dove avevamo stabilito di incontrarci e quasi inciampo dal marciapiede quando lo vedo fermo sotto il palo della luce che aspetta impaziente. Dire che è bellissimo nei suoi jeans un po’ larghi, la sua polo rossa e il suo giubbotto in jeans scuro è veramente in eufemismo.
“Hey, ce l'hai fatta” dice portandosi il braccio sinistro davanti al viso <> dice sorridendo. Io sorrido a mia volta e non appena sono abbastanza vicina lui mi avvolge nelle sue grandi braccia, spalmandomi sul suo petto. Rimango senza fiato e mi accorgo che non sto più respirando quando dopo essermi staccata da lui, i miei polmoni implorano per avere un po’ d'aria.
“Scusa, sul serio non volevo essere in ritardo ma io sono sempre in ritardo quindi” dico, sorridendo imbarazzata.
“Sei perdonata, per questa volta” dice intrecciando le mie dita con le sue e guidandomi verso la sua auto.
“Beh, dove mi stai portando?” chiedo curiosa non appena mette in moto la macchina.
“E’ una sorpresa” dice guardandomi per poi sorridere e io non posso far altro che imitarlo. Che cavolo mi sta succedendo? Sembro un adolescente al suo primo appuntamento con il capitano della squadra di football. Tento di ritornare in me, l'adulta che sono diventata o meglio che credo di essere.
“Nemmeno un piccolo indizio?” chiedo mordendomi il labbro inferiore.
“E’ un posto affollato, ma non troppo di solito” dice guardandomi lasciandosi scappare una piccola risata. Decido che mi devo accontentare di quelle parole e che presto sarei arrivata a destinazione.
Dopo il silenzio iniziale decido di rompere l'imbarazzo iniziando una conversazione che Niall porta avanti in modo tranquillo e divertente, tanto che quasi mi dispiace quando parcheggia. Scendo dalla macchina curiosa, non sono mai stata qui prima d'ora, quindi mi guardo intorno. Sobbalzo leggermente quando Niall prende la mia mano facendo una risatina per la mia reazione. Mi guida fino all'ingresso e mi lascia solo un secondo per dire il suo nome ad una vecchia segretaria rugosa; ci guida fino ad un armadietto, dopodiché ci lascia soli e io guardo Niall in modo interrogativo senza parlare. Lui sorride come un bambino che riceve un bel regalo quando apre l'armadietto mostrando finalmente in cosa sarebbe consistita la nostra serata. Sorrido unendo le mani quando vedo le scarpe e le palle da bowling.
“Come fai a sapere che mi piace il bowling?” chiedo depositando la borsa nell'armadio.
“Oh non lo sapevo, piace a me e ho pensato che sarebbe stato divertente venirci insieme” dice allungandomi le scarpe. Io gli sorrido felice prima di infilarle e lui m' imita.
“Lascia, ce la faccio a portarle io” dico appena ci rialziamo indicando le palle da bowling che sta portando.
“Pft, dai cammina e cerca di non inciampare, a queste penso io” dice passandomi davanti e facendomi strada. I muscoli delle sue braccia sono tesi per lo sforzo e si notano perfettamente da sotto la sua polo rossa. Il mio cuore salta un battito. La nostra postazione è quella un po’ più isolata dalle altre, credo l'abbia fatto apposta, ma non faccio obiezioni.
“Prima le donne” dice mettendomi tra le mani la palla più pesante facendomi fare un passo in avanti e provocando una profonda risata che mi contagia.
“Senti, io non ho i tuoi muscolazzi, sono abituata a sollevare pesi leggeri quindi poco sfottere” dico quando torno seria
“Oh, quindi hai notato i miei ‘muscoli’ “ dice facendo una smorfia imitando le virgolette con le dita.
Mi mordo il labbro e abbasso la testa per evitare che mi veda arrossire e sempre a testa bassa prendo un' altra palla più leggera.
“Dai, ti faccio vedere come si gioca” dico guardandolo e sollevando le sopracciglia. Lo sento ridere quando faccio il mio primo tiro. Un tiro orribile, la palla non becca neppure un birillo e finisce nel corridoio.
“Ahah ed io che ero convinto che l'obiettivo fosse beccare i birilli” ride portandosi le mani sullo stomaco. Io lo fulmino con lo sguardo.
“E’ tanto che non ci gioco, sono arrugginita” dico incrociando le braccia sotto il petto.
“Lascia che ti faccia vedere IO come si gioca” dice quando finisce di ridere. Prende una palla, fa una piccola rincorsa e strike al primo colpo. Io lo guardo a bocca spalancata e lui si avvicina a me facendo un balletto che mi fa scoppiare a ridere, contro la mia volontà.
“Mi pare ovvio che tu abbia corrotto i birilli” dico alzando la testa per guardarlo bene in faccia. Dio com' è vicino.
“Non ho corrotto nulla, dai ti do una mano se vuoi” dice facendo un sorrisetto.
Non ho nemmeno il tempo di rispondere che le sue braccia mi avvolgono. Mi mette una palla nella mano destra e poi mi fa ondeggiare avanti e indietro. Quando mi fa tirare, faccio strike. Mi giro per guardarlo e lui mi abbraccia facendo diventare le mie guance rosso fuoco.
 “Tutto merito mio” dico ridendo.
"Ah si? Allora vediamo se riesci a farlo di nuovo senza il mio aiuto. Se riesco a farlo un'altra volta io però, tu esci ancora con me, ci stai?” chiede a mo’ di sfida. Io accetto e ci stringiamo la mano come sigillo del nostro accordo. Niall fa altri cinque strike da solo, mentre io riesco a farne solo due. Passo una serata splendida, che rientra nelle mie dieci serate migliori della mia vita. Non smettiamo di parlare ridere e scherzare e sembra che ci conosciamo da una vita. Credo di provare qualcosa per Niall, mi sento bene con lui, da tanto non mi sentivo così.
“Nonostante tutto sei stata brava” dice, mentre fa retromarcia con la macchina.
“Sono contenta che tu non abbia fatto finta di fare schifo per lasciarmi vincere, non l'avrei sopportato” dico guardandolo sorridere mentre lo dico.
“La prossima volta non ti straccerò così, promesso” dice afferrando la mia mano fredda che sta sulla mia gamba. Un brivido caldo e piacevole mi percorre tutto il corpo a quel contatto.                                                       Continuiamo a chiacchierare e a fare i cretini per tutto il ritorno, Niall è proprio un ragazzo splendido. Una fitta allo stomaco mi colpisce quando mi rendo conto di essere già arrivata a casa. Gli spiego dove si trova la mia casa e lui si ferma proprio davanti alla porta. Rimaniamo per un po’ di tempo a guardarci e lui spegne il motore della macchina. Ogni minuto che passa diventa sempre più bello. I suoi occhi, i suoi lineamenti e il suo corpo sono in perfetta armonia con la sua persona. E' lui a interrompere il silenzio
“Sai Marghy, vorrei tanto fare una cosa” dice a voce bassa e roca, io lo guardo stranita per qualche istante, sta aspettando che dica qualcosa.
“Cosa?” sussurro debolmente.
Lui come risposta si avvicina e mi stampa un piccolo bacio a fior di labbra. Il desiderio di stringerlo a me prende il posto della timidezza ed io lo prendo per il collo della polo e gli stampo un altro bacio. A quel punto la timidezza abbandona entrambi e lui prende la mia testa fra le sue mani e mi stampa un bacio delicato ma deciso. E' il bacio più bello che ricordi di aver mai dato. Mi sento così leggera e felice che potrei tranquillamente prendere il volo. Quando di malavoglia entrambi ci stacchiamo sorrido, mordendomi il labbro inferiore per assaporare ancora il suo gusto.
“Wow “ sussurra sorridendo e posso giurare di aver visto un pezzo di paradiso.
“Già” sorrido imbarazzata.
“Posso passare a prenderti anche domani?” chiede tutto d' un fiato.
“Sì” dico avvicinandomi per stampargli un bacio che lui ricambia.
“A domani dolcezza” dice stampandomi un altro bacio che ricambio e poi scendo dalla macchina, guardandolo mentre si allontana. Le mie gambe tre mano così forte che quasi non riesco a camminare. Tremolante, apro la porta e la richiudo subito dietro di me. C'è un limite alla felicità? Perché se è così credo di averlo decisamente superato.
Macy mi corre incontro, vuole sapere tutto ed io le racconto tutto volentieri.

Tre mesi dopo

Io e Niall stiamo ufficialmente insieme e non sono mai stata così felice in vita mia. Lui ne fa parte e non potrei essere così felice.
“Allora oggi fate tre mesi, come festeggiate?” chiede Macy dandomi delle piccole gomitate.
“Pft, non siamo più al liceo, non si festeggiano più certe cose” dico facendo una faccia schifata.
“Almeno fate qualcosa?” chiede senza nemmeno sforzarsi di nascondere la delusione.
“Beh, oggi finisce il trasloco” dico facendo un urletto da isterica. Non mi c'è voluto molto per convincerlo a trasferirsi. Magari è una mossa affrettata, ma io lo amo davvero.
“Era ora” dice abbracciandomi.
Sono ormai le sei di sera e abbiamo finito di lavorare. Sto finendo di sistemare le ultime cose quando sento una voce familiare domandare di me. Alzo frettolosamente la testa e lo vedo in tutta la sua bellezza. E' mai possibile rimanere senza parole ogni volta che lo vedo sorridere? Ha dei jeans un po’ larghi con i risvolti che si fermano sopra le sue Vans rosse e una maglia a maniche corte bianca che lascia scoperte le sue braccia chiare.
“Hai finito di spiarmi?” chiede spostando lo sguardo nella mia direzione. Divento rossa fuoco e a fatica mi alzo per dirigermi verso di lui che mi aspetta a braccia aperte per poi stringermi a se, stampandomi un bacio sul naso.
“Ti odio quando mi becchi” dico alzando lo sguardo per guardarlo bene. Sento il suo corpo vibrare per la sua risata.
“Ho una sorpresa per te” mi sussurra all'orecchio facendo partire una serie di brividi lungo la mia schiena.
“Macy chiudi tu per favore e domani apri?” chiedo staccandomi da Niall.
“Si certo, ma domani prenditi la giornata libera, ci penso io” dice sorridendo per poi spingermi leggermente verso la porta; io la guardo e sorrido, poi saluto tutti e mi dirigo verso casa mano nella mano di Niall.
“Che bella sorpresa” dico addentando la mia pizza sul divano abbracciata a lui.
“E’ casa nostra adesso” sorride facendomi più stretta a lui.
Facciamo zapping alla televisione non trovando nulla d'interessante da guardare.
Mi stringo più stretta a lui e gli do un bacio sul collo, lui abbassa la testa e mi stampa un timido bacio sulla bocca. Sento i suoi movimenti farsi più intensi a ogni bacio.
“Sai, stavo pensando” dice tra un bacio e l'altro.
“Devi smettere di interrompere le frasi a metà” dico mettendomi seduta per guardarlo, lui ride e finisce la frase “Questa sarà la nostra prima notte insieme” dice stringendomi a lui.
Il mio cuore inizia ad accelerare a quelle parole, capendo che non sono state dette a caso “Vuoi che sia speciale?” chiedo, mordendomi il labbro inferiore. Lui annuisce “Se lo vuoi anche tu, io so aspettare” aggiunge subito ed io sento che lo voglio con tutta me stessa, così annuisco e inizio a stampargli piccoli baci sul collo. Contento di quella risposta mi prende in braccio e senza smettere un secondo di baciarmi il lobo dell'orecchio mi porta in camera e mi fa sdraiare sul letto. S’interrompe solo per sfilarsi la maglietta e lasciare posto al suo torso tonico. Con delicatezza mi sbottona la camicia e la getta sul pavimento iniziando a baciarmi il ventre cercando di farmi rilassare. E ci riesce. Il resto viene tutto così naturale e dolce. Quando mi fa sua non sento il solito fastidio o il dolore delle volte precedenti con gli altri ragazzi. Niall è tutto quello di cui ho bisogno e tutto quello che voglio. Passiamo una serata magnifica, tra le più belle che io abbia mai passato. Capisco di amarlo veramente, con tutta me stessa.

Un anno dopo

E' già un anno che conviviamo e non ricordo di essere mai stata così felice in vita mia.
Come tutti i venerdì ordiniamo da mangiare da Nando’s, il ristorante preferito di Niall. Lo vedo particolarmente agitato stasera. Abbiamo parlato normalmente e gli ho chiesto diverse volte se c'è qualcosa che non va ma lui ha sempre risposto in modo negativo.
Ci sediamo a tavola e lui inizia a servire la cena. Discutiamo normalmente del più e del meno come è nostro solito e alla fine propone un brindisi giocoso con la coca-cola. Io lo guardo stranita ma accetto volentieri.
“Stai attenta però e vai piano a bere” dice quasi serio.
“Ok, ma non ho due anni, so bere” dico portandomi il bicchiere alla bocca e cominciando a bere. Quasi mi soffoco quando una cosa fredda e rotonda quasi mi scende in gola. Io tossisco e impreco mentre tiro fuori quella cosa dalla mia bocca. Scatto in piedi non appena mi rendo conto di cos'è che mi ha quasi soffocato. E' così bello. E' in oro bianco, impreziosito da un brillante blu nel mezzo  “N-Niall, cos'è uno scherzo?”chiedo sbarrando gli occhi
<> dice sorridendo nervosamente per poi inginocchiarsi di fronte a me “Margaret Louise Cullen, vuoi farmi l'onore di diventare mia per sempre?” chiede i suoi occhi si illuminano di un azzurro acceso. Non posso credere che me lo stia chiedendo davvero. Io gli getto le braccia al collo e annuisco felice. Lui prende l'anello dalle mani e me lo mette.
“Diventerò tua” dico dandogli un bacio sulle labbra.
“Tu sei sempre stata mia” dice dandomi un altro bacio intenso.
 
Non avrei mai pensato di trovare qualcuno da amare in questo modo. Amare tutti i suoi difetti e tutti i suoi pregi senza freni o pregiudizi. Sono sempre stata con i piedi per terra, finché non ho incontrato lui che mi ha insegnato a volare.
Così la mia vita ha trovato finalmente un senso quando a 25 anni ho trovato l'amore. A 26 ho detto si. E a 27 Greg e Gemma hanno riempito la mia vita, la mia e di Niall.
Ascolta Cupido, non so se è merito tuo perché ci siamo incontrati, ma nel caso fosse così, forse ha un senso festeggiare la tua festa.

#SPAZIO SCRITTRICE
Hola pipol c: 
dunque questa è la mia prima OS
era un po' che l'avevo nel pc e 
un po' che volevo pubblicarla
e finalmente l'ho fatto lol
Mi piacerebbe se lasciaste 
qualche recensione per farmi capire se
vi piace o se non vi piace
sappiate che ci ho messo Taaaanto 
tempo a pubblicarla perchè efp si mangiava i dialoghi
e quindi la storia risultava senza senso.
Un'ultima cosa, volevo ringraziare la mia amica Valeria 
che l'ha corretta dai miei orrori grammaticali (?)
grazie Vale :3
ok, mi dileguo.. perfavore lasciate i vostri pareri
grazie in anticipo c:
#Je
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: oned I exist