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Autore: KuromiAkira    10/11/2007    2 recensioni
[mai-HiME]La prima volta che entrò nella stanza che doveva condividere con Akira si sentì a disagio.
In quella stanza c’era un aura così pacata e delicata, e un profumo così dolce, da confonderlo.
Se ne sentì attratto e la cosa inizialmente lo turbò molto.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akira Okuzaki, Takumi Tokiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che entrò nella stanza che doveva condividere con Akira si sentì a disagio.
In quella stanza c’era un aura così pacata e delicata, e un profumo così dolce, da confonderlo.
Man mano che passava il tempo non ci fece più caso, anzi, quell’aura divenne così familiare da ricordargli casa sua.

Quando Takumi scoprì che Akira era una ragazza si rese conto che era lei che emanava quell’aura.
Se ne sentì attratto e la cosa inizialmente lo turbò molto.
Akira era il suo esatto opposto. Forte, sicura di se, in salute, testarda eppure sapeva sorridergli in modo così dolce e spontaneo, diverso da quello di sua sorella, che lo faceva sentire in colpa.
Ma il rapporto che si era ormai instaurato con quella ragazza era troppo forte per essere scalfito da quel disagio.

Il giorno in cui, in mezzo a quella foresta, Akira gli disse timidamente la verità sulle HiME, nel momento in cui gli confessò che sarebbe potuto morire, capì il perché si sentiva attratto da quell’aura, tanto dolce da ricordargli sua madre, quanto ferma e sicura, adatta a un tipo come Akira, e dichiarò di voler combattere al suo fianco, anche a rischio di scomparire, come poi accadde.

Quando tornò in vita ebbe l’ennesimo attacco. Lo spaventò, più di tutti gli altri, perché appena si rese conto di essere tornato, appena vide Akira al suo fianco, volle vivere e stare con lei.
Ebbe paura, come mai ne aveva avuta in vita sua, ma non di morire, in fondo era già morto una volta, ma di lasciare ancora quella ragazza, così testarda, forse, ma tanto, tanto dolce, che era riuscita a fargli tornare la voglia di vivere, di fare quella tanto temuta operazione, quella misteriosa kunoichi di cui si era innamorato forse ancor prima di scoprirne il segreto.

Era al suo fianco, quando chiuse gli occhi, poco prima dell’operazione;
era al suo fianco quando li riaprì, certo che l’intervento fosse andato a buon fine;
era al suo fianco, quando si rialzò in piedi dopo tanto tempo, quando uscirono a vedere l’America, quel paese tanto lontano e tanto diverso dal Giappone.

Era al suo fianco, anche in quel momento, quando improvvisamente gli era tornato in mente quell’aura e quel profumo che ormai lo metteva completamente a suo agio, che lo faceva sorridere e star bene, lì, seduti nel prato vicino all’ospedale, lei che disegnava intenta chissà cosa, anche se in realtà sapeva bene cosa stesse disegnando, e lui che si godeva, per la prima volta nella sua vita, quella sensazione di benessere e di sicurezza, sentendo un coraggio rinnovato crescere dentro di lui.

Improvvisamente Akira poggiò la testa sulla sua spalla, costringendolo a destarsi dai suoi pensieri.

- Akira-kun? – mormorò
- Sai, Takumi, che emani un buon profumo? – lo infornò con un po’ di imbarazzo. Ma sorrise – è un profumo così dolce che inizialmente mi metteva a disagio. –

Lui arrossì. Poi si calmò, quasi divertito da quella strana coincidenza.

- E ti mette ancora a disagio? – domandò curioso

Lei scosse la testa, poggiando il quaderno da disegno, chiuso, sul prato. – No. Sentivo di esserne attratta e questo mi spaventava. Però ora sei la persona più importante, per me, e non mi vergogno più di ammetterlo –

Sorrise, cingendole le spalle con il braccio. Lui e Akira non erano poi così diversi, alla fine.

- Akira-kun? –
- Mh? –
- Torniamo in Giappone? –
- Mh? Se i dottori ti daranno il permesso… -
- Ora sto bene. Voglio tornare alla vita di un tempo, con gli amici di un tempo e far vedere a mia sorella che ora sto bene, grazie a lei. E grazie anche a te. –

La guardò col suo solito sorriso dolce, poi, senza dire nulla la baciò, ricambiato.

Una leggera folata di vento fece aprire il quaderno di Akira, le pagine di muovevano lentamente, fino a fermarsi su un bellissimo disegno che ritraeva un bel ragazzo, seduto su un prato. Takumi.

- Tu… sei ancora troppo gentile con me, Takumi. – disse lei infine, arrossendo imbarazzata e leggermente imbronciata, ma felice.



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Finalmente son riuscita a scrivere una TakumixAkira!!! Non è granché ma son felice lo stesso XD
Il mio prossimo obbiettivo per una fiction con più coppie, magari anche la ShizNat, nonostante non riesca a farmi venire cose decenti su di loro.
Chissà se qualcuno la leggerà *sguardo perso nel vuoto*
  
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