Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Jeggi    20/04/2013    3 recensioni
Questo è un paese drammatico, con persone vecchie nella testa che aspettano sempre sia qualcun altro a risolvere i loro problemi. Ecco cosa siamo.
Ci sono alcune parolacce.
Spero ci sia più gente disposta a parlarne in modo costruttivo rispetto a quel che immagino.
In tal caso, a presto.
Genere: Drammatico, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 




Non so se è la sezione giusta. E sapete una cosa? Non mi interessa.
Allo stesso modo non so se scrivere qui sia stata una scelta saggia. Ma sapete un'altra cosa? Non mi interessa nemmeno questo.

Anche se, effettivamente, la faccenda è piuttosto drammatica. Ed è fin troppo simile ad una fiction. Che poi io non sia una fan..Beh, è un'altra storia.

 

In televisione ci sono politici che parlano, si comportano e agiscono come nelle telenovelas di serie C.

Oppure come una pubblicità degli omogenizzati (o dei pannolini?) del tipo "ogni giorno è una scoperta."

 

Ma una scoperta vera c'è. C'è sul serio questa volta.

La notizia – non so quanto sconosciuta – è che siamo tutti dei grandissimi fessi. Pigri e fessi.

Ci aspettiamo sempre che sia qualcun altro a risolvere i nostri problemi.

Che sia mamma, nonna, il meccanico, il prozio della cugina del cognato della suocera, il vicino di casa, il politico di turno, Dio...

Ci dobbiamo affidare a qualcuno o stiamo male.
 

"Ottimo, i bottoni li aggiusta mamma. Se mai dopo mi fa pure un panino"

"Grande, ora questo tizio che non so chi sia sanerà il debito pubblico, anche se non so come."

"Meno male, basta che mi comporto bene, tanto poi c'è Dio che pensa alla mia anima."

 

NO. NO. NO.

 

Questo è un dannatissimo circolo mentale che ci porta a credere di aver bisogno di qualcun altro per andare avanti, qualcuno di superiore a noi. Ma non è così.

Se i problemi ci sono è perchè anche io – come cittadino – ho fatto qualcosa di sbagliato. (Questa volta è un "io" generico.)

E intanto si sopravvive.

 

Ci sono persone in parlamento che prendono il quadruplo di una persona che si fa un culo così, per arrivare a stento a fine mese.

Eppure accettiamo, speriamo, non ci lamentiamo mai più di tanto.

Perché siamo fatti così.

Finché c'è un po' di pane (in senso figurativo), ce ne stiamo immobili nel nostro far nulla, nell'osservare tutto limitandoci a borbottare.

 

E so di essere così anche io, ed è questo che mi fa più rabbia.

Perché vorrei cambiare, vorrei essere diversa da questo stereotipo dell'italiano medio, ma non so come fare.

Dannazione però, quando accendo la televisione (quelle rare volte che lo faccio) mi sento presa enormemente per il culo. Ho smesso di ascoltare, perché quel che sentivo era un insulto, per me, all'intelligenza umana.

Eppure sono qui, come la maggior parte di voi, che leggerete ciò che ho scritto.

 

Un'ameba di fronte a uno schermo luminoso.

 

Ma è ora di cambiare.

E so che se si vuole cambiare un paese, prima di tutto bisogna cambiare modo di pensare.

 

 

Ah, m'è tornato in mente giusto ora.

Sapete cos'è il TAV, in Val di Susa? Se la risposta è no, allora aprite Google e guardate.

Credo ci siano poche cose così stupide, inutili e dannose. Che ci costano così tanto poi..

 

Sapete cosa succede alle scuole medie? Hanno messo dei libri sulla moneta. Sulla moneta! Non è ridicolo?

Mostrando anche quanto siano migliori i conti correnti rispetto al cartaceo.

Giusto perché è più importante risanare le banche che il paese.

 

E intanto si riflette su chi far andare come Presidente.

Quando il suo ruolo è di base piuttosto inutile.

Sapevate che non può rifiutare due volte una proposta di legge?

Non può, per costituzione.

E per costituzione un Presidente non può essere rieletto dopo la fine del suo mandato.

Intanto si chiede a N. di tornare in carica.

 

E più scrivo più mi viene da scrivere.

All'inzio non volevo annoiare nessuno, ma ora sinceramente ho cambiato idea.

 

Siamo un Paese di merda, con teste vecchie e proiettate nel passato!

 

Amen.

 

 

 

Se c'è qualcuno che è arrivato fino in fondo mi farebbe piacere sapere cosa ne pensa. Seriamente.

E gli do pure una stretta di mano: complimenti per la pazienza.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Jeggi