Capitolo
5 : Here without you
-Pov Erik-
Cinque mesi.
Cinque
mesi erano passati da quando l’aveva vista l’ultima
volta. Beh, da quando
l’aveva vista realmente, perché lui la vedeva ogni
notte nei suoi sogni, o
meglio incubi. Svegliarsi ogni giorno era come morire ripetutamente:
sognava di
stringerla tra le braccia, di baciare le sue labbra morbide,di averla
al suo
fianco, finalmente solo sua, di nessun altro… nessun
damerino sbarbatello tra i
piedi,nessuna madame Giry contrariata; solo lui e la sua musa. Ma al
risveglio,
lo scoprire che era tutto frutto, per l’ennesima volta, della
sua
immaginazione, lo uccideva. Era come ricevere infinite stilettate al
suo già
martoriato cuore. Lo starle vicino l’aveva reso debole, in
tutti i sensi. Non
aveva sue notizie da mesi:le ultime voci che erano giunte fin nel buio
del suo
nascondiglio, la volevano felicemente fidanzata con il rampollo De
Chagny e
prossima alle nozze. Tutto ciò voleva solo dire che lei
l’aveva dimenticato,
nonostante avesse promesso di non farlo. Le aveva offerto il suo cuore,
diviso
in quattro parti e lei l’aveva preso e l’aveva
usato finché le era piaciuto,
poi l’aveva buttato via. Ma nonostante tutto non serbava
rancore nei suoi
confronti , era solo seccato di quella situazione: prima
dell’arrivo di
Christine all’opera, la sua vita, seppur vissuta nei meandri
della società
parigina, era trascorsa al riparo dagli sguardi della gente , tra
un’azione
turpe ed un’altra … non s’era mai
preoccupato delle sue azioni. Ma da quando la
piccola Daee era entrata nella sua vita s’era sentito quasi
in dovere di
rendere conto della sua condotta a lei e ai suoi occhi limpidi come i
cieli
della Persia, che lo imploravano di non commettere più
atrocità. Ricordava
ancora come l’aveva guardato dopo la morte
“accidentale” di Joseph Bouquet : il
suo sguardo tradiva terrore nei suoi confronti, ma anche pena per la
sua anima,
che sicuramente, dopo essere uscita da quella orrenda prigione che
continuava a
chiamare corpo, avrebbe bruciato all’inferno per
l’eternità.
Il pensiero
costante di
Christine lo aveva spinto ad allontanarsi dal suo regno,almeno
finché non si
fossero calmate le acque: sulla sua testa pendeva ancora una taglia di
mille
franchi. Poi però l’annuncio della sua morte era
apparso sul giornale più letto
di Parigi, e i suoi problemi erano finiti: nessuno lo aveva
più cercato. Aveva
però, deciso comunque di andarsene. Tutto
all’operà le ricordava lei, la sua
voce, i momenti passati insieme a deliziarsi con la dolce musica, che
lui
scriveva solo per lei. Ma tutti gli sforzi che aveva fatto per
disintossicarsi
da lei, dalla sua costante presenza,non erano serviti a nulla.
L’aveva
estirpata dal suo cuore, come si fa con un’erbaccia, ma
quella aveva rimesso
radici dopo poco tempo. Non avrebbe mai trovato un rimedio a quel male
d’amore:purtroppo Christine era entrata nel suo cuore e non
se ne sarebbe più
andata.
Per distrarsi,
aveva
tentato di scrivere una nuova opera, ma ogni giorno ricominciava
daccapo,
poiché alla sera, prima di addormentarsi sfinito da qualche
parte, distruggeva,in
preda alla follia, ogni spartito.
Purtroppo, Orfeo
aveva
perso la sua amata Euridice. Lui, da sempre al servizio della
musica,non
riusciva più a comporre niente di decente, o che quantomeno
si avvicinasse alle
sue opere precedenti. L’ispirazione era andata via la notte
dell’incendio,insieme a Christine.
Ora viveva
nascosto dal
resto dell’umanità a Villemomble, in una vecchia
cascina abbandonata. Nessuno
aveva notato il suo insediamento in quella casa, nessuno se
n’era accorto: era
arrivato lì di notte, con il favore delle tenebre. Viveva in
quel buco già da
diversi mesi, ma non si sarebbe mai abituato a tutto quello:
l’agio e il
comfort della casa sul lago gli mancavano. Ora che non c’era
nemmeno più madame
Giry a procurargli di che vivere, s’era dovuto ingegnare.
Appena scendeva la
sera, piazzava delle piccole trappole tutt’intorno alla casa e al mattino
recuperava quelle
poche bestiole che, sfortunatamente per loro ,capitavano nei suoi
tranelli. Infondo
era sempre stato bravo con i nodi e i lacci.
Quello stesso
giorno, andando
alla sua solita visita alla tomba di Gustave Daee, l’aveva
vista e il suo
povero cuore aveva perso un battito: bellissima ed eterea come sempre,
ma con
un’infinita tristezza negli occhi. L’aveva
osservata per diversi minuti, in cui
lei aveva parlato con il padre, forse,ma la distanza che li separava
non gli aveva
permesso di ascoltare quello che diceva. Dalla sua faccia stravolta,
però,
aveva capito che doveva essere qualcosa di grave: sperò per
quello sciocco
damerino che non fosse colpa sua,altrimenti, l’avrebbe
raggiunto ovunque e
glie’avrebbe fatta pagare per ogni lacrima che la sua pupilla
aveva versato.
Quando Christine s’era alzata per avvicinarsi
all’entrata del mausoleo, lui,
fulmineo come un’ombra aveva depositato la rosa ,che aveva
raccolto dal roseto
vicino alla cascina, dove lei s’era inginocchiata. Poi,sempre
silenzioso come
un fantasma, aveva voltato le spalle al suo eterno amore e con l’anima
stretta in una morsa letale era
tornato sui suoi passi.
Ma
all’improvviso, un
grido aveva squarciato il perenne velo di silenzio che aleggiava su
quel luogo
solenne. Il suo nome era risuonato
nella
quiete eterna del cimitero, tra le lapidi grigie. S’era
fermato, con il cuore
che gli batteva nel petto come un forsennato, indeciso sul da farsi:
tornare
indietro o continuare per la sua strada?
Meglio per
entrambi se
non si fossero visti mai più, quindi aveva continuato a
camminare verso
l’uscita anteriore del cimitero. Se n’era pentito
subito.
Ma ora era
lì, fermo ad
osservare la lettera che madame Giry gli aveva fatto recapitare.
L’aveva letta
e riletta, per farsi entrare nella mente quelle parole, che per lui in
quel
momento non avevano senso: “Christine sta tornando da te! Sa
dove sei,verrà a
cercarti. A te la scelta…”
Come? Christine,
la sua
adorata musa, il suo angelo, tornava da lui, dopo averlo abbandonato?!?
Non
poteva essere, e poi perché? Sicuramente voleva il suo
perdono, voleva mettersi
l’anima in pace prima di convolare a nozze con il visconte
… forse voleva anche
la sua benedizione! Poi se ne sarebbe andata di nuovo e
l’avrebbe abbandonato come
un tempo; ma non sapeva se quella volta sarebbe riuscito a sopportare
tutto
quello che aveva passato negli ultimi mesi. Questa volta sarebbe morto
sicuramente … e poi lei lo cercava, ma lui non sapeva se
voleva vederla. Forse
questa volta sarebbe stato lui a ferirla, non si sarebbe fatto trovare!
Rimuginare sulle
cose non
era mai stato nel suo stile; forse a volte aveva meditato vendetta, ma
soffermarsi
troppo sul da farsi non era da lui … di solito agiva
d’istinto! I suoi pensieri
erano veloci e chiari, quanto il laccio del suo punjab era fulmineo e
letale.
Così
su due piedi decise
di dover abbandonare la cascina di Villemomble, madame gli aveva detto
che
Christine sapeva, quindi sarebbe venuta a cercarlo proprio
lì. Lui intanto sarebbe
tornato nel suo regno a prova di intrusi. Forse lì non
l’avrebbe cercato, ma
anche se fosse tornata nel luogo dove tutto era cominciato, avrebbe
trovato
solo distruzione e ciò l’avrebbe dissuasa
dall’avventurarsi nella dimora sul
lago. Sperava che le cose andassero così …
Racimolò
le poche cose
che aveva portato con sé, indossò la mezza
maschera, sua compagna di vita, e
poi sedette allo scrittoi e intingendo la penna nel calamaio scrisse
poche
righe a madame: << Il fantasma
dell’opéra è
tornato…>> la Giry
avrebbe capito.
Lasciò
,con il favore
della notte,Villemomble per tornare nel cuore della civiltà,
dopo mesi di
isolamento. Parigi, crogiuolo di tutti i vizi e le perversioni, lo
credeva
morto, ma non sapeva che, infervorato da quella lettera, lo spietato
figlio del
diavolo stava tornando!
Angolino
di Farah: allora che dire… nulla!
Nonostante sia breve questo capitolo mi piace e spero piaccia anche a
voi. Come
vedete Erik, mon amour, sta tornando all’attacco, beh per la
verità si sta
andando a nascondere per l’ennesima volta, ma non conosce
bene Christine, se
crede che si farà fermare da qualche specchio rotto e vecchi
mobili bruciati!
Cmq siamo vicini all’epilogo che, ispirazione permettendo,
arriverà entro
settimana! Buona lettura e spero che tu, caro lettore, lasci una
piccola
recensione! ;)