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Autore: ChaosReign_    22/04/2013    6 recensioni
Una bambina.
Un criminale.
Uniti dallo stesso destino, complici della stessa realtà.
Dal prologo: “-Oh santo Dio, un bambino... Solo un piccolo, dolce, innocuo... BAMBINO!-
Mormora tra sé, calcando l'ultima parola, avvicinandosi all'incubatrice contenente una piccola figura vestita di rosa.
Una neonata.”
È un esperimento, la mia prima storia a capitoli in questa sezione.
Siate clementi e... Buona lettura!
Genere: Avventura, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne, Joker aka Jack Napier, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Just a little, sweet, harmless baby.

 

Prologo.

 

'E anche Harvey Dent è sistemato', questo è il pensiero del Joker, finalmente può fare scoppiare quel piccolo e dolce ospedale di Gotham city.

Una piccola esplosione, niente di che... Solo uno spettacolino per ringraziare tutte le persone del grande divertimento che gli stanno fornendo.

Cammina tranquillo per i corridoi della struttura, con addosso ancora la divisa bianca con i bordini rosa, da infermiera.

Si rigira tra le mani il telecomando che farà saltare in aria l'intero edificio mentre fischietta felice un motivetto della canzone del momento, ogni tanto interrompendosi per dar sfogo a una risata e per poi riprendere a saltellare fischiettando.

Ma la sua esilarante uscita di scena viene interrotta da un piccolo, quasi insignificante rumorino, proveniente da una delle stanze del piano.

Subito Joker si ferma ad ascoltare attentamente, potrebbe essere Batman e se così fosse dovrebbe restare pronto per eventuali attacchi, potrebbe essere anche un comune malato lasciato nel dimenticatoio dell'ospedale... Oppure un topo, un semplice topo.

'Ma no, è impossibile trovare dei topi in ospedale' così, dopo aver riflettuto per i cinque secondi necessari a formulare questa frase si catapulta verso il lieve rumore che man mano aumenta a ogni passo che il clown muove verso le stanze dell'ala.

Riprende a fischiettare, questa volta però estraendo il coltello e brandendolo davanti a sé, dalla tasca della divisa dove invece ci mette il telecomando.

Il suo istinto lo porta ad aprire una stanza e il rumore, che si scopre essere un pianto, si intensifica fino a diventare perfino assordante.

-Oh santo Dio, un bambino... Solo un piccolo, dolce, innocuo... BAMBINO!-

Mormora tra sé, calcando l'ultima parola, avvicinandosi all'incubatrice contenente una piccola figura vestita di rosa.

Una neonata.

-Ah. Ah. Ah. Una piccola e dolce bambina nelle grinfie del Principe del crimine di Gotham. Molto, molto divertente.-

Esclama osservando la creatura indifesa piangere.

Dal canto suo, la piccola, molto probabilmente nata da meno di due mesi, appena ode la voce squillante del clown smette di piangere e tende le mani verso di lui.

Ovviamente lei non sa a cosa va incontro, non sa chi ha di fronte... Per lei è solo una fonte di protezione, perché per ogni piccolo bambino la cosa peggiore è rimanere soli.

Ed è quando questa, Sasha recita la targhetta adornata con fiori e farfalle, tende le sue piccole mani verso il mostro che lui si accorge di un particolare che lo fa inorridire.

Non se la sono dimenticati, non è stata una svista... L'hanno abbandonata.

L'hanno abbandonata perché aveva il mignolo sinistro e l'anulare e il mignolo destri mancanti. L'hanno abbandonata perché, a modo suo, risultava essere un mostro per gli stereotipi della società moderna, proprio come lui.

È stata abbandonata da tutti, abbandonata alla morte, o peggio, abbandonata a lui. Proprio come lui è stato abbandonato da tutti.

E questo gli fa gelare il sangue nelle vene, a lui,a Joker! Al criminale più crudele, malvagio, senza pietà e sentimenti di tutto il mondo.

Questo è davvero troppo mostruoso anche per lui, non dare nemmeno la possibilità di vivere (anche da mostro) la propria miserabile vita.

-Tranquilla, finirà presto. Tra poco mangerai roastbeef insieme al Signore... O forse berrai latte. Ah ah, ah ah.-

E nel mentre della sua risata qualcosa lo blocca, non lo fa uscire da quella stanza.

Una risata, limpida, pulita... Fanciullesca. Non ironica, vera. Non la sua, un'altra che si mischia alla sua.

Sasha, un nome che pensa sia orrendo tra l'altro, ride insieme a lui mentre continua ad allungare le sue braccia deformi verso il suo vestito da infermiera.

Allora punta il suo sguardo sul faccino sorridente e sdentato della bimba, sui suoi grandi occhioni azzurri, pieni di speranza e simpatia.

Alla fine, se non l'ha ancora uccisa, è solo perché prova simpatia per quella neonata.

Gli ricorda lui appena dopo la nascita del Joker, era proprio come essere tornato un bimbo in fasce.Quel piccolo mostro di neonata.

-Allora... Siamo legati dallo stesso destino, mhm? Che mi dici Sasha, vuoi venire con me?... Ci divertiremo.-

Dopotutto quella bambina è il primo essere umano che non inorridisce davanti alle sue cicatrici, forse non le vede, ma di sicuro non ha paura di lui.

E questo è un punto a suo favore.

Forse perché pensa davvero che siano legati dallo stesso destino, forse perché pensa che sia solo una fonte di divertimento, forse semplicemente perché gli va di farlo, lui apre l'incubatrice e preleva la neonata prima di proseguire verso l'uscita e far scoppiare l'ospedale.

Appena fuori dall'edificio, mentre tutto esplode e il fumo sale denso verso il cielo, Joker scoppia a ridere, insieme a lui Sasha che strizza gli occhi felice e stringe la manina senza un dito intorno al tessuto leggero indossato dal criminale.

-Davvero E-S-I-L-A-R-A-N-T-E! Non è vero... Sasha? No, da oggi ti chiamerai... Norrie. È un bel nome Norrie, vero?-

Stringe la presa attorno alla vita della bambina e se ne va.

Consapevole di aver fatto un'azione che mai si sarebbe sognato, salvare una vita.

E mai si sarebbe immaginato che quella piccola bambina gli avrebbe cambiato la sua, di vita.

Chiudendosi la porta del pullman alle spalle, mentre si siede e appoggia il corpicino dell'altra sul sedile di fronte al suo, esclama:

-Mica starò diventando troppo dolce, mhm? Non mi staranno mica cadendo le palle?! Tu che dici, Norrie?-

E ride come un pazzo, seguito a ruota dall'inconsapevole neonata.

Ascoltando curioso quella risata argentina che non l'avrebbe più abbandonato.














Angolino autrice:
Ciao a tutti, questo è il prologo della prima storia a capitoli che pubblico qui.
Non so come uscirà e non so nemmeno se questa idea l'hanno già avuta altri, è un esperimento nato quest'oggi in classe durante un'ora buca.
Ovviamente la storia inizia dalla scena in cui Joker esce dall'ospedale dopo il discorso sul caos ad Harvey.
Detto questo... Fatemi sapere cosa ve ne pare, se non vi piace la cancello, non esitate a dirmelo!
Infine ringrazio chiunque legga questa storia, grazie mille a tutti!
Bacioni.
Alis.




 

  
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