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Autore: _Daenerys Targaryen93_    23/04/2013    1 recensioni
Nimueh ha trovato un nuovo sistema per creare caos e scompiglio a Camelot: far bere a Merlino un filtro d'amore, in modo che quest'ultimo si innamori di Lady Morgana, la pupilla del re.
Ma sfortunatamente il filtro viene bevuto da Artù ...
Buona Lettura
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino, Principe Artù, Un po' tutti, Uther | Coppie: Merlino/Artù
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
Capitoli:
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IL FILTRO D’AMORE: I

Merlino stava dormendo beatamente nel suo letto.
La luce del sole investì il suo bel volto e il giovane, infastidito, infilò la testa sotto il cuscino mugugnando qualcosa di incomprensibile.
Gaius entrando fece un mezzo sorriso e scuotendo il giovane, da lui considerato una benedizione, ‘il figlio che non aveva mai avuto’, mormorò:
<< Alzati, su! >>,
Merlino alzò il cuscino, facendo capolino.
<< Che c’è? >> chiese con la voce impastata dal sonno,
<< Il principe Artù ti ha mandato a chiamare … >>
Merlino malvolentieri si mise a sedere strofinandosi gli occhi:
<< Che maleducazione! Poteva venire lui di persona, portandomi magari un bel mazzolin di fiori! >> rise,
<< Hai sempre voglia di scherzare tu .. >> sorrise Gaius << Non penso ti farebbe piacere ricevere fiori da lui .. >>
<< Sarebbe un pensiero carino .. >>
<< Scherzi, vero? >>
<< He, he! Ovvio! >>,
<< Ad ogni modo vestiti, prima che al principe venga davvero in mente di venire qui e trascinarti via di persona. >> disse prima di uscire chiudendosi la porta alle spalle,
<< Agli ordini .. >>.
Merlino si alzò e riempita la tinozza iniziò a lavarsi.
Mise i suoi soliti vestiti, sistemò con una mano i suoi capelli neri, e dopo una modesta colazione, si incamminò per raggiungere l’alloggio del principe Artù.

Nimueh, osservava con un malefico ghigno l’immagine di Merlino riflessa nel magico bacile di pietra pieno d’acqua.
Decisa a creare scompiglio a Camelot, avrebbe realizzato un potente filtro d’amore e con un sotterfugio l’avrebbe fatto bere a Merlino.
Al giovane, sarebbe bastato un solo sguardo rivolto ad una qualsiasi persona per innamorarsi.
E Nimueh avrebbe fatto in modo che Merlino si innamorasse della pupilla del re, Lady Morgana.
Data la potenza del filtro il giovane spinto dall’amore e da strani comportamenti, sarebbe stato capace di tutto.
<< Forse spingerà Uther a farlo frustare o peggio … o accadrà un’altra cosa. Ma mi divertirò comunque. >>.
Così afferrò una piccola boccetta color rosso fuoco, e dopo averla riempita d’acqua, petali di rosa ed altro, pronunciò una formula magica.
Il liquido contenente nella boccetta divenne omogeneo e fluorescente.
Quando la ‘luce’ si spense, Nimueh sorrise:
<< Che il gioco abbia inizio, Merlino .. >>.

Artù se ne stava seduto su un’imponente sedia di legno, ornata da pelliccia, di fronte al camino in cui c’era un fuocherello scoppiettante.
Tamburellava con le dita della mano destra sul ginocchio e aveva il volto appoggiato al palmo della sinistra.
Aspettava che il suo servitore si facesse vivo.
Finalmente la porta si aprì.
<< Ce ne hai messo di tempo! Cos’è, qualche dispettoso ti ha nascosto il vaso da notte ed hai perso tempo a ritrovarlo? >>
Il bellissimo principe biondo puntò i suoi occhi azzurri su Merlino, che si grattò la testa scusandosi per il ritardo.
<< Ritardo? Qualche minuto, può essere definito ritardo .. un altro po’ diventavo vecchio! >>
Merlino sorrise divertito:
<< Vi immagino con la barba lunga e bianca … sareste orrendo! >>,
Artù lo guardò di sottecchi puntandogli un dito contro.
<< Va bene, sto zitto. Volevo dire .. cosa desiderate vostra altezza? >>
<< Devi: lucidare i miei stivali e riparare un buco nella suola, affilare la mia spada, lavare il mio mantello, lucidare il mio scudo e portare a riparare la mia cotta di maglia, pulire la mia stanza, rifare il letto … ma potresti iniziare con l’occuparti della mia colazione. Poi la stanza e tutto il resto … >>
<< Ma .. ho riparato ieri i vostri stivali! Come è possibile che l’abbiate bucati di nuovo, li usate come bersaglio per il tiro con l’arco? >>,
<< Riparali o userò te come bersaglio .. >> rise Artù, << Ah, voglio una colazione abbondante .. carne di cinghiale arrosto, frutta e vino. Il vino deve essere fresco mi raccomando! >>,
Merlino annuì, poi notando il fuoco chiese:
<< Come mai il fuoco è acceso? Con questo caldo .. >>
<< Io ho freddo. La mia colazione arriva, o devo andare a prendermela da solo? >>.
Merlino fece un piccolo inchino.
<< Non sarebbe male come idea .. >> sussurrò prima di lasciare la stanza di Artù e dirigersi verso le cucine.
Si mise a correre e durante il tragitto si scontrò con una bella ragazza bionda dagli occhi azzurri, vestita con poveri abiti.
La aiutò a rialzarsi scusandosi.
Spiegò le ragioni della sua fretta, e la ragazza non si arrabbiò, anzi rise accarezzandogli una guancia.
Merlino arrossì:
<< Ci conosciamo? >>
<< No, sono solo di passaggio .. Mi chiamo Heather. >>
<< Io sono Merlino … hai un nome molto bello. >>
<< Ti ringrazio. Merlino, mi accompagneresti da Gaius? >>
<< Certo, devo passare di lì per andare alle cucine. >>
<< Ti ringrazio. >> sorrise, sollevandosi in punta di piedi e dandogli un bacio sulla guancia.
Merlino avvampò, e sorridendo come un ebete le fece strada.
Lasciò la ragazza davanti all’uscio di Gaius:
<< Ora devo andare, puoi entrare Gaius è dentro. >>
<< Ti ringrazio … questo .. >> tirò fuori una boccetta rossa da una tasca e la porse al giovane << è per te. Un mio ringraziamento .. >>
<< Oh, non de .. >>
<< Prendilo. Sicuramente sarai stanco per le commissioni che il principe ti assegna. Questo ti farà sentire meglio, è un rimedio casereccio preparato da mia madre. Io ne ho molto, lo uso per il viaggio. Appena sono stanca bevo questo e riacquisto un po’ di vigore. >>,
Merlino sorrise prendendo la boccetta e dopo aver ringraziato la ragazza si allontanò per raggiungere le cucine.
Una volta scomparso Merlino, Heather sospirò tornando al suo vero aspetto.
Mora, occhi azzurri che incantavano, labbra carnose.
Nimueh preferiva di gran lunga il suo aspetto a quello della biondina di cui aveva assunto le sembianze.
<< E ora Merlino .. non mi resta che aspettare che tu lo beva e portarti da Morgana. >> rise, poi sparì.

Artù mangiava voracemente ciò che Merlino gli aveva portato, mentre il giovane mago sistemava la stanza.
La boccetta regalatagli da Heather se ne stava sul tavolo, e non sfuggì allo sguardo attento di Artù. Il principe chiese di cosa si trattasse.
Merlino mentre cambiava le lenzuola iniziò a raccontargli tutto per filo e per segno ciò che era successo, dall’incontro con Heather a quel dono particolare.
<< Era carina? >>
<< Carina è dir poco! Era davvero molto, molto bella! >>,
Artù sorrise facendo una smorfia di apprezzamento.
<< Quindi .. quello è per la stanchezza? >> mugugnò,
Merlino annuì.
<< Non ti dispiace se ne bevo un sorso, vero? Mi sento un po’ strano stamattina, stremato. >>.
Merlino strabuzzò gli occhi:
<< Ecco io .. non è che non voglia darvelo, è solo che non so se possiamo fidarci di una ragazza che ho incontrato poco fa e che mi ha dato questa .. questa cosa … >>,
ma Artù non gli diede retta, si alzò e afferrata la boccetta mandò giù un paio di sorsi.
<< Artù no! Potrebbe essere ve .. >>,
<< Oh! Quanto la fai lunga io sto be … >> esclamò guardando Merlino che aveva un’aria preoccupata, il principe sentì nascere dentro di sé sensazioni mai provate prima << sto benissimo … >>.
Artù arrossì di colpo, il suo cuore batteva talmente forte che sembrava quasi che volesse uscir fuori dal suo petto.
Merlino alzò un sopracciglio:
<< State bene? >>,
Artù posò la boccetta sul tavolo continuando a guardare Merlino, che iniziava a sentirsi a disagio.
<< Merlino .. ti hanno mai detto che hai degli occhi bellissimi? >> sorrise dolcemente Artù,
<< Siete tutto rosso forse avete la febbre .. >> iniziò a dire ma quando realizzò cosa avesse detto Artù riguardo ai suoi occhi esclamò << CHECCOSA? >>
<< I tuoi occhi … sono stupendi. >> il principe gli si avvicinò accarezzandogli la guancia con il dorso di una mano << Hai una pelle davvero liscia .. e le tue labbra sono così .. appetibili! >>
Merlino rabbrividì, sgranando gli occhi:
<< Sono appe-cosa? Io .. io .. >> balbettò cercando di sfuggire ad Artù che nel frattempo aveva iniziato ad accarezzargli i capelli neri, << Credo che Gaius abbia bisogno di … di me .. He, he, he! E’ perso senza di me … >>,
<< Certo è ovvio, sei così intelligente .. così fantastico. >>,
Merlino si sforzò di sorridere:
<< He, he! Grazie. >>,
<< Il tuo sorriso è più bello della rugiada del mattino … >> sospirò Artù, << che fretta c’è? Gaius può aspettare, un dolce bacio no … >>,
<< UN .. CHE … UN CHE .. CHE? Io … io devo andare! >> mormorò liberandosi dalla presa del principe, << Gaius ha davvero bisogno di me con urgenza … >>,
<< Va bene, vai .. ma torna subito da me, amor mio. Non farmi aspettare a lungo … >> ridacchiò dando una pacca sul sedere al giovane mago.
Merlino rimase a bocca aperta, poi veloce come un fulmine si precipitò fuori dalla stanza.
Entrò nell’alloggio suo e di Gaius, e senza degnare quest’ultimo di uno sguardo si rinchiuse nella sua stanza.
Seduto sul letto si strinse le ginocchia al petto, respirò a fondo, poi iniziò ad urlare come un forsennato.
Il vecchio Gaius aprì la porta e guardando confuso il giovane mago entrò:
<< Ma che hai da urlare? >>
<< URLERESTE ANCHE VOI SE FOSTE AL MIO POSTO!!!! >>
<< Perché cos’è successo? >>
<< SONO STATO APPENA MOLESTATO DA ARTU’! >>.
Gaius guardò il ragazzo sorpreso, poi scoppiò in una fragorosa risata.
Merlino si infuriò affermando di dire il vero.
Gaius non riusciva a smettere di ridere:
<< Questa è buona … ogni giorno una nuova. ‘Artù mi ha scambiato per un mulo da soma’, ‘Artù mi ha fatto mangiare uno scarafaggio perché non ho pulito bene la sua stanza’ … queste erano credibili! Ma quest’altra poi! Addirittura! Non me la bevo! >>,
<< Ve lo giuro, Gaius! Mi ha fatto apprezzamenti .. mi ha accarezzato … voleva baciarmi e mi ha anche tastato il sedere! Sono scappato appena in tempo .. mi avrebbe violentato se fossi rimasto lì! >>,
<< Ah! E dove ti avrebbe accarezzato? >> chiese Gaius incapace di trattenere le risate,
<< Sul volto e i capelli per fortuna … non rida! Sono serio … credetemi. >>
Gaius respirò a fondo cercando di calmarsi.
Si schiarì la gola e affermò semplicemente:
<< Forse ha voluto giocarti solo un tiro mancino … >>
<< E avrebbe esagerato così? >>
<< Non ti ha mica violentato, Merlino. Qualche carezza, belle parole e una tastata di sedere … voleva farti sentire una donna di facili costumi forse … >>,
<< Spero che abbiate ragione .. era .. era .. non so descriverlo .. >>.
<< Capisco … ora va da lui, si farà due risate per la riuscita dello scherzo e la smetterà. >>
<< Io là non ci torno! >>,
<< Andiamo, non fare il bambino … su! >>,
<< Va bene,nel pomeriggio vado. >>.

Merlino sbuffò, e alzandosi uscì dalla sua stanza.
Avrebbe affrontato Artù e gli avrebbe detto che lo scherzo non l’aveva divertito, anzi l’aveva trovato umiliante.
Bussò alla porta delle stanze di Artù, ma non rispose nessuno.
Bussò di nuovo.
Nulla, il silenzio totale.
Pensò che stesse dormendo, fece spallucce.
Era deciso a tornare più tardi quando una voce alle sue spalle lo fece sussultare:
<< Quale gioia vederti qui, angelo mio .. sei tornato, come avevi promesso! >>.
Merlino si voltò trovandosi faccia a faccia con Artù che lo strinse forte tra le sue braccia.
Merlino deglutì a fatica, sentendosi davvero a disagio.
<< Quanto sono felice, stavo giusto venendo da te mio adorato. Volevo portarti questo! >> allentò un po’ la presa per mostrare ad uno shoccato Merlino un mazzo di fiori profumati << Ho cavalcato tra la fitta boscaglia .. e la vista di questi fiori ha suscitato nella mia mente l’immagine del tuo bellissimo volto. Sono belli, profumati e delicati come te mio unico amore! >> mormorò guardando l’oggetto del suo desiderio fisso negli occhi,
<< He, he, he! Ma .. ma che bel pensiero … >> Merlino fermò la mano di Artù che aveva iniziato ad accarezzargli le labbra, << Senta .. perché .. perché non entriamo nella vostra stanza? Devo parlarvi e se qualcuno ci vede in questa posizione equivoca … potrebbe pensare mooolto male! >>.
Artù felice come un bambino in un negozio di dolciumi, prese Merlino per mano e lo trascinò nella sua stanza.
Una volta dentro abbracciò di nuovo il caro Merlino mormorando un ‘che furbetto che sei! Volevi startene solo soletto con me, vero? Che dolce!’.
Il giovane mago si liberò dalla sua presa dicendo che doveva parlargli.
Artù si sedette su una sedia e guardando dolcemente Merlino, lo invitò a parlare.
<< Prima di tutto volevo scusarmi per prima … sono fuggito via dimenticandomi le vostre cose che devo lucidare, lavare o riparare. Le prendo subito e mi metto a lavoro .. però dovete riconoscere che non è tutta colpa mia … se non fosse stato per il vostro scherzo io .. io .. insomma avrei già fatto tutto. Poi volevo dirvi che non ho trovato divertente lo scherzo, scusatemi … preferirei che la smetteste mi fate sentire a disagio .. >>
<< Quale scherzo luce dei miei occhi? >>,
<< Questo! I complimenti, le carezze, i fiori. Vi divertite a fingere di essere innamorato di me? >>
<< Io non sto fingendo Merlino! Ma non lo capisci, io ti amo! >>,
<< Voi che cosa??? >> esclamò il giovane mago,
<< Io ti amo. Mi ami anche tu vero? >>
<< Ma cosa dite? >>.
Artù scoppiò in lacrime, Merlino non sapeva più cosa fare.
Artù era capace davvero di recitare così bene?
Era in grado di piangere per una finzione?
<< Se tu non mi ami .. preferisco morire .. >> afferrò la spada intenzionato a trafiggersi << Se tu non mi ami, non ho ragioni per vivere .. sei tutto per me! Cos’ho di sbagliato??? >>
<< Andiamo … >> sorrise Merlino debolmente, ma il sorriso svanì subito, il ragazzo stava iniziando davvero a preoccuparsi << Non scherzate .. >>
<< Addio!! >>.
Ormai Merlino ne era convinto, Artù non stava affatto scherzando.
Stava per trafiggersi quando Merlino lo raggiunse fermandolo:
<< Non fatelo vi prego! Perdonatemi! >>,
<< Merlino mi ami? >>,
Merlino deglutì a fatica.
Cosa rispondere?
Un no, avrebbe significato la dipartita del principe.
Un si, non osava pensarci!
<< Si, vi amo! Ma ora gettate via la spada! >>
<< Dici davvero? Me lo giuri?? >>
<< Ve lo giuro! >>.
Artù lasciò cadere la spada che rovinò a terra e con un gridolino felice gettò le braccia al collo di Merlino e lo baciò con ardore.
Quest’ultimo rimase immobile, per la sorpresa.
Quando le loro labbra si separarono, il principe gli baciò la punta del naso affondando poi la testa nell’incavo del collo di Merlino.
Merlino provò a dire qualcosa, ma a causa dello shock dalla sua bocca non fuoriuscì alcun suono.
Artù l’aveva baciato.
E non era stato affatto un semplice bacio a stampo, ma un bacio profondo.
La porta si aprì e Merlino sussultò leggermente.
Si voltò quel poco che bastava per vedere colei che era entrata.
<< Ciao .. G .. Gwen! >>
<< Ma che .. >> mormorò la ragazza,
<< Oh, niente .. non ci fare caso … non si sente tanto bene e lo sto sostenendo. Qualunque cosa tu debba fare ci penso io .. tranquilla .. >>,
Artù alzò lo sguardo e guardando Gwen in cagnesco disse:
<< Cosa sei venuta a fare qui? >>
<< Io .. io .. vi ho portato della frutta .. >>
<< Bene .. lasciala lì sul tavolo e va via .. >>.
Gwen obbedì.
Artù imbronciato affermò:
<< Credi di essere più carina di me? E’ inutile, Merlino mi vuole bene .. solo a me ne vuole. Tu non sei altro che un moscerino .. non rivolgergli più la parola, sono stato chiaro? >>,
Gwen guardò confusa prima il principe poi Merlino che abbozzando un sorriso esclamò:
<< Scherza . He, he, he! Abbiamo un principe burlone! >>,
Gwen sorrise e dopo una riverenza lasciò la stanza.
Artù sciolse l’abbraccio, incrociando le braccia.
Merlino ne fu contento.
<< Ebbene? >>
<< Ebbene cosa? >>
<< Cosa c’è tra te e quella sciacquetta? Sembrate molto affiatati! >>
<< Siamo solo amici, vostra altezza! >>
<< Non ti credo! Lei ti piace! Trovi che sia più carina di me! Voglio morire! >>,
Merlino si passò una mano sul volto esasperato.
<< Ora vi mettete a fare il geloso? >>
<< Tu sei solo mio! E chiamami solo Artù. Dammi del tu! Non voglio che parli più con lei! Ma tanto so che continuerai a farlo, la trovi più bella di me! >>,
<< No, no lo giuro! Non è vero, non mi piace credimi! >> disse sperando di convincerlo,
<< Ami solo me? Voglio sentirtelo dire .. >>.
Merlino respirò a fondo chiedendosi che cosa avesse mai fatto di male.
Annuì:
<< Si, amo solo te. E non le parlerò più, va bene? >>,
gli occhi di Artù si illuminarono corse a sedersi sul suo letto a baldacchino e invitò Merlino a fare lo stesso.
Merlino cercò di inventare mille scuse, ma alla fine fu costretto a sedersi.
<< Amore mio, resti con me stanotte? Mi sento così solo in questo lettone … >>
<< Cosa? >>,
“No io questo non lo faccio! Non scherziamo!” pensò Merlino spaventato,
<< Ho detto resti con me? Passeremo una notte indimenticabile! >>
“Devo inventarmi qualcosa .. non voglio andare a letto con lui!!!”
<< Ehm … senti .. tesoro mio. Non ti arrabbiare, ma non sono ancora pronto per quel passo. Mi capisci? Se aspetterai un po’ .. un bel po’! Ti accontenterò promesso! Ma ora non mi sento pronto. >>
<< Io ti amo e aspetterò .. ma resta, voglio solo dormire abbracciato a te. >>,
Merlino balbettò:
<< Se vostro padre ci scoprisse sarebbero guai seri … soprattutto per me! E poi Gaius è tutto solo … >>
<< Ti prego Merlino!! Voglio solo dormire, lo giuro. >> implorò Artù.
Merlino lo guardò, dalla sua espressione sembrava che ci tenesse molto.
Decise di accontentarlo e rimanere a dormire con lui, sperando che il principe non allungasse le sue regali manine.
Merlino lo informò riguardo la sua decisione.
Artù felice gli schioccò un bacio sulla guancia e dopo un’abbondante cena si infilarono entrambi sotto le coperte.
Artù poggiò la testa sul petto di Merlino, che pregò con tutto il cuore che il giorno seguente nessuno entrasse in quella stanza e li vedesse.
“Ma capitano tutte a me.” pensò.

La mattina seguente, svegliatosi presto, Merlino si divincolò dalla stretta del principe e alzatosi lasciò gli alloggi di Artù e corse a svegliare Gaius, spiegandogli ogni cosa.
Gaius confuso, pensò che Merlino stesse esagerando di nuovo.
Ma il giovane gli assicurò che stava dicendo la pura e semplice verità e che Artù era sicuramente vittima di un sortilegio.
<< Come potrebbe essere sotto incantesimo? >>
<< Io non lo so. So solo che ha iniziato a comportarsi in modo strano dopo aver .. >>.
Merlino sussultò, e realizzò cosa era potuto succedere ad Artù.
<< Dopo aver? >> chiese Gaius,
<< Gaius .. ieri è venuta una ragazza qui? >> chiese descrivendogliela poi nei dettagli,
Gaius affermò di non averla vista e di non aver lasciato l’alloggio neanche per un istante.
Merlino allora gli raccontò tutto di quello strano incontro e della boccetta.
<< Artù ha bevuto e poi mi ha guardato …. E il resto lo sapete. >>
<< Recupera quella boccetta Merlino. >>.

Dopo poco Merlino tornò con la boccetta rossa, che ancora conteneva quello strano liquido, e la porse a Gaius.
Quest’ultimo iniziò ad analizzarla.
Dopo un’accurata analisi affermò:
<< E’ un potente filtro d’amore … e c’è solo una persona che può averlo preparato … >> mostrò a Merlino uno strano simbolo inciso sul fondo della bottiglia << Nimueh .. >>
<< Ah, quindi devo ringraziare lei se Artù con me si comporta come un farfallone alla ricerca di un candido fiore .. >>
Gaius alzò un sopracciglio.
<< Che c’è? Non mi è venuto altro! Dannata Nimueh! Per un pelo Artù non mi ha portato a letto! >>,
<< Poteva essere una nuova esperienza .. >> rise,
<< Non mi faccia rispondere male … >>
<< Starà ridendo alle tue spalle .. A Nimueh piace creare scompiglio … Uther si infurierebbe molto se sapesse. Posso preparare una specie di antidoto ma ci vorrà del tempo .. >>.
<< AMOOORE??? >>,
Gaius e Merlino si voltarono in direzione di Artù.
Era appena entrato e stringeva tra le braccia un mazzo di rose.
Saltellando si avvicinò a Merlino e lo abbracciò.
<< Sono per te, mio sole. Mio adorato. Mio amato. Cuoricino mio … >>,
<< Gaius trova subito un antidoto .. è inquietante. >>
<< Va bene, mi metterò all’opera. Voi tubate pure in pace tortorelle .. >> rise Gaius,
Merlino finse un sorriso:
<< Molto spiritoso! Ne approfitto per dire ‘No, non mi piace che mi regali dei fiori.’! >>
<< Amore ti piacciono le rose? Sono rosa come le tue labbra delicate. >>
<< Non ricominciamo eh! >>
<< Dimmi che mi ami Merlino! >>
<< C’è Gaius, non posso! >>
<< Lo sapevo, tu non mi ami Merlino! Mi ucciderò .. >>
<< No fermo! Ti amo Artù, non commettere sciocchezze. >>
<< Non mi fai nessun complimento? Io te ne faccio tanti! >>.
Merlino sentì Gaius soffocare una risata, avrebbe voluto dargli una botta in testa.
Non sapeva cosa dire.
<< Artù … ehm cioè .. tesoro mio, i tuoi occhi sono azzurri, bellissimi e profondi come il mare. >>
Gaius rise:
<< Da dove l’hai tirata fuori questa, don Giovanni? >>,
Merlino guardò Gaius di sottecchi, invece di aiutarlo si divertiva a prenderlo in giro.
Artù sembrò apprezzare, strinse Merlino più forte e lo baciò sulle labbra.
Gaius rimase come paralizzato a guardarli.
Quando i due si separarono, Merlino si rivolse a Gaius spazientito:
<< Le sembra ancora divertente? >>
<< Farò in modo che l’antidoto sia pronto il prima possibile. >>
<< Grazie! >> esclamò Merlino abbozzando un sorriso.

Nota dell'autrice: Per alleggerire la lettura ho diviso la storia in due capitoli.
Spero vi piaccia e di ricevere tante recensioni.
Spero che la leggiate,una risata non fa mai male ;-)
Al prossimo e ultimo capitolo.
Baciii
Jade
  
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