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Autore: littlepink6690    19/04/2013    2 recensioni
La mia prima fanfiction! Ho pensato ad una Kirley (Kitty/Marley). Ambientata nell'episodio 4x18, per chi non l'avesse vista: contiene spoiler!
Sam è preoccupato
Marley è terrorizzata
Kitty è dispiaciuta
Ryder non si trova con loro in aula prove...
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kitty Wilde, Marley Rose, Ryder Lynn, Ryder Lynn, Sam Evans, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Aula prove. Mr. Shue ha appena invitato la coach Beiste ad unirsi a noi per la lezione. Poi un colpo, probabilmente di pistola, e successivamente un altro. I due professori ci suggeriscono immediatamente di separarci e nasconderci nella stanza. Vedo Blaine spostare il pianoforte e sento il rumore del metronomo che cade a terra rompendosi. Mr. Shue ha chiuso le porte mettendoci anche qualcosa davanti, mentre la coach ha spento tutte le luci. Mi accorgo subito che mancano tre persone nell’aula: Ryder, Brittany e Tina. Spero per loro stiano bene. Nell’aula c’è un gran silenzio, io mi trovo seduta tra Marley e Jake, dietro alle casse e alla batteria. Il professore ci dice di mandare messaggi e twittare che cosa sta succedendo, i cellulari vibrano come matti. Poi sentiamo qualcuno correre nel corridoio e avvicinarsi alla prima porta, provando ad aprirla, senza riuscirci, poi prova anche all’altra, ottenendo lo stesso risultato. Poi vedo Sam, dirigersi furtivamente verso la porta, ma Mr. Shue lo ferma: Sam stai giù!Devo andare, Brittany non ha il cellulare con sé, è in bagno!Sam, siediti! – gli intima per l’ultima volta prima di costringerlo a sedersi. Sam si siede accanto ad Artie e sembra essersi calmato. Poi sento Blaine: Anche Tina non è qui! Siamo spaventati, terrorizzati. Vedo Marley accanto a me, scrivere un messaggio: A chi scrivi?- le chiedo – A mia mamma! Non ci sono uscite di sicurezza dalla cucina – la vedo piangere e mi si stringe il cuore a vederla così e la prima cosa che riesco a dire è: Va tutto bene! Lei continua: Non so perchè non mi risponde!Sta bene, nessuno farà del male a tua madre! La adorano tutti – le dico sincera. Lei piange ancora e mi sento in obbligo di dirle una cosa, la chiamo: Marley – lei mi guarda – Quando abbiamo fatto Grease, ho modificato i tuoi costumi, per farti credere di essere grassa – la vedo continuare a piangere – Mi dispiace da morire! E così l’abbraccio stretta a me e piangiamo insieme. Sento di nuovo Sam alzarsi e cercare contro ogni opposizione dei due professori di uscire dall’aula per andare da Brittany. Si oppone con tutte le forze: Non importa, devo andare e tutta sola là fuori!Sam, metti la vita di tutti in pericolo! – gli dice Mr. Shue stringendolo a sé, aiutato dalla Beiste. Siamo ancora più terrorizzati, Sam sembra non mollare, ma con forza, si costringe a sedersi di nuovo tra Artie e Blaine. Poi un altro sparo, molto vicino a noi, e vedo la porta sul fondo della stanza spalancarsi. Adesso sono davvero spaventata, chi ha sparato, adesso sta entrando nella sala prove e noi siamo immuni. Vedo questa figura farsi spazio nella stanza in penombra, è un ragazzo, appena si volta sussultiamo tutti. Ryder? – chiedo – Cosa stai facendo? – lui si volta di scatto e ci fissa tutti, anche se siamo nascosti – Ryder, che ci fai con quella pistola? – chiede la Beiste. Lui però non le rispose, sembrava assente, non era in lui. Dove sei Jake? – disse, e dalla voce, capì che probabilmente avesse bevuto. Ma come, lui che era sempre così tranquillo non potevo crederci. Jake stava per alzarsi, ma io e Marley lo fermammo. Lui ci guardò: E’ me che vuole! – disse convinto – Ryder, metti giù quella pistola! – disse Mr. Shue avvicinandosi. Mr. Shue non si muova, non voglio che si faccia male nessuno! – disse serio Ryder. È me che vuoi, amico? – disse Jake, stavolta alzandosi e mostrandosi a lui – Finalmente! E Marley dov’è?Lei lasciala stare Ryder! – disse l’ebreo – No, vi siete messi d’accordo per giocarmi il brutto scherzo di Katie! – tirò su col naso – Dovete pagare!Ryder, ma che diamine dici? – intervenne Mr. Shue – Stia fermo professore! – gli intimò il ragazzo, sollevando la pistola. Un urlo collettivo si levò da noi tutti. Non poteva fare sul serio. Sentì Marley lasciare la mia presa e subito, mi accorsi che quello che stava per accadere non era nulla di buono. Ryder, ascoltami, credimi io e Jake, non centriamo nulla con questa storia di Katie! Te lo giuro! – disse tutto di un fiato, non aveva smesso di piangere, era stravolta. Avevate l’occasione di deridermi e l’avete fatto! – disse rabbioso – E io che pensavo che fossimo amici!Amico, - Non chiamarmi così!- gli intimò – Ok, Ryder, parliamo civilmente, metti via quella! No, ormai ho deciso! – e nel momento in cui alzò la pistola verso Marley, io scattai verso di lei. Uno sparo e poi un urlo acuto e caddi per terra. Sentì Jake scagliarsi su Ryder e Mr. Shue disarmarlo. Poi Marley inginocchiarsi su di me: No, perché l’hai fatto? – piangeva ancora – Kitty! – mi chiamò sollevandomi da terra e abbracciandomi. Mi premeva la ferita che avevo sullo stomaco, sentivo l’inconfondibile odore del sangue e respiravo a fatica. Marley – la chiamai e lei mi guardò – mi dispiace da morire!Shh, non parlare! Non affaticarti – disse la Beiste avvicinandosi a noi – Kitty, perché l’hai fatto? – mi chiese ancora – Perché ti amo! – le risposi con un sussurro, prima di chiudere gli occhi.
 
 
 
 
Eravamo usciti illesi da quella sparatoria, tutti tranne lei, Kitty. Dopo che Ryder aveva alzato la pistola, non avevo capito più nulla, avevo visto solo, Kitty pararsi davanti a me, e farmi scudo. Non volevo crederci, non potevo credere che Ryder avrebbe sparato davvero, e non riuscivo a capire perché Kitty mi avesse protetta. Nel frattempo che la squadra speciale della polizia, arrestava Ryder e i paramedici soccorrevano Kitty, le uniche parole che risentivano nella mia mente erano: mi dispiace e perché ti amo. Kitty mi amava? Da quando? Era stata solo una frase di circostanza? Non ci pensai due volte e cominciai a correre per raggiungere l’ambulanza, ma era già partita. Così mi ricordai, che una persona importante per me, non sapevo dove fosse. Mi fiondai in cucina e la vidi seduta in un angolo, con le lacrime agli occhi: Mamma – le corsi incontro abbracciandola fortissimo – Marley tesoro, stai bene? – mi chiese, io la guardai negli occhi e scoppiai a piangere – Tesoro, calmati! Ho sentito tre spari! Ho avuto tanta paura per te! – mi sollevai e le dissi – Io sto bene, ma Kitty no! – e ripresi a singhiozzare – Mamma, ho tanta paura!Che le è successo?Mi ha protetta, mentre Ryder sparava!Ryder?Si, mamma! Non era in sé!Ma Kitty, non era la cheerleader che ti dava il tormento? Già, Kitty non era mai stata gentile con me! Ma mi aveva confessato la verità, mi aveva detto che le dispiaceva e che mi amava. Mamma, ti prego portami da lei! – le dissi supplichevole – Ok, tesoro, andiamo. E dopo essere salite in macchina, ci dirigemmo all’ospedale di Lima. Al ricevimento, chiesi di Kitty e mi dissero che potevo raggiungerla in camera. Era viva, avevo temuto il peggio. Con mia madre ci dirigiamo su e le chiedo di aspettarmi fuori. Entro e come ovvio, ci sono i suoi genitori. La vedo sorridere, appena si accorge che sono in camera. Mamma, papà vi presento Marley! – disse tentando di sollevarsi – Tesoro, sta ferma – le disse la donna – Piacere! – dissero i genitori della bionda. Potete lasciarci sole? – disse Kitty – Ok, non sforzarti! – disse la madre prima di uscire. Presi una sedia e la accostai al letto. Mi sentivo impacciata, non sapevo che dire, poi sentì una mano di Kitty sulla mia. Ehi, se ti stai facendo mille domande, ti fermo subito! – mi disse sorridendo – Beh, io non so che dire! – le dissi. Lei mi guardò negli occhi e disse: Quello che ho detto lo penso veramente! – mi disse – Lo so, che non sono stata gentile con te, e mi dispiace. – Questo lo hai già detto Kitty! – Senti,Marley sarò sincera! È vero ti ho tormentata, ma tutto è cambiato quando sei svenuta. Mi sono spaventata da morire, ed ho capito perché. Mi ero innamorata di te dal primo momento, - si fermò a guardare me, che ero confusa – lo so che è strano, ma è così! Il fatto di darti addosso, era un modo per reprimere quello che provavo per te! Si fermò, abbassò lo sguardo e potei sentirla piangere chiaramente: E lo capisco se non ricambiassi, almeno sai quello che provo per te! – disse tirando su col naso. Mi presi qualche minuto per pensare. Stavo con Jake, che mi aveva fatto tante sorprese a San Valentino, solo grazie a Ryder, che mi aveva baciata. E poi era successo tutto questo: Kitty che mi confessa di amarmi. Sapevo che era sincera, perché in queste situazioni, vogliamo essere tutti sinceri con le persone a cui tenevo. E lei ci teneva a me, si era fatta scudo per me, e si era beccata una pallottola per me. Era già un inizio, per costruire un rapporto. Mi alzai e mi sedetti sul letto, facendo attenzione a non farle male. Marley, davvero lo capisco se – ma non le permisi di finire, le presi il viso tra le mani e dolcemente la baciai. La sentì sussultare sulle mie labbra, e abbracciarmi. Il bacio fu lento, dolce, qualcosa che non avevo mai provato. Le sue labbra erano soffici e gustose, non l’avrei mai detto. Poi ci staccammo e rimanemmo a guardarci negli occhi per un tempo indeterminato. Marley ti amo, mi dispiace da morire per tutto quello che è successo! – disse piangendo ancora – Shh, Kitty, ti ho perdonata! Va tutto bene! – mi guardò e mi sorrise. Sono stata cattiva con te! Mi dispiace!Kitty, mi hai salvato la vita. Ti sei beccata una pallottola per me! Dispiace più a me!Non devi, l’ho fattoPerché mi ami – la interruppi - Non immagini quanta voglia ho di fare l’amore con te! – mi sussurrò nell’abbraccio che ci stavamo scambiando. Arrossì leggermente, ma lei non poté vederlo. La strinsi a me, e ne assaporai il profumo. Poi lei mi allontanò: Ma non ho fretta! – mi disse sorridendo – Grazie! – le dissi – E di cosa? – mi chiese – Di tutto! E dicendo così, mi sdrai accanto a lei, ci baciammo di nuovo e restammo abbracciate. Fino ad addormentarci.
 
  
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