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Autore: moomin    20/04/2013    6 recensioni
Una festa. Un falò. Un amico in comune. Un ballo.
Vi siete mai chiesti come Cam e Lilith possano essersi conosciuti? Con questi semplici elementi, secondo me, tutto iniziò.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cameron Briel, Daniel Grigori
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I see the lights, see the party, the ball gowns.
I see you make your way through the crowd-
you say "Hello", little did I know...

Lilith era ad una festa della sua comunità. Tra i capelli rosso fiamma c'erano dei semplici fiorellini di campo bianchi, ma il loro profumo era percepibile anche a mezzo metro di distanza. La ragazza indossava una tunica -bianca anch'essa- che faceva risaltare la sua pelle dorata sotto la pallida luce lunare.
L'atmosfera era allegra.
Dopo la cerimonia religiosa svoltasi nel tempio, alcuni uomini accesero un falò, mentre le donne sistemavano i teli per terra oppure andavano a prendere le vivande dalle loro abitazioni.
Lilith stava aiutando a sistemare il telo dove si sarebbe seduta con la sua famiglia per mangiare.
Mentre aspettava i suoi familiari, la ragazza intravvide il suo amico Dani vicino al falò e lo raggiunse. «Ciao Dani.» lo salutò. «Oh, ciao Lilith. Ti è piaciuta la cerimonia?»
«Beh, non posso certo dire di essermi divertita... Non ti ho visto, però: dov'eri?»
«Ero in fondo, sono arrivato in ritardo... Comunque, voglio presentarti un mio amico! Cam, vieni, su.» Prese per un braccio un ragazzo e lo portò alla luce del falò. Lilith rimase completamente folgorata dalle iridi verdi -ma anche da tutto il resto- dell'altro: Cam.
Le prese una mano e si chinò per sfiorargliela con le labbra, il tutto guardandola negli occhi. «Davvero onorato, signorina.» le disse, con un sorriso. «Lilith, il mio nome è Lilith.»
«Va bene, Lilith. Io sono Cameron, ma potete chiamarmi Cam.»
«Cam...» ripetè lei a mezza voce. «Diamoci del tu.»
«Fantastico!» esclamò lui, sfregandosi i palmi. «Ragazzi..» si intromise Dani, posando una mano sulla spalla di Cam, mentre guardava, però, da tutta un'altra parte. «Vi lascio soli, scusatemi». Fece per andarsene, ma Cam lo prese per un braccio e gli sussurrò qualcosa che Lilith non riuscì a comprendere; vide solo Dani che annuiva e si allontanava.
«Che gli succede?» chiese la ragazza. «Niente, è solo che non si sente molto bene.»
«Oh.» replicò solamente. «Lilith, vieni a mangiare, su!» la chiamò la madre. «Arrivo!» gridò in risposta. «Ciao, Cam.»
«Ciao, Lilith.» le baciò la mano di nuovo e lei tornò dai suoi familiari.

That you were Romeo, you were throwing pebbles-
and my daddy said "Stay away from Juliet"-
and I was crying on the staircase
begging you "Please, don't go..."

«Lilith, cosa ci facevi con quello?» le chiese il padre. Lilith, sedendosi, gli rispose «Niente, padre, stavamo solo parlando.»
«Che ingenua ragazza!» si intromise la nonna. «Non sai cosa dicono di lui?» Quella donna era pettegola e credulona, anche se a volte ci si poteva fidare di ciò che diceva. «No, nonna, è la prima volta che lo vedo!» si difese.
«Dicono che pratichi la magia nera! Non va nemmeno al tempio!» la informò la nonna. Lilith roteò gli occhi e, dopo aver preso una porzione di una specie di zuppa, replicò «Nonna, non devi credere a tutto quello che le tue amiche ti dicono! Forse loro non l'hanno visto... E poi è amico di Dani, voi lo conoscete, no?» Dopo quell'affermazione, calò il silenzio e mangiarono al calore del falò.
Quando tutti finirono di cenare, i musicisti cominciarono a suonare, aprendo così le danze. Lilith scorse Cam a qualche metro da lei con la coda dell'occhio.
Si chiese se mai le avesse chiesto di ballare.
Non c'era niente da fare: era già affascinata da lui.
Dopo pochi minuti vide un paio di gambe davanti a sè. Alzò lo sguardo ed incontrò il viso -ma soprattutto il sorriso- di Cam. “Come si dice... Parli del lupo e ne spunta la coda.” pensò. La ragazzò si alzò e si aggiustò le pieghe del vestito, mentre lui la osservava, le labbra rosa piegate in un mezzo sorriso. «Lilith» cominciò, prendendole la mano. «Mi concedi questo ballo?» Lei accettò la proposta e cominciarono a danzare attorno al falò. Mentre ballavano, Cam le raccontava alcune storie oppure faceva battutine su qualunque cosa vedesse, cercando di sovrastare la musica. Anche Lilith gli raccontava alcune cose e, quando notava particolari insignificanti, li indicava anche a lui.
Ballarono e si divertirono fino a notte inoltrata, finchè il padre di Lilith li divise. La gioia che c'era fino a pochi istanti prima, svanì del tutto. Lilith inciampò all'indietro nel suo stesso vestito e cadde a terra di sedere. Cam cercò di andare da lei per aiutarla, ma l'uomo gli si parò davanti. «Non la toccare. Sta’ lontano da mia figlia!» gli sibilò, guardandolo fisso negli occhi. «Perché?» chiese, semplicemente, Cam. «Perché so che mostro sei! Ora vattene.» Lilith riuscì ad alzarsi e corse dal ragazzo, che si stava allontanando. «Lilith, torna subito qui!» gridò il padre, ma lei fece finta di non sentirlo. Poggiò una mano sulla spalla di Cam, il quale si girò all'istante.
«Non andartene, ti prego.»
«Non me ne sto andando per sempre, Lilith. Rimarrò nella comunità, non preoccuparti, ci rivedremo.»
«E' una promessa?» Lui prese la mano della ragazza e se la portò sul cuore. La guardò fisso negli occhi. «Sì, è una promessa.»

So I sneak out to the garden to see you.
We keep quiet, cause we're dead if they knew-
so close your eyes... Escape this town for a little while.
Oh, oh.
Cause you were Romeo, I was your scarlet letter,
and my daddy said "stay away from Juliet"
but you were everything to me-
I was begging you "Please, don't go"

Cominciarono ad incontrarsi sotto il carrubo sulla riva del fiume, di nascosto dalla famiglia di lei. Lilith intrecciava fiori ai vestiti di Cam e componeva canzoni per lui, mentre Cam le dava tutto l'amore che poteva, la faceva ridere quando era triste ed ascoltava i suoi sogni. Cercavano di non discutere, altrimenti -essendo entrambi un tantino volubili- li avrebbe sentiti tutta la comunità.
Un giorno, mentre Cam era seduto davanti al carrubo, con la schiena poggiata sul tronco di esso, Lilith gli si inginocchiò davanti. «Cam..» sussurrò. Lui le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Dimmi.»
«Chiudi gli occhi e fai finta di non vivere qui, di stare con me liberamente. Immagina di sposarci, di avere figli, senza impedimenti. Di amarci senza che la mia famiglia ci dica niente. Ti piacerebbe?» Cam riaprì gli occhi: i loro visi erano ad un palmo di distanza. «Certo che mi piacerebbe.» Si fissarono a lungo, finchè lui chiamò il suo nome. «Lilith?» Lei sorrise, gli occhi nocciola screziati di verde luminosi. «Sì?»
«Penso di essermi innamorato di te.» Lilith schiuse le labbra, un po’ per la sorpresa, un po’ perché da quel momento aveva la certezza che ricambiasse il sentimento che lei provava. Cam le mise una mano dietro la nuca e si sporse verso di lei, per poi baciarla. Lilith intrecciò le dita dietro il suo collo e chiuse gli occhi. Finalmente poteva assaporare quelle labbra piene e rosa che aveva sempre desiderato baciare.
«Anch’io sono innamorata di te, Cam.» mormorò lei, quando si staccarono. «Penso che non potrò mai essere più felice di così.» sorrise Cam. Lilith si sedette al suo fianco e lui le passò un braccio attorno alle spalle, dopodiché la strinse a sé. Entrambi chiusero gli occhi, felici.
All’improvviso la ragazza si sentì strattonare un braccio e sbattè più volte le palpebre, spaventata. Cam la imitò e si ritrovarono davanti il padre di lei. «Non ti avevo detto di stare lontano da mia figlia?» tuonò, rivolto a Cam. Continuando ma tenere Lilith per il braccio, la costrinse ad alzarsi. «E tu, Lilith? Mi meraviglio di te! Ti avevo ordinato di non frequentarlo e tu mi disobbedisci!»
«Ma padre, io lo amo!» Gli occhi dell’uomo si infiammarono di rabbia. «Sta’ zitta!» Strinse la presa attorno al suo braccio e, rivolgendo a Cam un ultimo “stai lontano da Lilith!”, la trascinò via. «Lilith, ci rivedremo, te lo giuro!» sentì la ragazza gridare da Cam. Le si spezzò il cuore, ben sapendo che molto probabilmente non si sarebbero rivisti nemmeno di sfuggita.

I got tired of waiting
Wondering if you were ever coming around.
My faith in you was fading-
When I met you on the outskirts of town.
And I said..
Romeo save me, I’ve been feeling so alone
I keep waiting, for you but you never come.
Is this in my head, I don’t know what to think-
He knelt to the ground and pulled out a ring and said..
Marry me Juliet, you’ll never have to be alone
I love you, and that’s all i really know.
I talked to your dad: go pick out a white dress
It’s a love story, baby just say.. Yes.

Circa un mese e mezzo dopo, mentre Lilith tornava dal mercato, incrociò Dani e, con lui, Cam. Quest’ultimo, appena la vide, salutò Dani, guardo la ragazza con la malinconia negli occhi e se ne andò. Lilith fece finta che non fosse successo niente ed andò incontro al suo amico, per salutarlo. «Ciao Lilith. Come stai?»
«Devo essere sincera?» Lui scrollò le spalle. «Come preferisci.»
«Sto male, Dani.»
«Cam?» Lei annuì; era Dani ad essere intuitivo o il fatto che lei soffrisse per Cam le si leggeva in faccia? «A proposito.. Mi ha detto di riferirti una cosa.» Disse, poggiandole una mano sulla spalla. «Cioè?»
«Al tramonto, vai al vostro solito punto di incontro. Non preoccuparti di niente, ha detto di aver pensato a tutto lui.»
«Va bene. Nient’altro?» chiese. «Sì: ha detto che ti ama.»
«Grazie, Dani. Scusa, ma devo tornare a casa. Ci vediamo!»
«Ciao!» La ragazza si diresse verso casa con un sorriso smagliante stampato sul viso.
Lilith aspettò il tramonto con trepidazione e, quando arrivò, inventò una scusa per poter uscire e raggiunse il carrubo sulla sponda del fiume. Era felice di rivedere Cam, ma voleva anche cantargliene quattro perché non l’aveva cercata nemmeno una volta –escluso quel giorno, anche se indirettamente- in tutto quel tempo. Girò intorno al carrubo e vi trovò Cam, con le mani dietro la schiena e la testa appoggiata al tronco. «Ciao, Lilith.»
«Ciao, Cam.» Lei incrociò le braccia al petto e lui inarcò le sopracciglia. «Senti, ma... Come mai non ti sei fatto vedere e oggi sei scappato via appena mi hai vista? Mh?»
«Beh, non volevo incappare per la terza volta nell’ira di tuo padre e farti soffrire. Scusami, anche per oggi. Non so esattamente perché sia scappato.» Si grattò la nuca. «Mi hai fatto soffrire lo stesso, Cam, te ne rendi conto?» gli fece notare, col tono che una madre usa con il proprio figlio piccolo. Lui abbassò il capo: sapeva che Lilith aveva ragione. «Sì. Scusami tanto, davvero. Lo sai che ti amo, no?» Alzò lo sguardo e lei si lasciò sfuggire un sorriso. «Lo so, Cam.» Fece cadere le braccia lungo i fianchi. «Però mi sono sentita così sola, credevo mi avessi abbandonata.» Lui fece un passo in avanti, le braccia ancora nascoste dietro la schiena. «Non lo avrei mai fatto.» Ed era vero.
«Ti ho aspettato, solo che tu non arrivavi mai! Sinceramente non so cosa pensare e..» La interruppe baciandola e le fece correre un braccio lungo i fianchi, per poi stringerla a sé. Dopo poco si staccarono. «Devi smetterla di blaterare.» Le sussurrò, con la fronte poggiata contro la sua. «Io blatero quanto mi pare, Cameron.» Cam sorrise, poi si inginocchiò, tirando fuori da dietro la schiena un mazzo di fiori. Lilith sgranò gli occhi dalla sorpresa. Lui la guardò dritto negli occhie disse «Lilith, vuoi sposarmi?»
La ragazza rimase basita. «Ho parlato con tuo padre e ci ha dato la sua benedizione, alla fine.» Lei non proferì parola. «Ti prego, dimmi di sì.» concluse. Poiché Lilith non rispondeva, Cam sospirò: sembrava aver perso ogni speranza. Si era alzato; Lilith gli si avvicinò e lo abbracciò. «Cam, voglio sposarti.»



Angolino autrice
Ciaaaaaooooo!
Ecco a voi la pazza autrice di questa pazza song-fic!
Dopo essermi cimentata nella scrittura di una flash-fic (sempre su Cam e Lilith), ho provato a scriverne una un po’ più lunga e spero che il mio esperimento sia andato a buon fine!
Dedico ad Anto_P questa fic, perché mi ha dato l’ispirazione per scriverla e le dico anche: GRAZIE!
Infine, spero che questa fic vi sia piaciuta. Se vi andrà di lasciare anche una piccola recensione (tutto è ben accetto: anche le critiche), ne sarei contenta.
Alla prossima! :)
  
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